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Autore: VioValo_Villina    17/10/2012    3 recensioni
Ville e una ragazza che crede di conoscere. Una sensazione di déjà-vu che non lo molla neanche un attimo. Chi sarà mai questa ballerina di burlesque che tanto lo tormenta nei pensieri? Scoprire la sua identità potrebbe cambiare il suo passato... O forse no?
Genere: Comico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio, Un po' tutti, Ville Valo
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il cantante rimase fermo sulla soglia di casa indeciso sul da farsi. Uscire di nuovo o fiondarsi in camera e far finta di nulla? Guardò in fondo al corridoio e vide una luce soffusa illuminare il parquet.
"Meno male che la camera degli ospiti è prima di camera di Luna.." In silenzio e in punta di piedi si avviò verso il corridoio e una volta dentro la camera chiuse la porta il più delicatamente possibile
 
Il chitarrista rimase immobile sopra la ragazza guardandola negli occhi. -Si è chiuso in camera.. vero?- mormorò.
Luna annuì cercando di riprendere a respirare in modo normale. -Forse dovremmo..-
Lui non le lasciò finire la frase. Si sporse un po' di più verso di lei e le sfiorò le labbra con le sue. -Meglio darci una sistemata e andare a vedere che combina.. che dici?- mormorò poi sorridendo. Si alzarono e dopo essersi rivestiti raggiunsero la camera degli ospiti.
-Jonne? Posso entrare?-
Il cantante si paralizzò al suono della voce della sua migliore amica. Si maledisse mentalmente per essere rientrato così presto ma aveva girato a vuoto per delle ore sperando che Luna si lasciasse andare alle avances del chitarrista. Sospirò passandosi una mano tra i capelli. -Certo.. è aperto- rispose cercando di non agitarsi più del necessario.
La ragazza guardò per qualche secondo Kris e poi abbassò la maniglia ed entrò nella stanza. Jonne stava seduto sul letto a gambe incrociate, la luce dell'abat-jour che gettava in una gentile penombra la camera. Si sedette anche lei sul letto, imitandolo e gli prese le mani tra le sue. -Tutto OK?-
Il ragazzo annuì tenendo gli occhi puntati in quelli della sua migliore amica. Avrebbe voluto chiederle scusa e supplicarla di perdonarlo, ma nel suo sguardo riuscì ad intravedere un'ombra di gratitudine che non riuscì a capire fino in fondo ma che anzi riuscì a confonderlo. -Tu..- finalmente guardò anche Kris. -Voi tutto bene?-
-Sì... si tutto bene...- asserì lui all'istante sorridendogli. Si accese una sigaretta e si andò a sedere sui cuscini al davanzale della finestra. Anche Luna sorrise annuendo, poi scosse leggermente la testa, dicendogli silenziosamente che non era successo nulla.
 
Jonne fece la sua tipica espressione da cucciolo abbandonato e mimò con le labbra la parola "scusa" lasciandosi poi ricadere con la schiena sul materasso. Portò lo sguardo sul chitarrista per un attimo, poi tornò a guardare Luna cercando di capire, dal modo in cui anche lei lo stava guardando, quanto fosse realmente interessata a lui.
L'improvvisa consapevolezza che non sarebbe mai riuscito a farle dimenticare il cantante degli HIM con l'aiuto inconsapevole di Kris lo terrorizzò. Non poteva assolutamente permettere a quello spilungone di farla soffrire di nuovo. Lui non aveva la più pallida idea di cosa avesse passato a causa sua. No, non gli avrebbe permesso di farle del male.
 
Linde era uscito con Migè per bersi un caffè all'Esplanadi. Si sedettero ad un tavolino in disparte e ordinarono. Dopo una mezz'oretta passata a parlare di lavoro Linde si girò verso l'entrata del locale e sbattè le palpebre un paio di volte. -Ehi.. Migè.. ma quella.. è Lulù..- disse ad un certo punto indicando all'amico la ragazza che era appena entrata, accompagnata da Jonne Aaron e Sir Christus
dei Negative.
-Ma sei scemo.. quella è... no.. non è Lulù.. è Luna.. cavolo com'è cambiata dall'ultima volta che l'ho vista a casa di Ville...-
-No ti dico.. è la ballerina di burlesque.. l'abbiamo vista quella sera assieme ai ragazzi..- ribattè cocciuto il chitarrista. Al che Migè la guardò meglio e spalancò gli occhi. -Oh Cristo santo.... Lulù.. e Luna.. non ci credo..- guardò Linde cercando smentita. Una smentita che non arrivò perchè il chitarrista era a bocca aperta tanto quanto lui.
 
