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Autore: SweetTaiga    17/10/2012    6 recensioni
"Ma se l’Amore che dice è una stretta al petto dovuta alla sua mancanza, un colpo al cuore ogni volta che mio padre rievoca con disgusto il suo nome, un sorriso ogniqualvolta mi addormento pensando a lei, allora ha ragione.
Forse i Malfoy non provano amore, ma Draco si."
Quando l'Amore trionfa, l'Odio cerca il modo di ostacolarlo. Sempre.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Draco/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
Capitoli:
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37. Tempesta
( After the Storm, Mumford & Sons )




And after the storm, I run and run as the rains come…
(E dopo la tempesta, io corro e corro mentre arriva la pioggia…)




«Non osare toccarlo!», esclama una voce familiare, e non sono sicuro se sia reale o se ci sia stata solo nella mia mente.
A queste parole il Signore Oscuro si gira lentamente.
« Hermione Granger », sibila, quasi assaporando queste parole. « Quale onore! »
Hermione si limita ad alzare il mento, in un evidente gesto di sfida. Cosa poteva mai farci lei a casa mia?
« La bambina ha voglia di giocare! Che tenerezza! », grida Bellatrix, puntandole la bacchetta contro.
Hermione, con un movimento fulmineo, prende in mano la sua, puntandola verso mia zia.
« Abbassate le bacchette, entrambe ». Bellatrix obbedisce, Hermione si limita a spostare il suo sguardo verso Voldemort. Un ghigno fastidioso incurva la labbra del Signore Oscuro. «Forse quest’incontro è dettato dal destino. Nonostante il nostro caro Draco non abbia voluto tradirti, forse c’è ancora una speranza per voi ».
«Mi dispiace, non credo nel destino. Credo nelle scelte ».
Un altro sorriso truce sul volto sfigurato di Voldemort, un altro bagliore di determinazione negli occhi di Hermione.
 «Hai un’ intelligenza acuta e molta furbizia, per non parlare di una perspicacia decisamente rara. Penso tu sia sprecata accanto a Potter ».
Si avvicina ad Hermione guardandola negli occhi, e quando la sua viscida mano arriva a cingere il suo mento è solo la stretta ferrea di mia madre, appena arrivata accanto a me dopo essersi finalmente liberata dalle catene magiche, ad impedirmi di saltargli addosso.
«Sei solo una Mezzosangue, ma potrei fare un’eccezione con te e permetterti di servirmi.»
«Ma è solo una bambinetta insolente!», sbotta Bellatrix indignata. «Sono ben altre le persone capaci di servirvi!»
Voldemort la fulmina con il solo sguardo. «Sono io a decidere chi è degno di interesse ».
Una risata isterica sfugge dalle labbra di Hermione, attirando nuovamente lo sguardo del Signore Oscuro e quello di tutti i presenti.
«Oh, vi prego, non litigate per me.», dice lei, con ancora uno strano ghigno dipinto sul volto. «Tanto non ho alcuna intenzione di passare al lato sbagliato
Uno strano gelo percorre l’intera stanza mentre l’eco delle sue parole si spegne.
Tutti i presenti sembrano immobilizzati, quasi avesse appena pronunciato un potente Petrificus Totalus: mia madre guarda me, terrorizzata; mio padre, anch’esso finalmente libero, guarda Hermione soppesando la frase che ha appena pronunciato; Bellatrix guarda il suo adorato Signore Oscuro, aspettando una sua reazione e pregustando il dolore che immaginava avrebbe procurato a quella bambinetta insolente.
Lui guarda Hermione, con il volto paralizzato. Nessuna espressione smuove i suoi lineamenti, né un segno di rabbia colora i suoi occhi. Niente. Incute più timore del solito, questa sua immobilità.
Ma ciò che incute più terrore è lo sguardo di Hermione, fisso negli occhi del mago più temibile di tutti i tempi.
Non ho mai visto tanta decisione, tanto terrore ed allo stesso tempo tanto  coraggio riassunti nella stessa persona.
Non l’ho mai vista così bella come in questo momento, mentre combatte per i suoi ideali, consapevole del pericolo ma incurante di esso.
Degna erede di Godric Grifondoro.
Sembra che il tempo si sia fermato, i rintocchi dell’orologio d’antica fattura continuano a riempire il silenzio, scandendo pian piano i nostri respiri, coprendo il rimbombo del mio cuore.
Sta per balzarmi fuori dal petto, troppo pieno di timore nel vedere la donna che amo fronteggiare l’uomo –il mostro- capace solo di odiare.
Per un attimo un pensiero mi saetta nella testa: Accetta, Hermione. Accetta.
Ma poi ripenso alle sue parole di appena un anno fa.
“A che serve difendersi, a che serve sopravvivere, se questa vita consiste solo nella morte?
A cosa serve nascondersi da essa, se sarà presente negli occhi di ogni persona che sarai costretto a uccidere?
Smettila di fuggire, Draco.
Non c’è vita nel causare morte.”



