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Autore: Anylove    22/10/2012    0 recensioni
Come tutti sappiamo la storia di Biancaneve si conclude con un "e vissero felici e contenti" e ovviamente anche quella di Cenerentola, due favole perfette, ma se dovessimo immaginare il continuo?
La loro vita sarebbe così felice e tutto sarebbe perfetto?
E cosa succederebbe se le principesse fossero Brittany e Santana?
Genere: Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Brittany Pierce, Santana Lopez, Un po' tutti | Coppie: Brittany/Santana, Quinn/Rachel
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ce l'ho fatta ! Grazie a chi ha letto il primo capitolo, ho aggiunto la piccola parte che mancava (la lettera) .
Detto questo spero che vi piaccia questo capitolo! :)

2 Se ci fossimo incontrate prima...

Santana quel Giovedì mattina si svegliò di soprassalto, senza nemmeno aprire gli occhi allungò una mano e senza stupore scoprì di essere sola, aprì lentamente gli occhi e fu piacevolmente sorpresa di non essere "accecata" dai raggi del sole, si alzò lentamente dal grandissimo letto, scelto da lei e dal principe e fatto appositamente portare da un regno parecchio distante dal loro, e quando osservò fuori dalla finestra capì perchè il sole non l'aveva abbagliata, il tempo era decisamente brutto e triste.
Nella stanza rimbombava il silenzio, e anche in tutto il palazzo nessuno osava alzare la voce per nessun motivo, Rachel aveva proebito a tutti di fare rumore prima che la principessa non si fosse svegliata, e tutti avevano obbedivano, sapevano che una Santana svegliata da un urlo o un rumore di un bicchiere rotto, era decisamente pericolosa.
La principessa si ritrovò a scrutare il paesaggio che le si presentava davanti alla grande finestra, lo trovava bello per certi versi ma per altri incompleto, come la sua vita del resto.
Santana dopo poco si riscosse da quei pensieri e decise di chiamare Rachel, si stiracchiò, si guardò allo specchio ammirando la perfezione del suo corpo e sorridendo maliziosamente
-sembrò quella sguardrina della mia matrigna, che se la faceva con lo specchio devo smetterla- pensò, così prese la campanellina nel suo grande comò e iniziò ad agitarla pur essendo consapevole dell'irritante suono che produceva, dopo aver suonato raggiunse di nuovo il suo lettone e ci si sedette a gambe incrociate, assumento uno sguardo fisso nel vuoto.
Dopo pochi minuti la porta si aprì lentamente e entrò una Rachel scompigliata, con il naso sporco di farina, entrò piano nella stanza con sguardo circospettorio, si mise a fissare Santana che non faceva un minimo movimento, si avvicinò di un poco, ma appena sfiorò il letto con le gambe
-BUUUUU- un urlo la fece sobbalzare, tanto da rimanere a bocca aperta, Santana di conseguenza cominciò a ridere senza mai smettere
-Sei pazza San? Per poco non muoio di paura-
-Sei uno spettacolo Berry-
-perchè sei così di buon umore, appena sveglia?-chiese Rachel con la "paura" negli occhi
-perchè non sono appena sveglia, genio-
-e quando ti sei svegliata?-
-e da quando sarebbero affari tuoi nana?-  ripose a tono la principessa
-scusa.. comunque volevo ricordarti che oggi devi affrontare tre dibattiti, decidere se far aprire quelle botteghe accanto al grandis..-
-ok frena Berry, non ho assolutamente voglia di queste cavolate, oggi si va dai nani-
-cos-com-che?-
-capisci l'italiano? Voglio una carrozza pronta tra un'ora, si va dai nanetti, gita, ho una tremenda voglia di fare due chiacchiere con Brontolo e sfuggire ai baci di cucciolo.. e dai Rach smetti di fissarmi e vai!- ordinò, di conseguenza l'amica annuì vigorosamente, borbottando un confuso vado.
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Brittany quella mattina si risvegliò nella camera di Quinn, la sera prima la principessa si era ritrovata sola, poichè Sam era partito, e era stata costretta ad andare da Quinn per la troppa paura del buio, la biondina di conseguenza l'aveva accolta con un sorrisone e l'aveva stretta a se, si era sempre considerata una guida per Brittany e si era presa la responsabilità di proteggerla per sempre.
