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Autore: Alaska_Creed    19/10/2012    1 recensioni
La famiglia Greengraas vanta di essere da secoli una famiglia composta da soli purosangue, a causa della combinazioni di matrimoni tra figli e altre famiglie, che come loro vantano, vantano di avere questo titolo. Quest'anno toccherà alla secondogenita Astoria,il cui matrimonio è stato combinato con Draco Malfoy, l'unico figlio della prestigiosa famiglia.
In questo libro si parlerà della vita prima e dopo il matrimonio, dai tempi di Hogwarts alla nascita del primo figlio della coppia, dei pensieri e delle paure di Astoria sull'altare.
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Astoria Greengrass, Daphne Greengrass, Draco Malfoy, Lucius Malfoy, Narcissa Malfoy | Coppie: Albus Silente/Minerva McGranitt, Draco/Astoria, Draco/Harry, Ron/Draco
Note: Movieverse | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Durante l'infanzia di Harry, Più contesti
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Corsi a perdi fiato per tutto il corridoio, cercando di battere il tempo, e di arrivare il più presto possibile verso l’ufficio di Draco.Cercai di trattenere il più possibile le lacrime, e appena arrivata mi soffermai un attimo. Bussai velocemente, e lui mi aprii la porta.

-Greengraas… che sorpresa!-commentò ironico mentre mi faceva entrare nel suo ufficio, bello e ordinato. Poi si soffermò sul mio sguardo. Avevo gli occhi lucidi, e molto probabilmente i capelli spettinati per via della corsa, le guance rosse e le palpebre spalancate. Subito si diresse verso di me con fare paterno-

-Astoria… tutto ok?- mi chiese, prendendomi saldamente per le spalle-

-Nulla Malfoy-dissi tornando di nuovo seria, e scrollando le spalle per liberarmi dalla sua presa, per sedermi sulla sua sedia con indifferenza, rimuginando sulla lettera che avevo appena ricevuto-

-Comoda, mi raccomando!-disse con sarcasmo, mentre si sedeva sulla scrivania.-Allora, Ast, che ne pensi? Voglio parlare con te, più che mai in questo momento.- Era sincero, lo sapevo, si vedeva dai suoi occhi, e dal suo modo di parlare.

-Dimmi –dissi, mentre mi accendevo una sigaretta con distrazione. Nonostante le sigarette fossero degli oggetti babbani che la maggior parte dei maghi odiava profondamente, io le amavo. Riuscivano a rilassarmi i nervi e a farmi pensare. Draco, ovviamente, si accorse del fumo e, strappandomi di mano la sigaretta, la buttò dentro il secchio, che aveva vicino alla scrivania-

-Credo sia orrendo il fatto di avere un matrimonio combinato. Credo sia la cosa più brutta di tutte. I miei genitori non potevano farmi una cosa peggiore. –esclamò. In quel momento mi sentii triste, come se un dissennatore mi avesse baciato. Sospirai profondamente. Draco riusciva sempre a rovinare la giornata ulteriormente. Ma tutto ciò era da lui. Sospirai profondamente.

-Draco..-dissi con mezza voce-Davvero sono così orripilante? Ti stai riferendo al matrimonio come se fosse colpa mia, o come se io sia un mostro con cui tu sei obbligato a passare la vita!-dissi alzando la voce. Draco rimase scioccato un secondo, poi si avvicinò a me.

-no Ast. Tu non hai capito che ti avrei chiesto io di sposarti un giorno. Personalmente. Sei una bellissima ragazza,  mi piaci dai tempi della scuola. E so che anche io ti piaccio –sorrise, dirigendosi verso di me. Mi sentivo impotente, come se qualcuno mi avesse legato i polsi. Avvicinò lentamente le sue labbra alle mie, immobilizzandomi sulla poltrona. Quando le nostre labbra si incontrarono finalmente lui mi baciò, con una tale delicatezza, che il suo respiro e le sue labbra erano quasi impercettibili. Si staccò silenziosamente da me pochi istanti dopo.  Arrossii lievemente, come di mio solito. Dopo qualche istante, fui io ad agire. Intrecciai una mia mano con la sua, mentre con l’altra, gli tirai leggermente la cravatta, per poi baciarlo. Il momento che aspettavo da tanto tempo, era finalmente arrivato.-

-Mi piaci tanto anche tu-dissi, staccandomi dal bacio.- I nostri genitori saranno fieri delle nostre azioni-dissi, mentre gli accarezzavo la guancia. Lui di tutta risposta, corrugò lievemente la fronte-

-Io lo sto facendo come azione spontanea-disse lui, sorridendo beffardo. Era davvero vero? Era tutto vero? Io mi trovavo davvero in quell’ufficio, seduta sulla SUA sedia, e lui mi stava dicendo che gli piacevo? Mi diedi un pizzicotto. Era tutto reale. Sorrisi come non mai, abbracciandolo come se fossero gli ultimi secondi di quei piccoli istanti di dolce intimità. Feci per andarmene, ma lui mi trattenne per il polso-

-Non Andartene, non lasciarmi da solo-mi sussurrò all’orecchio. Impotente, mi strinsi a lui e rimasi li, tra le sue braccia, con le lacrime agli occhi per tanta felicità-
  
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