And I look up, I look up, on my knees and out of luck,I look up 
(E guardo in alto, guardo in alto, in ginocchio e sfortunato, guardo in alto)




Come in uno di quei film babbani, vedo gli occhi di Voldemort tremare per un attimo, ed allora capisco: è la fine.
La risata del Signore Oscuro riempie tutta la sala, ed è più pericolosa di un oceano di sguardi truci.
Bellatrix si unisce alla sua risata, da Mangiamorte degna di tale nome.
Mio padre e mia madre ora hanno posato entrambi lo sguardo su quel pazzoide che definiscono il loro signore, ma non ridono, loro.
Non ridono.
Non più.
Un’altra voce si aggiunge a quel coro.
Un’altra voce, e vorrei morire.
Un’altra voce: Hermione.
Sul suo volto ancora il coraggio di un grifone, le brucia negli occhi il fuoco eterno della fenice, e mi sembra di sentire il battito accelerato del suo cuore.
Lei e Voldemort iniziano a fronteggiarsi, descrivendo a passi lenti un immaginario cerchio.
«Saresti stata un’ottima Mangiamorte, è un peccato.», sussurra lui.
«Un peccato mortale.», continua.
Un’altra risata. No, due risate.
Bellatrix ride, pregustando lo spettacolo della morte di Hermione.
Hermione ride, ride in faccia alla morte.
Ride, lei.
Io vorrei morire, e lei ride. Lei sta per morire, e ride.
Poi la guardo meglio: un breve scintillio agli angoli degli occhi spalancati dalle risa.
Lacrime, lacrime trattenute.
Lei sa. Sa che è la fine. E lo so anche io, ma non posso fermarla, non posso fermare la morte, non posso fermare Voldemort. Non io, non da solo.



Night has always pushed up day, you must know life to see decay, but I won’t rot, I won’t rot,not this mind and not this heart, I won’t rot.
(La notte ha sempre spinto via il giorno, devi conoscere la vita per capire la decadenza. Ma non marcirò, non marcirò, non questa mente e non questo cuore, non marcirò.)



Continuano a fronteggiarsi, senza dire una parola, le labbra di entrambi curvate in ghigni sinistri.
« Ho un’offerta, un’offerta allettante che non potrà essere rifiutata », bisbiglia il Signore Oscuro voltandosi appena verso di me.
« Draco, caro Draco. La tua famiglia mi ha sempre servito egregiamente. Ho una via d’uscita per te. La morte di questa sudicia donna sarà la tua salvezza. Uccidila, ed io risparmierò te », sibila.
Il silenzio cala di nuovo nella sala.
« Uccidila, diamine », sussurra mio padre, e nei suoi occhi scorgo il panico.
Mia madre mi stringe il braccio, ma non pronuncia alcuna parola.
Hermione sembra implorarmi con gli occhi, implorarmi di ucciderla, implorarmi di salvarmi.
Scuoto la testa e rido. « Mai », è l’unica parola che riesco a pronunciare.
Il Signore Oscuro ride di una risata spettrale. Poi, improvvisamente, fissa gli occhi nei miei . « Allora morirete entrambi ».
Vorrei urlargli che preferirei mille volte morire con lei anziché vivere senza.
«Sai quanto è dolce la tortura, cara Hermione?», sussurra Voldemort allontanando la sua attenzione da me.
Lei non risponde, continuando a camminare a piccoli passi, in una strana danza tra lei ed il suo, il nostro nemico.
«Bellatrix, che ne dici di mostrarglielo?»
Una sola risata squarcia l’aria, e questa volta Hermione non si aggiunge ad essa.
Bellatrix si inserisce in quel ballo letale, misurando i passi e osservando Hermione.
«Piccolina! Povera piccola Hermione! », dice quella che dovrebbe essere mia zia, con un finto broncio sul volto a coprire il suo sorriso soddisfatto.
«Poverina, poverina.», continua, scuotendo la testa. «Non preoccuparti, tesoro. Ora che siamo quasi parenti grazie al tuo stranolegame con il mio caro nipotino Draco ti tratterò bene ».
Lo sguardo di entrambe si posa per un attimo su di me. Odio e amore nello stesso momento, uno sguardo caldo come il sole ed uno di un gelo pungente mi trafiggono simultaneamente.
«Durerà poco, te lo prometto. Una scarica più forte e vedrai che crollerai in fretta. E questa volta nessuno dei tuoi amichetti verrà a salvarti, sei sola.»
Un’altra risata, l’ennesima.
Sei sola.
E’ davvero sola?
Si, perché sono un misero vigliacco.
Ma non continuerò ad essere così pusillanime: dato che non posso salvarla, morirò con lei.
“Draco, promettimi che qualunque cosa accadrà tu continuerai a vivere. Promettimelo.”
No Hermione, non posso. Infondo sono un Serpeverde, non è da me mantenere le promesse.
“Hermione, ti amerò per sempre.”
Bè, per questa promessa ho fatto un’eccezione.
Ti amo e ti amerò Hermione. E morirò con te.



