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Autore: Fiamma Erin Gaunt    18/10/2012    1 recensioni
E se Veronica finisse con l' innamorarsi di un affascinante e misterioso bad boy proveniente da Corona? E se Weevil riscoprisse un vecchio amore?
Diciamo che la storia è sostanzialmente quella della serie con qualche modifica e l' inserimento di nuovi personaggi.
Genere: Azione, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro Personaggio, Eli Weevil Navarros, Veronica Mars
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Cap 13
















 
 
-Eli,Chardo…el desayuno està listo- annunciò Leticia,alzando la voce per farsi sentire al piano di sopra,dove era certa che i suoi nipoti stessero dormendo come ghiri.
Angel rientrò in casa,a torso nudo come era solito stare quando lavorava alla sua vecchia Mustang,e,dopo aver scoccato un bacio sulla guancia a sua madre,prese posto a tavola.
-I ragazzi dormono ancora?- le chiese,addentando un toast e servendosi una generosa dose di bacon.
-Sì,non credo mi abbiano sentita. Angel,va a despertarlos- lo pregò l’anziana donna.
Angel abbandonò la sua colazione e si incamminò lungo le scale;voleva bene ai suoi nipoti ma quando si mettevano tra lui e la sua colazione,bè le cose cambiavano. Entrò nella stanza di Chardo e aprì le tende –Svegliati ,dormilòn- esclamò,tirandogli via le coperte. Il ragazzo protestò debolmente ma,su insistenza dello zio,aprì finalmente gli occhi e si alzò in piedi.
-Scendi giù,la colazione è pronta,io vado a svegliare tu primo- gli disse,uscendo dalla camera e dirigendosi verso quella di Eli.
In realtà era sorpreso,di solito Eli si svegliava non appena sentiva l’odore della colazione;evidentemente quella mattina era più stanco del solito.
Angel aprì la porta e accese la luce.
-Eli,despertarse- lo esortò,prima di notare che il gemito di protesta era decisamente troppo femminile per provenire da suo nipote.
Vedendo una folta chioma adagiata accanto al cranio rasato del nipote,Angel realizzò due cose:la prima era che la regola del “niente ragazze a dormire” era stata violata e la seconda che Leticia avrebbe fatto una ramanzina allucinante ad Eli. Fu solo una manciata di secondi più tardi,con un certo sconcerto,che notò che la ragazza in questione altri non era che Fiamma. Certo,ci aveva messo un po’ a riconoscerla ma del resto era comprensibile:della ragazzina che conosceva lui era sparito quasi tutto,ora davanti ai suoi occhi c’era una ragazza fatta e finita,quasi una donna.
Con un sorrisetto malizioso dovette ammettere che suo nipote sapeva proprio scegliersele bene le ragazze. Era perso nei suoi ragionamenti quando Fiamma spalancò gli occhi ambrati e guardò con curiosità verso la fonte di luce;sbattè leggermente le palpebre e,finalmente, riuscì a mettere a fuoco la sagoma che si trovava sulla soglia della camera.
-Ehi,Angelito- lo salutò,utilizzando il soprannome con cui lo chiamava quando era piccola, strappandogli un sorriso.
-Ehi,pequeña- replicò,sorridendole affettuoso.
-Che succede?- domandò Eli,la voce insonnolita di chi si era appena svegliato.
-Succede,nipote,che sei in un bel guaio-
-Tio?- domandò,fissando l’uomo con aria perplessa.
-E già,ma il guaio non sono io ma tua nonna- gli disse,scoppiando a ridere davanti all’espressione del nipote;solo una persona riusciva a fargli perdere tutta la sua baldanza e quella era proprio sua nonna.Leticia Navarro era un avversario formidabile per chiunque,nonostante i suoi sessant’anni,proprio a causa della sua testardaggine e del suo essere ligia alle regole;del resto,per essere la matriarca di una famiglia come quella,bisognava per forza essere delle tipe toste.
