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Autore: faithforevah    16/10/2012    4 recensioni
'La facciamo questa pazzia?'
Non potevo far altro che pensare a quella frase.
Si era completamente fottuto il cervello?
'Mi ero fatta usare da un ragazzo per puro piacere e questa cosa mi eccitava tanto quanto il fatto che io avevo usato lui per lo stesso motivo.'
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Styles, Niall Horan, Un po' tutti, Zayn Malik
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno
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-Precipitiamooo.-
Fui svegliata col dolcissimo suono di quell'urlo lanciato da una vocina facilmente distinguibile.
Spalancai gli occhi pronta al peggio col cuore che palpitava minacciando un infarto.
Fu solo in quel momento che mi accorsi del gruppo di scimmiette che rideva scompostamente al mio fianco.
-Ma cosa vi dice il cervello? giuro che..- Balbettando, ancora agitata, mi alzai sventolando un pugno per aria che sarebbe finito sulla bella faccina di Louis.
-Io vel'avevo detto.- Cantilenò Zayn guardando la scena, accovacciato sul sedile di fronte al mio, divertito, mentre Harry e Louis continuavano a ridere come pazzi.
Mi guardai attorno, eravamo atterrati da parecchio, dato che l'aereo era praticamente vuoto, fatta eccezzione per il comandante che a braccia incrociate ci fissava con sguardo infuriato. Liam si avvicinò a lui sospirando rumorosamente.
-Ci scusi, è come avere a che fare con dei bambini.- Riuscì a percepire il suo tono di voce sconsolato che mi fece scoppiare in una rumorosa risata unendomi a quella degli altri due.
Liam continuava a chiacchierare con il capitano con frasi che, data la distanza, non riuscivo a percepire per bene.
-Ok, il momento del gioco è finito, scendiamo.- Presi poco delicatamente il ragazzo con la maglia a righe che si asciugava una lacrima dal viso soddisfatto della grassa risata e lo guidai all'uscita passeggieri seguita dagli altri tre.
-Dovreste frequentarvi.- Disse il riccio ironico poggiando una mano sulla nuca di Liam.
-Ma chi?- Chiese poi il diretto interessato con aria perplessa.
-Il capitano, sembra abbiate molte cose in comune.- Il volto del ragazzo si schiuse in un espressione di disgusto ed orrore mentre scuoteva la testa come un forsennato.
-Harry, solo io posso fare questo genere di battute.- Lo riprese Louis che indignato incrociò le braccia con fare severo.
-Ci risiamo.- sospirò Malik mentre si dirigeva al ritiro bagagli con passo simmetrico, mi persi a fissare la sua schiena, la maglietta aderente metteva in risalto la grande conca tra le spalle del moro. scossi la testa confusa.
Lo raggiunsi seguita da Liam mentre gli altri due continuavano a 'litigare' come una vera coppietta.
Londra era bella, come l'avevo lasciata qualche mese fa del resto. La solita gente sorridente, il solito traffico, le solite cabile telefoniche rosso fiammante, le solite coppie di fidanzatini che si tenevano per mano guardandosi con occhi sognanti e poi c'eravamo noi, degli scappati di casa che non facevano altro che ridere, spingersi urlare.
-Per domani sono riuscito a procurarci un ingaggio.- Annunciò Liam facendo surriscaldare gli altri che si lamentavano di non essere stati avvertiti in anticipo.
-Come hai fatto?-
-Dove?-
-Senza Niall?-
Ecco come un semplice annuncio poteva dare inizio ad un putiferio, nel bel mezzo della strada, sotto gli occhi di tutti. Avrei voluto essere in possesso del mantello dell'invisibilità. Qualcosa mi diceva che per il resto della mia permanenza a Londra ne avrei avuto un disperato bisogno.
-Nel locale dove lavora Danielle, il cantante della band che doveva suonare ha deciso di fare l'avvocato.- Spiegò Liam storcendo la bocca. Non poteii fare a meno di notare il modo in cui  ignorò la domanda su Niall ma cercai di non farci troppo caso.
-Che brutto mestiere.- Ironizzò Zayn che si guardava attorno stralunato come un alcolista che dopo un anno si trovava di fronte ad un bicchiere di Rum. 
