Aggiornamento
dell’ultimo minuto, Upper East Side!
Sembra
che il nostro amato D, non contento di non essere stato invitato alla
festa di
P, abbia rimediato un appuntamento con un ragazzo appena conosciuto!
E
chi può essere questo ragazzo misterioso se non quello che
è stato visto uscire
dal Palace ieri sera?
E
mentre le luci della city si accendono i nostri eroi iniziano a
prepararsi per
la gran serata.
Ne
vedremo delle belle
XOXO
Gossip
Girl
Il
telefono abbandonato sul piano cucina
lanciò uno squillo acuto.
-Harry!
Ti è arrivato un messaggio!- gridò
Hermione Granger, senza nemmeno uscire dalla sua camera, dove si stava
occupando delle ultime rifiniture al suo vestito per la festa.
-Me
lo puoi leggere, Herm?- gridò in
risposta Harry da sotto la doccia.
La
ragazza sbuffò e si alzò dalla macchina
da cucire per recarsi in cucina. Appena lesse il mittente le sue labbra
si
schiusero in un sorriso.
-Harry,
è Draco!- strillò correndo in
bagno.
Il
ragazzo uscì dalla doccia, si avvolse un
asciugamano in vita e spalancò la porta alla sorellastra.
-Dammi
qua!- ordinò. Hermione gli pose il
telefono ridendo come una bambina.
-Che
dice?- chiese emozionata.
-“Che
tipo di serata hai in mente? Per
sapere come vestirmi! ;)”- lesse Harry ad alta voce -Herm, ci
ha messo l’occhiolino
in fondo al messaggio!
La
ragazza rise di nuovo.
-Allora
ti vuole senz’altro sposare!
-Che
gli rispondo?- Harry ondeggiò fino
alla sua camera, cercando di non lasciarsi scivolare dalle gambe
l’asciugamano
che copriva le sue parti intime.
-A
me lo chiedi? Dove avevi intenzione di
portarlo?
-Beh,
ho messo da parte un bel po’ di
soldi... pensavo che una serata di lusso in qualche ristorante...
Hermione
spalancò la bocca:
-Scherzi,
vero?
Harry
lasciò momentaneamente la sua
occupazione, ossia cercare una camicia pulita, e fissò
stranito la sorella.
-Cosa?
E perché?
-Draco
sarà arcistufo delle cene eleganti,
dei vestiti costosi, dei ristoranti in cui ogni piatto costa centinaia
di
dollari! Figurati! Devi inventare qualcosa di diverso! Sorprendilo!
Harry
soppesò le parole della sorella,
guardandosi allo specchio. Non aveva tutti i torti.
Hermione
se ne andò dalla stanza, lanciando
il telefonino di Harry sul suo letto.
Il
ragazzo lo prese con un gesto automatico
e digitò in fretta sulla tastiera del Blackberry.
“Andiamo
a un pub. Concerto”
Draco
era leggermente in crisi.
Era
nudo, nel bel mezzo della sua fastosa
stanza del Palace, sommerso da ogni santissimo tipo di vestito.
C’erano scarpe
perfino sul comodino!
Espirò
con forza e si portò davanti lo
specchio.
Ok.
Serata casual.
Cosa
abbiamo di casual nell’armadio?
Completo
di Armani? Ma per carità!
La
giacca di pelle nera con le borchie
forse? Troppo estrema. E se fosse stato un concerto di musica jazz?
Meglio non
rischiare.
Camicia
bianca e cravatta? Troppo scontato.
Dava l’idea “Preferirei stare sul divano a vedere
Gordon Ramsay che spacca
piatti piuttosto che uscire con te ma mi sento obbligato quindi vengo
lo stesso
e mi vesto da schifo, tié”.
Draco
aveva davvero voglia di uscire con
Harry. Gli era sembrato un ragazzo estremamente dolce e impacciato.
Stava
per mettersi a urlare quando un
luccichio attirò la sua attenzione.
Oh,
sì.
Harry
attraversò precipitosamente le porte
del Palace, era in ritardo di dieci minuti.
