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Autore: MidnightChaos    18/10/2012    7 recensioni
Questa non è la solita storia.
Non aspettatevi la solita storia frivola su una fan che incontra i suoi idoli.
Questa storia nasce da una tragedia. Finirà male, o forse no. Lo scoprirete solo continuando a leggere. Buona lettura.
Genere: Drammatico, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Buio.
C’era solo del buioi intorno a me.
Tanto che mi chiesi se avessi davvero riaperto gli occhi.
Mi alzai e iniziai a camminare verso una direzione imprecisa.
Non vedevo sopra cosa camminavo e non vedevo dove stavo andando.
Sentivo freddo e un vento gelido mi scompigliava i capelli.
Mi toccai la testa per riportarli all’ordine.
Sentii qualcosa di caldo sulle mani.
Mi portai le mani davanti al volto, convinta che comunque non sarei riuscita nemmeno a vederle, immersa com’ero nell’oscurità.
E invece stavolta qualcosa vidi.
Le mie mani erano impregnate di un fluido color cremisi.
Color del sangue.
Perché di sangue si trattava.
 
Aprii gli occhi con un urlo agghiacciante.
Ero ancora in mezzo alla foresta.
Meno male era stato solo un brutto sogno.
Mi tirai su e mi misi a sedere. Mi trovai davanti la macchina che, dopo essere uscita di strada, si era finalmente fermata contro quest’ultimo grosso albero.
Nonostante lo schianto stavo bene, non avevo nemmeno un graffio.
Era un miracolo.
Lo sbalzo doveva avermi fatto volare fuori dalla macchina.
Ma allora perché non c’era un buco sul parabrezza ? o sul finestrino?
Mi alzai in piedi e mi avvicinai alla macchina.
C’era qualcuno dentro la macchina.
Com’era possibile?
Corsi alla portiera per aiutare la persona sul sedile del guidatore con la testa appoggiata al volante.
I suoi capelli erano tutti sporchi di sangue.
La situazione non aveva senso ma aprii velocemente la portiera per aiutare quella ragazza.
Con delicatezza le slaccia la cintura e la feci appoggiare con le spalle al sedile.
Rimasi impietrita quando mi ritrovai davanti…me stessa.
Cosa diavolo significava?
Io ero qui. Io ero qui, senza un graffio!
Eppure ero anche lì.
Cosa stava succedendo?
Dovevo aver picchiato la testa più forte di quanto credessi.
O magari era solo un incubo. Si, era sicuramente solo un incubo, tra poco verrà mia mamma a dirmi di alzarmi e mi sveglierò nel mio letto, in camera mia e riderò di questo sogno.
Chiusi gli occhi, contai fino a dieci e li riaprii.
Ero ancora davanti alla macchina. In mezzo al bosco.
Sbattei le palpebre più volte.
Questo doveva essere un sogno.
E io dovevo svegliarmi.
Se la ragazza in macchina ero io, io adesso cos’ero?
Iniziai a strattonare la ragazza in macchina che continuava a non dare segni di vita.
Ero così agitata che non riescivo nemmeno a capire se fosse viva o morta.
Se ERO viva o morta.
All’improvviso fu come se le mani mollassero la presa e mi ritrovai ad attraversare letteralmente la macchina fino a cadere sdraiata per terra, di faccia.
 
Ora la soluzione era palese, davanti ai miei occhi.
Ero un fantasma.
Ero morta.
La mia anima aveva lasciato il mio corpo.
 
Anche se era troppo tardi per me, dovevo almeno cercare aiuto.
Dovevo tornare a casa e dire ai miei genitori che ero morta.
Vorrano sicuramente seppellirmi.
E pure io avrei voluto un funerale.
Chissà quanto ci metterebbero a trovarmi, quaggiù, così lontana dalla strada.
 
Coprii la ragazza con una coperta che avevo lasciato nel bagagliaio.
Per non farle prendere freddo, come se fosse viva…
Come se FOSSI viva.
Non mi riusciva ancora pensarmi lì, morta.
 
A lunghi passi torno sulla strada.
Avrei fermato la prima macchina che fosse passata per chiederle aiuto.
Intanto mi era sembrato meglio avvicinarmi alla città.
Sarei entrata nel rpimo posto pubblico aperto e avrei chiesto un telefono.
 
Dei fari in lontananza proiettarono in avanti la mia ombra.
Dovevo assolutamente fermare la macchina.
Mi misi in mezzo alla strada, urlando come mai in vita mia e sbracciandomi per farmi vedere.
Non dava segno di avermi vista.
La velocità della macchina che veniva verso di me non era diminuita.
Dovetti buttarmi sul ciglio della strada per non farmi investire.
Che stronzi!
Subito dopo ecco arrivare un’altra macchina a tutta velocità.
Questa volta si sarebbero fermati o mi avrebbero investita!
Mi misi in mezzo alla strada, anche stavolta urlando e sbracciandomi per attirare la loro attenzione.
E anche stavolta la macchina non rallentò.
Questa volta però non mi sarei mossa.
 Dopo che mi avranno investito si fermeranno almeno a controllare,no?
La macchina mi investì in pieno.
Ma non fu una cosa normale.
In realtà quella macchina mi aveva attraversata in un brivido.
 
Continuai a camminare finchè finalmente non vidi le prime luci di una città.
Non era la città nella quale vivevo ma era pur sempre una città in cui potevo chiedere aiuto.
Era tutto chiuso.
Sarebbe stato strano il contrario. Non era ancora giunta l’alba.
Iniziai a correre cercando qualcosa di aperto.
Trovai una centrale di polizia e corsi dentro, senza neanche sforzarmi di aprire la porta, tanto sapevo che l’avrei attraversata e infatti così fu.
Mi indirizzai velocemente alla prima scrivania occupata da un poliziotto e inizia
a parlare. A raccontargli tutto quello che era successo, sbraitando come una matta e gesticolando.
Il poliziotto non mi degnò di uno sguardo, addirittura prese e se ne andò.
Ma che succeva alla gente di questo paese, cazzo?
Perchè nessuno aveva la minima intenzione di aiutarmi?
Perché mi ignoravano?
Inizia a lanciare oggetti da tutte le parti per attirare la loro attenzione.
Per tentare di farmi sentire.
In realtà gli oggetti mi attraversavano la mano e ricadevano immobili al loro posto.
Le persone mi passavano attraverso senza degnarmi di uno sguardo.
In preda alla rabbia più cupa presi una sedia e la lancia contro la vetrata.
Stavolta non mi era passata attraverso.
La vetrata cadde in frantumi con un boato assordante e si creò il caos più totale.
Guarda il riflesso della centrale nella parte di vetrata rimasta intatta, vedevo tutte le persone intorno a me che correvano come impazzite, cercando ci capire cosa fosse successo.
Io non mi vedevo in quel riflesso.
Gli altri non potevano vedermi.
 
 
Buonasera!
Eccomi qua col secondo capitolo!:)
Che ne pensate?
Lo so che magari per ora può risultare noiosa ma dovevo dare un minimo di spiegazione,no?XD
A presto col prossimo capitolo!
Bacio :*
 
  
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