Fanfic su artisti musicali > Jonas Brothers
Segui la storia  |       
Autore: _nicksbum    16/10/2012    5 recensioni
Credevo di conoscere tutto della vita, credevo di comprendere l'amore e la gioia e la tristezza e il dolore.
Se ci ripenso mi devo dare della stupida. Si, una vera stupida.
Non avevo capito niente, fino a quando non ho incontrato lui e la mia vita è cambiata per sempre, prendendo una piega che mai mi sarei aspettata.
Lui, Nicholas.
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Joe Jonas, Nick Jonas, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Through the sorrow,
through the fights,
don’t you worry ’cause everything’s gonna be alright.






Venni svegliata da un rumore fastidioso, un rumore a cui non ero più abituata: la mia sveglia.
Aprii gli occhi e realizzai qualche istante dopo che oggi sarebbe rincominciata la scuola.
Nuovo anno, nuove torture, nuovi estenuanti compiti a casa e in classe, nuove persone che mi avrebbero preso di mira dandomi della sfigata.
A scuola, se in questi anni non ci fosse stato Phe, probabilmente sarei morta.
Mi preparai e scesi in cucina per fare colazione. Ci trovai mia sorella, ancora assonnata, che mangiucchiava una disgustosa poltiglia dentro ad una tazza. Evitai di chiederle cosa fosse.
Jenn era fissata con tutti quegli alimenti che lei definiva 'sani', ma che in realtà non erano sani per niente, era fissata con diete e corsi di ginnastica per dimagrire.
Odiava fare sport, ma voleva rimanere in forma, perciò si sforzava di mangiare quelle schifezze di alimenti 'sani'.
Io, invece, amavo correre e nuotare, perciò, ogni tanto, mi permettevo di mangiare qualche vera schifezza, come un pacchetto di patatine o una coppetta di gelato.
Non ero magra, ma nemmeno grassa. Diciamo che mantenevo il mio peso forma e compensavo il cibo che ingerivo, correndo.
Buongiorno”, le dissi pimpante. Lei odiava il mio essere così mattiniera e io, spesso, facevo apposta per irritarla.
Ciao”, mormorò come se a parlare fosse un cadavere.
Bella giornata, non è vero?
Già.. wow”. Si scolò la sua tazza e si diresse in bagno, mentre io, ridacchiando, afferrai un paio di fette biscottate e uscii in veranda, in attesa che Phe passasse a prenderci.
Era l'unico, di noi tre, ad avere la macchina poiché io avevo paura a guidare, mentre Jenn non aveva voglia di fare l'esame.. si, era molto pigra.
Stavo osservando la strada, in cerca della macchina blu di Phe, quando sentii qualcuno chiamarmi.
Mi voltai e trovai Nick che scendeva i gradini, diretto verso casa mia. Lo raggiunsi e lo salutai con un buongiorno che gli fece comparire una smorfia schifata sul viso. “Che c'è? Non è un buongiorno per te?”, chiesi sorridente.
Non direi.. oggi è il primo giorno di scuola, sarò quello nuovo e per di più tutti mi assaliranno perchè non sono abituati a vedermi lì... sarà uno schifo
Vedrai che sarà perfetto invece”, gli dissi. “Ah, se non vuoi essere etichettato come uno sfigato, anche se non credo a te possa succedere una cosa del genere, ti consiglio di starmi lontano”, aggiunsi.
Perchè?” Dalla sua espressione capii che non credeva io fossi una sfigata a scuola.
Io, se non fosse per il mio migliore amico, a scuola potrei sotterrarmi per tutte le cose cattive che mi dicono o che mi fanno.. sono una sfigata, anzi no.. sono LA sfigata”, sorrisi, sperando di farlo ridere, ma lui non mosse un labbro.
Davvero? Voglio dire.. non sembri così sfigata
Già..
Beh, a me non interessa cosa dicono gli altri, quindi se vuoi un amico in più che ti protegga da queste maldicenze puoi contare su di me”, esclamò fiero e sorridente.
Ricambiai in automatico, sentendo il cuore fare uno sbuffo. Mi faceva piacere che Nick si fosse offerto di starmi accanto, mi faceva sentire accettata da un'altra persona diversa da Christopher.
Grazie”, mormorai, rossa d'imbarazzo. “E tu puoi contare su di me per qualsiasi cosa
Ci stringemmo la mano e credo che in quel momento, un tacito accordo si fosse formato tra di noi.
Eravamo diventati, in qualche modo, amici.
Quel silenzio ricco di promesse venne scalfito dal suono di un clacson e dall'arrivo di Phe, che parcheggiò la sua macchina sul vialetto di casa mia.
Scese, si diresse verso di noi, mi diede un bacio sulla guancia, poi squadrò Nick che gli sorrise gentile e allungò una mano verso di lui, presentandosi “Io sono Nick.. tu devi essere Christopher, giusto?
Phe annuì "Chiamami Phe" e sorrise anche lui, ricambiando la stretta.
Può venire con noi a scuola, vero?”, chiesi a Phe.
Nick fece per protestare, ma lo zittii subito. Non volevo sentire scuse. Era mio amico, in qualche strano modo, perciò sarebbe venuto con noi.
Phe annuì, ma non aggiunse altro perchè fu interrotto dall'abbraccio di Jenn che gli saltò addosso e incominciò a sbaciucchiarlo.
Mi voltai imbarazzata e sentii Nick ridere, mentre mi fissava. “Ti da fastidio?”, mi chiese a bassa voce.
No, m'imbarazza
Perchè?
Non lo so, sinceramente”, confessai sincera. Non lo sapevo davvero.
Anche nei film, non riuscivo mai a vedere le scene di baci, affettuosità, sesso. Non sapevo perchè e per ora non volevo saperlo.
Nick annuì tra sé, poi mi seguì sull'auto, prendendo il posto sui sedili posteriori accanto a me.

