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Autore: Pando91    29/04/2007    3 recensioni


[Fanfiction interrotta, perchè non trovo il tempo necessario, mi scuso...!]

Si sedette sul divano, piangendo tra le braccia di Hermione....
E lei che lo accolse, con le lacrime che le rigavano incessantemente il viso.
Gli accarezzò i capelli, e gli diede un bacio sulla fronte.
Lui continuò ad essere scosso da piccoli singhiozzi..stettero lì per circa un'ora...poi Harry si staccò dal suo abbraccio.
"Scusa.." disse lui, guardandola fissa negli occhi
"E di cosa? Harry, era questo che volevo. Volevo farti capire che ne valeva ancora la pena di piangere, che vale ancora la pena di vivere e di combattere...Non servirebbe a niente nascondersi dietro a una porta di legno per restarci per tutta la vita..." concluse lei, un piccolo sorriso increspò le labbra della ragazza
"Grazie..." rispose lui.

Nuova fan fiction..spero vi piaccia...vi prego...lasciate delle recensioni..mi servono per sapere come sono andata..grazie!^^
Genere: Romantico, Triste, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Potter, Hermione Granger, Il trio protagonista | Coppie: Draco/Hermione, Harry/Hermione
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Salve a tutti, sono stata molto contenta delle vostre recensioni, forse ci ho messo un pò di tempo per postarlo, e per il prossimo forse ci vorrà circa una settimana, anche se spero di finirla prima...(tutta colpa della scuola!)
Adesso passiamo ai ringraziamenti:

argentlam: Grazie per la recensione...spero che questo capitolo ti piaccia...il primo sarà praticamente quasi tutto su Draco...!

Giorgia: grazie mille per i complimenti...cmq il rating è anche Hermione/Draco ma tra loro ci sarà una piccola cosa...spero che questo ti piaccia.!

Angel and Dani: Ciao...grazie per le recensioni che hai lasciato alla mia storia. Comunque anche i miei rating preferiti sono Draco/Hermione, Harry/Hermione..ed è per quello che li ho messi tutti e due nella storia...grazie ancora!!:))))

Dreamer 1989: Già...hai ragione..è tutto un casino..ma spero di gestirmelo al meglio, senza fare errori,..grazie per la recensione..spero che questo ti piaccia!



