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Autore: YARA    17/10/2012    1 recensioni
Odette è una ragazzina speciale. Una notte, rovistando tra gli scaffali in soffitta, scopre uno strano oggetto tutto im polverato, che la porterà in un viaggio davvero fantastico.
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO VI

 

LA PIANURA DI YAO

 

Al mattino del giorno seguente il sole si alzò presto e subito illuminò di colori caldi e lievi il cielo.

Le rondini volavano in picchiata verso le pozzanghere di pioggia e le loro ali riflesse nell'acqua, la muovevano leggermente.

Maria, levatasi all'alba, svegliò i due e si misero subito in marcia. L'aria era fresca e frizzante e in essa non vi era alcun suono, se non quello dei loro passi e delle lucertole che prendevano il sole sulle rocce e si muovevano tra l'erba ancora bagnata di rugada.

Odette camminava silenziosa e intanto si pettinava i lunghi capelli blu in una treccia.

Oramai passseggiavano da un'ora e al quinto minuto delle otto, raggiunsero un cartello su cui si leggeva:

 

" Pianura Del Re

 

Yao "

 

< Il re? > Chese Odette meravigliata.< Allora potrebbe aiutarci. > Aggiunse correndo verso l'entrata

< Aspetta, non è il re che pensi > Disse Maria, ma invano, perchè la ragazza era già sparita.

Entrarono da un cancelletto arrugginito con attaccati dei rametti di edera secca. Il cielo diventò nuvoloso di colpo e l'aria pesante e dal profumo di pioggia.

Maria e Aramis videro Odette che li aspettava in piedi con in mano un fiore. < Non c'è nessun re... Quello sul cartello è una specie di serpente > Disse la ragazzina scutando bene i petali della margherita che stringeva tra le dita.< Lo sapevo io, che sciocca che sei > Esclamò la donna sorridendo e carezzandole i capelli.

< Dovete uccidere Yao >Disse poi una voce sconosciuta. < Chi sei? > Chiese aramis con nella voce, un timbro di paura e insicurezza.

< Dovete uccidere Yao > Parlò ancora. < Fatti vedere > Gridò il principe girandosi e guardandosi in giro per vedere la misteriosa presenza che li osservava.

< Dovete uccidere Yao > Ma la voce insisteva e ripeteva sempre la stessa frase. Poi ci fu un fruscio, un cespuglio fu scosso, ma non dal vento e dai bei fiori spuntò un pappagallo.

La sua coda lunga e folta sfoggiava dei magnifici colori della foresta, un magico verde intenso mischiato al blu dei ruscelli che scorrevano tra le rocce della pianura. Il pappagallo volò su un albero e aprendo le ali disse < Sono il consigliere del re Yao, sovrano di questa pianura. Esso è crudele e molto egocentrico, non vuole che nessuno vada via dalla sua terra senza porgergli un saluto. Se volete andarvene dovrete superare la prova, quella più complessa, uccidere il mio sovrano. Ma non scoraggiatevi è sono un serpente... > E dopo queste parole chiuse con un mistero il pappagallo volò via lasciandosi alle spalle i tre avventurieri.

< Cosa sarà mai?! > Esclamò aramis estraendo la spada dalla fodera di cuoio. E dunque si incamminarono e dopo circa una decina di minuti di salita e cinque di discesa arrivarono ad un grande palazzo d'oro con un ruscello che scoorreva e alberi che spuntavano dalle pareti era un sogno. < E' questa > Disse Maria. I tre entrarono dal pesante portone e videro il re che li attendeva. Era verde e viscido ricoperto di squave che brillavano alla luce del sole che penetrava dalle piccole fessure del muro.

< Entrate vi stavo aspettando > sibilò il vecchio serpente. Aramis si inchinò, e mentre si piegava estrasse la spada silenziosamente, poi con gesti carini e gentili si avvicinò al re. Impugnò bene la spada, e tenendola dietro la schena fece un passo, poi alzò l'arma e colpì il serpente che però riusci e schivare il colpo e morse Aramis che cadde a terra.

< Aramis > Gridò Odette correndo verso di lui con una lacrima che le scendeva sulla guancia. Era così arrabbiata che afferrò la spada e con un colpo secco tagliò la testa del serpente le cadde a terra e rotolò fino ai piedi di Odette. Poi Aramis si svegliò e vise Odette piangere. Lei non poteva piangere davanti al principe e si asciugò le lacrime. Poi maria curò il principe e verso sera oltrepassarono la porta che li separava dal mare delle sirene.

 

 

   
 
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