La giornata, contro ogni aspettativa, passò in fretta, ma si dimostrò esattamente come io e Jenn avevamo pensato che fosse.
Appena Nick mise piede a scuola, tutto il corpo studentesco femminile gli si avvicinò, chiedendo una foto, un abbraccio o semplicemente di poterlo toccare.
Rimasi a distanza.
Non volevo che mi associassero a lui, altrimenti sarebbe passato come 'quello che sta con la sfigata', perciò mi scansai e proseguii da sola, fino a quando non mi sentii affiancare e notai Phe che mi sorrideva, qualche passo dietro di me.
Hai già perso Jenn?
E' andata con le sue amiche.. lo sai com'è”, mi disse come per scusarla. Annuii.
Lo sapevo com'era fatta.
Stava con lui solo quando ne aveva voglia, ma lui questo non voleva vederlo, perchè l'amava ed era accecato, fin troppo, da questo sentimento.
Avevo cercato molte volte di fargli aprire gli occhi, ma niente era servito.
E tu hai perso Nick..
Nick è un amico, Jenn è la tua ragazza.. e poi per lui è il primo giorno, non voglio che passi per amico mio
Ma mi par di capire che lo sia
Forse”, mormorai, raggiungendo il mio armadietto, accanto a quello di Phe. Posammo i libri che non ci sarebbero serviti e ci avviammo verso la classe.
Una cosa importante da sapere su noi due, frequentavamo ogni lezione insieme.
Per chi ci vedeva da fuori poteva pensare che la coppia fossimo io e lui. A ben pensare, io trascorrevo molto più tempo con lui rispetto a Jenn.
Loro stavano insieme solo perchè lui era troppo stupido per lasciarla e lei troppo furba per non approfittarsene.
Quando entrammo in classe, la trovammo vuota, tranne che per uno studente, nascosto dietro un libro di testo che teneva al contrario.
Lo guardai per un attimo, poi riconobbi i riccioli che sbucavano da dietro il libro e iniziai a ridacchiare.
Phe mi guardò in modo strano, così accennai a Nick e sorrise anche lui.
Sai.. devi essere proprio bravo a leggere, se riesci a farlo pure al contrario!”, esclamai ridendo in direzione di Nick che si guardò un attimo intorno, individuò me e Phe e sospirò di sollievo. “Pensavo fosse qualche ragazzina impazzita
Mi spiace per te, ma siamo solo noi due”, disse Phe, sedendosi alla destra del ragazzo che lo guardò sorridente. “Ti dispiace se ci sediamo qui? Kiki non lenirà la tua immagine, te lo giuro”, commentò serio facendo ridere Nick.
Sbuffai, buttando i libri alla sinistra del riccio e mormorai “Divertente. Davvero, davvero divertente Phe
Nick rise ancora e mi ritrovai a fissarlo, sorridendo a mia volta. “Comunque mi farebbe piacere se vi sedeste qui”, disse. “E anche se, la prossima volta, mi faceste compagnia nei corridoi”, aggiunse guardandomi di sottecchi. “Non lasciarmi solo un'altra volta in mezzo a quelle vipere, per favore
Se me lo chiedi con quella faccia come faccio a dirti di no?”, gli risposi in un sussurro, poiché in quel momento era entrata la professoressa.
Sentii Phe mormorare “Se vuoi qualcosa da lei, fai la faccia da cucciolo, funziona sempre.. oppure comprale delle caramelle
Hey, testa vuota! Non rivelare tutti i miei segreti”, commentai facendogli un pizzicotto sul braccio, per poi rintanarmi dietro Nick ed usarlo come scudo.
Vidi Phe sbuffare, rivolsi un sorriso a Nick che ricambiò, poi seguii la lezione, senza più nessuna distrazione; amavo letteratura.

