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Autore: Meboom    19/10/2012    5 recensioni
Coppie principali: EunHae/KangTeuk/HanChul/YeWook - coppie minori: KyuMin/ Ricsyung e altre a sorpresa!
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Una longfic che inizia da un periodo in cui i personaggi frequentano le
superiori e chissà, magari cresceremo con loro fino a vederli maturare.
E devo aggiungere, i commenti sono molto graditi!
Cinque amici che frequentano la stessa scuola. A prima vista sembrano dei normali studenti, eppure qualcuno di loro nasconde qualcosa o ha un passato che vorrebbe dimenticare o cambiare.
I quattro ragazzi più popolari della scuola hanno un futuro deciso già da tempo dai loro genitori, ma prima che quel futuro verrà, cosa accadrà ai loro cuori?
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Non odiatemi, sto facendo davvero fatica a completare questi capitoli con Leeteuk >.< Causa scuola.
Ho spezzettato il capitolo in due così almeno potete leggere questa parte~ visto che la seconda non è completa xD
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Era quasi ora di andare a scuola, e se non mi sbrigavo probabilmente mia sorel-
"Leeteuk, muoviti! Io sto andando, questa volta non ti aspetto se non ti sbrighi." sentii la voce urlante di mia sorella dall'altra parte della parete che ci divideva. Come non detto. 
"Arrivo!" la avvisai urlando e mi infilai velocemente la parte superiore dell'uniforme prendendo poi la mia borsa uscendo finalmente da lì e raggiunsi mia sorella alla porta avviandoci verso
 scuola. 
Appena entrammo tutti e due nella macchina il nostro dialogo continuò prendendo una forma più normale dopo gli urli precedenti.
"Allora, oggi stai meglio?" mi chiese Inyoung facendo partire la macchina.
"Sì... Sto meglio." le risposi guardando fuori dal finestrino. In realtà non sono mai stato male, ma ho dovuto fingere di esserlo per evitare di andare a scuola almeno per un giorno. Sabato
 mi sono risvegliato con un leggero mal di testa a causa dei bicchieri bevuti al Blue Night, però il resto della giornata l'ho passata tranquillamente, non mi ero ubriacato così tanto. La 
mattina sono rimasto a casa a riposarmi e a studiare un po', poi nel tardo pomeriggio sono andato a farmi una passeggiata tanto per prendere un po' d'aria fresca. Domenica è stato più 
o meno lo stesso, il vero problema è arrivato lunedì mattina appena è iniziata a suonarmi la sveglia. Avevo passato un così tranquillo week-end, senza preoccupazioni e ringrazio la mia
 brutta memoria per questo. Alla fine però mi ricordo sempre, nonostante dimentichi spesso le cose.
Mi sono svegliato al suono della sveglia, stiracchiandomi mi sono alzato come sempre e sono andato a fare colazione sbadigliando lungo la strada. Non ricordo più il perché ma ho iniziato a
 pensare di cosa avevo parlato con i miei amici venerdì al club, e pensando a venerdì mi è tornato in mente la serata passata nei dettagli. E con dettagli intendo proprio tutti i dettagli. A 
quel punto, con molta classe, mi sono strozzato con quello che stavo mangiando ed ero sul punto di soffocare se mia sorella non fosse venuta a soccorrermi. Credo di essere impallidito 
parecchio perché mi chiese se stavo bene, e così colsi l'occasione per scampare da quella giornata di scuola. Poco dopo andò a lavorare, io me ne tornai nella mia stanza, lasciandomi a casa
 da solo, e sopratutto, lasciandomi a casa a ripensare e ripensare alla serata. Verso la fine della giornata ero sul punto di impazzire e se sentivo qualunque cosa che assomigliasse a
 'Kangin' mi venivano i brividi. Non so come sono riuscito ad andare a dormire la sera, un bagno caldo mi aiutò di sicuro . Però non potevo restare a casa per una cosa del genere anche il 
giorno dopo, dovevo pur affrontarlo e poi chissà cosa farebbe se non mi presentassi all'appuntamento. Anche se non sembrava poi così cattivo da quel che ricordo e non sembrava 
nemmeno avere brutte intenzioni, forse l'alcol mi ha fatto vedere tutto più rose e fiori. 
"Davvero non vuoi stare a casa almeno questa mattina? Eri davvero pallido ieri..." la voce di mia sorella interruppe i miei pensieri e notai che la macchina era ferma vicino all'entrata della 
scuola.
"No, no. Sto bene, davvero."
"D'accordo, ma se stai male di nuovo vai subito in infermeria. Buona scuola e buona giornata." la ringraziai e uscii dalla macchina incamminandomi verso l'entrata principale della scuola. 
