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Autore: Ailis_    17/10/2012    3 recensioni
{Sequel di "Come un fiore su un precipizio"}
E' la solita vecchia storia: lui, lei, l'altro. Lila non ha certo in programma di innamorarsi di qualcuno che non sia Steve, ma le cose capitano e lei non può impedirlo. E dovrà fare la sua scelte, volente e nolente.
Quando l'oramai ben nota sensazione che presto sarebbe accaduto qualcosa fece la sua comparsa, Lila era seduta -accasciata, più che altro- sul divano dell'appartamento che divideva con Kurt e Jackson e sbocconcellava una ciambella: la sentì che le stringeva lo stomaco mentre la tv borbottava monotona in sottofondo.
[...]
“La Terra è di nuovo in pericolo”
[...]
“Simpatico” borbottò la ragazza “avevo dimenticato quanto fosse piacevole parlare con te” ribatté lei e Loki accennò a un sorriso divertito: ecco finalmente un interlocutore degno di quel nome, qualcuno che riuscisse a tenergli testa.
“Non mi abbracci neanche?” la schernì, ma dietro la maschera si scoprì a sperare vivamente che lei lo facesse.
A tutto questo aggiungete un nuovo nemico di cui nessuno sa niente. Cosa succederà?
Genere: Azione, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Loki, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: Triangolo
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Lila/Loki 6

Buongiorno!
Lo so, sono in ritardo, ma ho una buona motivazione.
Perciò vi prego, rimette a posto katane e spade e datemi il tempo di spiegare.
Allora, la storia ha subito una modifica rispetto a come l'avevo pensato prima di pubblicarla e perciò sto modificando capitolo per capitolo.
Purtroppo, questo richiedeva modifiche molto sostanziali e piuttosto estese perciò ci è voluto un po' per decidere come e dove intervenire.
Vi lascio alla lettura, sperando di non aver fatto danni.

A metà strada tra il cielo e la terra-Capitolo 5



Capitolo VI


Si fan cose folli quando si ama



La mattina dopo Lila si svegliò presto, troppo per i suoi gusti. Quando vide l'ora sulla sveglia decise che poteva permettersi di tornare a dormire.
Si rigirò nel letto per svariati minuti prima di desistere e di alzarsi. Era tornata a dormire nella stanza che era stata sua prima che si trasferisse a dormire in quella di Steve.
Non era più abituata a riposare sola e sentire il freddo dell'altro lato del materasso né ad avvertire sotto le dita la consistenza delle lenzuola invece che quella di un corpo caldo.
Preferì allontanarsi dal giaciglio piuttosto che tentare di procurarsi un calore che intanto non avrebbe trovato lì, sola.
Indugiò più a lungo del solito sotto la doccia e si dedicò con cura a scegliere i vestiti e pettinarsi. La routine quotidiana aveva sempre avuto un potente effetto calmante su di lei e quel giorno aveva decisamente bisogno di rilassarsi.
In particolare, spazzolarsi i capelli e districarne i nodi con le dita era un efficace deterrente per la tensione.
Forse, a livello inconscio, tutti quei procedimenti erano solo un modo per ritardare l'inevitabile. Lo stomaco le si annodò e le passò qualunque appetito, così decise di andare direttamente in laboratorio.
Di solito la scienza le trasmetteva pace e sicurezza, con tutte le sue solide basi e i suoi principi. Quello era un ambito che non le avrebbe mai presentato sorprese indesiderate, considerò con un sospiro di sollievo.
Era presto e sicuramente stavano ancora tutti dormendo, così iniziò a trafficare con le attrezzature.
Durante la sua notte tormentata aveva avuto una mezza idea. O meglio, più che un'idea era un'intuizione.
Loki aveva detto che forse c'era Thanos dietro tutta la vicenda, ma oramai era chiaro che chiunque fosse il loro nemico, non era certo chi si aspettavano. Nelle lunghe ore insonni di quella notte, Lila aveva compreso che era importante mettere fine a quel gioco -perché per lui, chiunque fosse, era sicuramente quello- presto, prima che l'attesa e l'ignoranza logorasse i loro nervi.
Era ragionevole pensare che volesse il Tesseract: dopotutto, quale super cattivo non avrebbe desiderato possedere una fonte di energia inesauribile e potentissima, oltre che un portale per mondi sconosciuti?
E allora perché non darglielo?, si chiese.
L'idea le era balenata nella mente per caso e quasi le era venuto da ridere. All'inizio aveva pensato di essere impazzita, ma poi si era soffermata a considerare meglio l'opzione e l'aveva trovata folle, assurda e quasi suicida.
Perciò era sicura che potesse funzionare.
Creare un oggetto simile al Tesseract, una fonte di energia che attirasse il loro nemico proprio nella trappola.
Avrebbe dovuto creare il cubo e trovare il modo di alimentarlo, in qualche modo, con raggi gamma o qualcosa di simile.
Non sarebbe stato facile, ma su quel elivelivolo c'erano tre geni: se c'era qualcuno che poteva farlo, erano proprio loro.
Iniziò ad armeggiare alla ricerca delle resine necessarie per creare il contenitore, ma un rumore alle sue spalle la fece sobbalzare e la costrinse a voltarsi di scatto impugnando un bastoncino elettrico come arma.