 

pov nicholas.

Com'è andata a scuola, tesoro?
Bene mamma..”.
Ero a casa.
Ero esausto.
Non avevo voglia di parlare.
Nessuna novità da raccontare?
No, a parte che Kiki mi ha fatto conoscere un suo amico che mi sta davvero simpatico.. per il resto niente di nuovo”, commentai.
Era sera.
Mia madre era appena tornata da una giornata di shopping con Joe e ovviamente, da buona madre, doveva farmi il terzo grado per sapere com'era andata la giornata, ma io volevo solamente andare a dormire.
Mamma, sono un po' stanco.. ne parliamo domani, va bene?
Lei annuì, mi schioccò un bacio sulla fronte, cosa che faceva fin da quand'ero piccolo e mi lasciò andare in camera.
Entrai con l'intento di buttarmi sul letto, ma lo trovai occupato.
Joe se ne stava seduto sul bordo del materasso, intento a lisciare il mio lenzuolo. Lo fissai per qualche attimo, poi esclamai “Che vuoi Joe? Sono stanco..
Ti ruberò solo un minuto, promesso”, mi disse serio.
Joe non era mai serio, perciò annuii perchè la cosa, lo dovevo ammettere, mi aveva incuriosito.
Voglio chiedere a Kirsten di uscire... pensi sia una buona idea?
M'immobilizzai e sentii lo stomaco scombussolarsi all'improvviso. “Cosa?
Voglio chiedere a Kirsten..
Ho capito, ho capito”, esclamai alzando le mani per fermarlo. “Sinceramente Joe? No, non credo sia una buona idea.. vedi, anche sei mio fratello, so che sei un completo stronzo con le ragazze e Kirsten.. lei non è il tipo da botta e via, quindi cercatene un'altra fratello.. è meglio”, conclusi in tono freddo, un tono che non mi capitava mai di usare con mio fratello.. mi chiesi il perchè di quella strana novità.
Mi spogliai, m'infilai i pantaloni della tuta e mi buttai sul letto accanto a mio fratello.
Come fai a sapere com'è? Non la conosci nemmeno!”, mi disse, scaldandosi subito.
Non lo so.. è una sensazione. Sappi solo che, se ce la farai ad uscire con lei e succederà qualcosa, starò dalla sua parte
Perchè? Sono tuo fratello!
Appunto.. so che sarebbe colpa tua........... a prescindere
Joe sbuffò, si alzò e andò alla porta. “Sei più irritante di Kevin a volte”, disse. “Buonaotte
Buonanotte a te”.
Sorrisi, voltandomi verso la finestra.
Avevo scoperto, la sera prima, che la stanza di Kiki era proprio di fronte alla mia.
Non che volessi spiare qualcosa, ma mi sentivo bene a vedere quella luce accesa e quella ragazza che, ogni tanto, si alzava e prendeva a ballare in mezzo alla stanza, con la luce soffusa che rifletteva strane ombre dietro di sé.
Ero contento di averla come amica, anche se l'avevo appena conosciuta. Mi sembrava una persona sincera e sperai di non pentirmene.
Chiusi le palpebre e mi addormentai all'instante.

 

