Talk
all the talk with a model's smile
Tongue
like electric, eyes like a child
Andromeda
percorreva
rapidamente il corridoio del treno sbirciando in ogni scompartimento.
Aveva
freddo e per questo si era avvolta una sciarpa intorno al collo
talmente
voluminosa da coprirle metà viso. Non sapeva se fosse per
via della neve tipica
del periodo natalizio o per la paura di ciò che stava per
succedere, ma aveva
brividi che le percorrevano tutto il corpo, facendola sentire come in
presenza
di un Dissennatore.
Finalmente
trovò chi
stava cercando ed entrò nello scompartimento senza neanche
bussare.
Ted
Tonks sollevò lo
sguardo dalla scacchiera che aveva di fronte e la guardò
inarcando le
sopracciglia, con fare interrogativo.
“Ho
bisogno di un
favore.” disse brusca e troppo velocemente, temeva che se
avesse titubato non
sarebbe arrivata fino in fondo, ma non voleva darlo a vedere.
Il
ragazzo però, era un
bravo osservatore e non poté fare a meno di notare come lei
si stesse
torturando le mani. Si alzò in piedi e si
avvicinò a lei, allungando una mano
per spostarle la sciarpa dal volto e portarle una ciocca di capelli
ribelle
dietro l’orecchio.
Al
suo tocco lei si
ritrasse impercettibilmente e iniziò a sudare, cosa che la
infastidì non poco
dato che il suo corpo sembrava comportarsi come quello di una donna in
menopausa.
“Dimmi
tutto.” la
incoraggiò lui gentilmente.
“Vieni
con me!” rispose
lei con urgenza, prendendolo per mano e trascinandolo via.
Percorsero
tutto il
treno fino alla carrozza di testa ed entrarono in una stanza che
prendeva un
intero vagone, al cui interno vi erano una ventina di Serpeverde.
Nessuno
studente non appartenente a quella casa osava avvicinarsi, infatti
tutti gli
occhi furono puntati su Ted non appena fu notato.
Andromeda
strinse la
mano del Tassorosso con ancora più forza e si
avvicinò al tavolino dove era
seduta sua sorella, che osservava la scena diffidente non capendo la
presenza
del ragazzo.
“Narcissa,”
esordì lei
un po’ incerta inizialmente. “Sono qui soltanto per
augurarti buone vacanze, a
te e ai nostri genitori.” continuò tutto
d’un fiato, mantenendo sempre la sua
maschera austera.
La
sorella la guardò
sorpresa per un momento prima di domandarle: “Non puoi farlo
direttamente
quando li vedrai a casa?”
Il
suo viso si aprì in
un sorriso, un sorriso di quelli terrificanti, finti, capace di
spaventare a
morte Ted, soprattutto perché era in netto contrasto con la
profonda tristezza
che poteva leggere nelle iridi scure della ragazza.
“Io
non torno a casa,”
disse in un sussurro, prima di alzare la voce con un po’
più di sicurezza. “Non
torno più a casa!”
Non
aspettò neanche di
vedere la sua reazione e uscì dallo scompartimento, sempre
seguita dal ragazzo.
Una volta fuori si appoggiò tremante al muro e si
passò una mano sugli occhi
stancamente.
“Andromeda,”
iniziò Ted
ancora sconvolto da quanto accaduto. “Hai bisogno di un posto
dove andare?”
Lei
lo osservò con la
sua solita espressione indecifrabile, prima di dire:
“Grazie… Perseo.”
Ted
sorrise dolcemente.
“Non
ringraziarmi, ti
chiedo soltanto una cosa: non sorridere mai più in quel
modo, ti prego.”
[500
parole]
Angoletto
autrice:
E
sono tornata con la
terza flash :)
L’unica
cosa che ho da dire è: grazie grazie GRAZIE
a Francesca_c per le sue meravigliose recensioni, che mi hanno tirato
su il
morale ;) Ecco…seguite il suo esempio, va’!!
Fatemi sapere la vostra opinione!
Grazie
anche a chi segue e legge soltanto.
Baci