"Leeteuk!" sentii una voce chiamarmi. Mi voltai e salutai Eunhyuk appena lo vidi che stava pedalando verso di me con la sua bicicletta. 
"Ora non rispondi più nemmeno ai messaggi e alle mie chiamate?" chiese appena mi fu abbastanza vicino. Stavo per domandargli di cosa stesse parlando ma poi ricordai di aver sentito il 
mio cellulare suonare il giorno prima, solo che ero mezzo addormentato e subito dopo ero passato nel mondo dei sogni. Ovviamente questa mattina invece me ne sono completamente di
menticato.
"Perdonami, ho dimenticato di risponderti." mi scusai e Eunhyuk annuì. 
"Fa niente. Piuttosto, stai meglio?"
"Sì, sto meglio. Ora però vado, meglio arrivare un attimo prima alla lezione di matematica." lui capì subito, la prof di matematica che ho è parecchio pignola sugli orari. Mi salutò e mi avviai 
verso la mia classe, feci attenzione quando salii passando dal piano delle terze e delle seconde, meglio evitare di incontrare quella certa persona. Non so nemmeno cosa farò oggi... 
Probabilmente quando ha detto che saremmo usciti era troppo ubriaco e non se ne ricorderà più. Sì, dev'essere così. 
Entrai nella mia classe salutando tutti i miei compagni che però mi guardarono leggermente storto mentre mi ricambiavano il saluto. E' così strano che sono mancato per un giorno? O 
forse c'è qualcosa che non va con il mio aspetto... Andai a controllare il mio riflesso alla finestra, ma sembrava tutto a posto. Chissà cos'hanno da guardarmi così...
Andai a sedermi al mio posto e poco dopo entrò anche la professoressa che diede inizio alla lezione. Ricevetti ancora qualche occhiataccia durante le ore prima che arrivò la pausa pranzo. 
O avevo qualcosa tra i capelli invisibile ai miei occhi o avevano tutti un serio problema. Lasciai perdere e mi avviai al solito posto aspettando gli altri, dovetti spiegare anche a loro il perché 
della mia assenza, poi finalmente andammo in mensa. Scovai più volte Heechul ridere sotto i baffi e Ryeowook guardarmi di sottecchi mentre mangiavano. Cercai di non farci troppo caso,
 probabilmente era la giornata del 'guarda il tuo amico Leeteuk e ridi di nascosto'.
"Allora... Cosa fate in questi giorni?" chiese Shindong guardandoci.
"Io me ne starò a casa e inizierò a preparare le cose per l'uscita." rispose Eunhyuk e Ryeowook annuì dicendo la stessa cosa. "Anch'io credo che farò così." commentai ricevendo come 
risposta altre occhiatacce. Ora ne ho abbastanza. Cos'avevo di così strano oggi?!
"E' tutto il giorno che mi guardano storto!", esclamai smettendo di mangiare "E pure voi lo state facendo. Cosa c'è che non va?!"
"Dovresti saperlo." si fece avanti Heechul senza togliere quel suo sorrisetto dalla faccia.
"Il punto è che non riesco a capire che cosa dovrei sapere!"
"Sei tu che uscirai con Kangin, se non sbaglio." commentò facendo una delle sue risate divertite. Lo guardai un attimo senza capire e lui riprese a mangiare. Non dirmi che... lo sanno tutti!
 Come hanno fatto a saperlo, non credo che Kangin sia andato a spifferarlo in giro o a dirlo ad uno dei suoi amici. Forse però è possibile, in fin dei conti sia lui che io eravamo ubriachi. Ora
 che ci penso, non l'ho ancora visto (anche perché sto cercando di evitarlo), è possibile che se ne sia dimenticato... Però lo sanno tutti, quindi prima o poi gli giungerà anche a lui la voce e 
se ne ricorderà...
"Ora spiegami come diavolo hai fatto. Da quando sei amico di uno di loro?" Shindong interruppe i miei pensieri e io mi voltai a guardarlo cercando le parole per spiegarli la situazione non
 tanto chiara anche per me in cui ero finito.
"E' successo alla festa di venerdì sera. A quanto pare i genitori di Kangin sono i proprietari del club e lui ci va spesso. Taeyeon si è rivelata la cugina e quindi mi ha portato da lui per 
presentarmi. Non abbiamo parlato granché, ma alla fine della serata ha appunto chiesto se volevo uscire con lui oggi." conclusi la mia spiegazione e vidi gli altri ragionare su qualcosa. 