Stai cercando di minacciarmi?” le domandò Loki alzando un sopracciglio, scettico.
Sei impazzito? Oh, scusa, domanda infelice: tu sei già pazzo” ringhiò la ragazza.
Oh, questo era un colpo basso”
Mi hai spaventata” si giustificò lei e Loki le rivolse un sorriso poco rassicurante.
Si chiese cosa di un essere così beffardo, folle e, perché no, crudele potesse piacerle tanto da mettere in crisi il suo rapporto con Steve, ma poi si disse che era una domanda stupida.
Loki le piaceva perché non era solo tutte quelle cose. O almeno, lei ne vedeva molte altre che non avrebbe potuto descrivere a parole.
Sapeva solo che quegli occhi verdi le accendevano qualcosa dentro che la turbava per la sua intensità.
Un quid che mancava di un nome e che pure era tanto intenso e caldo da farle desiderare di abbandonarsi ad esso.

Principessa?” la chiamò e Lila si riscosse.
Ho parlato con Steve” iniziò lei “ora sa del bacio” specificò poi.
Sei stata veloce” Loki non poté trattenere un sorriso e a Lila pianse il cuore nel vederlo così speranzoso, così umano.
Le pianse il cuore perché per un attimo non desiderò altro che farsi stringere da quelle braccia.

E' complicato” continuò imperterrita, fingendo di non aver sentito le sue parole, prima di alzare di nuovo lo sguardo su di lui “Non so cosa fare”
Provi qualcosa per me, Lila?”
Mi pareva di avertelo già detto. Dov'è finito tutto il tuo acume, dio degli Inganni?” lo prese in giro lei per alleggerire la tensione.
Ma non hai intenzione di lasciare Steve” constatò Loki, ma Lila lo stupì.
E' già successo, ma non mi prenderò il merito di questa decisione: è stato lui”
E questo cosa significherà per noi?” le chiese, cominciando a scaldarsi. Cos'era lui, una sorta di ripiego?
La spalla a cui appoggiarsi ora che Steve l'aveva piantata in asso? Se era quella la condizione per starle accanto non era sicuro di poterlo fare.
Forse Lila comprese cosa gli passava per la testa perché fece un passo avanti e gli prese una mano, intrecciando le dita con le sue.

Non sei un rimpiazzo, Loki. Ma devo fare una scelta e Steve ha voluto darmi lo spazio di cui ho bisogno”
“Mi stai chiedendo del tempo da sola per pensare?” le chiese. Non riusciva a scherzare come aveva fatto prima con lei così vicina e le sue dita calde a contatto con le proprie.

Ti sto chiedendo spazio per pensare, per prendere la decisione giusta e definitiva, ma non voglio che stiate lontani. La solitudine non mi piace, Loki, e non sono abbastanza altruista da tenervi lontani da me”
Loki annuì. Ecco, ora avrebbe voluto baciarla, ma era certo che Lila lo avrebbe allontanato così, per evitare la sofferenza di un rifiuto, districò le dita da quelle di lei e si allontanò.
Pensava che lei lo avrebbe lasciato andare, ma si sentì trattenere dalla mano di Lila e in un attimo lo stava stringendo a sé, abbracciata a lui e con la testa appoggiata alla sua schiena.

