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Autore: RanmaSaotome1989    17/10/2012    4 recensioni
*Sorridi e sei perfetta come sei.*
Ed eccomi qui, con la mia prima fanfiction in assoluto, nata da un'idea un pò pazza e spero che piaccia e incuriosisca. Partiamo dal presupposto che è una fanfiction completamente inventata, quindi non ho cercato alcun nesso logico con il mondo reale, quindi se trovate cose che vi sembrano stranezze, è per dare un filo logico alla storia. Vi lascio ad una breve introduzione.
I conti in rosso, che problema! Ed è proprio l'istituto superiore Furinkan ad essere in pericolo stavolta, nel tentativo di uscire da quella spinosa situazione, il pazzo preside dell'istituto decide in organizzare un'evento alquanto "singolare", aperto a tutti. Accolto inizialmente con scarso entusiasmo, i premi messi in palio per l'evento allettano molto determinati personaggi che, se inizialmente snobbavano l'evento, ora si ritroveranno a fare in modo e maniera di vincerlo, ritrovandosi a fare i conti anche con chi, o per rivalità o per altri interessi personali, ha deciso di prenderne parte. Ma la cosa non sarà affatto semplice, almeno per quella parte dei protagonisti che fino ad oggi hanno usato molto la forza, ma poco cervello e "cuore", mentre in palio c'è la realizzazione di un sogno.
Genere: Romantico, Sentimentale, Song-fic | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Ed eccoci qui, col nuovo capitolo, chi più chi meno spero che tutti siate contenti di vederlo :)
In verità volevo pubblicarlo ieri ma ho voluto aspettare un pò, rileggerlo e ho aggiunto anche qualcosina :)
Ma direi che può bastare così per l'introduzione :)
Termino col ringraziare calorosamente Arya_drottningu, ran_ko e xingchan che hanno recensito il precedente capitolo e per tutti i loro complimenti e i consigli di Arya (scusa ho abbreviato il nick, ma non mi andava di fare il copia incolla adesso. Che pigro che sono mammamia! :) ).
Un grazie anche a coloro che stanno continuando a seguire la storia, leggendo e non commentando.
Spero che la storia continui a piacervi anche più in là e che ci sentiremo (per gli interessati ;) ) nei prossimi capitoli.
Ora vi lascio e vi auguro buona lettura.

13 - A casa Tendo



Era il penultimo giorno di scuola all'istituto superiore Furinkan e mentre i ragazzi e ragazze della città erano impegnati sui banchi di scuola, coloro che invece avevano la giornata libera si erano riversati in strada, anche solo per una semplice passeggiata, approfittando della bella giornata che gli aveva offerto questo venerdì mattina.
Tra le fila di persone che camminavano in un senso e nell'altro, si notava una persona tra queste, ferma al centro della strada, che si guardava intorno alquanto spaesata, chiedendosi

"Dannazione! Ma dove mi trovo?" ebbene si, come al solito Ryoga Hibiki si era perso ed ora stava lì, con una mano a coprire gli occhi dal sole scrutando l'orizzonte alla ricerca di un particolare che potesse orientarlo, anche se orientamento e Ryoga Hibiki erano due cose completamente incompatibili.
L'appellativo di 'eterno disperso' che gli era stato dato, non poteva essere più corretto.

Stette qualche secondo a guardarsi intorno, poi, indeciso sul da farsi, ricominciò a camminare, seguendo la strada.

*Accidenti. Di questo passo non arriverò mai a Nerima in tempo per iscrivermi alla gara.* pensò, mentre camminava a testa bassa.

Superato qualche isolato, si ritrovò a costeggiare un parco e fù a quel punto che si decise a fermarsi, entrò e si sedette su una delle panchine, poi iniziò a rovistare all'interno del suo zaino e tirò fuori un blocco note.
Iniziò a sfogliarlo rapidamente per raggiungere la pagina interessata, l'unica su cui aveva scritto in maniera pulita, visto che tutte le altre presentavano per la maggior parte scarabocchi e cancellature.
Iniziò a leggere quello che aveva scritto e quando ebbe finitò sollevò lo sguardo dal blocco e pensò

*Una settimana e ho scritto solo questa pagina, non credevo fosse così difficile scrivere una canzone.* poi, per un attimo, riabbassò lo sguardo sul foglio, per poi tornare a fissare l'orizzonte

*E per di più non sono ancora riuscito a raggiungere il Furinkan per iscrivermi, ed ho solo due giorni di tempo.* intanto rimise il blocco al posto suo, nello zaino, spingendolo con cura verso il fondo

*E' un bel problema.* pensò di nuovo, mentre richiudeva tutto per bene.