Aveva
impiegato ore per cercare di dare ai
capelli una piega quantomeno decente, senza esito, si era vestito in
fretta e
furia e aveva aspettato un quarto d’ora un dannatissimo
autobus.
Le
luci scintillanti della hall lo
investirono e il ragazzo si vide riflesso praticamente ovunque. Perfino
il
pavimento di marmo rosa rimandava la sua immagine.
Jeans
chiari, camicia celestina, cravatta
verde lasciata un po’ lenta e giacca di pelle chiara.
Hermione aveva definito
il suo look “Un po’ troppo da giorno e inadatto per
un appuntamento” ma lui si
era piaciuto.
Le
donne non capiscono la moda maschile.
Inutile starci a discutere.
Harry
salì velocemente le scale che
conducevano alla Reception -quel posto era infinito- e si
ritrovò davanti un
Draco Malfoy che decisamente capiva
la moda maschile.
Era
uno schianto.
Indossava
dei jeans a sigaretta scurissimi
e un po’ scoloriti, che scomparivano negli anfibi Dottor
Martens di un bel
marrone scuro. Una t-shirt verde cachi gli fasciava la vita e sopra
aveva un
gilet nero, con delle borchiette dorate sulle spalle.
Il
viso era perfetto: pulito, luminoso,
puro. Gli occhi grigi svettavano con prepotenza nel viso slavato e i
capelli
erano pettinati leggermente all’indietro, tenuti fermi da una
punta di gel.
Harry
si sarebbe gettato da un ponte alla
prima occasione.
Draco
era splendido, impeccabile,
tremendamente chic e alla moda. Lui si era vestito bene, ma
effettivamente era
troppo da giorno e inadatto a un primo appuntamento.
Ma
perché non dava mai retta a Hermione?
Non
aveva niente a che vedere con il mondo
di Draco. Non si sarebbero mai potuti mettere insieme. Solo il gilet
che
indossava doveva essere costato come tutto il suo outfit e le scarpe
avevano
lacci verde cachi, intonati alla maglietta.
Harry
desiderava disperatamente
sprofondare:
-Sei
favoloso- disse, cercando di rompere
il ghiaccio.
Draco
avrebbe voluto uccidersi. Perché,
perché era dovuto essere così eccentrico? Ci
aveva anche pensato a vestirsi
come una persona normale ma aveva deciso che Harry doveva avere in
mente
qualcosa di più carino per il loro primo appuntamento. O
forse non era un
appuntamento?
L’abbigliamento
di Harry lo gettava nel
panico. Indossava la camicia! La camicia in stile “Non ho
voglia di uscire con
te” e il nodo della cravatta non era abbastanza tirato da
essere elegante né
abbastanza lento da essere sexy! Era un nodo da “Chi se ne
frega di fare bella
figura con te!”
E
portava gli occhiali. Nemmeno le lenti a
contatto si era messo.
Le
cose erano due: o non aveva mai avuto
voglia di uscire con Draco e lui aveva frainteso ogni cosa, oppure
sarebbero
andati in un postaccio terribilmente plebeo.
-Grazie,
anche tu stai molto bene- rispose,
sorridendo mestamente.
Uscirono
dal Palace uno affianco all’altro,
imbarazzati e terrorizzati l’uno dall’altro.
Erano
belli, bellissimi, sia dentro che
fuori. Ogni donna che passava si fermava a guardarli, senza poter
immaginare
che fossero entrambi gay.
In
fondo, sarebbe stato un tale spreco!
Il
pub dove entrarono era grande e
semplice. Il bancone era di un bel legno scuro, lucidato e ben tenuto.
Sgabelli
vintage contornavano il piano bar e c’erano dei tavolini
circondati da sedie
imbottite. Un piccolo palcoscenico richiamava l’attenzione.
C’era
una band di tre uomini e una donna
che accordavano gli strumenti tirati a lucido.
Draco
era molto più a suo agio. Harry aveva
chiacchierato amabilmente per tutto tragitto fino a farlo sciogliere.
Parlavano
come se si conoscessero da mesi e non da dieci minuti.