Non ti chiedo di cambiare per me, ma voglio l'uomo migliore perché so che ce n'è uno dentro di te” sussurrò.
Non seppe dire cosa glielo fece cogliere, ma avvertì dietro quelle parole, proferite con semplicità, un dolore gigantesco.
In un attimo Loki comprese quanto grande fosse la scelta che le chiedevano di fare e, di conseguenza, quanto smisurato fosse il suo amore per loro.
Aveva sempre visto in Lila una donna impiegabile, astuta e non si era mai avveduto del fatto che si era piegata tanto tempo addietro alla forza dei propri sentimenti.
Forse Lila era anche astuta e calcolatrice, ma era prima di tutto una donna appassionata, capace di passioni così forti da piegare persino lei.
Come aveva fatto a non capirlo prima?
Alla luce di questa considerazione Loki preferì tacere la risposta beffarda che gli era salita alle labbra e si lasciò stringere, comprendendo quanto lo avesse sempre desiderato.

Mi stai concedendo una possibilità?” chiarì Loki.
Te ne concedo un'altra” sottolineò lei che, di possibilità, a Loki ne aveva concesse più di quanto non avessero fatto gli altri.
Abbandonò la presa e si separò da Loki mentre questi si girava con un'espressione scontenta.
Forse il dio si aspettava che dicesse ancora qualcosa, magari di tendenzialmente romantico e smielato, ma Lila lo sorprese mulinando i capelli e rivolgendogli un sorrisetto.

Ora io devo lavorare, perciò hai due opzioni: o sgombri il campo o resti qui e mi dai una mano”
E come pensi che possa aiutarti, principessa?”
Puoi passarmi quello di cui ho bisogno” ribatté candidamente lei.
Dimmi un po', mi hai scambiato per un maggiordomo?”
Certo che no!” si indignò lei “un maggiordomo non lavora certo in un laboratorio” rispose come se fosse un'ovvietà.
Loki sospirò e scosse la testa, ma non poté trattenere un sorriso divertito. Decise di lasciar perdere i libri nella sua stanza, visto che gli si offriva l'opportunità di passare del tempo con Lila e si accomodò su uno sgabello, dall'altra parte del piano dove Lila lavorava.
La vide armeggiare in un armadio alla ricerca di chissà cosa e sbuffare contrariata qualcosa come “non c'è mai quello che serve”

Cosa cerchi?” le domandò.
Resine”
“Che?”

Lascia perdere. Devo creare una copia del Tesseract”
“E a cosa ti servirà? Lo vuoi tenere da soprammobile, per caso?”

Spiritoso. No, voglio vedere se la mia idea funziona. E se lo farà avrete un motivo in più per chiamarmi genio, dopo aver battuto il nostro nemico”
Non dovremmo tentare di capire prima chi sia, questa persona?” le ricordò con una certa nota ironica che fece sì che Lila ignorasse completamente la domanda.
Allora Loki la guardò con fare interrogativo, chiedendosi cosa volesse fare. Conoscendo Lila, era certo che fosse qualcosa di assolutamente folle e spregiudicato. Ma, sempre sapendo con chi aveva a che fare, era quasi certo che avrebbe potuto funzionare.
Non indagò oltre, concentrato ad osservare come Lila si muovesse tra tutti quegli aggeggi a lui sconosciuti.
Loki si appoggiò al piano e iniziò a guardarla con attenzione. Non si era mai accorto dei piccoli gesti che Lila compiva inconsapevolmente.
Quando era concentrata aggrottava le sopracciglia, si mordicchiava il labbro inferiore e si scostava continuamente i capelli dal volto.

Se continuerai a fissarla così la consumerai” fece notare la voce beffarda di Tony.
Fece il suo ingresso in laboratorio insieme a Bruce, ma Lila non si dette la pena di rispondere né di alzare lo sguardo dal lavoro di taglio che stava facendo.

Che fai, Lils?” si intromise Bruce, impedendo a Loki di ribattere in qualunque modo.
Sto creando una copia del Tesseract” li informò lei, ma prevenne le altre domande continuando a spiegare “La useremo come esca per il nostro caro avversario”
“E tu lo sai perché sei la nostra sibilla cumana, giusto?” la sbeffeggiò Tony che, come al solito, non sapeva tenere per sé la sua ironia. “Mettiamola così” lo prese in giro Lila “non credo che sia qui perché adora il modo in cui facciamo il caffè, ecco”