Ma a quel punto una voce lo distolse dai suoi pensieri e da quello che stava facendo

"Ehi Ryoga."

Il ragazzo si alzò dalla posizione accovacciata sullo zaino e si girò in direzione della voce

"Mousse?" Ryoga lo riconobbe subito "Cosa ci fai qui?" gli domandò, alzandosi dalla panchina e avvicinandosi

"Stavo andando a casa di Saotome e ho pensato di passare per il parco." gli rispose il ragazzo cinese, poi, dopo qualche secondo continuò
"Non mi aspettavo di trovarti qui. Ti sei perso di nuovo?" concluse Mousse, sorridendo

*Ah quindi siamo a Nerima. Ehi! Che fortuna!* Ryoga si perse un secondo nei suoi pensieri, poi si accorse di dover rispondere alla domanda di Mousse

"Ehm ecco..." riuscì semplicemente a dire, poi si zittì, finchè non riprese Mousse il discorso

"Dai lascia stare ho capito. Non ti preoccupare, ti conosciamo bene. Piuttosto, dov'è che volevi andare?" in fin dei conti, Mousse non rigirò molto il dito nella piaga e a questa domanda Ryoga rispose

"Ecco... volevo andare al Furinkan, ad iscrivermi alla gara." rispose di getto, ma si zittì di colpo, temendo che dicendogli tutto si sarebbe quadagnato un nuovo avversario per la gara, rendendola ancora più complicata di quanto già non fosse.
Ma Ryoga non sapeva che Mousse già era al corrente di tutto e per fortuna quest'ultimo non brillava di acume e non fece caso a come Ryoga aveva repentinamente chiuso la frase di poco prima, infatti il ragazzo cinese continuò la sua conversazione come niente fosse.

"Neanche tu ti sei ancora iscritto vero?" ovviamente era una domanda retorica, poi proseguì, dopo essersi fermato un secondo "Anch'io volevo iscrivermi stamattina, ma prima ho una questione da risolvere." disse il ragazzo cinese

*Quindi Mousse lo sapeva già.* fù il primo pensiero di Ryoga, che però distolse la sua attenzione da Mousse, non rispondendogli.

Quest'ultimo, accortosi che Ryoga non accennava a rispondergli, decise di continuare lui a parlare

"Cosa fai?" iniziò e a quel punto Ryoga venne ridestato dai suoi pensieri e mise meglio a fuoco Mousse, ascoltando con più attenzione quello che gli diceva

"Vieni anche tu da Ranma?" chiese il ragazzo cinese

"Veramente, dovrei andare al Furinkan, come ti ho detto." rispose Ryoga, che intanto stava riprendendo il suo zaino in spalla

"Beh. Come vuoi." dal canto suo Mousse fece spallucce e, visto che Ryoga stava riprendendo il suo zaino, anche lui riprese a camminare, un pò più lentamente.

Mousse fece in tempo a fare qualche passo, poi a Ryoga ripartirono i dubbi *Ma sono sicuro di arrivarci? E' una settimana che giro e ancora non sono riuscito a trovare la strada. Forse, è meglio...* interruppe qui il vortice dei pensieri per chiamare Mousse, prima che si allontanasse troppo

"Ehi Mousse! Aspetta!" gli urlò alzando una mano e a quel punto il ragazzo cinese si fermò voltandosi in direzione di Ryoga, il quale già lo stava raggiungendo in corsa

"Vengo con te." gli disse, una volta raggiunto *Almeno avrò occasione di combattere di nuovo contro Ranma.* aggiunse, pensandolo solamente però.

Mousse invece non fece altro che annuire, per poi voltarsi di nuovo nella direzione giusta e iniziare a camminare

"Non perderti." gli disse Mousse come ultima cosa, poi, si fecero il resto del tragitto in silenzio.

Arrivati al portone di casa Tendo, con più o meno facilità, il primo ad entrare fù Mousse, seguito al passo da Ryoga.
Una volta varcato il portone di casa, la prima ad accoglierli fù Kasumi

"Buongiorno ragazzi. Che ci fate qui? Cercate Ranma vero?" domandò la primogenita dei Tendo con un sorriso, i due non fecero altro che annuire, rimanendo fermi nelle loro posizioni, finche Kasumi, con un gesto, li invitò ad entrare, accompagnandoli in palestra.

