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Autore: Horrorealumna    19/10/2012    2 recensioni
L’incubo sarebbe finalmente finito.
Insieme alla mia vita e alla sua.
L’incubo sarebbe finalmente finito.
Con la nostra morte.
Dopotutto non c’è niente da temere.
Perché temere la morte quando si ha già paura del buio?
Genere: Horror, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Alessa Gillespie, Dahlia Gillespie
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Fear of ...'
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LA QUIETE PRIMA DELLA TEMPESTA
 
- L’ho trovata in mezzo alla strada, qui, a Silent Hill. La tenevo con me da ieri mattina. L’ho portata nella Cappella e ho cercato di ucciderla col fuoco; Dahlia mi aveva avvisato: se qualcosa andava storto col rito della Nascita, avrei dovuto portarla con me e lasciarla davanti a casa sua. E l’ho fatto, più o meno. Il problema è... la gente non è stupida! Testimoni l’hanno vista completamente ustionata! Tutto per colpa di quell’uomo!!
Kaufmann era seduto nella sala selezionata per l’autopsia di quella povera bambina, che ora tutta la gente conosceva come Alessa Gillespie, e parlava con un’infermiera pagata profumatamente per stare zitta.
Avevo letto nei pensieri dell’uomo e sapevo perfettamente chi fosse quella poveretta stesa sul lettino, bianca e fredda per il torpore mortale: si chiamava Jenna Borrie, della mia stessa età e incredibilmente somigliante a me. Per lui era stata una vera fortuna trovarla, inerme e sola, tornare a casa dopo la scuola.
- Era in un vicolo, l’ho rapita senza storie. Non c’era nessuno. Credo che la famiglia la stia ancora cercando.
- Cavolo... - si lasciò sfuggire la donna mentre stendeva un leggero telo trasparente su Jenna.
- Puoi dirlo, dovevi vedere come si dibatteva!
Quell’uomo era un mostro! Un autentico mostro.
Probabilmente l’infermiera faceva parte della Setta, perché non sembrava affatto turbata dalle parole di Kaufmann, anche se non l’avevo mai vista durante i riti.
- Le somiglia tanto. Volevo fare anche un bel lavoretto: sai, bruciarla a dovere! Ma è morta soffocata dal fumo... ed era tardi, l’ho dovuta caricare sull’ambulanza e partire verso casa di Dahlia.
- E’ successo qualcosa di strano. Qualcosa è andato storto - ammise l’infermiera a bassa voce.
- Quel bastardo! Stava rovinando i nostri piani. L’ho lasciato lì a crepare! Spero si dimentichi di Alessa!
- Ma il rito è andato a buon fine, no?
- Non del tutto. E’ dentro di lei, riposa nel suo ventre. Ma non è riuscito a nascere!! Eppure stava andando tutto a meraviglia!
Stare in quella stanza con quei due individui era troppo, anche per me. Mi facevano pena e terrore allo stesso tempo. E povera Jenna, in balia di quelle sadiche persone. Non meritava di morire.
 
La vera Alessa Gillespie riposava nel sotterraneo dell’Alchemilla. Andavo spesso a vedere come stava.
Era attaccata ad uno strano e inquietante macchinario, che segnava i suoi valori vitali; l’ORT stava funzionando probabilmente: aveva un tubo trasparente infilato nella bocca, che le mandava giù acqua, zuccheri e medicinali. Farle assumere cibo solido per via orale era impossibile perché le fiamme non avevano risparmiato l’interno del suo corpo: la lingue era solo un ammasso di carne bruciata e avevo sentito che probabilmente molti altri organi interni erano rimasti gravemente danneggiati... tranne l’apparato riproduttore...
Polmoni e gola era pieni di cenere e il fumo sembrava averla “inquinata” all’interno. Respirava a malapena, e ogni suo respiro sembrava il peggiore dei rantoli, era uno strazio starle accanto.
I piedi erano gravemente ustionati, probabilmente non si sarebbe più rimessa in piedi.
Non aveva più capelli, le labbra erano sparite, la pelle era nera...
Un’infermiera aveva annunciato che avesse perso la vista dell’occhio sinistro, troppo esposto al calore. Eppure ero sicura che quelle sue iridi così blu e profonde non fossero perdute... non per ora.
Starle troppo vicina era rischioso: una mossa sbagliata e sarei ritornata dentro di lei. Dahlia non sapeva ancora della nostra separazione, per fortuna.
 
