Storie originali > Drammatico
Segui la storia  |       
Autore: ManuBach96    16/10/2012    0 recensioni
- La Spagna si è da poco ripresa dalla guerra civile, - diceva José - ma non vedo perché dovrebbe rifiutare di giocare un incontro di calcio, come si dice, amichevole.
Amichevole... un aggettivo che l'Europa aveva da tre anni dimenticato.

La storia di un calciatore portoghese che riflette su quanto la fame di potere porti gli uomini a uccidere e su quanto la vita sia un bene precario da custodire con gelosia.
Genere: Drammatico, Sportivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Parte Seconda. Una partita per la libertà

Quel 17 luglio del 1942 a Lisbona era presente anche José, naturalmente assieme a Fernando, che si preparava a scendere in campo. Sebbene si trattasse soltanto di una partita di calcio amichevole, egli era comunque notevolmente agitato.
- Chissà - si chiedeva - se i soldati al fronte provano una sensazione affine alla mia. I loro nemici sono a due passi, proprio come lo sono adesso gli Spagnoli da me. Forse anche il calcio, fatte le dovute proporzioni, è da considerarsi una guerra: bombardare con una palla la porta avversaria difesa dal portiere... come bombardare con una palla, ma di cannone, la patria nemica difesa dall'esercito. Ah!, ma che cosa vado dicendo! Il calcio è soltanto uno sport, un divertimento, un gioco. A chi mai verrebbe in mente di paragonare uno sport a una guerra?
I pensieri di José vennero interrotti dalle parole dell'allenatore, che si avvicinò a lui e gli si parò davanti mostrandogli una fascia blu.
- José, - furono le sue convinte parole - voglio che oggi il capitano della squadra sia tu.
- Come? Davvero? - rispose il ragazzo, quasi incredulo. - Io non so se mi merito questo onore...
- Te la sei guadagnata, come un soldato che si merita di salire di grado. E tu ci sei riuscito, José: adesso non sei più un soldato qualunque, adesso tu sei il caporale dell'esercito, e questo esercito è la nazionale di calcio portoghese. Ma siccome io sono il generale e ti sono di grado ancora superiore, ti ordino di indossare questa fascia senza fare storie. Ti ammiro molto, José, e secondo me tu potresti essere la giusta guida per questa squadra. Ora scendi in campo e trascinaci verso la gloria.
Ad accogliere i giocatori di entrambe le compagini fu uno scrosciante e deciso applauso proveniente dal pubblico. José, ormai una delle stelle della propria nazionale, alzò un braccio al cielo e salutò gli spettatori con un gesto della mano. Il direttore di gara, un andorrano di circa quarantacinque anni, richiamò i rispettivi capitani delle due formazioni per compiere il classico lancio della monetina. A José fu data la possibilità di scegliere il campo e alla Spagna di battere il calcio d'inizio.

Dodicesimo minuto di gioco: la Spagna, che ha iniziato in maniera brillante, si riversa nel campo difeso dai Portoghesi infilando il portiere nell'angolo in basso a destra: uno a zero. Il primo tempo è sofferto da entrambe le parti, ma al trentaquattresimo minuto è José Ferrinho, centravanti del Portogallo, a trovare la lucidità per impensierire gli Spagnoli con un tiro che termina di poco a lato. Per lui una grande prestazione. Tuttavia, nel secondo tempo il ciclone iberico non tarda ad abbattersi ancora sugli avversari: questa volta è un tiro dalla distanza a permettere al portiere portoghese di esibirsi in una splendida acrobazia, con la quale riesce a deviare in calcio d'angolo; cross dalla bandierina, colpo di testa e palla sopra la traversa. Ma il Portogallo non si arrende agli attacchi avversari e, al settantacinquesimo minuto di gioco, quando ormai tutti meno se lo aspettano, una splendida azione di squadra permette a Ferrinho di concludere a rete un tiro assolutamente imparabile. La partita termina dunque in parità: uno a uno dopo i novanta minuti regolamentari. Un pareggio tutto sommato giusto.

José decise di continuare a giocare a calcio. Una volta terminata la guerra, egli partecipò con il suo Portogallo alle qualificazioni per il campionato del mondo del 1950, ma senza riuscire a superare il turno; una ultima opportunità gli si presentò quattro anni dopo per la medesima competizione, e questa volta fu l'Austria a far svanire i sogni del ragazzo tanto sensibile e intraprendente. Ma ancora oggi, quando José guarda un pallone, si ricorda con le lacrime agli occhi di quella partita magica, una partita che ha segnato un momento importante e indimenticabile nella sua vita, una partita per la libertà. Una partita mentre l'Europa bruciava.
 

  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Drammatico / Vai alla pagina dell'autore: ManuBach96