And I took you by the hand,and we stood tall, and remembered our own land, what we lived for.
(E ti ho presa per mano, esiamo rimasti in piedi, eabbiamo ricordato la nostra terra, quello per cui vivevamo.)



«La tua gentilezza mi commuove», sento rispondere Hermione.
Diamine, perché continua ad istigarli?
Un urlo, e nessuna risata questa volta.
«Adesso basta, stupida ragazzina. Come osi prenderti gioco di me? E come osi sfidare il mio signore?  Penso tu stia parlando troppo! Forse se ti cucissi la bocca impareresti a stare al tuo posto!»
Dalla bacchetta di mia zia, una frusta argentea si schianta con fragore contro le labbra di Hermione, creando un graffio profondo che va dalla guancia destra allo zigomo sinistro.
Hermione chiude gli occhi e trattiene le lacrime, alzando lo sguardo sul volto di mia zia con aria di sfida.
«Non hai ancora capito chi comanda? Vediamo se questo ti rinfresca la memoria! CRUCIO!»
Le parole di Bellatrix rimbombano alcuni minuti, coperte solo in seguito dall’urlo lancinante lanciato da Hermione nel momento stesso in cui poso lo sguardo su di lei.
Non avrei dovuto guardarla, non avrei voluto, non posso, non ce la faccio.
Il volto che tante volte ho baciato ora è stravolto dal dolore, ed è tutta colpa mia.
Se solo non l’avessi guardata, se solo non l’avessi cercata, se solo l’odio non si fosse trasformato in amore, se solo fosse stato solo sesso, se solo non ci fosse stato neanche quello.
Se solo non avessi smesso di rivolgerle parole d’odio per dedicarle parole d’amore, se solo non avesse curato ogni mia ferita, se solo non si fosse innamorata di me, se solo non mi fossi innamorato di lei.
Se solo potessi fare qualcosa…



And there will come a time, you’ll see, with no more tears.
And love will not break your heart, but dismiss your fears.
Get over your hill and see what you find there, with grace in your heart and flowers in your hair.
(E verrà un tempo, vedrai, senza più lacrime.
E l’amore non ti spezzerà il cuore, ma scaccerà le tue paure.
Sali sulla tua collina e vedi cosa trovi li, con la grazia nel cuore e i fiori tra i capelli.)




E’ un attimo, poi mi lancio su Bellatrix.
Non ho il tempo di pensare, non penso, non so cosa sto facendo.
Sono su di lei e le tiro i capelli, cerco di pensare ad un incantesimo ma non penso, non posso pensare, se penso ricordo e fa male.
Devo salvarla, devo solo salvarla.
Hermione, Hermione, Hermione.
Continuo a ripetere solo questa parola, solo questa, l’unica importante, l’unica che valga la pena ricordare.
«Incendio!»
I capelli di Bellatrix prendono fuoco sotto le mie mani.
Mi sento così babbano in questo momento, così rozzo: attaccato ai capelli in fiamme di mia zia.
Ma devo salvarla.
Scappa Hermione, scappa.
Lo riaffronterai, lo so che lo farai, e forse vendicherai persino la mia morte.
Ma ora scappa, combatterai ancora con i tuoi amici accanto, con Potter e Weasley che al contrario di me sapranno proteggerti.
La Cruciatus è interrotta, ti vedo alzare traballante e correre via, oltre la porta.
Scappa Hermione, scappa.