-Ti lascio il tempo di inventarti una scusa decente,vi aspetto giù tra cinque minuti- lo avvisò Angel,conscio del dilemma su cui si stava arrovellando Eli.
Fiamma,osservando il ragazzo lambiccarsi il cervello,scoppiò a ridere e non riuscì a fermarsi finchè non scoppiò a piangere dalle troppe risate e le costole cominciarono a dolerle. Eli la fissava come se le fosse dato di volta il cervello.
-Si può sapere che cosa c’è di così buffo?- le chiese perplesso.
L’italiana scrollò le spalle,come a dire che non era niente,e si impose di recuperare il controllo. C’era appena riuscita quando la voce di Leticia,che esortava Eli a scendere a colazione,non fece sussultare il leader dei PCHers;a quel punto scoppiò nuovamente a ridere,rischiando quasi di cadere a terra.
-Vuoi spiegarmi perchè ridi?- le chiese,leggermente irritato per il fatto di essere la causa di tanta ilarità.
-Scusami,è che è troppo strano vedere un tipo duro come te sussultare come un bimbo impaurito quando la nonna lo chiama- gli spiegò,tenendosi le costole con entrambe le mani.
-Questo perchè tu la vedi solo come nonna Navarro,la dolce signora che prepara pasti eccezionali e non fa mai troppe storie su ciò che uno fa,ma per chi ci vive lei è Leticia Navarro,la tiranna- replicò Eli,decidendosi finalmente ad alzarsi e ad andare incontro all’ ira della nonna.
-Esagerato – commentò Fiamma,infilandosi gli stivali ed affiancandosi al ragazzo.
-Buenas diàs Letty- salutò la ragazza,non appena ebbero messo piede in cucina.
Leticia sgranò leggermente gli occhi,osservando stupita la giovane donna che aveva davanti.
-Dios mìo,Fiamma! Es asì?- esclamò,andandole incontro e attirandola in un abbraccio stritolatore,a cui la ragazza rispose con altrettanto impeto.
-Sì,sono io,in carne ed ossa- assicurò,rivolgendo un sorriso smagliante alla piccola Ophelia,che le sorrideva radiosa dall’altra parte della stanza.
Eli lanciò un’occhiata perplessa a sua nonna,si era aspettato come minimo una scenata degna del premio Oscar e invece niente,bah...le donne erano proprio incomprensibili.
Chardo intercettò il suo sguardo perplesso e scrollò le spalle,come a dire che gli conveniva far finta che tutto fosse perfettamente normale,o la temibile Leticia avrebbe anche potuto ricordarsi delle sue regole e decidere di appenderlo a testa in giù.
-Vieni chica,la colazione è pronta- la invitò Leticia,indicandole la sedia tra Ophelia ed Eli.
-Abuela,mangiamo una cosa al volo e andiamo,è tardi- commentò Eli,servendosi un baggle al formaggio e passando il piatto con il bacon a Fiamma.
-Siempre estàs en un apuro- replicò Leticia con aria contrariata,ma il suo disappunto non convinse i suoi nipoti a fare una colazione più abbondante.
-Yo saber,yo saber- commentò Eli,alzandosi dal tavolo e dirigendosi verso la porta;Fiamma e Chardo si affrettarono ad affiancarlo.
-Despedida Leticia- salutò la ragazza,un attimo prima che i due motociclisti la spingessero fuori.
-Ehi,che maniere- protestò Fiamma,lanciando un’occhiataccia ai due cugini.
-Devo forse ricordarti che non dovresti essere qui? Prima arriviamo a scuola e meglio è- le fece notare Eli,mettendo in moto e porgendole il casco.
L’italiana si limitò ad indossarlo restando in silenzio,per una volta non trovava nulla da ridire,la sua spiegazione era più che valida.
Eli e Chardo fecero rombare le loro moto e sfrecciarono in direzione del liceo di Neptunes.