"In poche parole ci sei dentro fino al collo con la sua famiglia. Domani invece, andrai a cenare con i genitori?" scherzò Heechul facendo scoppiare dal ridere tutti gli altri.
"Non è divertente... Non ridereste se foste al mio posto." ribattei facendo ridere anche Heechul. Li ignorai e ripresi a mangiare, loro fecero altrettanto e così passammo ad altro. Il 
pomeriggio proseguì allo stesso modo della mattinata, ricevetti ancora occhiatacce e di Kangin nessuna traccia. Feci attenzione guardandomi attorno anche mentre tornavo in classe per le 
lezioni pomeridiane. Poi finalmente anche l'ultima lezione giunse quasi al termine.
"Ci vediamo domani ragazzi!" salutai gli altri uscendo dalla classe appena la campanella suonò facendo terminare la mia giornata scolastica. Bene, ora dovevo solo tornare a casa sano e
 salvo. Scesi le scale salutando qualche altro conoscente che incontrai per i corridoi e poi finalmente uscii da lì. Sbadigliai per la prima volta da quando ero arrivato a scuola e mi avviai al di 
fuori del cancello. Svoltai giusto l'angolo per andare nella direzione di casa mia che mi ritrovai davanti qualcuno e per poco gli andai addosso. 
"Spero che non avevi intenzione di tornartene a casa." sentii dire la voce dello sconosciuto 'momentaneo'.
"Cos-?" alzai lo sguardo e mi bloccai subito appena vidi chi era. 
"Sali in macchina." disse Kangin indicando una macchina nera (una piccola limousine) ferma dietro di lui. Guardai un attimo lui poi la macchina. A quanto pare non se ne è dimenticato, e 
non credo di avere molta scelta. Potrei prendere un gran respiro e iniziare a correre verso casa mia ma ho come la sensazione che potrebbe anche chiamare qualche uomo in nero per 
acchiapparmi. 
"Forza." mi incitò e iniziò ad avviarsi verso la macchina. Lo seguii, sempre con cauzione, ed entrai anch'io nella macchina. Eravamo io e lui nei posti posteriori dell'automobile, guidava un 
tipo strano con un paio di occhiali da sole. Probabilmente è uno di quei maggiordomi o autisti che hanno sempre le famiglie ricche. Kangin stava guardando fuori dal finestrino, mentre io 
cercavo di starmene il più lontano da lui ma senza rischiare di spiaccicarmi contro il finestrino dalla mia parte. 
"Hai in mente un posto particolare dove andare?" mi chiese e fui colto dalla sorpresa, non avevo ancora pensato a dove mi avrebbe portato o dove saremmo andati. 
"N-no... Veramente no." balbettai, sembrava di sentire Ryeowook. Eppure la sera della della festa non mi era sembrato cattivo, ma comunque, all'inizio è meglio diffidare sempre un po' di 
gente come lui.
"Allora Lee puoi andare come da programma." disse all'autista e quest'ultimo annuì. Come da programma? Quindi ha già in mente dove andare...
"Dove.. andiamo?" chiesi e intravidi un mezzo sorriso sul volto di Kangin.
"Lo vedrai." 
"Okay.." non ero ancora tanto convinto e non sapevo nemmeno dove saremo andati. Forse è meglio avvisare mia sorella che non so bene quando tornerò. Tirai fuori il cellulare dalla tasca
 e iniziai a digitare per poi inviare il messaggio, penserà che sia uscito con uno dei miei amici. Le scrissi di non essere sicuro di quando sarei tornato e di non preoccuparsi, o almeno così 
speravo che non avrebbe fatto. Guardai fuori dal finestrino cercando di capire dove eravamo, la macchina si muoveva veloce lungo il fiume Han. Poco dopo a quanto pare arrivammo perché
 la macchina si fermò e l'autista scese aprendo la porta dalla mia parte e poi quella dalla parte di Kangin. Uscimmo e l'autista ripartì subito dopo lasciandoci soli, eravamo davanti ad un 
grande palazzo e dall'altra parte si poteva ancora scorgere il fiume che luccicava sotto il sole. 
"Pronto ad andare? Cammineremo per un paio di minuti prima di raggiungere il posto. Fa niente?" chiese voltandosi dalla mia parte.
"Va bene.. Ancora non posso sapere dove andremo?" chiesi incuriosito guardandomi attorno e cercando di capire da che parte saremo andati, ma sopratutto dove. 
"No. Lo saprai quando arriveremo." 
"D'accordo."
"Non preoccuparti, ti piacerà." disse sorridendo gentilmente. Lo spero, lo spero davvero.
  
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