La bimba fa del sarcasmo” berciò Tony guardando Bruce con un'espressione quasi orgogliosa “Ha avuto un grande maestro”
"Da che ricordi io” si intromise proprio Banner “non ha mai avuto bisogno di un maestro”
Guastafeste” si imbronciò Tony, ma Lila li richiamò subito all'ordine.
Avete intenzione di stare lì a cincischiare o pensare di darmi una mano?”
Li mise al lavoro entrambi, riprendendoli quando si distraevano -ossia quando Tony lo faceva- e ridacchiando di quando in quando con loro.
Persino Loki si lasciò carpire da quell'atmosfera di allegra confidenza, tanto che si ritrovò a sorridere con loro.
Poi comparvero Thor e Steve e Lila tacque improvvisamente, incupendosi. Tutti si resero conto che qualcosa era cambiato nell'aria perché i loro sguardi corsero tra Steve e Lila, entrambi taciturni e chiaramente scontenti.
In particolare Capitan America sembrava triste e abbattuto, mentre Lila aveva la classica espressione del bimbo che viene beccato con le mani nella marmellata.

Problemi in paradiso?” domandò Tony, ma nessuno dei due si prese la briga di rispondergli. Lila alzò lo sguardo e incontrò gli occhi di Steve.
Così azzurri, così intensi da farle mancare il fiato e provò una dolorosa stretta allo stomaco nel pensare di averlo ferito.
Avrebbe voluto correre tra le sue braccia e urlargli che lo amava, ma sapeva di non poterlo fare perché non avrebbe potuto dargli la garanzia che Loki non era niente più di un amico per lei.
Così si limitò a rivolgergli un mesto sorriso, prima di riprendere a lavorare. Doveva comportarsi come avrebbe fatto sempre, dopotutto non era cambiato nulla.
Cuori a pezzi e drammi amorosi a parte, ovviamente.

Cosa fai?” le chiese Steve avvicinandosi.
Prima che Lila potesse rispondere intervenne Tony “Stiamo costruendo una copia del Tesseract da usare come esca per il simpaticone che ha deciso di attaccare la Terra, cosa che succederà sicuramente seconda la nostra Pizia”
“Punto uno” scattò Lila “la pizia era invasata da un dio, quindi no, non mi rispecchio molto in lei. Punto due, se è un'idea così stupida nessuno vi obbliga a darmi una mano. Me la cavo da sola, grazie!” e detto ciò strappo dalle mani di Tony la resina che aveva preso e iniziò a scaldarla per renderla più duttile.

La bimba si è arrabbiata” notò Clint, giunto con Natasha in tempo per sentire la sua sfuriata.
Lila dovette far ricorso a tutta la sua pazienza per non urlargli contro, ma decise che non era il momento adatto. Prima o poi avrebbero fatto allenamento in palestra e allora sì che avrebbe potuto rendergli pan per focaccia.
Però, a ben vedere, qualcosa poteva già dirlo adesso.
Aprì la bocca, pronta a uscirsene con una qualche cattiveria, ma venne interrotta dall'entrata di un Fury piuttosto cupo.

Mi faccia indovinare: un altro attacco alieno?” gli chiese Clint con l'aria di chi la sa lunga.
L'uomo annuì e l'alone nero che gli gravitava intorno, chiaro segno del suo pessimo umore, sembrò aumentare.

Dove dobbiamo andare?” domandò Natasha.
Seattle”
Bastò quello per farli scattare verso la porta e dirigersi verso la sala delle armi.

Non ci sono possibilità che tu resti di nuovo qui, vero?” domandò Steve guardando Lila.
La ragazza scoppiò a ridere e mulinò la chioma castana.

Neanche mezza” confermò.
Lo sospettavo”


*


Quel giorno Lila si stava proprio divertendo.
Era folle, assurdo e privo di senno, ma mentre menava le mani contro un battaglione di uomini super dotati, riuscì finalmente a sfogare un po' della frustrazione e della rabbia che aveva represso.
A dire il vero non sapeva neanche di averne così tanta in corpo, ma questo non era importante. L'unica cosa che contava era fare fuori quanti più avversari poteva e sfogarsi.
Utile e dilettevole, come si suol dire.
Si accorse con rammarico di essersi liberata di tutto il gruppetto che l'aveva accerchiata – e di averlo fatto senza l'aiuto di nessuno, cosa che la riempì di soddisfazione-, così volse lo sguardo per vedere se qualcuno avesse bisogno d'aiuto.
A poca distanza da lei c'era Steve e sembrava cavarsela bene anche da solo, tuttavia lei decise di intervenire perché si sa: due è meglio di uno.
E poi voleva stargli accanto, in qualche modo. Anche se non poteva stringerlo a sé come avrebbe voluto, non in quel momento almeno, combattere al suo fianco forse glielo avrebbe fatto sentire più vicino e avrebbe colmato un po' la distanza -abissale, come se tra loro si fosse aperto un oceano- che sembrava dividerli.
Nessuno poteva sapere quanto ne avesse bisogno.

