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Autore: game over_    18/10/2012    6 recensioni
Tratto dalla storia:
-Devi andartene.- mormorò allontanandosi da me.
-..No, Perchè?- chiesi guardandolo sfuggirmi, come aveva sempre fatto.
Fece un ghigno, un ghigno di disprezzo, poi me lo ritrovai di fronte, incatenata tra le sue braccia. -E se decidessi di ucciderti? Potrei farlo da un momento all'altro.- disse poi, avvicinando le sue labbra al mio collo. Il cuore batteva forte, le mani sudavano. E non avevo paura. Era la vicinanza con lui a farmi questo effetto.
-Non lo faresti mai Harry. Non l'hai fatto la prima volta, non lo farai nemmeno adesso.- sputai respirando a fatica.
Sembrò spiazzato, ma aveva la risposta pronta. -Allora perchè sei agitata?-
-Perchè sono incondizionatamente innamorata di un vampiro.- dissi guardandolo. Alzò lo sguardo verso di me, stupito. E fu in quel momento che capii cosa realmente provavo.
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Bene, ci tengo a precisare che non è roba copiata da Twilight, New Moon o quello che è.. E' tutto inventato da me, se non qualche frase che mi piace della saga, lol.
Beh, hope u like iit! :D
-Kisses
Genere: Fantasy, Fluff, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Harry Styles
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo cinque. 
 

Eccoci qui. Il famoso giorno della gita. Tutti tanto elettrizzati per questa gita alla riserva naturale, per cosa poi? Per andare a vedere come far crescere gli alberi e come mantenere le piante sane e forti. Noia.
Mi sarei annoiata da morire, e si vedeva già dal mio viso sconvolto a prima mattina. 
Mi si avvicinò Janet, con il suo zaino sulle spalle. Tutta sorridente mi affiancò, mettendomi una mano sulla spalla. -Ho parlato con Zayn!- affermò tutta elettrica al solo pensiero. Ecco, Zayn, un'altro dei ragazzi strani.
Avevo passato tutta la notte a pensare a come potessero essere così maledettamente..strani. Non c'era altra parola per descriverli, loro erano strani. Non si presentavano quando c'era la luce, e giravano con le maniche corte anche se faceva freddo. Come diamine è possibile?! 
I loro occhi cambiavano tonalità e a pranzo non mangiavano nulla. C'era qualcosa sotto, e io volevo scoprire cosa. 
-Ah, e cosa vi siete detti?- chiesi con poco interesse, cominciando a guardarmi intorno, alla ricerca di qualcosa che nemmeno io sapevo. 
-E alla fine, mi ha chiesto di uscire.- mi voltai di scatto verso di lei, strabuzzando gli occhi. -Davvero?!- chiesi aggiustandomi la sciarpa al collo. 
-Certo, oddio. Non vedo l'ora! Ha detto di avere una sorpresa per me.- strillò lei tutta entusiasta. 
Sospirai rassegnata. Era troppo cotta. 
Mi avviai all'ingresso, facendomi spazio tra le persone che a gruppi, chiacchieravano del più e del meno, seguita da Jane. 
Davvero non capivo come quella ragazza potesse sopportarmi. Insomma, ero sempre di pessimo umore, acida, fredda e distaccata. Sinceramente, non mi sopportavo nemmeno io a volte. 
 
-Ragazzi, perfavore, non vi accalcate e..ODDIO!- urlò il professore di algebra, vedendo la massa di ragazzi accanirsi verso il pullman giallo che attendeva davanti al cortile. Lanciai uno sguardo a Jade, parlava con una sua amica. Decisi di non disturbarla per chiederle se voleva sedersi con me e lentamente, prendendomi il tempo necessario, mi infilai nella fila, entrando così nel pullman. 
Presi posto su una sedia, di quelle piccole e strette. Scomode e luride, sopratutto. 'Questa città fa schifo.' pensai siedendomi. Infilai le cuffiette e feci partire una canzone sull'I-pod.
Sentii qualcuno sedermi affianco, ma non ci feci tanto caso. A testa bassa continuavo ad ascoltare la mia canzone preferita. 
-Ciao, April.- mi voltai verso la voce. Sfilai una cuffia dall'orecchio, e lo vidi. Il mio nome pronunciato da lui era così sensuale, poetico. Anche se sostanzialmente, avevo sempre odiato il mio nome. 
Mi ritrovai a guardare le sue iridi verdi smeraldo. Le sue labbra incurvate in un sorrisetto tirato su solo da un lato. Scrollai la testa, abbassando di nuovo lo sguardo e facendo finta di niente, anche se il mio cuore stava facendo le capriole. 
Adesso, cosa voleva da me?
 
