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Autore: Anylove    19/10/2012    1 recensioni
Come tutti sappiamo la storia di Biancaneve si conclude con un "e vissero felici e contenti" e ovviamente anche quella di Cenerentola, due favole perfette, ma se dovessimo immaginare il continuo?
La loro vita sarebbe così felice e tutto sarebbe perfetto?
E cosa succederebbe se le principesse fossero Brittany e Santana?
Genere: Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Brittany Pierce, Santana Lopez, Un po' tutti | Coppie: Brittany/Santana, Quinn/Rachel
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ok premetto che è la mia prima fanfiction perciò diciamo che è una sorta di prova, ne ho lette veramente tante e spero di riuscire a scrivere qualcosa di carino, so per certo di non essere un grande talento ma mi piace molto inventare storie, soprattutto se parlano di Brittany e Santana.. Brittana <3
Detto ciò spero che almeno un minimo vi piaccia.. ;) Buona lettura

1 Cos'è successo dopo?


Dopo un anno dall'avventura , che le aveva cambiato la vita, Biancaneve viveva felice nel suo immenso regno, all'interno del suo maestoso castello , che sorgeva a pochi km dalla città, su una collinetta, non troppo alta. Il castello era molto grande, c'erano molte stanze da letto, una grandissima stanza dove era posto un pianoforte piuttosto vecchio, ma funzionante, diverse sale, molte stanze dedicate a gli uffici per i vari dibattiti "reali" e poi altre parti della casa poco frequentate dai reali, come le cucine o le varie stanze dei servi.
La principessa però era solita non restare mai ferma nella stessa stanza per più di poche ore, si sentiva soffocata.
Ormai da tutti Biancaneve si faceva chiamare Santana, non sopportava quel soprannome, lo definiva "falso come la sua matrigna", infatti la sua matrigna diceva a tutti che quello fosse il suo nome, perchè aveva la pelle bianca come la neve, quando in realtà la sua pelle era ambrata, un colore caldo e sensuale, aveva poi dei tratti latini decisamente presi dalla madre naturale, tutta la messa in scena era stata creata per far in modo che le persone non sapessero mai come fosse in realtà la principessa "bianca come la neve" quando lei sarebbe accidentalmente morta.
Santana si ripeteva ogni santo giorno come aveva fatto ad essere così imbecille, da accettare una mela da una vecchia, mela per giunta avvelenata, rifletteva a lungo sul gesto ingenuo compiuto e alla fine pensava sempre che le aveva portato fortuna.
Dopo quel episodio, Santana era stata portata al castello, dove era solita trattare tutti da stronza, tranne il suo uomo, il principe Puck, e la sua serva Rachel Berry.
La latina si sentiva perennemente in debito con il suo principe per averla salvata, per averle regalato la felicità, la ricchezza e per averle fatto incontrare una grande amica, perchè si, nonostante fosse stronza, e lo dicesse poche volte ad alta voce, la petulante serva Rachel Berry era la sua migliore amica.
Le due ragazze si erano conosciute il giorno stesso che Santana era stata accompagnata dal principe, l'uomo gliel'aveva affidata e la giovane reale, già immedesimata nel ruolo di principessa smorfiosetta, l'aveva scrutata da capo a piedi, aveva sorriso a Puck ed aveva dolcemente annuito.
Appena le due furono sole Santana esordì:
-Berry, accetto il tuo nasone, ma vedi di presentarti qui con un minimo di portamento e con qualche straccio più consono la prossima volta-
Rachel era spiazzata
-va-va bene principessa Bianc-
-non osare chiamarmi così, sono la principessa Lopez per ora- la rimbeccò, altezzosa Santana.
Con il passare del tempo però, Santana si rese conto che la presenza di Rachel era necessaria e le due passando molto tempo insieme, divennero grandi amiche, come sorelle. Il loro rapporto d'amicizia fu reso ufficiale dalla principessa, il giorno che Santana trovò Rachel in lacrime per un omone di un regno vicino, che si chiamava Finn, faceva il fornaio ed era solito portare una pagnotta di pane alla serva ogni Giovedì e regalarle qualche sorriso o qualche bacio, Rachel ne era perdutamente innamorata, ma il suo sogno finì quando venne a sapere che il gigante panzone, come lo chiamava Santana, era solito portare il pane a tutte le donzelle dei regni vicini. Santana alla vista delle lacrime dell'amica, sentì un moto di rabbia partirle dallo stomaco e senza pensarci, inviò una guardia nel regno vicino, per "rinfrescare le idee" a Finn.