Terzo capitolo


Draco Malfoy se ne stava sdraiato sul divano della Sala Comune dei Serpeverde. Pensava. Ormai era diventata un’abitudine.
I suoi “amici” se così li poteva chiamare, non erano ritornati ad Hogwarts dopo la morte di Silente. I genitori troppo preoccupati per la vita dei propri figli li avevano obbligati a restare alle loro case, al sicuro. Non capivano che ormai nessun posto era sicuro, nessun antro, nessuna caverna, nemmeno nessun angolo erano al sicuro dall’oscurità che stava calando sull’intero mondo magico.
Quanto a lui, non avrebbe mai pensato di ritornare a casa.
Il silenzio aleggiava nella sala. La forma intatta del ragazzo, curvava la linea dritta del divano.
I capelli biondi ormai flosci, non più vigorosi, i lineamenti duri rimasti tali, gli occhi scongelati: un cambiamento reale.
Il gelo che si scioglie alle porte della primavera, appena sorta. Il ghiaccio trasformato in neve, poi in pioggia, rimasto ancora freddo, ma con una parvenza di caldo nata in quei mesi precedenti.
E tutto questo grazie ad una persona.
Non avrebbe mai potuto immaginare di poter essere grato a Hermione Granger. L’unica persona che aveva capito realmente e alla perfezione quello che voleva e quello che era. L’unica persona che sapeva quando doveva tacere per consentirgli di pensare, l’unica persona che era in grado di capire quanto per lui fosse importante il non essere quello di prima, il non voler provare le stesse emozioni dure e gelide di prima. E forse l’unica che era riuscita a far innamorare Draco Malfoy. Si, può sembrare insensato, ma darà questo effetto ai soli che guarderanno da dietro, da lontano, dal dietro le quinte. Lui era cambiato veramente, e l’unica persona che per ora lo sapeva era quella che amava. Draco Malfoy amava Hermione Granger.
La amava con tutte le sue forze, sentendo che senza di lei non avrebbe potuto resistere. Era come una droga, una droga che però non poteva comprare, che non poteva sempre avere vicino, a portata di mano.
Si alzò, seguito da quei pensieri. Attraversò il buco della Sala Comune per dirigersi ad una nuova lezione, che si prospettava alquanto noiosa, di Trasfigurazione.
Entrò nell’aula con un leggero ritardo, tutta la classe aveva preso posto nei soliti banchi e quando entrò diversi sguardi lo squadrarono da capo a piedi. Si trascinò fino all’unico banco rimasto libero, che con orrore, si accorse già occupato da Potter e la Granger. Si sedette rivolgendo uno sguardo che non trapelava emozioni ai due ragazzi. Lei le regalò un sorriso, non sapendo che anche solo un gesto simile faceva tremare di emozioni Draco.
Niente parole. Potter li stava guardando, in modo sempre più sorpreso. Draco quando si fu ripreso, fece altrettanto, scoprendo i denti bianchi in un sorriso sincero. Non un ghigno, non una smorfia, solo un semplice sorriso, che da mesi a questa parte era in grado di concedere solo a lei. L’ora passò veloce, senza intoppi. Appena Draco fu uscito dall’aula una mano lo riportò dentro in modo brusco. L’aula era vuota, e Hermione gli stava davanti.
“Ciao Malfoy!” disse lei con un tono un po’ nervoso
“Salve Granger..!” i loro modi di chiamarsi non erano cambiati, anche se il tono faceva comprendere che era come se fossero amici…e alla fine..lo erano.
“Senti volevo parlarti di una persona..” posò lo sguardo su di una sedia, senza mai toglierlo da lì: nonostante il fatto che il loro rapporto era cambiato lei provava sempre un po’ di imbarazzo.
“Di Potter?” mentre disse quelle parole si sedette su di un banco. Hermione rimase scossa da quell’affermazione..l’aveva già capito..
Si riprese e continuò.
“Esatto. Volevo dirti se potevi..ecco..fare almeno finta di essere cortese con lui..Non ha passato un bel momento..”
“Come tutti d’altronde..” fu interrotta dalla sua voce, che rimbombò nella stanza
“Certo..” fece Hermione riprendendo il filo della conversazione.."Come tutti…comunque saresti disposto a farlo?”
“Non è nella mai natura..” rispose Draco..
Ed era vero.
La sua natura era di essere un ragazzo che voleva tutto per sé, e anche se Hermione lo aveva un po’ cambiato, questo non doveva influire sulla sua figura..
Era pur sempre un Serpeverde..
“Lo so, Malfoy” la sua voce si fece un po’ irritata “ Ma te lo chiedo per favore, se non fosse importante eviterei tutto questo” si sedette sulla sedia provocando un grattare rumoroso sul pavimento.
Rimasero diversi minuti in silenzio. Draco doveva riflettere.
“Non è nella mia natura farlo..non posso” ripeté.
Scese dal banco con eleganza e si diresse verso la porta.
Ma di nuovo una mano lo bloccò.
Si voltò e vide un Hermione supplichevole. Non era un bello spettacolo. Un anno fa se fosse successa una cosa del genere l’avrebbe disprezzata, insultata, come faceva di solito. Ma erano passati troppi mesi ormai dall’anno scorso. Lui era cambiato, e forse avrebbe dovuto dimostrarlo..almeno a lei, per cui provava dei sentimenti al di fuori della sua portata.
“Ok” fu la sua risposta.
Hermione non aveva dovuto supplicarlo oltre, dato che Draco aprì la porta della stanza e ne uscì lasciando la ragazza con un sorriso compiaciuto.