 
HARRY-
-Oh, ciao Harry.- rispose tenendo la testa bassa. I boccoli scuri le ricadevano delicatamente sulle spalle e sulle guance candide. Le labbra erano leggermente schiuse e gli occhi fissi su telefono.
Sospirai. -Beh, però almeno chiacchieriamo!- Le scostai delicatamente i capelli da un lato, sfilandole la cuffia. Avvampò all'improvviso. Sorrisi. 
-Cosa c'è?- chiese guardandomi. La cosa che adoravo di April, erano di sicuro i suoi occhi. Erano azzurri, troppo azzurri. Irreali. Lei che era mora, con i capelli scurissimi e i lineamenti forti, aveva quei due occhioni chiari e profondi. Erano meravigliosi. 
-No dico..Parliamo, no?- sembrò pensarci su. 
-Okay, parliamo.- si posizionò meglio sulla sedia. -Vediamo, dimmi..Come mai nei giorni sereni non sei a scuola?-  mi spiazzò completamente. E adesso? Cosa diamine le dico? 
-Hem..beh, perchè...ecco..si, vado al lago.- sorrisi tentando di essre credibile. Per niente credibile e convincente. Louis, perchè non sei qui, cavolo. 
Stava per ribattere, ma mi sentii una mano sulla spalla. Mi voltai verso la persona alla mia sinistra, e vidi Louis, tutto sorridente che guardava sia me che April.
-Hey Harry, vieni con me, devo chiederti una cosa riguardo la gita..- ammiccò Louis, salvandomi dalla più grande figuraccia della mia vita.
Lanciai uno sguardo verso April, mi guardava senza muovere ciglio. Aveva un'espressione indecifrabile. 
Mi alzai e mi avviai lontano da lei, con Louis dagli altri. -Grazie Lou.- dissi poggiandogli una mano sulla spalla. Mi fece un sorriso sincero. -Giusto in tempo.
-Che ha Zayn?- chiese Niall, guardando il moro. Aveva lo sguardo dietro le mie spalle, i pugni serrati e il petto gonfio. Guardai dietro di me. E vidi Janette parlare con April. Ridevano, era fantastico vederle così. Sorrisi, inevitabilmente. 
Poi mi ricordai che Zayn stava fissando loro, così mi girai di scatto e mi trattenni dal non prenderlo a pugni. -Non osare nemmeno.- ringhiai guardandolo. 
Alzò lo sguardo su di me. Poi lo rispostò su di loro. -Uscirò con Jane domani, cavolo, fremo al solo pensiero.- disse sorridendo gravemente. 
Guardai i ragazzi dietro di lui, preoccupati tanto quanto me. -No Zayn, non ti puoi cacciare in questi guai, so come ti senti, ci siamo passati tutti.- fece Niall poggiandogli una mano sulla spalla. -Ma dovrai contenerti.- concluse Liam, serio. 
Liam era il più 'vecchio' di noi, era il più saggio e ci aveva aiutati molto. Eravamo una famiglia. E adesso ne faceva parte anche Zayn. 
-E' difficile all'inizio, ma quando impari a controllarti, diventa più facile.- sorrise Louis.
Nel frattempo arrivammo a destinazione, ed uscimmo dal pullman giallo, incamminandoci verso l'edificio che ci stava davanti agli occhi. 
 

APRIL-
-Quindi ragazzi, abbiate cura di questi esseri così..- il prof blaterava da un ora, e non ce la facevo più a reggere tutte quelle parole. Inoltre, in quella stanza piccola e chiusa, mi mancava l'aria. Mi tolsi la sciarpa, infilandola nella borsa. 
Mi guardavo attorno, e tutti gli studenti erano attenti a quello che il prof diceva, tutti apparte me che mi sbracciavo per cercare di respirare. 
-Prof posso andare in bagno?- sbottai improvvisamente. Tutti si voltarono verso di me, ed il prof mi ci mandò, sottolineando che non era stato carino interromperlo. Ma poco m'importava, dovevo assolutamente prendere un po' d'aria.
Sorpassai la masa di ragazzi dietro di me, passando davanti a Styles e i suoi amici, che mi guardavano insistentemente. 'Che c'è? Adesso ho un'ape sul naso e non me ne sono accorta?' mi chiesi lanciandogli un'occhiata omicida.
 