Kris aiutò la ragazza a sedersi sotto lo sguardo mezzo sconvolto di Jonne. -Che c'è?- chiese con espressione scocciata. -Sono beneducato, io- sbuffò.
Il cantante scoppiò a ridere prendendo posto accanto a Luna. -Sì certo.. come no. Diciamo che lo sei solo quando ne hai voglia-
Il ragazzo gli lanciò un'occhiataccia poi si schiarì la voce. -Se fossi in te, mi preoccuperei di più di quello che sta succedendo a qualche tavolo più in là- mormorò facendo un cenno verso un punto imprecisato del locale.
Jonne seguì la direzione del suo sguardo e si ritrovò così a fissare il chitarrista e il bassista degli HIM che immediatamente sorrisero e li raggiunsero.
-Ehi ciao- li salutò con un sorrisone Migé guardando Luna. -Era da tanto che non ci si vedeva-
La ragazza lo osservava pietrificata e Linde diede una gomitata al bassista. -Scusalo.. sai com'è fatto- sorrise. -Come stai Luna?- chiese poi guardandola dritto negli occhi.
La ragazza entrò nel panico: l'avevano riconosciuta. Quindi anche Ville... Scosse la testa e si affrettò a rispondere. -Ciao... bene.. diciamo che potrebbe andar meglio..voi come state?- iniziò a torturarsi le dita delle mani
Jonne non diede loro il tempo di rispondere. -Posso.. posso parlarvi un attimo?- sbottò secco alzandosi e facendo loro cenno di seguirlo fuori.
Migé e Linde guardarono la ragazza e Kris, fecero spallucce e raggiunsero il ragazzo. -Che c'è?- chiesero in contemporanea.
Il cantante dei Negative li guardò con aria fin troppo seria. -Lui sa chi è lei?- chiese senza mezzi termini.
Migé gli lanciò un'occhiataccia mentre Linde scosse la testa prima di rispondere. -Non credo proprio. Ville.. ha qualche problema a ricordare le persone-
-Beh.. cercate di non fargli ricordare chi è, chiaro?? L'ha già fatta soffrire anche troppo- disse Jonne ricambiando l'occhiataccia del bassista degli HIM. -Buona giornata- mormorò poi tornando dai suoi amici come se niente fosse successo.
-Che tipo. Ma chi si crede di essere? Non è altro che un ragazzino- ringhiò Migé.
Linde fece spallucce. -Dai andiamo, lascia perdere- poi si fece pensieroso. -Ma tu sai di che stava parlando?-
Il bassista fece spallucce. -In tutta onestà, no-
 
Luna vide Jonne rientrare e sedersi accanto a lei, lo sguardo ancora seccato. –Che ti è preso? Sono stati gentili: non c’era bisogno di trattarli in quel modo.- sbottò appena ebbe la sua attenzione. Sì, ok, l’aveva fatto per proteggerla però non avrebbe dovuto reagire così malamente. Scosse la testa e girò il cucchiaino nella sua tazza di caffè alla cannella. Nonostante tutto era contenta che Migè e Linde si fossero ricordati di lei: erano sempre andati d’accordo. L’unico che le aveva dato “problemi” era stato soltanto Ville. Jonne non le rispose. Si mise a parlare con Jukka di lavoro, anche se questo sbuffava in continuazione, evidentemente annoiato dal discorso, e gettava qualche occhiata verso Luna.  La ragazza, ad un certo punto, guardò l’orologio.
-Ragazzi sentite io vado a casa.. devo studiare.. voi tornate pure quando volete.- si alzò e andò a pagare anche per loro.
Uscita dall’Esplanadi decise di farsi una passeggiata al parco vicino casa. Ripensava alla sera precedente. Era quasi finita a letto con Kris: teoricamente c’era finita ma non avevano concluso nulla, grazie all’inaspettato rientro di Jonne. Si morse il labbro inferiore e si sedette su una panchina lì vicino. Lei e Kris…
Improvvisamente la sua mente venne invasa dal ricordo di quel giorno di tanti anni prima.


“Si era avvicinata al ragazzo seduto accanto a lei, che stava rivedendo l’esercizio che lei aveva appena terminato. Si morse un labbro.
-Ville?- mormorò leggermente. Chissà come avrebbe reagito.
-Mh.. cosa c’è?- rispose il ragazzo voltandosi verso di lei. Luna gli sfiorò le labbra con le sue, così leggera e delicata come le ali di una farfalla. Si staccò piano e socchiuse le palpebre. Vide Ville con un’espressione strana in viso e un sopracciglio alzato.
-E questo cos’era?- chiese guardandola dritto negli occhi. La ragazza venne percorsa da un brivido.
-Io.. io.. credo di essermi innamorata di te..- arrossì e distolse lo sguardo lei. Il ragazzo rimase in silenzio per qualche secondo e poi scoppiò a ridere: una risata fredda, di scherno.
-Senti ragazzina.. non ho tempo da perdere appresso a una bimbetta insignificante, ok? Fattene una ragione. Sei qui per studiare, non per farti sbattere da me… anche se potrebbe essere piuttosto interessante..- le lanciò una breve occhiata, squadrandola da capo a piedi e viceversa.”

 
Il ghigno sadico di Ville era ancora impresso a fuoco nella sua mente, ma nonostante fosse stato così brutale con lei, nonostante fosse stata male per lui, lo amava ancora… non lo aveva mai dimenticato.







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ANGOLINO AUTRICI:

scusate la lunga attesa ma la musa si è lasciata desiderare un bel po'
siamo tornate con un capitoletto un po' striminzito ma speriamo ci sarà comunque qualcuno che continuerà
a seguire questa storia un po' bizzarra.
Un bacione a tutte..
ciauuuu

Lau&Vio
  
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