Ho ritrovato l'ispiarzione e mi sono messa all'opera,tutto qui-

Colpì il sacco ancora,e ancora,e ancora fino a rompersi a sangue le nocche gelide delle mani. I suoi pensieri erano affollati e confusi tanto da offuscargli la vista e farlo andare al tappeto tramortito. Il soffitto da quel giorno era diventato il suo migliore amico e fissandolo ripensava a quella scena 10 volte su 10 al giorno.


«Ciao Joe.»sorrise Roxy che da poco aveva raggiunto la soglia della porta. Era rigorosamente in accappatoio che tentava di asciugarsi i capelli con un telo blu.
Joe unì i tasselli del puzzle e capì: il biondo e Roxy insieme, appena usciti dalla vasca da bagno ed ora davanti a lui dopo una doccia post coito ad umiliarlo.
Lasciò scivolare la confezione di dolci davanti ai piedi del biondo e voltò le spalle senza dire niente.
Raggiunse l'ascensore ma un tocco lo fece sobbalzare e si sentì tirare per le spalle.
«Joe che ti prende?! »la rossa le sembrava spaventata.
«Niente che possa dispiacerti!»digrignò i denti serrando la mascella. L'ascensore si aprì portando con se un Joe infuriato. L'espressione di Roxy era sconvolta e irritata allo stesso tempo,non si aspettava che Joe si sarebbe fatto così tanti problemi vedendola sulla soglia della porta con Henry.
Quando Joe prese la sua vespa dal garage circostante,sentì il cellulare vibrare nella tasca della sua giacca di pelle.
-Probabilmente hai frainteso,Henry è mio fratello maggiore. Coincidenza casuale abbiamo fatto entrambi la doccia...Non so neanche perché io mi stia giustificando adesso,forse perché mi piaci e non poco,d'altra parte credo di avertelo dimostrato.
-Ad ogni modo ho detestato il tuo atteggiamento,spero tu mi richiami.-
XoXo .
R.-

Joseph Adam Jonas avrebbe preferito sprofondare, in quel preciso istante, in una voragine lunga chilometri.


Fasciò con della garza la mano destra e ripose dei cerotti per fissarla.
«Aspettavo una tua chiamata...»
La voce della bella Roxy riecheggiò per tutto l'ambiente tanto da far vibrare il sangue nelle vene a Joe che sussultò e con estrema lentezza le si avvicinò.
«Non ho avuto tempo,in centrale avevano bisogno di me.»
Annuì e si tolse il pantalone della tuta restando con dei pantaloncini verdi elasticizzati,di quelli che fasciano tutto.
Camminò fino al centro della sala e salì sul "campo di battaglia".
Joe, ovviamente, non poté frenare l'impulso e la seguì fino sopra al ring,li si sfilò la maglia lasciando che la reazione fosse a catena.
«Dimmi un pò agente, sei geloso? »in un balzo Roxy afferrò i capelli di Joe tirandogli dietro la testa.
«Sei un ossessione per me. »confessò il suo peccato più grave.
«Molto bene.»gli passò la lingua lungo il profilo del collo facendo eccitare l'agente.
«E...dimmi agente... »gli tirò ancora di più i capelli in modo da vederlo bene in viso. Joe sorrise e si passo quella lingua fottutamente perfetta sul labbro inferiore.
«... l'hai mai fatto su un ring?»sussurrò al suo orecchio. Gli morse il labbro inferiore e lui con uno strattone si liberò della sua presa e le afferrò il braccio portandoglielo dietro la schiena.
«Stai giocando col fuoco piccola Roxy...potresti bruciarti.»
Lei in risposta si leccò le labbra.
«Mmh...adoro bruciarmi.»Le spostò piano i capelli e cominciò a baciarle il collo latteo scendendo piano con la lingua verso la scapola. Roxy era in preda a spasmi che aumentavano al ritmo del suo cuore.
Con l'altra mano,Roxy,spettinò i capelli di Joe incitandolo ad intensificare i baci e ad aumentare la presa. Joe la strinse a se accompagnando il suo basso ventre verso il centro del suo desiderio.
«Hai un profumo così buono. Non mi stancherei mai di assaporati.»
Roxy rise contro le labbra di Joe che erano ormai impegnate a baciare le sue. E sapevano di menta,di fresco,di buono,di Joe.
«Adesso combattiamo.»Roxy sfuggì dalla morsa di Joe e gli si parò davanti saltellando mettendosi sulla difensiva.
«Sei sicura di volermi affrontare?»
La rossa,sovreccitata,con due dita lo persuase a farsi sotto.
«Mio fratello Henry è stato nei Marines. Mi ha insegnato molte tecniche di autodifesa sai?»
«Non ne dubito.»
Joe senza perdere neanche un minuto la sollevò per le gambe e la stese a terra tenendole i polsi sopra la testa.
«Avresti dovuto allenarti»le suggerisce.
«Ingenuo.»ride lei.
Con un rapido movimento ribaltò la situazione e si portò sopra Joe immobilizzandolo. Questa volta Joe si arrese alla tattica di Roxy: gli teneva bloccati polsi e caviglie sul freddo camoscio del ring.
«Agente in trappola,suona quasi come un eufemismo.»sorrise e affondò il suo bacino verso quello di Joe sentendo quanto fosse eccitato per lei.
«Dimmi agente…»tirò piano con i denti il suo lobo.«…mi desideri?»
«Non immagini neanche quanto.»gli sussurra all'orecchio.
«Ti arrenderai a me?...»
Joe,scioccato da quella domanda si accigliò non volendo per nulla arrendersi.
D'un tratto il cellulare di Roxy cominciò a squillare.
Quando guardò il display il suo volto mutò espressione.
-Cedric...credo arrivi martedì. Cerca di non portare nessuno con te.-
Joe a quelle parole sentì la bile salirgli alla gola e come una furia fugì ancora una volta da Roxy. Conosceva quel nome,uno spacciatore figlio di puttana che l'aveva varie volte molestata.
Si,ormai da quella mezza giornata dietro le sbarre,Roxy veniva controllata abitualmente da Joe che addirittura riceveva ogni istante notizie su chi le telefonava e contattava sul cellulare.
«Joe dove stai andando?»le urlò Roxy dietro che era rimasta impassibile.
«Più lontano possibile da te e dalla gente di merda che frequenti...»
Gli bruciò la gola tremendamente.
E forse non solo la gola.