And now I cling to what I knew
I saw exactly what was true
but oh no more.
That’s why I hold…
(Ed ora mi aggrappo a quello che conoscevo
ho visto esattamente cosa era vero
ma nient’altro.
Ecco perché tengo duro…)



In uno sventolio di mantelli, vedo Voldemort seguirti e mio padre avvicinarsi a me.
Le urla di Bellatrix mi perforano i timpani, il silenzio di mia madre ancora di più. Incrocio il suo sguardo, sperando che capisca la mia preghiera.
Salva Hermione. Salvala. Salva Hermione.
Una lacrima riga il suo viso, e la vedo alzare la bacchetta su di me, su di noi.
«Stupeficium!»
Vengo schiantato contro il muro alle spalle di Bellatrix; nonostante le fitte lancinanti riesco a vedere mia madre avvicinarsi a lei.
«Come hai osato! Tu, lurida traditrice!»
Capisco cosa sta succedendo solo quando catene dorate iniziano ad attorcigliarsi attorno al corpo esile di mia zia: mia madre la sta affrontando.
Mio padre mi si avvicina lentamente, distraendomi dallo scontro tra sorelle.
Lo sento mormorare incantesimi di guarigione e, quando finalmente riapro gli occhi, la situazione è cambiata.
Mia madre e mia zia sembrano imitare la danza tenuta poco prima da Voldemort ed Hermione, squadrandosi con fare minaccioso.
«Hermione! Devo salvare Hermione!»
Mio padre mi tiene ferme le braccia, impedendomi di muovermi.
«Mi dispiace, figlio mio. Devo farlo »
Catene simili a quelle che poco prima si stavano avvolgendo attorno a Bellatrix, ora iniziano a cingere il mio corpo.
«No, padre! Hermione! Voldemort.. Dov’è Voldemort? Dov’è Hermione? Devo salvarla!», continuo a ripetergli.
«Sai, Draco. Se c’è una cosa che ho capito di quella ragazza, è che non vuole essere salvata da nessuno. Ma se è questo che devo fare per riconquistare la tua fiducia, andrò a cercarla ».
Mio padre scompare in meno di due secondi, lasciandomi dinnanzi allo spettacolo di due meravigliose e temibili donne impegnate in un duello all’ultimo sangue.



That’s why I hold with all I have.
(Ecco perché tengo duro con tutto quello che ho.)