Arrivati al dojo Kasumi aprì la porta e i due entrarono subito, la ragazza a quel punto disse

"Ranma è a scuola con Akane e Nabiki, ma tra un paio di ore dovrebbero tornare, aspettate pure qui. Se vi serve qualcosa sono di là." poi se ne andò, lasciando i due ragazzi da soli.

Dal principio i due vagarono un pò per la palestra, perdendo tempo passeggiando, il primo a fermarsi fù Ryoga

"Uffa! Mi sto annoiando." esclamò sbuffando

Poi si fermò anche Mousse dicendo "Siamo arrivati troppo presto." infine, ripresero entrambi a camminare.

Passò qualche altro minuto, Ryoga camminava a testa bassa, annoiato e innervosito dall'attesa, ad un certo punto il suo istinto di artista marziale gli fece percepire un pericolo imminente, con una spinta delle gambe fece una saltellò all'indietro, schivando puntualmente una serie di tre coltelli, che alla fine della loro corsa si piantarono contro il muro.

Ryoga li fissò per un momento, poi si girò arrabbiato verso Mousse

"Ma sei impazzito!!" gli urlò arrabbiato "Che diavolo stai facendo?!" continuò ancora arrabbiato portandosi una mano, chiusa a pugno, davanti al viso.

"Ammazzo il tempo." rispose tranquillo Mousse, mettendosi in posizione di guardia.

"Per poco non ammazzavi me imbecille!" ribattè Ryoga, portando avanti una gamba, piantando sonoramente il piede sul pavimento della palestra.

"O andiamo, per così poco. Non ti starai mica rammollendo vero?" lo schernì Mousse

Ryoga dal canto suo si rimise in piedi, composto, fissando Mousse "Io rammollendo? Tu vuoi la guerra." disse, scrocchiandosi le dita delle mani.

"Non aspettavo di meglio. E' una buona occasione per vedere chi dei due è il rivale numero uno di Ranma." lo sfidò ancora Mousse, sorridendo sfrontato al ragazzo con la bandana.

"Ah si? Allora preparati, Mousse!!" furono le ultime parole di Ryoga, poi partì all'attacco, caricando Mousse frontalmente

Il ragazzo cinese, quando vide il suo avversario partire all'attacco come un toro, si piegò ancora un pò sulle ginocchia e estrasse dalle maniche un'altra serie di coltelli, tre per mano.

Lanciò la prima serie, quelli nella mano destra, in direzione di Ryoga, ma quest'ultimo fù lesto a spostarsi di lato evitandoli, tuttavia questo aveva interrotto la sua corsa e Mousse ne approfittò per lanciare la seconda serie, ma anche quest'ultima venne schivata dal ragazzo con la bandana, a cui bastò ruotare di lato per far passare oltre i coltelli.
Mousse a quel punto si infilò di nuovo le mani nelle maniche per estrarre qualche altra arma da utilizzare, Ryoga approfittò di quel momento di stop di Mousse per rialzarsi e scattare verso il suo avversario, fù molto rapido in quel frangente, riuscendo ad arrivare in leggero anticipo sul suo avversario e appena ebbe Mousse a tiro fece partire il pugno, ma quest'ultimo estrasse d'istinto un'oggetto dalla manica per difendersi e nel farlo gli caddero in terra i suoi appunti.

Tutto terminò con un sonoro 'GONG' metallico, Ryoga che saltellava per il dojo tenendosi dolorante la mano e Mousse che fissava stupito l'oggetto che era riuscito ad estrarre all'ultimo momento

"Ah... ecco dove era finita." esclamò il ragazzo cinese, mentre guardava l'oggetto leggermente ammaccato, che poco prima aveva usato per parare l'attacco.

Lo sfortunato Ryoga aveva colpito in pieno una pentola d'acciaio, di quelle che usavano al Neko Hanten.
Ripresosi dal dolore alla mano Ryoga si avvicinò minaccioso a Mousse

"Tu e i tuoi stupidi oggetti. Per poco non mi rompevo una mano!" gli disse faccia a faccia, poi la sua attenzione si spostò su qualcosa di più piccolo, ai piedi di Mousse

"Ehi. Cos'è questo?" disse Ryoga, piegandosi a raccogliere gli appunti e quando si rialzò dovette schivare nuovamente Mousse che aveva allungato una mano per riprenderseli dicendo "Lascia! Quelli sono miei!"

