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Autore: Winry977    16/10/2012    2 recensioni
E se i componenti di una band si interessassero a una ragazza incinta incontrata a un loro meeting dopo un concerto?
Genere: Fluff, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Richiusi la cerniera della giacca di pelle, e mi accinsi a sistemarmi il trucco nero davanti lo specchio. Mentre ero assorta nei miei pensieri, mi sentii tirare i jeans larghi pieni di tasche estere e di catene pendenti. Ad aver compiuto quel piccolo gesto era stata la manina di una bambina di quasi quattro anni. Abbassai lo sguardo e le sorrisi, mentre una cascata di capelli mi accarezzava le guance.

-Mamma, dove andiamo tra poco?

-Nadia, te l'ho detto. Andiamo a un concerto.- risposi dolcemente.

-Cos'è un concerto?

Sollevai la mia bambina da terra, e la misi a sedere sul cassettone che mi allontanava dallo specchio attaccato alla parete.

-Un concerto è un evento in cui delle persone cantano e suonano. Ti ricordi chi andiamo ad ascoltare oggi?

-Mmm...- si portò l'indice la mento, pensandoci su -Andy?

-Esatto! Brava la mia bambina!- esultai, facendola ridere. -E ti ricordi chi suona con lui?

-CC...- cominciò lei a numerare sulle dita. -Jake... Ashy... e... Jinxx!

-Bravissima! Adesso mamma si “aggiusta” la faccia e poi andiamo, ok?- la rimisi a terra.

-Ok, mamma!- e corse via, sgambettando allegramente verso la sua stanza.

 

Ormai avevo ventitré anni suonati, e l'uomo grazie al quale era nata la piccola Nadia era scomparso dalla mia vita non appena aveva saputo che ero rimasta incinta. In quello stesso anno uscì un album di una band che mi colpì molto. L'album si chiamava “We stitch these wounds” e loro erano i Black Veil Brides. Comprai quel CD senza pensarci troppo e mi fece compagnia sia durante che dopo la gravidanza. Andai pure a un concerto che fecero nella mia stessa città, Los Angeles. Quando feci conoscenza con i membri della band rimasero stupiti nel vedere una quasi ventenne incinta ad un concerto come il loro, solo che al posto di sembrare una “quasi ventenne” gli sembrò che avessi già venticinque anni. Dopo quel meeting con loro, decisi che li avrei fatti conoscere pure alla bambina che aspettavo.

Quando li ascoltò la piccola Nadia, che ai tempi aveva solo un anno, all'inizio si spaventò sentendo la voce urlante del cantante, soprattutto nella canzone “Perfect Weapon”. Poi, dopo qualche tempo, cominciò ad abituarsi a quella voce roca, e cominciò a cantare le loro canzoni, anche se stonando un po' le note, storpiando le parole che non capiva e imitando le urla di quel cantante che lei considerava strano.

Una volta mi fece una domanda che mi fece venire da ridere. -Mamma, pecché hanno i capelli lunghi? Le femmine hanno i capelli lunghi, ma loro non sono femmine, vero?

Quando uscì il secondo album, “Set the world on fire” esultammo di gioia sia io che la piccola Nadia, e ci piacque tanto quanto il primo CD; ma a me, ovviamente, fece un effetto maggiore, dandomi l'impressione che fosse anticonformista.

 

-”We 'cream! We shout! We are the falle' angelsh!” canticchiò saltellando per la casa Nadia, richiamandomi dai miei pensieri.

Quando fui finalmente pronta, presi per mano la mia bambina e camminammo fino alla macchina. Quando vi entrammo la richiamai dal sedile anteriore: -Nadia... cosa devi fare ora?

-Cintura!- esclamò lei allacciandosela sul pancino.

-Brava, ora possiamo andare.-

Mentre guidavo lei cantava tutte le canzoni della band che stavamo per vedere a squarciagola, e io stavo ad ascoltare quel mini pre-concerto.