-Non è che per caso avresti un lavoro anche per me?- Chiesi mentre cercavo di smuovere la valigia, impigliatasi in un piccolo solco sul marciapiede. Odiavo lavorare, certo sarebbe stato di gran lunga migliore restare a casa a sorseggiare cioccolata calda guardando tv spazzatura ma non mi sembrava una buona idea fare 'la parassita'.
-Puoi cantare con noi. Può vero?- Chiese Styles con le mani congiunte e gli occhioni brillanti.
-Oh no no, non scherziamo.- Sobbalzai facendo rimbalzare dalla parte opposta alla mia la valigia eccessivamente colma.
Il riccio mi guardava deluso mentre Liam si grattava il mento pensandoci sopra. Era tanto difficile capire che non avevo intenzione di unirmi a loro? mi vergognavo persino di cantare sotto la doccia quando i miei vicini erano in casa, figuriamoci cantare di fronte ad un pubblico per quanto limitato potesse essere.
-Sono stanco.- Zayn interruppe il silenzio ottenendo anche l'attenzione di Louis che da un po' canticchiava appoggiato ad un idrante.
-Ci vediamo oggi pomeriggio per provare?- Chiese prima di sollevare dal manico la mia valigia  per poi porgermela. Ed io che pensavo volesse portarmela lui, era troppo poco da 'Zayn Malik'.
-A casa tua.- Aggiunsero in coro prima di allantonarsi in direzioni diverse.
-Vieni.- Fischiò come fossi un cagnolino prima di aprire la porta d'ingresso facendomi ricordare delle interminabili scalinate prima di poter finalmente arrivare a casa sua.
-Facciamo una cosa, porti su le valigie poi vieni a prendere me ok?- Sollevai un sopracciglio appoggiando il baule sul primo scalino.
-Che sfaticata, dai qua'.- Mi sfilò dalle mani la valigia iniziando a trascinarsela dietro mentre con un sorriso soddisfatto lo seguì.
-Ma un ascensore, no?- Eravamo solo al secondo piano e già i miei polmoni rischiavano di collassare.
-Non costringermi a lasciarla andare.- Disse facendomi notare la maniglia della valigia impugnata nella sua mano.
Qualche minuto dopo mi lasciai andare sul letto asciugandomi la fronte col palmo della mano, lasciando che Zayn il fattorino scegliesse una sistemazione per le nostre cose.
-Fai come fossi a casa tua.- Annunciò così, ironico, la sua entrata in scena.
-Ti avverto, quell'armadio è mio.- Indicai un grande armadio bianco con uno specchio sull'anta centrale.
-contaci.- Sussurrò prima di lasciarsi cadere sul letto affianco a me. Lo sentì sbadigliare, anche lui la notte scorsa non aveva dormito molto a quanto pareva.
-e' davvero ciò che volete fare nella vostra vita?- Chiesi guardando il soffitto.
-Cosa, cantare? si finchè ne avremo la possibilità.-
-E' una bella cosa.. inseguire i propri sogni intendo.- Sorrisi spontaneamente.
-Tu non hai un sogno?-
-Cel'avevo, se si può considerare tale.- Ammisi sospirando. -Ma era molto piu' futile del vostro.- Aggiunsi sperando non capisse a cosa mi riferivo.
-Non aggiungere altro.- Schietto mi passò un l'indice sulla bocca per evitare di farmi parlare ancora.
Colpita ed affondata.
-Voglio sapere solo una cosa poi giuro che lascerò che le cose vadano come devono.- Borbottò quasi spaventato da ciò che stava per dire più che dalla mia reazione.
-Sei andata a letta con Niall?- 
-Non esattamente.- Sospirai mettendomi una mano di fronte alla faccia sperando di non arrossire dalla vergogna.
-Cioè? no aspetta, lascia stare.- Si tappò teatralmente le orecchie agitando le gambe per fare rumore tra le coperte che cadevano morbide. Presi una sua mano per scostarla dall'orecchio sinistro.
-Sei andato a letto con qualsiasi altra ragazza?- L'osservai con la coda dell'occhio mentre lui sorrideva divertito.
-Si lo so che è una domanda assurda e la risposta è un 'si' ma assecondami.- Aggiunsi dandogli una leggera gomitata.
-No è che questa domanda implica che sei gelosa.- continuò a gongolare poggiando una mano sul mio ventre.