Ma Ryoga fu lesto a evitarlo e poi cominciò a scappare, mentre correva e saltellava in cerchio per tutta la palestra, inseguito da Mousse, aprì i fogli e dopo aver letto le prime righe approfittò dell'occasione per schernire leggermente il cinese

"Oooh, una canzone. Vediamo cosa c'è scritto." disse, sempre scappando, poi iniziò a leggere

[Tuoni e fulmini oltre la finestra
rabbia e solitudine, certe cose non le si cancella
lo sai, fa freddo senza te,
resterai per sempre la più bella
anche se amarti è solo un nodo alla gola
che non se ne va, ora che voglio tenerti stretta a me]

"Uh uh, e bravo Mousse." continuò Ryoga, sorridendo beffardo

"FALLA FINITA!" gli urlò Mousse, lanciandogli una palla di metallo

Ma Ryoga non gli prestava attenzione, schivò facilmente l'oggetto metallico e continuò

[Mi manchi come il calore del sole quando non splende
ora guardo gocce di pioggia bagnar la finestra da dietro le tende
farfalle nello stomaco, tesoro stimolano
endorfine che cambiano ogni mio stato d'animo in un attimo
ma dopo la tempesta di solito torna il sereno
e anche perchè quando piove c'è l'arcobaleno
restare sveglio per guardarti addormentare come un angelo
e pensare m'ama o non m'ama e strappare ogni petalo
e assopirsi mentre il respiro rallenta
poi ricordare il tuo sorriso di quando eri contenta
mentre il cielo si illumina di stelle
brividi sulla pelle, passato dalle stelle alle stalle
e tutta la nostra storia ne abbiamo viste delle belle
vediamoci, sentiamoci, spieghiamoci, accoglimi o raccoglimi
se vuoi ripensaci, rispondi che ti chiamo
lo sai bimba che ti amo, non resisto più a starti lontano]

"Hai capito la nostra oca miope." continuò a prenderlo in giro Ryoga

"SMETTILA! NON SONO AFFARI TUOI!!" gli ripetè Mousse, lanciando una catena per tentare di afferrare Ryoga

Ma quest'ultimo saltò schivando anche questo ennesimo attacco, per poi proseguire ancora

[Tuoni e fulmini oltre la finestra
rabbia e solitudine, certe cose non le si cancella
lo sai, fa freddo senza te,
resterai per sempre la + bella
anche se amarti è solo un nodo alla gola
che non se ne va, ora che voglio tenerti stretta a me]

"Cosa hai fatto il ritornello Mousse?" continuò ancora Ryoga, terminando con una risata

"ADESSO! BASTA!!" il nervosismo di Mousse era arrivato alle stelle, nel tentativo di fermare Ryoga lanciò più oggetti simultaneamente, non voleva più catturarlo, voleva colpirlo. Uno di questi oggetti però, più precisamente una palla di ferro legata ad una catena, mancò completamente il bersaglio e finì col colpire lo zaino di Ryoga, che di conseguenza perse tutto il suo contenuto, compreso il blocco di appunti.

Non appena Mousse vide il blocco, subito si voltò verso Ryoga con in volto un sorriso di vendetta, poi, prontamente tutti e due scattarono in direzione degli appunti, Ryoga era più veloce e superò Mousse, ma quest'ultimo riuscì a prendere comunque per primo il blocco afferrandolo con una catena, alla cui cima aveva una pinza.
Ryoga sbuffò, perchè ci era quasi arrivato e mancava veramente un soffio, si girò arrabbiato e combattivo verso Mousse, che intanto stava già sfogliando gli appunti.

Raggiunta la pagina giusta Mousse sollevò lo sguardo, guardando Ryoga

"Che ne dici? Ora tocca me." disse, con un sorriso beffardo

"FERMO!!" gli urlò Ryoga, partendo all'inseguimento di Mousse, che intanto era già scappato e stava per cominciare a leggere alcune righe, la giostra era ricominciata, al contrario

"Dunque, vediamo un pò..." iniziò Mousse, sempre scappando e cominciando a leggere

[Troppo strano l'amore per capire, il dolore che ti uccide,
sai che ti fa soffrire, ti sa levare tutto e non da modo di reagire,
ti fa nascere il sorriso, per poi farlo sparire,
passi notti insonni non capendo i tuoi drammi,
non parli, non chiedi per paura di far danni,
la paura di quel no, che non puoi accettare.]