La principessa si girò su se stessa ritrovandosi faccia a faccia con la sorella, che dormiva beatamente, Brittany sorrise alla vista di quel faccino rilassato, e il suo sorriso si allargò ulteriormente quando si ricordò che quel giorno, era il giorno della visita.
Lei adorava quel giorno della settimana, era un giorno speciale, Brittany e Quinn erano solite andare a trovare la loro madre, Brittany l'adorava nonostante tutte le fatiche che le aveva fatto passare, mentre Quinn si limitava ad accompagnarla.
Brittany era euforica al solo pensiero di lasciare il palazzo, partire e rivedere la donna così decise di svegliare Quinn, cominciò chiamando il suo nome piano, poi le soffiò nell'orecchio e continuò a chiamarla, ma lei non dava cenno di risposta, così la bionda iniziò ad alzare la voce
-QUINN! Sveglia è Giovedì! Dobbiamo andare!!- Quinn a quel punto aprì gli occhi e mise su un broncio
-non verrò oggi BritBrit-
-cosa? perchè?- chiese Brittany con gli occhi quasi fuori dalle orbite
-resterò qui, va da sola, non mi sento bene-
-no tu verrai- disse lei senza cambiare tono di voce e espressione
-non verrò-
-si verrai-
-no-
-si-
-no, non verrò e finiamola con questo giochino, scusa Brit, ma non me la sento oggi- rispose lei con un tono dolce e pacato, poi emise un suono strano
-scusa- borbottò -mi sono presa un raffreddore ieri pomeriggio al lago- disse starnutendo
-come sei buffa quando starnutisci, non me lo ricordavo più- disse Brittany ridendo
-ah ah ah, muoviti scemotta, va a prepararti, la tua carrozza arriverà tra un pò, su hai degli impegni!- disse sorridendo
-va bene cattivona, per oggi rimani qui, a stasera, ti saluto la mamma!- Detto questo la bionda sparì lasciando sola una pensierosa e raffeddata Quinn.
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Santana era pronta, erano 5 mesi che non vedeva i nani, per motivi burocratici e non, si era lasciata traspostare dai suoi doveri di principessa e dalle cavolate con Rachel.
Si preparò in fretta e salì sulla sua carrozza, i nani vivevano nella loro casetta, dentro la foresta, erano le 11, sapeva di trovarli a casa appena tornati dal loro lavoro in miniera. Aveva ricevuto molte lettere da Dotto, che le aveva scritto che quando sarebbe andata a trovarli avrebbe trovato una sorpresa, forse a lei non tanto gradita, ma comunque qualcosa di inaspettato.
Il viaggio durò molti minuti, Santana si ritrovò a pensare che era veramente troppo tempo che i nani non ricevevano sue notizie, poichè non aveva risposto alle loro lettere, al suo arrivo gli avrebbe raccontato tutte le cose che lei e Rachel facevano insieme e tutte le scoperte che si potevano fare uscendo di nascosto, e esplorando il regno di notte.
Il paesaggio mano a mano che si avvicinava diventava sempre più boscoso, dalla sua carrozza poteva notare tante piante, fino a che arrivati nel grande spiazzo davanti a casa dei nanetti la carrozza si fermò.
Santana scese di corsa e si fiondò a bussare alla porta,dopo pochi istanti, la porta si aprì e davanti a lei apparve la figura di una donna sulla sessantina, con i capelli grigi raccolti, un vestito lungo e un viso piuttosto severo.
-salve giovane donna lei è?-  chiedeva a lei chi fosse? Chi era quella vecchia, e che ci faceva a casa dei nanetti? pensò la principessa
-sono la principessa Biancaneve, Santana per chi mi vuole chiamare- disse altezzosa, dopo pochi istanti che aveva pronunciato quella frase, fu travolta da un nanetto pelato che corse ad abbracciarla
-CUCCIOLO!!- disse Santana abbracciandolo- come stai patatino?- il nanetto, che non sapeva parlare fece cenno di stare bene con la testa, prese per mano la ragazza e la condusse in casa, "scavalcando" la donna.
I nanetti tutti seduti intorno la grande tavola, si alzaronò e urlanti corsero ad abbracciare Santana, tranne Brontolo che si limitò a salutarla sbattendo il pugno contro il suo.
Dopo i vari convenevoli, decisero di andare nel giardino dietro la casa, a sedersi nel prato.