-Non è vero.- Esclamai scostando la sua mano dopo avermi procurato uno scossone alla spina dorsale.
-Non ti stupro, tranquilla.- Disse ironicò facendo tornare la mano alla sua posizione precedente, massaggiandomi il fianco.
-Niente sesso.- Ribadì le stesse parole dette precedentemente sull'aereo con un tono fintamente scocciato.
-Ti sto toccando, tocco anche Liam, questo non vuol dire che voglia fare sesso con lui.-
Scoppiai in una risata rumorosa seguita dai vari 'ssh' di Zayn, che si mordeva il labbro superiose per non farsi contagiare dalla risata.
-Vuoi fare silenzio?- Mi rimproverò scuotendo a destra e sinistra l'indice di fronte al mio dito.
-Non puoi obbligarmi.- Lo sfidai con uno sguardo mentre lui si posizionava sopra di me, sollevandosi con le braccia per non schiacciarmi.
-Scommettiamo.- Rispose lui avvicinandosi lentamente al mio viso. Il suo sguardo puntato sulle mie labbra tinte di rosso.
Annuì timidamente, rivolevo le sue labbra, le rivolevo con tutta me stessa ma era soprattutto in quei momenti in cui io e Zayn eravamo così vicini che qualcosa anzi, qualcuno, tormentava i miei pensieri.
Senza preavviso mi baciò, facendo perdere qualche colpo al mio cuore. Ricambiai, facendo districare le nostre lingue in un bacio tutt'altro che casto assaporando il dolce gusto della sua bocca.
La tasca dei miei jeans vibrò, cercai di raggiungerla continuando il bacio con piacere.
-Se ti danno fastidio posso toglierli.- Riferendosi ai miei pantaloni sorrise malizioso Zayn sulle mie labbra bloccandomi i polsi con le sue mani.
-Non cambierai mai.- Scossi la testa posizionandomi su un fianco.
Lui, deluso, si alzò senza fatica osservando i miei movimenti.
-Ho fame.- Trovai come scusa, in realtà avevo lo stomaco chiuso in un buco piccolissimo ma dovevo leggere quel messaggio senza che il ragazzo si facesse i fatti miei.
-Vado a cucinare qualcosa.- Disse chiudendosi alle spalle la porta della camera.
 
[...]
 
NIALL POV.
'cristo rispondi, ho bisogno di sentirti'.
Ricontrollai che il messaggio fosse stato correttamente spedito. Anche il secondo messaggio inviato, dopo tre ore passate a controllare e ricontrollare il display del telefono che sembrava non volersi illuminare mai.
-Tutto bene ragazzo?- Chiese il portiere sollevandosi il cappello eccessivamente grande che poco prima gli oscurava la visuale. Annuii guardando per l'ennesima volta il telefono, lo schermo nero ancora una volta.
-I tuoi ti stanno aspettando in ascensore, corri.- Mi avvertì l'anziano signore con un sorriso.
Ero rimaso impalato all'entrata del palazzo per tutto il tempo, solo per scrivere un messaggio con due o tre parole.
-Non sono i miei.- Borbottai scorbutico avvicinandomi all'ascensore dove mio cugino e sua moglie mi incitavano sorridenti a raggiungerli. Avrei voluto tirargli un pugno per togliergli quell'espressione di felicità dal viso, che avevano da essere così felici? avevano appena rovinato la mia vita.
-A casa c'è una persona che non vede l'ora di conoscerti.- Esclamò Kaya, la donna, con un tono di voce altamente irritante.
-Un cane?- Domandai io ironico, ancora una volta impugnando il telefono tra le mani. Niente.
-Molto meglio.- Paul mi scompigliò i capelli facendomi digrignare i denti, odiavo quando lo faceva, cioè molto spesso, non ero un bambino, perchè non lo capiva?
La donna minuta aprì la porta di casa invitandomi ad entrare per primo, seguì il rumore di una televisione accesa, sintonizzata su un canale di musica. Arrivai in una grande sala piena di fiori circondata da una parete giallo limone dove posai in malo modo il borsone da viaggio.
-Lei è Annalyn.- Esultò l'uomo invitandomi ad avvicinarmi.
