Anime & Manga > Kuroko no Basket
Ricorda la storia  |      
Autore: Prof    17/10/2012    3 recensioni
Kise, nel volergli stare appiccicato, dimostra un’ostinazione degna del peggiore degli sciocchi. Sarà pure un genio sul campo da basket, ma la sua stupidità in tutti gli altri ambiti dell’umano essere compensa fin troppo bene.
A questo punto non gli rimane che sospirare un’altra volta, arrendendosi all’evidenza dei fatti: non si libererà dell’abbraccio di Kise almeno fino a quando il film che hanno deciso di vedere non finirà. Almeno, pensa, non ha dovuto rendere pubblica questa umiliazione.

[Kasamatsu/Kise] [Dedicata a Rota]
Genere: Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A


Breve flashfic dedicata a Rota, che tanto la desiderava. 





- Di film rovinati




Kasamatsu grugnisce il suo disappunto declinandolo in almeno quattro tonalità diverse, serrando le braccia al petto con tale forza da far pensare che da un momento all’altro se le possa incassare nella gabbia toracica.

Chiariamo, non che non ci abbia provato con tutte le sue forze a levarsi di dosso quella specie di piattola: al primo assalto, lo ha gentilmente invitato a levarsi dalle scatole con un altrettanto gentile calcio nel didietro; al secondo, ha allontanato la sua faccia da schiaffi spiaccicandovi contro il proprio palmo – sempre usando la sua naturale accortezza; alla terza ha sbuffato ormai seccato, cercando di liberarsi andando di gomito.
Tutto, irrimediabilmente, inutile.

Kise, nel volergli stare appiccicato, dimostra un’ostinazione degna del peggiore degli sciocchi. Sarà pure un genio sul campo da basket, ma la sua stupidità in tutti gli altri ambiti dell’umano essere compensa fin troppo bene.

A questo punto non gli rimane che sospirare un’altra volta, arrendendosi all’evidenza dei fatti: non si libererà dell’abbraccio di Kise almeno fino a quando il film che hanno deciso di vedere non finirà. Almeno, pensa, non ha dovuto rendere pubblica questa umiliazione.

Probabilmente però la sua personale fonte di pensieri deve aver mal interpretato il suo sospiro di sommo disappunto, a giudicare da come si lascia sfuggire un risolino compiaciuto mentre le sue braccia si stringono attorno al busto di Kasamatsu.
E no, quel accenno di calore sulle guance non significa affatto che il capitano della Kaijo stia arrossendo. Assolutamente no.
Perché mai dovrebbe essere contento di una cosa simile, suvvia! No, è impensabile anche solo ipotizzare che, in fondo, ma molto in fondo, quel momento gli faccia piacere. È totalmente fuori discussione.

Volta appena lo sguardo – l’unico movimento che può fare, visto da come pare il suo corpo si sia pietrificato - trovando improvvisamente molto interessante una lampada dai dubbi colori e dalla dubbia forma comprata dalla madre – manco a dirlo, Kise l’ha trovata subito “super-fantastica”.

Non è che sia proprio in imbarazzo, mettiamolo per inciso; può sopravvivere a una situazione del genere, con un po’ di buon impegno.

L’unico problema è che sta cominciando a trovare piacevole il calore del corpo di Kise, la sensazione del viso del ragazzo poggiato sulla propria spalla, quei capelli biondi che gli solleticano il collo, e persino l’orecchino dell’altro che gli si è conficcato nella pelle.
Non è così malaccio, dopotutto; lo è ammetterlo con così tanta semplicità.

Ma è proprio mentre Kasamatsu è lì lì per cominciare a prendere in considerazione l’idea di abituarsi a questo nuovo stato di cose, che Kise fa qualcosa di inaspettato, rompendo tragicamente l’equilibrio.

Al capitano gli ci vuole un po’ prima di riuscire a catalogare che razza di verso provenga dalla gola dell’altro; inutile dire che, quando finalmente comprende, diventa rosso fino alla punta dei capelli.

È così sorpreso che ci mette un po’ prima di imbroccare il giusto insulto da invocare contro Kise.

“I-idiota!” gli riesce alla fine di dire, andando di nuovo a comprimere il palmo contro il viso dell’altro, nemmeno tema che tanta stupidità possa contagiarlo.

“Come cavolo ti viene in mente di cominciare a fare le fusa? Non sei un gatto!”



Il finale del film Kasamatsu-senpai non riuscì a vederlo, né a sentirlo, sovrastato dai lamenti e dai piagnistei di un “povero, piccolo, Kise che voleva solo dimostrare il suo grande affetto”.
   
 
Leggi le 3 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Kuroko no Basket / Vai alla pagina dell'autore: Prof