-quindi lei vive qui da un pò, giusto?- chiese Santana con aria confusa
-già, è stata mandata qui perchè non era gradita nel suo regno, e sua figlia viene qui spesso a trovarla- raccontò Gongolo sorridendo, la donna annuì
-scusa l'impertinenza di prima, non sapevo fossi una principessa-
-non è importante, mi chiami Santana signora-
-e te dammi del tu- le fece l'occhiolino la donna, che le pareva tutt'altro il tipo di signora da mandare a vivere con dei nani.
Passarono un'ora a parlare di tutte le cose che si erano detti, finchè a un certo punto sentirono bussare alla porta tre volte veloce e due piano
-BRITTANY!- urlò Eolo starnutendo, e frettolosamente sia i nani, tranne Brontolo, che la matrigna si alzarono e andarono ad aprile la porta, Santana rimase seduta con la faccia confusa.


Brittany bussò tre volte veloce e due piano, questo era il segnale "di riconoscimento" che si era data con i nanetti
-Brittany! Sei arrivata finalmente!- disse la donna
-Ciao signora madre!- Brittany era stata abituata a chiamarla così, e nonostante il loro ricongiungimento, le piaceva quel nome, la faceva sembrare una persona importante.
Le due si abbracciarono a lungo, poi ogni nanetto ricevette un bacino
-dov'è Brontolo?- chiese Brittany con aria confusa
-è di là, con Santana-
-con chi?- chiese brittany con una faccia tra lo stupito e il divertito
-vieni, bambina- disse la signora.
tutti si recaronò in giardino dove si trovavano Brontolo e Santana intenti a parlare di quanto la carrozza fosse andata veloce, erano i loro discorsi " da duri ", nessuno osava mettersi in mezzo.
-ehy- salutò Brittany, Santana a quel suono così soave girò la testa e incontrò due occhi azzurri e profondi come l'oceano, ne rimase incantata
-salve- disse Brontolo con il suo solito broncio, Santana si limitò a piegare la testa e a ossevarla
-ehy, hai perso la lingua?- chise Brittany divertita
-oh, no cioè, ci-ciao, io sono la principessa Biancaneve, Santana per chi mi vuole- si riscosse
-aaah Biancaneve, non Bucaneve, tu sei quella delle guardie nere! Piacere sono Cenerentola, Brittany per.. per gli amici ecco!-  spiegò con un sorriso a 32 denti.
Santana si alzò e le strinse la mano, a quel contatto le due principesse andarono in bisibilio, un miscuglio di sensazioni trapassò i loro corpi e i loro occhi si incatenarono, passarono secondi che sembrarono ore e le due mollarono la presa, pur non volendo farlo
-tu-tu mi hai scritto una lettera?-
-già ero io, figo incontrarti di persona-
-già..- Santana era incantata dalla bionda
-Bene, ora che vi siete presentate rimanete qui, io e i nani andremo a prepararvi un pranzetto con i fiocchi- le interruppe la signora
-ma madre se vuoi ti aiu-
-no fa compagnia alla tua "collega"- disse ridendo -su tutti dentro-
-penso che rimarrò qui- gignò Brontolo, la donna si avvicinò e lo prese per un orecchio
-forza noioso- incominciò a trascinarlo, mentre lui borbottava insulti, in spagnolo che aveva appreso da Santana
-finiremo il nostro discorso dopo Bronty- urlò una Santana divertita.

Rimaste sole le due ragazze si sedettero nel prato
-come fai a riuscire a parlare così con Brontolo, è così scorbutico-
-beh, è sempre stato così tra di noi, forse perchè ci assomigliamo-sorrideva mentre parlava e non era da lei farlo con gli sconosciuti, ma quegli occhi le trasmettevano sicurezza
-non mi sembri un tipo scorbutico- disse Brittany
-perchè non mi conosci-
-ma sono brava a capire chi è cattivo o no, prendi la mia matrigna, lei mi trattava male ma io sapevo che non era cattiva, tanto che l'ho sempre trattata bene e adesso non vedo l'ora di vederla appena posso!-
-che vuol dire che ti trattava male?- chiese Santana mossa da l'ira, solo il pensiero che qualcuno potesse fare del male a quella ragazza, che pareva un angelo la disturbava
-mi trattava come una serva, ma questo prima che il principe mi trovasse, insomma prima di innamorarmi e di andare a vivere con lui, con Lord Tubbington, Gas-Gas, Quinn e Sugar-
-Wow, quanta gente ti devi diverire molto tu...- chiese indagatoria la mora
-a dire il vero no, comunque visto che non ti conosco, raccontami di te, come ti sei innamorata e dimmi della tua vita!-
-io vivo in un castello enorme, con il mio uomo focoso, il principe Puck, quando non c'è sono con Rachel, la  mia serva, nonchè amica, ma non troppo ecco.. ho conosciuto Puck quando sono quasi morta, ecco tut-
-QUASI MORTA???- urlò Brittany avvicinandosi pericolosamente e mettendo le mani sulle sue ginocchia e incatenando gli occhi con i suoi
-ecco.. io, si sono stata un'idiota, ho accettato una stupida mela da una vecchia, che tra l'altro era la mia matrigna imbruttita e invecchiata, che ora è morta, e in pratica questa mela era avvelenata, e sono, si sono, quasi morta, così lui mi ha baciato e io mi sono svegliata-
-WOW! Fantastico, sei stata fortunata- disse sorridendo, il sorriso più bello e più luminoso del mondo pensò Santana.