Dopo 24 ore la guardia tornò stranita  con una lettera e un racconto alquanto strani, la lettera scritta con vari colori diceva esattamente così
"Carissima principessa Bucaneve, non sono sicura che sia questo il tuo nome, perchè quando la tua guardia ha iniziato a raccontarmi da dove veniva mi sono persa a guardare un topino scappare da un gattone tutto nero, ti vorrei chiedere un immenso favore, potresti non mandare guardie così cattive e vestite di nero nel mio regno? Sicuramente avrai dei motivi, ma lascia perdere sennò le fatine si arrabbierebbero e io sarei costretta a chiedere a Sammy di intervenire. Grazie in anticipo Bucaneve.. Principessa Cenerentola" Santana era a bocca aperta, ma fu intenerita dalla sua scrittura e dalla strana richiesta, di non mandare guardie vestite di nero e ci passò sopra. Nonostante il fallimento Santana rassicurò Rachel dicendo che Finn si sarebbe scusato con lei, cosa che avvenne, la serva allora chiese il motivo di tutta questa apprensione nei suoi confronti, la principessa sorridendo rispose senza pensare che lei era la sua migliore amica, a Rachel si illuminarono gli occhi, anche se il momento di tenerezza durò poco, poiché Santana aveva intimato a Rachel di non raccontare in giro quella "stupida uscitina" le due avevano stretto un legame fortissimo da quel momento.
Santana viveva nel lusso, aveva un uomo bellissimo tutto per se, un'amica che le faceva da sorella e tutto quello che chiedeva ogni volta che voleva, eppure c'era qualcosa che non andava.
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In un regno vicino, a 10 minuti di carrozza, viveva un'altra principessa, la principessa Cenerentola, dopo il suo matrimonio, con il biondissimo principe Sam, decise di farsi chiamare Brittany, perché il nome Cenerentola le ricordava la cenere, che le ricordava il fuoco, che le ricordava i pompieri, che le ricordavano una bruttissima scena della sua vita, quando aveva dovuto chiamarli per far salvare il suo lardoso gatto, Lord Tubbington, salito su un grande albero, del suo giardino, nella sua vecchia casa.
Ora Cenerentola viveva nel suo castello, celeste come il cielo, così diceva lei, con il suo principe e le sue sorellastre, Sugar e Quinn, che dopo l'esilio della madre si erano rivelate ingenue e quasi carine, o meglio Sugar era una ragazzina sempliciotta, tutta presa dal conquistare tutti i ragazzi del regno e dall'essere bella, mentre Quinn era diventata importantissima per Brittany, le due trascorrevano le giornate nel grande giardino del loro castello, Quinn spesso leggeva vecchi libri di favole a Brittany, che le chiedeva ogni volta di interpretare le varie voci, e puntualmente riceveva un sonoro "no" come risposta, nonostante i battibecchi iniziali, le piaceva leggere le favole alla sorella, inoltre affermava che le si apriva la mente, aveva 20 anni e un sogno per lei impossibile, diventare maestra.
Brittany invece era una ragazza solare e bellissima, quando non era con Quinn, era solita gironzolare per il castello con un topolino su una spalla, chiamato Gas-Gas, l'unico che andava d'accordo con il suo gattone, dava da mangiare alle anatre, nel laghetto, creato dal principe Sam e spesso quando nessuno la vedeva, ballava, e quando lo faceva entrava in un mondo diverso, un mondo dove lei era veramente felice, era vero che effettivamente le comodità le aveva tutte, anche il suo principe era il massimo, non era sempre presente ma era romantico e amorevole, le mandava tanti regali e le volte che era al castello le riservava dei trattamenti a dir poco speciali.
Nonostante ciò si ritrovava spesso a pensare che le mancasse qualcosa, e a chiedersi se le altre principesse facessero pensieri simili, una volta mentre si dondolava sulla sua altalena, piena di fiori, si chiese se anche la principessa "Bucaneve", che le ricordava dei biscotti da inzuppare nel latte, conducesse una vita così piatta e piena di faccende da grandi. Era un mistero e sarebbe rimasto tale. O almeno lei credeva così.










 
  
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