Inspirai forte l'odore d'aria fresca che c'era in quel posto. Non ero andata davvero in bagno, logicamente. 
In realtà avevo provato a recarmici, ma avevo visto che non era altro che una stanza con un water sporco in mezzo a tante scope e stracci. Preferii quindi andare fuori. 
Infilai le mani nelle tansche del giaccheto, guardando il paesaggio. Non eravamo proprio in città, ma in campagna. Adoravo la campagna, c'erano tanti alberi e..
Mi sentii toccare la spalla, e sobbalzai voltandomi di scatto verso colui che mi stava dietro: Harry. 
Sospirai, portandomi una mano sul cuore. -Mi hai spaventata.- dissi guardando in basso, per riprendermi dal mini infarto. Già ad avercelo accanto rischiavo di morire, se poi mi faceva spaventare così, e anzichè un killer mi trovo lui dietro, moio!
-Scusa, non volevo.- disse infilando le mani in tasca. Era così tremendamente bello. I riccioli gli ricadevano delicati e lucenti sulla fronte, gio occhi verdi-azzurri brillavano e, la sua posizione era alquanto provocante e sexy. 
Mi voltai dandogli le spalle, continuando ad osservare il mio paesaggio, cercando di non badare al ragazzo che mi stva dietro. -Che ci fai qui?- chiesi poi, vedendolo ancora fisso lì, a guardarmi. -Se vuoi vado via.- mi provocò affiancandomi. Mi guardava, e non potei far altro che arrossire. Mi stava mettendo in imbarazzo e in difficoltà, ed odiavo quando succedeva. 
-Non mi fa diferenza, dato che non vuoi dirmi la verità.- lo ammonii io, alzando le spalle. Lo sentii muoversi, nervoso. Ma per cosa poi?
-Vuoi..vuoi che ti dica la verità?- chiese agitandosi. Cominciava a muoversi da una parte all'altra e si torturava le mani. 
Alzai lo sguardo verso di lui. -Si, voglio la verità, tutta quanta.- dissi sicura, piantandomi sui piedi. Si fermò all'improvviso, davanti a me. Alzò lentamente la testa, incontrando i miei ochci azzurri. Ci guardammo per diversi minuti, fino a che non mi prese per un polso, trascinandomi dietro l'istituto. -Harry, dove stai andando?- chiesi preoccupata. Non conoscevo Harry. Una ragazza normale avrebbe urlato e si sarebbe dimenata dalla sua stretta, ma io mi sentivo sicura, con lui.
Ci trovammo al retro dell'edificio, e mi sentivo tremendamente osservata. 
-La verità è che sono..diverso. Io non torno a casa da mamma dopo scuola; io non faccio le cene con i miei amici per festeggiare qualche bella notizia; io sono un ragazzo diverso.- disse avvicinandosi percolosamente. 
-Diverso..in che senso?- chiesi incuriosita dalle sue parole. 
-..Io uccido, April. Io sono capace di uccidere, per fame.- mormorò minaccioso, guardandomi negli occhi insistentemente. Erano coì veri. Ma le sue parole allo stesso tempo mi avevano stupita quanto intimorita. Lui..uccideva, per..fame?!
Scossi la testa non capendo. -Sono un vampiro diamine April! - sbottò all'improvviso. Eravamo talmente vicini, che cominciai a sentire il cuore battere all'impazazta. E la voglia di posare le labbra sulle sue era tanta. 
-Non mi interessa.- sussurrai schiacciandomi al muro, inchiodata dal suo sguardo. 
Sembrò spiazzato, poi intervenne.
-Devi andartene.- mormorò allontanandosi da me. 
-..No, Perchè?- chiesi guardandolo sfuggirmi, come aveva sempre fatto. 
Fece un ghigno, un ghigno di disprezzo, poi me lo ritrovai di fronte, incatenata tra le sue braccia. -E se decidessi di ucciderti? Potrei farlo da un momento all'altro.- disse poi, avvicinando le sue labbra al mio collo. Il cuore batteva forte, le mani sudavano. E non avevo paura. Era la vicinanza con lui a farmi questo effetto.
-Non lo faresti mai Harry. Non l'hai fatto la prima volta, non lo farai nemmeno adesso.- sputai respirando a fatica. 
Sembrò spiazzato, ma aveva la risposta pronta. -Allora perchè sei agitata?-
-Perchè sono incondizionatamente innamorata di un vampiro.- dissi guardandolo. Alzò lo sguardo verso di me, stupito. E fu in quel momento che capii cosa realmente provavo. 


Chiedo umilmente perdono! (?)

Allora, comincio con il scusarmi con tutti, ma in questi tre giorni i miei amici mi hanno praticamente sequiestrata! c':
No, io non uso la scusa del ''Ho avuto tanti compiti'' perche io..sinceramente, i compiti, non li faccio. u.U
In casi ESTREMI, mi metto a studiare, sennò studio in classe.. uu
COMUNQUE.. in questo capitolo, finalmente, Harry dice la verità ad April :') 
'E vissero felici e cotenti' NO.
Ci saranno delle complicazioni, delle incomprensioni e molto altro *^* ksgdjsh

Beh, mi dileguo, dato che non ho niente da scrivervi, lol.
Vi amo! c': 
   
 
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