A riscuoterla da quei pensieri fu proprio Brittany che si alzò di scatto e la prese per mano costringendola ad alzarsi
-vieni, ti voglio chiedere una cosa-
-non puoi farlo qui?- disse mentre veniva trascinata da qualche parte da Brittany
-no, devi vedere!- preserò a correre mano per la mano, e dopo poco arrivarono in un luogo familiare, una grande radura con una bara di vetro in mezzo, piena di fiori.
Santana sospirò
-eri qui, quando eri "quasi morta" come dici tu?- gli occhi della mora si riempirono di lacrime e lei deglutì, la bionda per tutta risposta le lasciò la mano che era ancora stretta e la guardò con comprensione, pensando che quei pozzi neri, riempiti di lacrime che non riuscivano a uscire, erano affascinanti e teneri allo stesso tempo
Santana era immobile e fissava il vuoto, così la bionda le si posò davanti, portando le sue mani sulle sue spalle, costringendola a guardarla
-scusa, forse non dovevo, sono stata stupida come una fatina che non sa volare-
a quella parole Santana si riscosse
-io-io non ci ero più tornata, non è colpa tua- le due si guardarono e Brittany dolcemente la abbracciò, la mora non si tirò in dietro e abbracciò con tutta la forza la bionda che intanto si immergeva nel suo profumo, rimaserò così per diversi minuti, a conoscersi a vicenda solo con il contatto e assaporare l'una il profumo dell'altra.
Dopo quell'abbraccio Brittany le sorrise a un palmo dal suo viso, poi abbassò lo sguardo e le prese la mano e si staccò definitivamente guardandola
-andiamo sarà pronto- disse asciugando le lacrime di Santana con la mano libera, camminarono lente e raggiunserò la casa dei nanetti.

Appena arrivarono trovarono la tavola imbandita, dopo quell'abbraccio Santana non ci aveva capito più nulla e si era persa in quegli occhi celestissimi.
Il pranzo passò veloce tutti parlavano e raccontavano le loro esperienze, Brittany di tanto in tanto sorrideva a Santana, che non proferiva parola e se non guardava la bionda, guardava il vuoto.
Aveva una confusione immensa in testa, aveva pensato che durante l'abbraccio quel senso di incompletezza che provava sempre fosse sparito, ma forse erano tutte idiozie.
Dal canto suo Brittany dentro di se aveva sentito le farfalle nello stomano, e anche se raccontava delle avventure di Lord Tubbington e Gas-Gas, nella sua testa c'era l'immagine delle sue mani intrecciate in quelle di Santana.

Nel pomeriggio, Santana e Brontolo si ritrovarono insieme a parlare, mentre Brittany acchiappava farfalle con Cucciolo, gli altri nanetti o dormivano o si facevano impartire lezioni dalla signora di qualsiasi cosa non riuscissero a fare.
Ad un certo punto Brittany lasciò Cucciolo con una farfallina dentro ad un barattolo, raccomandandogli di liberarla il prima possibile e si incamminò verso Santana che si era appoggiata ad un albero, un pò più nascosto dagli altri, insieme a Brontolo.