Bisogno di una mano?” gongolò, conscia che no, non ne aveva affatto bisogno, ma che avrebbe comunque accettato il suo aiuto, troppo gentiluomo per cacciarla.
Come aveva previsto le rivolse un mezzo sorriso “Perché no”
Schiena contro schiena, Lila non si era mai sentita così al sicuro, anche in mezzo a una battaglia.
Era così che doveva essere, si disse.
Loro due che combattevano, insieme, per qualche nobile causa, coprendosi le spalle a vicenda. Mentre assestava un calcio ad un mostro che stava per attaccare Steve si sentì al posto giusto.
Non nel mezzo nella mischia, ma accanto a lui.
Ma allora se si sentiva così perché non riusciva a scegliere lui? Perché la sola idea di abbandonare Loki la faceva stare male?
Decise che no, non era quello il momento adatto per pensare a certe cose, così si concentrò su quello che stava facendo.
Era una bella coppia, anche sul campo di battaglia, tanto che nel giro di dieci minuti avevano sbaragliato tutto il gruppo.
Il merito era per lo più di Steve, ma per una volta non le importò. Si fermarono a prendere fiato e si sorrisero.

Non ci avevo fatto caso, ma sei molto migliorata” le disse.
Non hai mai voluto vederlo, Steve: eri sempre troppo preoccupato di ciò che poteva accadermi per renderti conto che sono brava, davvero brava”
Steve fece un passo avanti e poi un altro ancora, fino a quando non fu a pochi centimetri da lei. Si chinò sul suo viso e Lila si ritrovò a specchiarsi nelle sue iridi azzurre.

Tu sei brava in tutto quello che fai” soffiò sulle sue labbra prima di colmare la distanza che li separa con un bacio.
In realtà, fu più che altro uno sfioramento di labbra, ma Lila rabbrividì per l'eccitazione.
Quando Steve si allontanò -restando pur sempre troppo vicino per i suoi gusti- Lila dovette ripetersi tutti i motivi per cui no, non poteva proprio saltargli addosso.

Lo stai facendo apposta?” gli domandò.
Devo convincerti a scegliere me, giusto? Bene. Userò tutte le armi a mia disposizione, anche se a sedurre sei sempre stata più brava”
Questo lo dici tu” borbottò, stando tuttavia ben attenta a non farsi sentire. Obbiettivo in cui fallì miseramente perché non solo Steve la sentì, ma le rivolse un sorriso compiaciuto.
Forse avrebbe anche detto qualcosa -davvero, doveva smettere di frequentare Tony o avrebbe cominciato a ribattere allo stesso modo- ma un rumore alla loro destra li costrinse a voltarsi.

Loki!” chiamò Thor e Lila vide il dio correre in direzione del fratello, pronto ad aiutarlo. Solo allora Lila si accorse di cosa stava accadendo intorno a loro.
Non si era resa conto della comparsa di un nuovo personaggio, ma era evidenti che in quei pochi minuti erano accadute molte cose.
Quando vide chi era, Lila impallidì.
Avrebbe riconosciuto quei ghigno crudele dovunque e istintivamente si mosse in avanti.

Non avvicinarti!” le intimò Steve, ma quando vide il viso della ragazza capì che non gli avrebbe dato ascolto: poteva essere spaventata e terrorizzata quanto voleva, ma ad essere in pericolo era Loki e quello vinceva ogni timore.
Se ne rese conto con dolore e rabbia, ma si disse che la reazione di Lila sarebbe stata la stessa anche se ci fosse stato lui al posto del dio.
Perché lei li amava entrambi, forse non ugualmente, ma entrambi.
La vide scattare avanti e corse nella sua stessa direzione. L'avrebbe seguita se non fosse stata improvvisamente circondato da altri nemici che gli sbarrarono il passo.
Loki e il suo avversario -ancora a volta coperto, ma a Lila non serviva vederlo per sapere chi si celava lì sotto- combattevano, ma le cose non sembravano andare nel migliore dei modi per il dio degli Inganni e Lila se ne rese conto con sgomento.
Scattò in avanti per intromettersi, ma le braccia di Thor la fermarono.