«Incarceramus!», urla Bellatrix, ma mia madre è più veloce.
«Non provarci, sorellina.  Stifling!»
Un Finitus Incantem mi avvisa che anche mia zia è capace di difendersi, purtroppo.
«Sectums…»
«Incarceramus!»
Questa volta l’incantesimo di mia madre va a segno e mia zia è bloccata come me, solo che nel suo caso le catene stanno lasciando profondi solchi nella pelle.
«Non permetterti di usare gli incantesimi di Severus contro di me, Bellatrix. Non permetterti di toccare mio figlio, non permetterti di toccare la mia famiglia. Non permetterti di toccare Hermione!»
«Io sono la tua famiglia, sorellina. Non quel fantoccio che hai come marito o quella sporca Mezzosangue, e nemmeno quest’insulso essere che chiami figlio», afferma con finta allegria mia zia.
«Zitta! Stai zitta! La tua fiducia verso il Signore Oscuro ha fatto scomparire ogni altro sentimento, persino l’amore fraterno. Non osare definirti mia sorella. Mia sorella è morta quando è passata dalla parte di Voldemort!»
Un applauso ci fa voltare verso la porta d’accesso alla sala.
Voldemort cammina trionfante, un ghigno terribile sul volto e gli occhi accesi d’ira.
«Ma che brava, Cissy. Davvero un ottimo discorso.», dice.
«Dov’è mio marito? Dove’è Hermione?», chiede mia madre, puntando la bacchetta ora su Bellatrix e ora su Voldemort.
«Oh, mi dispiace. Il caro Lucius vi ha traditi, ormai è fedele solo a me.»
Mi concede un breve sguardo carico d’odio ed ilarità, prima di tornare a fissare mia madre.
«L’ho lasciato in cortile a torturare la giovane Granger. Si stava divertendo da morire
Un tonfo, una luce.
«Vedo che sei in vena di battute oggi, Voldy. Spero vorrai far divertire anche gli Auror che arriveranno qui a momenti.»
La voce di Hermione è musica per le mie orecchie, e di scatto mi volto verso la porta.
Il suo Patronus sta tornando da lei, probabilmente dopo aver dato l’avviso agli Auror del Minstero.
Appena la luce si affievolisce, tuttavia, vedo Hermione poggiata malamente sulla spalla di mio padre, col volto tumefatto ed i vestiti impregnati di sangue.
Il suo sangue.
Vedo Voldemort guardarsi intorno, per poi fissare lo sguardo su mia madre.
Alza la bacchetta, muovendo appena le labbra, per poi scomparire nel nulla, portando con sè Bellatrix ancora incatenata.
Un secondo dopo la scomparsa delle loro ombre, l’urlo di mia madre riempie l’intero palazzo.
Un secondo dopo, libero dalle catene, mi fiondo letteralmente su di lei.
Sento i passi di Hermione e di mio padre, e quando percepisco la loro presenza accanto a me mi decido finalmente a parlare.
«Cosa le ha fatto? Sta morendo?»
Le mie parole sono solo un soffio, ma in qualche modo Hermione le sente e mi risponde.
«Penso sia una Maledizione che colpisce gli organi interni.»
«Non c’è modo di curarla? Di bloccarla in qualche modo?», chiedo, in preda al panico, per poi tornare a carezzare il volto pallido di mia madre.



And there will come a time, you’ll see, with no more tears.
(E verrà un tempo, vedrai, senza più lacrime.)




«Sì. Spostatevi»



And love will not break your heart, but dismiss your fears.
(E l’amore non ti spezzerà il cuore, ma scaccerà le tue paure.)


Io e mio padre guardiamo una Hermione moribonda inginocchiarsi accanto al corpo in preda agli spasmi di mia madre e cacciare una boccetta di vetro dalla tasca interna della felpa.
«Cos’è?», chiediamo io e mio padre.
«Una pozione che ho chiesto a Piton. Sapevo che prima o poi qualcosa sarebbe andato storto, ma pensavo che la vittima saresti stato tu. O io. Ma sapevo che una persona avrebbe rischiato la morte ».
Silenzio.
Un silenzio assordante ci investì.
Sapeva, lei sapeva, ed aveva rischiato tutto.



I will die alone and be left there.
Well I guess I’ll just go home,
Oh God knows where!
(Morirò solo e verrò lasciato lì.
Bene, credo che me ne andrò semplicemente a casa,
Oh, Dio sa dove!)




Mentre sta per svitare il tappo della boccetta, la sento tossire. Distolgo lo sguardo da mia madre per guardarla, e sulla mano che aveva posato dinnanzi alla bocca vedo una macchia rossa e informe.
«Diamine, Hermione, stai tossendo sangue!», urlo.
«Lo scontro contro Voldemort è stato…duro», aggiunge mio padre.
Hermione annuisce. «Grazie, se non foste arrivato sarei morta troppo presto e non avrei fatto in tempo a curare Narcissa », sussurra lei, mentre versa il contenuto della boccetta tra le labbra di mia madre.
«Poche gocce alla volta…», la sento sussurrare, ma la mia mente è lontana.
Non avrei fatto in tempo…
Morta troppo presto..
Lo scontro è stato duro..
La Cruciatus…
Sangue dalla sua bocca…
«Hermione »
Nessuna risposta.
«Hermione, guardami, diamine!»
«Draco, non distrarmi, altrimenti sbaglio tutto! Va versata una goccia per volta!», mi risponde, nascondendo lo sguardo oltre i capelli arruffati.
«Hermione, basterà anche per te? Cura qualsiasi ferita vero? Basterà per due?»
Silenzio.
Poi si gira verso di me. «Certo Draco, stai tranquillo ». Mi sorride, poi torna a versare gocce nella gola di mia madre, ora immobile e con un colorito leggermente più roseo.
Mio padre mi sfila accanto, prendendo la mano di mia madre.
Ma non guarda lei, guarda Hermione, solo Hermione.
«Qualcosa non va padre?»
Si gira verso di me e scuote la testa.
«No. Pensavo solo che il bracciale di famiglia sta bene al polso di Hermione»
Lei alza lo sguardo, rossa in viso, e sorride.
Hermione che sorride a mio padre?
Mio padre che la chiama Hermione?
Sorrido anche io.