pov Kirsten

Mi svegliai di soprassalto, sudata e tremante.
La luce filtrava attraverso le tapparelle abbassate e notai che era ancora notte. Lanciai uno sguardo alla sveglia e mi accorsi che erano solo le tre.
Perchè diamine mi ero svegliata? Ah, giusto.. quel sogno.
Era assurdo.
Non potevo sognare certe cose, io non sognavo certe cose, mai.
Eppure quella notte l'avevo fatto e anche la notte prima... tutta colpa di Joe Jonas.
Scostai le lenzuola, mi alzai e scesi in cucina per bere un bicchier d'acqua.
L'acqua ghiacciata scivolò lungo la mia gola, rischiarandomi le idee e tornai in camera, cercando di riaddormentarmi.
Chiusi gli occhi; quando li riaprii notai mia sorella che, silenziosa, si aggirava per la mia stanza.
Jenn, che cosa diamine stai facendo?”, chiesi scattando a sedere e osservandola.
Si bloccò e mi rivolse un sorriso tirato.
Heem, ecco io..
Osservai le sue mani e vidi la mia maglietta preferita stretta tra i suoi artigli. Quella è la mia maglietta”, le dissi calma e assonnata.
Lo so, volevo metterla oggi.. posso?”, mi chiese con sguardo da cucciola che aveva imparato a fare, copiandomi.
Annuii e mi ributtai sul letto. Non avevo voglia di discutere con lei di prima mattina. La sentii esultare e la vidi uscire dalla mia stanza saltellando.
Chissà da dove aveva tirato fuori tutta quell'energia oggi.


Stavo disegnando distrattamente sul quaderno d'inglese, cosa che non facevo mai e Phe se ne accorse subito.
Che ti passa per la testa oggi?
Lo guardai confusa, ritornando alla realtà. “Cosa?”, chiesi.
Lui battè la matita sui miei scarabocchi. Abbassai lo sguardo e rimasi immobile, senza fiato.
Avevo disegnato degli occhi, non dei semplici occhi, i suoi occhi: Joe.
Lo guardai con sguardo da cucciolo ferito e lui sorrise. “Dopo ne parliamo cara, non mi sfuggi”, mormorò facendomi l'occhiolino e tornando a seguire la lezione.
Per fortuna Nick non seguiva quel corso insieme a noi; avrebbe riconosciuto subito quegli occhi.
Arrossii e abbassai la testa, appoggiandola sul banco.
Sbuffai e sentii Christopher ridacchiare silenziosamente. Scossi la testa e mi persi nella voce della professoressa, intenta a spiegare un complicato aneddoto su Shakespeare.

Allora?
Allora cosa?
Ti avevo detto che non mi saresti sfuggita.. allora che succede?”, mi chiese Phe.
Eravamo a mensa e lui, dopo essersi seduto in disparte da tutti, ha ripreso da dove si era fermato qualche ora prima.
Avevo sperato che dimenticasse, ma Phe era molto curioso.
Di chi sono quegli occhi, Ki?”, chiese ancora.
Abbassai lo sguardo sul mio piatto di lasagne mollicce e mormorai “Joe”, quasi in un sussurro.
Joe? Joe il fratello di Nick? Quel Joe?
Arrossii. “Si, Phe, quel Joe
Ti piace?
Alzai lo sguardo su di lui. Notai che era curioso, ma anche apprensivo.
Pensai al sogno di stanotte e a quello della notte scorsa e le mie gote si fecero ancora più rosse.
Mi chiedevo se avessi dovuto dirgli di quei sogni, mi fidavo di lui, era sempre stato un buon amico, ma.... non mi ero mai trovata in una situazione del genere.
Lo guardai ancora e poi annuii. “Lo conosco da quattro giorni e sono due giorni che lo sogno... non è normale, Phe
Abbassai ancora lo sguardo, stuzzicando la mia lasagna, ancora intatta nel piatto.
E' una semplice cotta, Kiki...
Ma è la prima e.... mi sento in imbarazzo
Andrà tutto bene, vedrai”, il suo sorriso rassicurante mi fece calmare leggermente, anche se gli occhi di Joe mi spuntavano ancora davanti agli occhi, come in un sogno ad occhi aperti.
Annuii, incominciando a mangiare, seguita da Phe che continuava a fissarmi pensieroso e dubbioso sul mio stato d'animo.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Holaaaaaaaaaaaa,

eccomi di ritorno.
Allora, ci ho messo un pò ad aggiornare perchè ho come un blocco dello scrittore (?) e non sapevo come aggiustare alcuni pezzi, scusatemi çç
Anyway... la nostra Kirsten ammette di avere una cotta per Joe.............. ma si tratterà solo di una cotta o sarà qualcosa di più? Non lo so nemmeno io, quindi aspettate.. ahah

Nicholas, invece, si sente qualcosa sullo stomaco quando parla di Kiki con Joe..... cosa sarà?
E Joe? chiederà a Kirsten di uscire?


mmmh, okay.... queste sono le domande a cui anch'io devo rispondere, ahahhahah e quindi vi saluto.
LOVE YOU ALL,

SIL, :3 

  
Leggi le 5 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Jonas Brothers / Vai alla pagina dell'autore: _nicksbum