-ciao- disse dolcemente la mora, con lo sguardo illuminato
Brontolo a quel punto, fece segno di "si" con il capo e si alzò
-dove vai?- chiese Santana
-beh, non è posto per me questo- disse facendo l'occhiolino, Santana arrossì e sbarrò gli occhi,
"che voleva dire" pensò
-ciao anche a te comunque- rispose una Brittany confusa quanto lei
-posso?- disse per chiedere di poggiare la testa sulle sue gambe, Santana annuì poco convinta deglutendo, i loro occhi si incrociarono, e sorrisero entrambe d'istinto
-hai delle labbra molto grandi, devono essere molto morbide- disse d'istinto Brittany
-dovresti provarle- disse ridendo Santana, non appena si rese conto di ciò che aveva detto, diventò rossa come un pomodoro
-cioè-cioè io volevo dire che lo sono insomma che-
-non ti preoccupare ho capito, e sono d'accordo, dovrei provarle per saperlo- calò il silenzio, e Brittany le sorrise, dopo poco la bionda riprese a fissarla
-scusa ancora per prima, io non volevo-
-non c'entri nulla tu, è la parte più triste della mia storia, che riassumo con un "quasi morta"-
-scusa...- ripetè
-tranquilla davvero- disse lei e di impulso le accarezzò il viso, era morbido e liscio, si soffermò sull'angolo della bocca e piegando la testa da un lato sorrise
-tu invece hai le labbra color di pesca-
-ti assicuro che il loro sapore è ben diverso- rispose,
"era una provocazione? Macchè" pensò Santana
-allora tutte e due abbiamo dei dubbi prima o poi ce li toglieremo Cenerella-
-non chiamarmi così!!!- sobbalzò lei
-ah si? Sennò che mi fai, CENERELLA!!-
-ti dò tre secondi per scappare!- Santana mentre Brittany pronunciava i numeri iniziò a scappare, arrivata al tre la bionda corse e dopo un pò, quando si trovavano ormai distanti dalla casetta, la prese facendola cascare e finendole sopra, le avvolse i polsi con le mani e la fissò, respirando per recuperare il fiato sorridendo
-presa!- i loro visi erano vicinissimi
-già, e ora?-
-non mi chiamerai più in quel modo vero?- chiese Brittany stringendo gli occhi cercando di sembrare cattiva, ma a gli occhi di Santana la cosa parve "eccitante"
-non lo so, sennò che fai?-
-beh.. ho una mezza idea, tu riprovaci e vedrai!- Disse come per sifdarla, sempre nella stessa posizione, con i polsi bloccati e la faccia a un palmo dalla bionda Santana prese un respiro
-CENERELLA!- alzò il tono e sorrise soddisfatta
a quel punto Brittany scosse il capo e si avvicinò pericolosamente a Santana, chiuse gli occhi e posò le labbra sulle sue, la mora a sua volta senza pensare chiuse gli occhi e assaporò quelle labbra, dopo pochi secondi, si staccarono e si osservarono
-te l'avevo detto che avevo un'idea..-
-sai di pesca..-
-e le tue labbra sono morbide come pensavo, anzi di più..- a quell'affermazione Santana si liberò e ribaltò la situazione, guardò Brittany e si fiondò sulle sue labbra, assaporandole di più di prima e chiedendo il permesso di entrare con la lingua, permesso che fu accordato subito dalla bionda, il bacio divenne passionale, le due iniziarono a toccarsi e a strusciarsi, in quel momento si sentivano complete, quel baciò finì quando entrambe ebbero bisogno di ossigeno, presero ad osservarsi e Santana lasciò piccoli baci nella mandibola di Brittany che si beava di quel contatto e ricambiava accarezzando la schiena di Santana scendendo sempre più, stringendo il suo sedere.
Il momento di passione fu interrotto da un rumore, le due si staccarono violentemente e ritornarono alla realtà, dopo aver appreso che era solo un animale si guardarono sospirando
-perchè ci stiamo facendo questo?- chiese Santana con le lacrime a gli occhi
-perchè ci desideriamo, e se ci fossimo incontrate prima, ci saremmo appartenute, senza ostacoli-
-prima ? Non esiste un prima e nemmeno un dopo, siamo due principesse..-
-ma.. io credo di non-
-devo andare- detto questo Santana si incamminò verso la casa dei nani e dopo poco salì sulla sua carrozza e pianse come non faceva da tempo, pianse di dolore, si era resa conto che nella sua vita quello che mancava era Brittany e non ci poteva fare nulla.
Brittany rimase interdetta, dopo alcuni minuti passati ad osservare il vuoto tornò in fretta alla casetta, salutò con un cenno la madre, appena salita sulla carrozza cominciò a singhiozzare, rimpiangendo di non aver  fermato Santana.



  
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