"Ehi Ryoga! Adesso fai anche il filosofico?" disse Mousse ridendo

"Falla finita! Non ti conviene farmi arrabbiare. Appena ti prendo!" rispose Ryoga, poi saltò in avanti cercando di bloccare (placcare più precisamente) Mousse, ma per quest'ultimo non fù difficile saltare di lato, schivando Ryoga, proseguendo la sua corsa... e la lettura.

[Il dubbio di sbagliare, il dubbio di provare,
non vivo per paura di cadere e stare male,
ti scrivo questo testo perchè non riesco a parlare,
faccio tutto questo per farti immaginare, un futuro insieme a te e sai che non voglio strafare,
quando dico che tu sei, il sogno pronto ad amare,
più vivido, più limpido, che posso sognare,
più puro, di un brivido, che leggero mi può sfiorare.]

"E dimmi Ryoga, a chi pensavi mentre scrivevi?" lo prese ancora in giro Mousse, voltando il viso verso Ryoga sorridendo, ma senza fermarsi, sempre inseguito da quest'ultimo

"SMETTILA IMMEDIATAMENTE!!" ordinò Ryoga, ma il cinese non gli diede ascolto e continuò lo stesso

[Sei vicina a me, ma è come se non lo fossi,
sono davanti a te, ma è come non mi vedessi,
troppe volte, troppe notti ho sognato il tuo viso,
non puoi capire quanto mi fa bene il tuo sorriso,
la forza che non tengo, la forza che pretendo, l'emozione che io sento,
quanto a te io ci tengo,
quanto vorrei fossi mia, anche solo per un'istante,
quanto mi da fastidio, sentirti così distante,
la rabbia spesso mi pervade, quando ti fai usare,
da uno scemo che di buono sa solo ballare.]

"Eh eh chissà perchè credo di aver capito." continuò Mousse

"E' l'ultimo avverimento, falla finita e ridammi quel FOGLIO!!" la giostra stava durando anche troppo e Ryoga era sempre più arrabbiato.

"Te l'ho detto che mi vendicavo." disse infine Mousse, facendo la linguaccia a Ryoga, poi riprese ancora a leggere

[Non pensare ad una storia che non si può avverare,
è l'unico rimedio per non farmi del male,
ho capito che sperare, lo lascio fare agli altri,
ho capito che sognare, fa solo disastri,
non sarà nel mio futuro, ne sono consapevole,
ma su questo male, non sei te, sono io il colpevole.]

"ADESSO BASTA! MI HAI STANCATO!" urlò Ryoga di nuovo, poi fece un'altro salto in direzione di Mousse, piombando dall'alto su di lui.

Il ragazzo cinese si spostò di qualche centimetro, lo stretto necessario per non farsi prendere, si accorse troppo tardi che l'intenzione di Ryoga stavolta non era più bloccarlo.
Di fatti, mancato il bersaglio, Ryoga approfittò della vicinanza del suo 'avversari' per attuare il suo colpo migliore, infatti, appena atterrato sul pavimento si piegò con le ginocchia, chiudendo la mano destra a pugno, lasciando sollevato solo l'indice

"Tecnica dell'esplosione!" urlò, poi piantò il dito nel pavimento.

Mousse non fece in tempo a spostarsi e venne investito dall'esplosione e dalle schegge di legno del pavimento, volò dall'altra parte della palestra, andando a sbattere contro un muro, perdendo gli appunti e poco dopo dalla nuvola dell'esplosione uscì Ryoga

"Ti avevo detto di non farmi arrabbiare." disse quest'ultimo, camminando verso il suo avversario, ma venne fermato pochi passi dopo da una voce

"Accidenti a te P-Chan. Devi andarci sempre così pesante?"

Ryoga a quel punto si voltò per vedere chi fosse, poi all'unisono sia Ryoga che Mousse esclamarono:

"RANMA!!" il ragazzo col codino era arrivato.








Ed anche questo capitolo è finito, spero vi sia piaciuto. :)
Come molti di voi credo abbiano capito questo capitolo è servito per gettare le basi, quasi definitive del 'genere di canzoni' che vogliono usare i protagonisti, ma nei prossimi capitoli ho in serbo altre sorprese.
E visto che ho, straordinariamente, un'oretta libera ne approfitto per cominciare almeno a scrivere il prossimo :) che vedrete abbastanza presto.
Grazie a tutti per essere riusciti a leggere fin qui :)
  
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