Lisa lee... mi... stava vicina, più di una madre. Era grazie a lei, che puliva il “mio” corpo ogni giorno e mi trattava con gentilezza e amore, che riuscivo ad andare avanti. Senza di lei...
Negli ultimi giorni, iniziò a comportarsi in modo strano... forse, perché le facevo schifo. Non era facile accudire una bambina ustionata dalla testa ai piedi, che rantola e geme ad ogni respiro e che l’intera città conosceva come “strega”.
Kaufmann l’aveva minacciata: se non sarebbe rimasta zitta e avrebbe raccontato in giro che Alessa era ancora viva, l’avrebbe uccisa. Povera Lisa... la drogava... lei nemmeno lo sapeva.
Quell’uomo avrebbe pagato per tutto quello che ci stava facendo.
 
Travis.
 
Travis.
 
Sì, Travis era sotto la mia protezione. L’avevo nascosto, nessuno l’avrebbe trovato.
Era in un posto che solo io potevo raggiungere, un posto dove gli adulti non potevano fermarci. Travis era diverso: non era pazzo, era semplicemente solo. Ed era buono, gli dovevo la vita.
L’avevo tenuto addormentato per giorni. Era in una specie di coma...
Presto si sarebbe svegliato.
 
Presto.
Quel ragazzo era speciale.
 
 
 
Ero seduta accanto ad Alessa, contavo i suoi respiri, lenti, soffocati e fiochi. Avrei dato tutto, pur di assaggiare solo un briciolo del suo immenso dolore. Sarei tornata volentieri nella mia “conchiglia” se la gente non fosse impazzita.
- I nostri incubi sono realtà. Siamo quello che loro volevano diventassimo, Alessa - sussurrai.
Era nuda, solo le bende insanguinate la coprivano.
- Perché... perché non cambiare... ?
Emise un gemito stridulo. Non si sarebbe svegliata... e probabilmente stava avendo un incubo. Decine e decine di aghi erano ficcati nelle sue braccia, iniettandole la vita.
La mamma era venuta a trovarla poco prima di me, insieme a qualche membro dell’Ordine. Aveva cercato di invocare Samael e indurla a partorirlo... ma non ci era riuscita. Per la disperazione l’aveva anche drogata. La White Claudia fu messa nella flebo e condotta dritta dritta nel suo sangue. Non c’era stato niente da fare per lei. Alessa aveva preso ad agitarsi e l’Ordine l’aveva lasciata.
Quella sostanza l’aveva fatta andare in trace... e quel feto doveva aver trasformato, per qualche secondo, il sogno, o meglio l’incubo, in realtà: per qualche istante mi era parso di sentire un suono stridulo in lontananza e mi era sembrato di aver visto gocce di sangue colare dalle pareti.
Se era questo che Samael era in grado di fare... non...
 
Alessa gemette. Non sembrava più la piccola bambina di sette anni di qualche giorno fa... sembrava un vero mostro.
- I mostri sono gli altri - dissi calma.
 
Perché... ?
Perché... ?
Perché non sfruttare il potere distruttivo di quel “bambino” dentro di me, per... vendicarsi? Vincere, per una volta?
Oltre alle visione e al sangue sarebbe stato in grado di ridurre le loro vite ad un Inferno sulla Terra.
- Potremmo fargliela pagare... ma non abbiamo fretta. Aspettiamo che Silent Hill mi credi perduta per sempre. Aspettiamo il funerale. Poi...
Fissai lo strano macchinario accanto al suo letto: c’era una mia foto poggiata sopra. Era la foto di classe: avevo lo sguardo triste e assente, rivolto a sinistra, infastidita dalle mie ex-compagne di classe che non facevano altro che prendersi gioco di me. Se qualcuno doveva pagare, per aver reso la mia vita un inferno... loro sarebbero state le prime! Nella foto avevo i capelli cortissimi e spettinati... li odiavo.
La mia infanzia è stata davvero orribile. Se non fosse per Claudia... forse sarei completamente sola.
Ah, c’era anche Travis. Lui non mi avrebbe mai abbandonata.
 
- Nessuno lo verrà a sapere. Gliela faremo pagare - promisi al corpicino sofferente.
Avrebbero vissuto nei miei incubi! Samael li avrebbe resi “vivi”!
Naturalmente, non tutti erano colpevoli! Non volevo dar vita ad una strage; chissà come avrei fermato tutto questo, una volta iniziato...
In effetti, l’idea di un’intera città ridotta ad un infermo mi spaventava un po’.
 Non ce l’avrei mai fatta da sola.
 
Travis... ?
 
 
NOTE AUTRICE :D
Eccomi XD dopo un'eternità!! Questo è un capitolo un po' più piccolo degli altri, lo so... ma ora inizia il bello XD
Diciamo che è un capitolo di transizione, la continua del precedente. Spero di riuscire ad aggiornare prima la prossima volta... ma la scuola mi sta uccidendo XD
Alla prossima :D    
        
   
 
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