-“Here is to you' perfect weappon! C'ack bones with blind agg'etion!”

 

Quando arrivammo al luogo dove si sarebbe tenuto il concerto, la sala che avrebbe ospitato la nostra band non era ancora del tutto piena, e noi riuscimmo a farci spazio e ad arrivare alla prima fila, dove presi in braccio Nadia.

-Allora, sei pronta? E' il tuo primo concerto!- le accarezzai la guancia sinistra.

-Shii!

-E sei contenta?

-Cetto!- esclamò lei, facendomela sembrare la cosa più ovvia del mondo. Poi volse il suo sguardo al palcoscenico e lo indicò. -Mamma, cosa sono quelli?

Si riferiva ai pochi strumenti che erano stati montati dai vari tecnici. -Oh, allora. Quello davanti a noi, sul “bastone”, si chiama microfono.

-Micofono.- ripetè lei.

-Bene, quella laggiù è una batteria, si, quella con i tamburi che ti piacciono tanto.

-Batteìa! Quella di CC!

-Bravissima! Allora ricordi!- le sorrisi, spostandole un ricciolino dalla fronte. Le luci cominciarono ad abbassarsi, e io strinsi a me mia figlia. -Ti ricordi cosa devi fare se ti fanno male le orecchie o se la musica è troppo forte?

Lei mimò un gesto nel quale si tappava le orecchie. -Perfetto. Ora tieniti pronta, sta per cominciare!

 

Il concerto cominciò con “Love isn't always fair”, e le canzoni si alternavano tra i due album, includendo anche qualche EP, come “The Gunsling” che Nadia non conosceva. Lei applaudiva e cantava a squarciagola le canzoni, senza spaventarsi minimamente degli assoli o degli urli improvvisi di Andy; e sventolava verso il palco insieme a me il pugnetto a forma del simbolo del rock. Quando me ne accorsi pensai che sarebbe diventata una perfetta rocker da grande, come me. Il concerto finì qualche ora dopo, ma noi non eravamo per niente esauste, e ci avviammo verso la sala del meeting.

-Ora dove andiamo, mamma?

-Oh, a incontrare Andy, CC, Jinxx, Jake e Ashley.

-Siii! Ashy!- era il suo componente preferito e le piaceva da morire la scritta che aveva sulla pancia: “Outlaw”. Mentre eravamo in fila mi accorsi che eravamo tra gli ultimi e che Nadia era un po' spaventata da tutte le persone che ci circondavano. Cercai di distrarla: -Lo sai che la mamma ha già incontrato Andy?

-Davve'o?

-Eh, si! E lui non riusciva a credere che io fossi lì.

-Pecché?

-Oh, perché avevo un pancione che mi faceva sembrare vecchia!

-Ma tu sei vecchia?

-Ma no, che non lo sono.- risi io.

-Allo'a dobbiamo dirglielo!- si decise lei, mentre ci avvicinavamo alla band per farci fare una foto e autografare un poster.

 

-Mamma! Mamma! Quello è Ashy!- indicò il bassista del gruppo.

-Eh, già. Hai visto il suo tatuaggio sulla pancia?

-Shi- fece lei sgranando gli occhi dalla felicità.

Jake fu il primo a inquadrarci. -Toh, guarda che cosa insolita.- ci sorrise -Una madre e una bimbetta ad un concerto come il nostro. Chi vi porta qui, ragazze?

-Oh, la vostra bella musica.- risposi io al chitarrista.

-Jaaaake!- chiamò la piccola Nadia, afferrando una delle borchie che portava attaccate alle spalle, attirando la sua attenzione.

-Ehi, ma io mi ricordo di te!- esclamò Jinxx, che aveva appena finito di parlare con un fan, che si era avvicinato a due ragazze che sicuramente viaggiavano con lui.

-Davvero? Oh, che onore!- esclamai io felice.

-E questa bella bambina chi è?- chiese CC alle spalle di Jinxx, solleticandole la pancia e facendola ridere.