*****

La Sala Comune dei Grifondoro era deserta.
Erano circa le undici di sera, e l’aria era gelida.
Un fuoco scoppiettava energicamente.
Un ragazzo se ne stava seduto su di una poltrona rossa, a fissare le diverse fiamme che si divincolavano nel camino. Erano passate solo poche ore da quando Hermione gli aveva fatto capire che la sua vita doveva continuare, ma il suo cuore era già in subbuglio. Forse l’assenza di sentimenti, oltre che la rabbia e l’odio, nella stanza delle necessità gli aveva fatto scordare cosa voleva dire amare, o provare gioia. Quel giorno era andato tutto per il meglio e le sorprese non erano di certo mancate. Era venuto a conoscenza di cose che non avrebbe mai creduto possibili e questo lo fece pensare più di quanto lui volesse. L’unica cosa che desiderava era infilarsi nel letto con il suo pigiama che da mesi non usava e dormire beato sotto le coperte calde, sapendo che al di fuori delle finestre si stava scatenando una tempesta. Ma non ci riusciva. Avrebbe passato una delle sue tante notti insonni. L’ennesima. Si portò una mano sulla fronte liberandola dai ciuffi ribelli che si ritrovava. La luce della luna rifletté i suoi occhi, verdi come un cristallo raro.
Ripassò con la mente la giornata che aveva passato. Si mise a ridere quando pensò alle solite litigate di Ron e Hermione. Ma il suo sorriso svanì quando i suoi pensieri si concentrarono sulla ragazza. Aveva evitato di pensarci per tutto il giorno, giungendo ad una conclusione: era impossibile. Come faceva a non pensare a lei? Quella domanda lo scosse, la amava? Amava Hermione Granger, la sua amica di sempre? La sua confidente maggiore? L’insopportabile so-tutto-io? Si mise di nuovo a ridere: era impossibile. Tutto quello a cui aveva pensato fin’ora era impossibile. Stentava a crederci, anche se era la verità. Malfoy nell’Ordine, Lumacorno ferito per colpa di un Mangiamorte.
Tutte cose che non avrebbe mai creduto possibili.
Fissò il fuoco e si immerse di nuovo in quei pensieri che non lo facevano dormire, quando una voce lo fece sussultare.
“Harry?” Hermione andò con passo lento verso il ragazzo, sedendosi sul divano a lato.
“Ehy..cosa ci fai alzata a quest’ora?” la guardò. Aveva il pigiama della scuola, troppo largo per i suoi fianchi, troppo per le sue curve. Faceva tenerezza e si accorse di come la vedesse bella e splendente.
“Potrei rivolgere la stessa domanda a te..” ripose lei, sdraiandosi sul divano
“Non riuscivo a dormire…” Nonostante fosse stato Harry a porre per primo la domanda, fu anche il primo a rispondere
“Anche io..” disse la ragazza colta da un piccolo brivido di freddo. Guardò fuori dalla finestra dove parecchi lampi trafiggevano il cielo, come le lame che trafiggono un corpo. Rimasero in silenzio senza aggiungere altro. Si capivano perfettamente, all’unisono avevano intuito che nessuno dei due aveva intenzione di parlare.
Dopo un po’ di tempo Hermione si addormentò accoccolata ad un cuscino, stretto al petto.
Harry si alzò, prese una coperta che si trovava lì vicino e gliela mise addosso con delicatezza. Lei si mosse appena. Il ragazzo, come ipnotizzato dal suo viso, le si avvicinò fissandola meglio. Era perfetta, almeno per lui lo era. Gli scostò un ricciolo castano dagli occhi, ora chiusi. Dopo pochi secondi, si rimise sulla poltrona a fissare il fuoco. E così anche lui cadde nel mondo dei sogni, facendo dei sogni a noi, dei dietro le quinte, proibiti.

*****
  
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