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Autore: IsTrue    18/10/2012    2 recensioni
Ero stanca di divincolarmi, ero stanca di combattere, ero stanca di vivere.
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Niall Horan
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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I’ll be rising from the ground like a skyscraper
capitolo quattro – Kate.

                                                                 
 
Mi svegliai di soprassalto con il pensiero che Niall potesse aspettarmi fuori dalla porta. Mi strofinai gli occhi e cercai di calmarmi.
Lui non poteva essere lì, non doveva.
Uscita dalla camera trovai James davanti la mia porta con la mano sospesa nell’aria.
“Qualche problema?” Domandai non curante.
“Deidre sta preparando la colazione, ciambelle?”
“Preferirei di no. Grazie ma non ho tanta fame.” Gli risposi cercando di essere il più cortese possibile, mentre James con una scrollata di spalle si diresse verso la cucina.

“Allora Kate, com’è che stanno le cose?” Mi chiese Deindre mentre mangiava la sua ciambella.
“Quali cose?” Risposi velocemente appuntando mentalmente di non dover rivelare la storia di Niall o di Alex.
Alex era morta. Morta per sempre, era una promessa.
“Ma si, perché sei venuta a stare qui. In questa città fa tutto schifo.”
“Così.” Risposi evasiva. Poi, con una scrollata di spalle, mi allontanai.
Mi avviai verso il bagno. Avevo la necessità di farmi una doccia.
Stavo per poggiare le mani sulla maniglia per aprire la porta quando questa si aprì da sola. Sobbalzai dallo spavento e alzai gli occhi.
Davanti a me si trovava un ragazzo riccio e con gli occhi scuri con una strana voglia sul collo.
“E tu chi sei?” Chiese sorridendo.
Mi irrigidì di scatto quando lui mi rivolse la parola ma facendo finta di niente risposi. “Sono Ale..Kate!” Sorrisi cercando di far sparire il rossore che mi si era dipinto in faccia.
“Piacere Ale-Kate, nome insolito”
“Mi chiamo solo Kate.” Distanza Kate, distanza. Potrebbe picchiarti anche lui.
Fu dopo quel pensiero che mi cedette il pavimento sotto i piedi e inizia a sentire gli occhi inumidirsi. Sarei mai riuscita ad innamorarmi, a parlare liberamente con un uomo? Potrò mai tornare a sorridere? O resterò per sempre fredda e sola?
“Kate, va tutto bene?” Prontamente il ragazzo mi mise una mano sulla schiena per  sorreggermi se sarei svenuta. Cacciai in dietro le lacrime sospirando nel mentre cercavo di riprendere il controllo di me stessa e delle mie emozioni.
Annui debolmente. “Meno male! Comunque io sono William ma puoi chiamarmi Liam.”
William..
“Piacere mio Willliam.”
“William è il nome di mio padre, ti prego chiamami Liam”
“Piacere mio Liam.” Liam sorrise debolmente e poi si allontanò lasciandomi entrare in bagno. Chiusi la porta dietro di me e mi appoggiai ad essa con le spalle lasciandomi scappare un sorriso, forse il primo dopo mesi.



Seduta su una panchina in un parco cercavo di rimettere apposto le idee. Il mio obbiettivo ora era trovarmi un lavoro.Ma come?
All’improvviso il cielo iniziò a piangere. Il che è un modo poetico per dire che iniziò a diluviare. Mi affrettai a riprendere tutte le mie cose e iniziai a correre.
Mi fermai sotto un balcone in attesa che il temporale si calmasse.
Di colpo qualcuno mi venne addosso.Ma la gente non guarda dove va in questa città?
Girandomi notai un ciuffettino biondo che mi era famigliare. Sorrisi istintivamente.
Liam si girò e mi sorrise di sua volta. “Dovremmo smetterla di incontrarci così”.
“E questa frase da film?” Risposi ironica. Liam alzò di istinto le sopracciglia e sorrise debolmente “è quello che le ragazze vogliono sentirsi dire”. Non risposi, rimasi lì a guardare la pioggia aumentare di intensità mentre l’odore dell’aria iniziava pian piano a mutare .
Alex prendi coraggio e chiediglielo, lui può solo aiutarti.
“Tu vivi qui, giusto? Beh mi chiedevo se potevi aiutarmi a trovare un lavoro. Devo pur pagarlo l’affitto” Liam rimase pensieroso con la bocca semi chiusa. Fissava il vuoto e non sembrava sul punto di darmi una risposta. Benissimo mi è capitato un coglione. Finito di formulare quel pensiero le spalle di Liam si mossero leggermente e il suo sguardo si spostò dalla strada ai miei occhi. “Forse posso aiutarti, non è il massimo come lavoro ma è pur sempre un lavoro”
“L’importante è che guadagno” ribattei decisa.
“Allora è perfetto, ti accompagno.”

Il luogo in cui il ragazzo mi ha portato è abbastanza pulito e accogliente. Pensavo peggio.
E’ un piccolo ristorante  un po’ distante da casa ma con la metro di riesce ad arrivare d’ovunque. A quanto ho capito farò la cameriera e questo mi va benissimo. Abbiamo un po’ discusso sui turni e sui soldi, alla fine abbiamo risolto tutto. Comincio lunedì ovvero tra due giorni. Sono molto contenta di essere riuscita a trovare un lavoro e tutto questo lo devo solo a Liam. Grazie.
Finalmente ho di nuovo un sogno a cui aggrapparmi. Una speranza che mi permette di non abbattermi, di non sprofondare ma soprattutto di non  soffrire più. Almeno spero.
 


 
Yo! #QualcunoMiAiutiATrovareUnEsclamazioneFiga
Oddio ma questo è un computer?! E questa la mia pennetta?! Oddio, una funfiction?!
Dove sono finita! cc
No, okay era un modo molto poco carino e divertente per far intendere che non scrivevo da un mese. Mi scuso ma sono stata molto impegnata con i compiti da quando è iniziata la scuola e Elena, la mia amica, lo sa perché non sono nemmeno riuscita a scrivere per bene la ff in collaborazione.
Sono una cacchetta.
E nei mesi prima ho avuto seri problemi con internet e cose varie. Cercherò di essere sempre più presente e di trovare uno stacco dai compiti per poter scrivere. In questi giorni le giornate a scuola non saranno pesanti quindi vedrò di scrivere il più possibile per trovarmi avvantaggiata in futuro.
Grazie a tutti quelli che sono rimasti c:
  
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