Non puoi farlo. Stai indietro, ci penso io” le disse e si lanciò in aiuto del fratello. Ebbe il tempo di sbattere le palpebre e quando le riaprì, Thor era già lontano, intento a rialzarsi dopo un volo di qualche metro.
L'altro afferrò Loki per il collo, strattonandolo mentre apriva un varco verso chissà quale mondo con uno strano scettro.

Tu dovresti andare bene: vedremo se saprai darmi le informazioni che cerco”
La sua voce era forse peggio del suo aspetto: gutturale, ferina, più simile al ringhio di una bestia che a una voce umana.
Ma stranamente Lila non provò paura. Per la prima volta da molto tempo si riconobbe nel fiotto di adrenalina che le si riversò nelle vene e nella rabbia che le divampò dentro.
Finalmente era di nuovo lei, la Lila coraggiosa e forte, determinata fino alla sconsideratezza. Ne fu felice.

Andiamo, abbiamo alcune cose di cui discutere” sogghignò l'uomo -sempre che lo fosse- da sotto il cappuccio.
Lascialo!” Lila si lanciò in avanti, dimentica di tutto il resto. Non avrebbe permesso a quel essere di portare via Loki, non fino a quando avrebbe potuto opporsi in qualche modo.
A quanto pare qualcuno qui ci tiene a te” rise e Lila si sentì ribollire di furia. Certo che c'era qualcuno che ci teneva a lui, come poteva credere il contrario?
Lila ringhiò qualcosa tra i denti e si sporse ancora con cautela. L'altro sogghignò: quella ragazzina aveva coraggio da vendere, ma questo lo aveva già capito.
Li aveva osservati tutti, per carpire ogni informazione possibile su di loro e aveva compreso come Lila fosse l'anello debole della catena.
Certo, poteva anche essere più coraggiosa di una persona normale, ma in lei non c'era nient'altro di speciale.

Vuoi fermarmi?” le domandò con un sorriso crudele.
Credi che non ce la farei?”
Sei solo una ragazzina piena di incertezza. Come pensi di vincere me, che sono la paura personificata, quando non sai vincere ciò che ti spaventa neanche nel tuo animo?” la prese in giro, ma Lila era ben lungi dal lasciarsi abbattere.
Oh, ti prego! Speravo che almeno i super cattivi non amassero cadere nei cliché peggiori della storia, ma mi sbagliavo” lo sbeffeggiò. Se pensava che bastasse dirle una tale ovvietà per distruggerle l'equilibrio su cui si muoveva, si sbagliava di grosso.
Aveva passato momenti ben peggiori e poi gli doveva ancora un favore per il bel sogno che le aveva provocato due notti prima.

Mi piacerebbe restare qui a parlare, ma io e il tuo caro dio abbiamo alcune cose di cui discutere” la congedò e detto ciò entrò nel portale.
Ma non aveva fatto i conti con la creatura testarda e priva di spirito di autoconservazione che era Lila.
Non pensò, si lasciò guidare dall'istinto e si lanciò in avanti.

Lila!” la richiamò Steve che aveva capito cosa avesse intenzione di fare, ma era troppo lontano per impedirglielo.
Vide Thor frapporsi tra la ragazza e il varco e per un attimo sospirò di sollievo: lui l'avrebbe sicuramente fermata.
Ma Lila era agile e scavalcò senza fatica apparente la figura massiccia del dio del tuono. Con la coda dell'occhio lanciò un'ultima occhiata a Steve e sorrise mestamente.
Forse era una follia e forse sarebbe morta quella volta, ma qualunque cosa sarebbe successa voleva tenere con sé il ricordo di Steve.
L'avrebbe sollevata nei giorni a venire, qualunque cosa sarebbe successa. Varcato il portale lo sentì chiudersi alle sue spalle e si ritrovò a cadere nel vuoto.
A quel punto le palpebre si fecero incredibilmente pesanti, impossibili da tenere aperte e alla fine, nonostante tutto, fu costretta a cedere e a lasciare che si chiudessero.



Continua



   
 
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