 
*******
 











-Devi aver fatto le ore piccole ieri sera,almeno a giudicare da questo tuo sbadigliare continuo- commentò Wallace,osservando l’amica che camminava accanto a lui e si sforzava di reprimere l’ennesimo sbadiglio.
-Bè...si,un po’- ammise la ragazza,sorvolando sui particolari della sua uscita serale.
-E cosa hai fatto di bello?-
-Wallace Fennel,ti ricordo che l’investigatrice privata sono io,tu sei solo un discreto giocatore di basket- replicò Veronica,sorridendo davanti all’espressione fintamente offesa dell’amico.
-Solo discreto? Io sono molto più che discreto,sorella- protestò l’afroamericano rivolgendole un sorrisetto compiaciuto.
-Sì,certo,perdonami Air Fennel- replicò,alzando le mani come in gesto di resa.
Erano arrivati all’atrio quando l’attenzione della giovane Mars venne richiamata dal rombo delle moto in avvicinamento. Osservando Rico smontare dalla sua Ducati,non potè fare a meno di sorridere,gesto che non sfuggì a Wallace che le rivolse un’occhiata interrogativa.
Veronica scrollò le spalle,come a dire che gli avrebbe spiegato tutto più tardi.
PCHers e Demonios si incamminarono verso l’ingresso,gli uni affianco agli altri,come se fossero un unico gruppo. Rico alzò lo sguardo,intercettando il sorriso di Veronica e lo ricambiò con il suo solito sorriso sghembo. Si lasciò alle spalle il resto dei ragazzi e si diresse baldanzoso verso la biondina.
-Buongiorno mr macho- scherzò Veronica,quando il ragazzo si fermò a pochi centimetri da lei.
-Buongiorno raggio di sole- replicò Rico,scompigliandole i lisci capelli biondi.
-Non farlo mai più,o sarò costretta a staccarti una mano- lo minacciò la ragazza,lanciandogli la migliore delle sue occhiate assassine.
-Brrr,che paura- la prese in giro,annullando la distanza che li separava e catturando le sue labbra in un lieve bacio.
Veronica rispose immediatamente al bacio,ma decise di togliersi una piccola soddisfazione personale e gli morse il labbro,stando attenta a non metterci troppo vigore.
-Ahia,non pensavo di scatenare i tuoi istinti violenti- ridacchiò il ragazzo,portandosi una mano al labbro per controllare che non sanguinasse.
-Andiamo,era un morsetto piccolo piccolo- replicò Veronica,guardandolo con la migliore delle sue espressioni innocenti.
-Certo,e poi figurati se una cosina così piccola può fare male ad un pezzo di ragazzo come me- replicò Rico,scrutando dall’alto del suo metro e ottanta lo scarso metro e sessanta di Veronica.
-Non sono io che sono piccola,sei tu che sei un gigante- ribattè ironica la ragazza,strappandogli una risata.
-Sempre con la risposta pronta,è?-
-Sempre- confermò,alzandosi in punta di piedi per baciarlo.
-Ragazzi,finirete per farmi venire il diabete con tutta questa dolcezza- commentò Fiamma,appena arrivata e desiderosa di sottrarre la sua nuova migliore amica dalle grinfie di suo fratello,aveva un sacco di cose di cui parlarle.
-Non hai nulla di meglio da fare Fi? Che so,tipo saltare addosso ad Eli per esempio- la rimbeccò Rico,beccandosi un pugno nello stomaco che lo fece piegare leggermente.
-Tieni chiusa quella boccaccia sennò chiederò a Veronica di morderti la lingua,la prossima volta- lo minacciò.
-Ha ragione sai- commentò la Mars,ridendo dell’espressione indignata del motociclista.
-Ehi,sei la mia ragazza,dovresti difendermi- protestò,guardandola con la sua migliore espressione da cucciolo bastonato.
-E chi lo dice?- lo rimbeccò ironica.
-Lo dico io- replicò Rico,come se ciò spiegasse tutto.
-Ah bè,allora....- rise Veronica,coinvolgendo nella sua ilarità anche Wallace e Fiamma.
-Basta,vado dove il mio immenso talento e la mia indiscussa bellezza sono apprezzati- annunciò Rico,fintamente offeso,con l’unico effetto di farli ridere ancora di più.
La campanella interruppe l’attaco di risate.
-Bene ragazzi,è giunta l’ora del giudizio- annunciò tetramente Wallace,alludendo al compito di biologia che avevano in prima ora.
-In bocca al lupo a tutti- commentò Fiamma,con lo stesso tono funereo dell’afroamericano.
-Ci vediamo all’ora di pranzo- disse Rico,che per sua fortuna condivideva solo il corso di letteratura e quello di storia con loro,chinandosi a baciare velocemente Veronica e raggiungendo il resto dei suoi amici,che lo stavano aspettando per dirigersi alla lezione di matematica.
Veronica annuì e sparì tra la folla di studenti,accompagnata da un lato da Fiamma e dall’altro da Wallace,era sicura che loro tre insieme ce l’avrebbero fatta,soprattutto se fossero riusciti a suggerirsi durante il compito.

 
  
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