Anime & Manga > Naruto
Segui la storia  |       
Autore: ArashiStorm    19/10/2012    2 recensioni
C'era disperazione e speranza insieme in quella parola urlata da quell'unica voce che aveva il diritto di pronunciarla. Itachi si voltò verso quel suono, ma non vide nulla. Sentì la mano di Sasuke prendere la sua, stringerla con forza e la voce di lui chiamarlo ancora. Ma davanti ad Itachi il mondo si presentava come una vasta distesa di nero assoluto. Sbatté le palpebre ma nulla cambiò. Si portò una mano sul volto e capì quello che già aveva intuito fin da subito. I suoi occhi non gli appartenevano più, quegli stessi occhi che ora lo stavano guardando lacrimando come non erano avvezzi a fare…
Genere: Fluff, Generale, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Itachi, Sasuke Uchiha, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Dopo la serie
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Sigh...un solo commento nell'ultimo capitolo..non capisco se è perchè la storia non piace o per il fatto che era incentrato su Naruto, però mi piaceva parecchio come l'avevo concluso XD
Beh in ogni caso ecco il nuovo capitolo. Spero vi piaccia^^

Disclaimer: NARUTO e i suoi personaggi sono proprietà del maestro Masashi Kishimoto



Quando si perdona…


Quando Sakura rientrò in quella stanza, lontana da occhi indiscreti, dove erano stati chiusi per precauzione i due fratelli uchiha, non si aspettò certo di ritrovare la stessa tensione che aveva avvertito quando ne era uscita solo poche ore prima.

Sasuke era rivolto verso il muro, mentre Itachi guardava verso la finestra, senza poter vedere nulla.

“Sasuke-kun? Devo misurati la febbre e la pressione“ chiese con gentilezza appoggiando il misura pressione sul tavolino e porgendo il termometro al ragazzo. Sasuke afferrò bruscamente il termometro e nel contempo, senza dire nessuna parole porse il braccio alla ragazza.

Sakura cercò di concentrarsi sul suo lavoro senza farsi distrarre da quell’atmosfera pesante che nonostante tutto non le riusciva di scacciare. Quando ebbe finito si volse verso Sasuke con un sorriso “Va tutto bene Sasuke-kun. Sembri essere in perfetta forma adesso “

“Lo sapevo anche da me…non c’era bisogno che me lo dicessi tu” rispose brusco lui alzandosi dal letto e dirigendosi verso la porta che però si apri pochi istanti prima che la sua mano raggiungesse la maniglia.

“Sasuke!” Naruto fu evidentemente sorpreso di vederlo alzato e in forma. Era stato chiuso nell‘ufficio dell’Hogake fino al mattino presto quel giorno e ancora non aveva avuto notizia che l’amico si fosse svegliato.

“Che ci fai tu qui?” chiese l’Uchiha guardingo. Naruto ricambiò lo sguardo e entrò nella stanza facendo indietreggiare Sasuke fino a portarlo nuovamente a sedersi sul letto. “Sarà meglio che tu non ti muova da qui” disse poi tenendo ferme le mani sulle sue spalle.

“Mi prometti che non farai pazzie per i prossimi 5 minuti?” chiese con tono giocoso ma mantenendo uno sguardo serio che fece assottigliare i grandi occhi neri dell’altro.

“Se ti dicessi di no?” domandò di rimando cercando di intuire il perché di quella richiesta.

“…probabilmente ti dovrei legare” rispose Naruto dopo qualche istante, stringendo una volta ancora le mani sulle spalle di Sasuke.

Calò il silenzio nella stanza fino a che Itachi non prese la parola cominciando a temere cosa ci fosse dietro a quella richiesta che Naruto aveva fatto al fratello.

“Naruto-kun, si può sapere cos…” il ragazzo si bloccò di colpo però nel momento stesso in cui la sua voce si sovrappose ad una nuova che Itachi riconobbe al volo.

“Non abbiamo intenzione di rimanere qui fuori in eterno!” Koharu entrò con cipiglio seguita a ruota da Homura.

I due gelarono sul posto nel momento stesso in cui varcarono la soglia. Itachi era effettivamente di fronte a loro. Bendato e seduto in un letto di ospedale, ma vivo senza alcun dubbio.

“Uchiha…”

“Itachi…”

Il tono con cui i consiglieri pronunciarono il suo nome bastò e avanzò ad Itachi per essere certo di aver riconosciuto quelle voci. E se quella sua certezza non fosse stata abbastanza, subito ebbe la riprova nel sentire l’odio con cui suo fratello urlò quel “ Voi!” che risuonò nella stanza. Liberandosi dalla presa di Naruto il ragazzo attivò lo sharingan e si scagliò come un fulmine verso l’uomo e la donna appena entrati.

A poco valsero le grida di Sakura e Naruto non fu abbastanza veloce per fermare l’attacco di Sasuke. L’Uchiha scagliò il pugno con tutta la forza che aveva in corpo e questo si abbatté sullo stomaco del suo bersaglio senza remore. Sasuke non usò però nè il chidori nè nessuna tecnica a base di chakra, il suo fu solo un semplice e fortissimo pugno. E il ragazzo, con il senno di poi, fu felice di non aver utilizzato altre tecniche più distruttive, poiché quel pugno non trovò nessuno dei due consiglieri, ma al contrario fu preso in pieno da Itachi che, veloce come sempre, si era materializzato davanti al fratello facendo da scudo a coloro che avrebbe dovuto anch’egli odiare.