Fu in quel momento che notai la ragazza sdraiata sul divano di pelle che mi fissava con occhi sbarrati per niente felice di vederli, simpatica insomma.
-Annalyn, lui è Niall.- Proseguì lui dandomi l'ultimo spintone e facendomi atterrare di fronte a lei che tese la mano accennando un falso sorriso.
-Piacere.- Strinsi la mano accomodandomi sull'unico angolo libero dello stretto divano facendomi da cuscino con le braccia.
-Conoscetevi, Anna, io e tua madre andiamo a fare spese.- Disse prima di uscire seguito dalla moglie a passo svelto.
-Mi sbagliavo, ci sarà da divertirsi.- Ghignai voltandomi verso la ragazza. Per la prima volta poteii osservarla per bene. Capelli rosso fuoco visibilmente tinti, occhi marroni tendenti al verde che nonostante il colore e la bella forma sembravano vuoti, un bel corpo, era il tipo di ragazza che in Irlanda avrebbero definito 'il top'.
-Non farti strane idee.- Aggrottò le sopracciglia scettica con un tono di voce dolce, tutto sommato.
-Simpatica. Non credevo avessero una figlia.- Ammisi ingenuo.
-Ora lo sai, benvenuto nel mio mondo. Ora, hai intenzione di stare zitto o devo andare in camera mia?- Rispose acida lei tutta d'un fiato per poi riprendere rumorosamente fiato.
-Siete tutte così qui in Canada?- Chiesi ironico massaggiandomi un braccio e perdendomi a fissare il nuovo video di Ne-Yo nel televisore.
-Io mi distinguo dalla massa.- Disse lei soddisfatta prendendo a fissarmi. Conoscevo il genere di persona, quelle che si costruivano una corazza di freddezza e aciditò ma che infondo avevano un disperato bisogno di parlare con qualcuno.
-In autostima, sicuramente.- Ironizzai passandomi una mano tra i capelli biondi messi a dura prova dal viaggio.
-ah.ah.ah. simpatico.- Improvvisò una finta risata mettendosi a sedere lasciando finalmente libera una gran parte di divano.
-Mi-mi dispiace per tua madre.- Balbettò incerta lei, fissando fuori dalla finestra.
-Nemmeno la conoscevi, tranquilla non iniziare con queste banalità.- Sospirai mordendomi un labbro, la verità e che sentire nominare la parola 'mamma' mi faceva venire un groppo alla gola mentre il 'mi dispiace' l'avevo sentito così tante volte negli ultimi mesi che ormai mi procurava la nausea.
Il cellulare, finalmente squillo. Mi precipitai nella grande tasta alla sua ricerca sotto lo sguardo perplesso della rossa.
Sapevo che prima o poi mi avrebbe risposto, lessi tutto d'un fiato sospirando di tanto in tanto.
'Non posso lasciarmi amare da te. Sei arrivato troppo tardi, sei un egoista Niall, è questo che sei. Le cose andranno come devono andare e se non ti dimenticherai di me ne riparleremo una volta che sarai tornato a casa.
Ah si, mi manchi già.'
Mi manchi anche tu, sussurrai tra me e me. Avevo rovinato tutto, tutto per il mio fottuto orgoglio, a quest'ora Candice era tra le braccia di Zayn, poi avrebbero fatto sesso e lui tra una carezza e l'altra se ne sarebbe uscito con un 'ti amo' che l'avrebbe conquistata.
Scossi leggermente la testa con la voglia di buttare il cellulare contro un muro ma mi limitai a cancellare quel messaggio, pentendomene poco dopo.
-E' la tua ragazza?- Chiese la ragazzina impicciona.
-Sono affari tuoi?- Risposi io con il suo stesso tono di voce curioso.
-Lo prendo come un si. E' carina?- Continuò lei rigirando il dito nella piaga, se solo ci fosse stato un pulsante per spegnarla.
-Più che carina e comunque, è una cosa complicata.- Ammisi passandomi una mano dietro la nuca insistenso su un punto indolenzito.
-Ho molto tempo a disposizione.- Annalyn, posizionando le gambe sopra al divano affiancandole al suo petto si voltò verso di me con un sorriso divertito stampato in faccia.
Stavo veramente per raccontare tutto ad una completa sconosciuta? a quanto pareva, infondo non aveva niente da perdere.
 
   
 
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