Si presentò da sola, non appena smise di ridere. -Nadia.- si indicò il viso paffuto.

Sorrisi, e mi volsi a guardare Andy e Ashley, che stavano finendo di firmare il poster.

-Andyyy!!- chiamò la piccola.

Il cantante si girò nella nostra direzione, e dopo averci individuate, si avvicinò a grandi passi, suscitando in me una breve risata, mentre poggiavo per terra la piccola Nadia. -Ma guarda chi si rivede! Sei tornata senza pancione, eh?

-Oh, allora ti ricordi anche tu di me.

Annuì, sorridendomi.

-Andyyy!- una vocina dal basso cercava di attirare l'attenzione, tirando le catene appese ai jeans di quel cantante dagli occhi azzurro cielo. Lui si inginocchiò al suo livello. -Dimmi piccolina.- e le rivolse uno sguardo dolce che mi intenerì.

-Mamma non è vecchia!- esclamò la piccola nascosta dietro la mia gamba sinistra con voce decisa.

Scoppiammo a ridere, e quando Andy si calmò le rispose: -Ma certo che non è vecchia! E' molto bella, vero?- mi volse uno sguardo dal basso e io mi sentii avvampare la faccia. Ero più grande di lui solo di un anno, e ricevere un suo complimento, anche se indiretto, era una bella sensazione.

-Visto mamma? Sei bella!- Poi la bimba si accorse che mancava il suo bassista preferito e lo cercò con gli occhi. Quando lo trovò apostrofò il suo nome, chiamandolo.

-Ashyy!!- lo indicò. E lui si avvicinò subito a noi, accucciandosi davanti la piccola Nadia.

-Ma guarda un po'. Ciao.- le sorrise. -Vuoi farti una foto con lo zio Ash?

Nadia, dalla sua postazione dietro la mia gamba, volse il suo muso verso il mio viso, facendo gli occhioni da cucciolo. -Possho?

-Certo.- e le feci cenno di andare dal bassista.

Lei gli si avvicinò, e lui la prese in braccio, mentre io gli facevo la foto. Nadia imitò il simbolo del rock con la manina, e Ashley, notandola, scoppiò a ridere, e la imitò. Poco dopo la foto, lei cominciò a giocherellare con i capelli di chi la teneva in braccio.

-Ti piacciono?

-Shi, sono liscissimissimi!- sorrise lei.

Lui la poggiò delicatamente per terra, e lei corse da me, riaggrappandosi alla mia gamba.

-Sei contenta?

Lei annuì.

-Allora ci facciamo una foto con tutti gli altri. Ok? Vuoi stare in braccio a me o a qualcuno di loro?

Lei si guardò attorno, poi indicò Andy, che si accucciò per prenderla in braccio.

Mentre lei correva da lui, io porgevo la macchina fotografica ad una ragazza dello staff, che stava lì per fare le fotografie. Mi misi in posa, e nel giro di qualche secondo mi trovai circondata dai Black Veil Brides al completo.

A foto scattata, arrivò il momento di salutare la band, e Nadia scoppiò in lacrime. Mi inginocchiai, e la abbracciai, cercando di calmarla. -Dai, li rivedremo. Andremo ad un altro concerto, te lo prometto.- lei rivolse i suoi occhioni imperlati di lacrime verso la band, intenta a guardarci.

-Li vuoi salutare tutti?

Lei annuì, e corse da Jinxx e Jake. L'ultimo che salutò fu CC. Lui la prese in braccio e la abbracciò, stringendola delicatamente a sé. In qualche modo, vedendo quella scena mi si strinse il cuore, facendomi venire la sensazione di un nodo alla gola.

Quando la mia bambina tornò da me, io la ripresi in braccio, e preso il poster e salutati tutti, mi girai per andarmene. Neanche il tempo di fare due passi, che una mano mi fermò. Io mi girai, e mi trovai davanti Andy. Non disse nulla. Mi mise in mano un biglietto e basta.

  
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