Sasuke rimase di sasso. Il fratello si piegò sulle ginocchia e i suoi colpi di tosse furono come cannonate alle orecchie del minore dei due. Qualche macchia di sangue sporcò il pavimento prima che Itachi potesse alzare di nuovo la testa rivolgendosi al fratellino.

“Smettila Sasuke!”

“Nii-san...perché?”

“Perché non ne guadagneresti nulla…ne ricaveresti solo altro dolore” rispose Itachi alzandosi nuovamente in piedi portando la propria mano a pulirsi il sangue rimasto vicino alle labbra.

“Non capisci Nii-san?…sono loro la causa di tutto il mio, il nostro dolore. Non sarei soddisfatto neppure vendendoli morti. Loro dalle loro poltrone hanno dato l’ok ad un’esecuzione di massa basandosi su prove di cui non avevano nemmeno la certezza. Tutto per cosa? Per questo schifo di villaggio che si basa su una pace insulta nata dal nostro sangue. Non poss…”

Lo schiaffo che all’improvviso interruppe il suo sfogo non fu molto forte. Itachi per essere sinceri poggiò solamente la mano sulla guancia del fratello. Ma il suono dello schiocco sulla pelle sembrò rimbombare in quella piccola camera.

Sasuke si zittì di colpo, troppo scioccato per riuscire a emettere una reazione verbale. Guardò a lungo quel fratello che gli era davanti,un fratello impossibilitato a ricambiare uno sguardo con occhi che non possedeva più. L’impossibilità di poterne leggere le emozione resero Sasuke ancora più irritato portandolo a scostare il corpo di Itachi e a correre verso la porta. Uscì senza sbatterla, senza preoccuparsi delle grida di richiamo di Sakura che gli era prontamente andata dietro nel tentativo di fermarlo. Konoha ancora non sapeva nulla del suo rientro…

“Sasuke-kun aspetta. Non è il caso che tu ti faccia vedere al villaggio ancora…”

La voce di Sakura si perse nel corridoio mentre nella stanza Itachi, Naruto e i due consiglieri erano rimasti immobili nelle loro posizioni.
Fu proprio Koharu a rompere il silenzio che si era creato.

“Perché?” domandò senza aggiungere altro.

Itachi comprese ciò che la domanda sottintendesse e si sedette sul letto cercando le parole migliori.

“…perché è colpa mia se mio fratello non riesce ad esternare i suoi sentimenti in maniera razionale. Sono stato io ad inculcargli l’odio verso il responsabile di quella strage. Ma mio malgrado lui ha scoperto la verità e tutto l’odio che doveva essere indirizzato a me solo, Sasuke lo ha volto verso di voi. “

“Comprensibile d’altronde” commentò Naruto con acidità.

“Naruto-kun non ti ci mettere anche tu. Anche se erano d’accordo non sono stati loro a dare l’ordine quella notte. È stato Danzo a convincermi…forse dovrei dire minacciarmi, ma ormai che importanza ha? Ho fatto del male alla persona che più volevo proteggere, ho distorto l’animo di un ragazzino che non avrebbe fatto mai del male a nessuno. Per questo vi prego, Koharu-sama, Homura-sama, perdonate mio fratello. Io solo sono il responsabile del suo comportamento”

“Itachi, ma cosa…” Naruto tentò di intromettersi ma alla sua voce si soprappose, ancora una volta, proprio quella di Koharu

“Naruto – cominciò con tono aspro ma deciso – ho deciso che accetterò l’esilio, ma ad una condizione.”

Naruto rimase fermo in attesa che la donna finisse la frase.

“Capisco cosa vuoi dire Koharu – riprese la parola Homura anticipando la donna – immagino che la condizione che hai in mente riguardi i nostri sostituti, dico bene?”

“Precisamente. Accetteremo l’esilio se sarà Itachi uchiha a prendere il nostro posto come tuo consigliere”

Naruto ed Itachi rimasero senza parole e il silenzio ripiombò nella stanza per qualche secondo.

“La nostra condizione non è accettabile?” chiese quindi Homura stanco del silenzio

Itachi fece per ribattere ma Naruto si pose di fronte a lui coprendolo alla vista dei due consiglieri.

“Non direi. La richiesta è accettata all’unisono” rispose l’Hokage con trasporto mentre dietro di lui le molle del letto cigolarono debolmente segno che Itachi si era alzato. Il ragazzo pose una mano sulla spalla di Naruto scostandolo lievemente dalla sua strada.

“Perché?” chiese formulando la stessa domanda che prima gli era stata rivolta.

“Perché siamo noi che dobbiamo chiedere perdono a te, non il contrario. Se il vostro clan avesse avuto più persone con la tua maturità e il tuo buon senso forse sarebbe stato tutto diverso.” Concluse la donna dirigendosi verso la porta, seguita da Homura che prima di uscire si voltò nuovamente verso l’interno della stanza regalando le sue ultime parole.

“Tsunade forse aveva ragione…a noi, mancava la forza di credere, ma ora vogliamo farlo su voi due… Itachi, Naruto lasciamo Konoha nelle vostre mani. Siate migliori di quanto siamo stati noi”

Itachi strinse i pugni abbassando il capo mentre Naruto annuì con decisione guardando la porta che si chiudeva pronta ad essere aperta ad una nuova generazione.
  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Naruto / Vai alla pagina dell'autore: ArashiStorm