Because death is just so full and man so small…
(Perché la morte è così grande e l’uomo così piccolo…)



Un attimo dopo, la mano di Hermione attira il mio sguardo.
La guardo versare leultime gocce di pozione tra le labbra di mia madre, che lentamente apre gli occhi, ancora confusa e dolorante, ma viva.
Poi mi volto verso Hermione.
«Hermione, la pozione è finita »
Mi sorride, fissando gli occhi nei miei.
«Hermione, è finita »
Si avvicina a me.
«E’ finita, Hermione. La pozione »
Mi bacia.
«Non c’è più.. La pozione è…»
«Finita », completa lei per me.
«E’ finita», ripete, ma dal modo in cui mi stringe capisco che non si tratta della pozione.
Si stacca da me e tossisce forte, altro sangue dalle sue labbra.
Mi avvicino a lei e la bacio, macchiandomi le labbra con quel sangue che credevo impuro.
«Draco »
«Non voglio ascoltarti »
«Draco…»
«Zitta!»
«Draco… »
Questa volta non posso replicare perché le sue mani mi coprono le labbra.
«Ti amo», sussurra piano, prima di tossire ancora.
Altro sangue, altre lacrime che si affacciano ai suoi occhi.
«Hermione…»
«Ssh. Va tutto bene, Draco. Va tutto bene. Ascoltami, Draco, guardami »
Mi giro verso di lei, che mi tiene il volto stretto tra le mani.
«Hai mai amato qualcuno prima di me?»
«Nessuno»
«E dopo di me?»
«Nessuno»
*
Tossisce ancora, poi torna a guardarmi negli occhio, scuotendo la testa.
«Risposta sbagliata, amore. Devi amare, devi farlo. Ama dopo di me, ama più che puoi. Ama, e la nostra battaglia non sarà stata vana. Non permettere che le tenebre tornino ad occupare il tuo cuore. Amerai, Draco? Amerai ancora? Promettimi che lo farai»
Scuoto la testa, incapace di parlare, incapace di rispondere, incapace di capire.
«Draco, promettimelo. Draco...»
Ma cosa sto dicendo? Certo che amerò ancora. Come potrei smettere? Annuisco.
Sorridendo si accascia a terra, ricominciando a sputare sangue.
«Hermione…»
Si gira dandomi la schiena, e vedo le sue spalle alzarsi e abbassarsi nello sforzo di respirare.
«Hermione, la pozione... perché?»
Finalmente si gira, il volto incredibilmente pallido e gli occhi spenti.
« Narcissa mi ha aiutato molto, è come una seconda madre per me. E poi… non si può rovinare un’intera famiglia per inseguire un amore. Vivi, Draco. Vivi », aggiunge, regalando un breve sorriso a mio padre e poi tornando a guardare me.
Con le parole di mio padre sulle labbra e strappandomi una promessa col suo ultimo sospiro, la vedo tossire un’ultima volta, per poi cadere con un tonfo leggero.
Nessun urlo, nessun grido, solo tanto, troppo silenzio.
E’ finita.
Tra le lacrime sussurro la promessa che non sono riuscito a dirle.
«Continuerò ad amare, Mezzosangue, lo prometto. Amerò te »
Mentre le lacrime continuano a scorrere, sento mio padre alzarsi.
Pronuncia solo una parola.
« Piton »
Scorgo con la coda dell’occhio una figura conosciuta, sicuramente qualcuno della scuola.
Poi sento i suoi passi, lo sento correre via.
Bacio ancora una volta le labbra di Hermione, rosse come il sangue, rosse di sangue. Se solo potessi…
Poi è un attimo, un barlume di consapevolezza. Inseguo Piton, lasciando la donna che amo tra le braccia di mio padre.



Well I’m scared of what’s behind and what’s before.
(Beh, ho paura di cosa c’è dopo e di cosa c’è prima.)



Un ultimo tentativo…
Un’ultima speranza prima che cali il sipario.
Continueremo a vivere insieme, oppure la triste sorte di Romeo e Giulietta si ripeterà in noi.






   
 
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