Erano
entrati nel locale ridendo e Draco
era rimasto sorpreso del fatto che si trovasse a Manhattan.
Cioè, era ovvio che
Harry frequentasse anche quella zona ma una parte del suo cervello si
era
fissata con Brooklin.
“Andremo
a Brooklin” aveva continuato a
dirsi mentre si vestiva e si preparava “Andremo a Brooklin e
io sarò derubato”.
Invece
quel piccolo locale grazioso,
confortevole e pieno di gente era anche vicino alla scuola!
Perché non ci aveva
mai fatto caso?
-Ehi
Harry!- chiamò una voce maschile.
Draco
si girò di scatto. In qualche strano
e perverso modo considerava l’amico già una sua
proprietà e nessun altro
ragazzo poteva metterci gli occhi.
Fu
molto sollevato di vedere un uomo sulla
quarantina avanzare.
-Remus!-
salutò Harry sorridendo -Come
stai?
-Abbastanza
bene, sai, Ted è un tale
pestifero! Non riusciamo a dormire di notte!
-Mi
dispiace! Ma Teddy è ancora piccolo, è
normale che faccia i capricci!
-Oh,
non lo so... il bambino dei Bulstrode
ha la stessa età e non piange quasi mai!
-Beh,
magari è anche una questione... oh
che maleducato!
Draco
rinvenne dalla trance annoiata in cui
era precipitato, sentendo il variare del tono di Harry.
-Non
vi ho presentati! Remus, lui è Draco
Malfoy. Draco, lui è...
-Remus
Lupin!- esclamò l’uomo stringendogli
calorosamente la mano -Andavo a scuola con tuo padre sai? Lucius
Malfoy! Era di
qualche anno più grande ma tutti lo ricordano come....
Draco
mascherò uno sbuffo meglio che poté,
cercando di farlo sembrare un colpo di tosse.
Era
tremendo.
Harry lo aveva portato a una serata squallida in cui suonava un gruppo
di
vecchi suoi amici e ora stavano parlando con un uomo che gli stava
palesemente
leccando il culo!
Cielo,
sperava solamente che si sarebbe
tolto da lì in fretta!
-Remus
ma che fai?- una ragazza dagli
incredibili capelli rosa scese dal palco e corse verso l’uomo
-Ma, Harry! Ciao!
Quanto tempo che non ci vediamo!
La
donna strinse il ragazzo in un abbraccio
stritolatore e poi rivolse la sua più totale attenzione a
Draco.
-Ninfadora-
la chiamò Harry.
-Quante
volte devo dirti di chiamarmi
Tonks?- lo apostrofò la donna.
Ninfadora
Tonks. Draco scandì quel nome nella
sua mente. Gli ricordava qualcuno...
-Tonks-
continuò Harry -Lui è...
-Draco!
Ecco chi sei! Mio Dio quanto sei
cresciuto!
Il
ragazzo sorrise imbarazzato, cercando di
ripescare nella sua memoria i ricordi di quella donna, che proprio non
riuscivano a riaffiorare. Il nome però non gli era nuovo.
-Probabilmente
non ti ricordi di me, eri
così piccolo, l’ultima volta che ti ho visto! Sono
tua cugina, la figlia di
Andromeda Black!
Draco
spalancò gli occhi, era la figlia
della sorella di sua madre? Quella sorella? Quella di cui non era
permesso
parlare a Natale perché la nonna ancora si metteva a
piangere? Quella che era
scappata di casa a diciassette anni perché incinta di un
poveraccio?
-Oh,
certo! Ho capito!
-Non
ci siamo più incontrati, dopo quella
volta in cui tua madre e la mia si sono riviste... tu avevi circa due
anni, tuo
fratello tre... a proposito come sta? Tristan, giusto?
Harry
si girò verso Draco, non sapeva
avesse un fratello.
-Bene!-
mentì il ragazzo -Molto bene!
-Sono
contenta! Stasera chiamerò mia madre
e le dirò che ti ho rivisto! Tra l’altro, Draco,
devi proprio conoscere il mio
bambino!
-Hai
un figlio?- chiese il ragazzo
incuriosito.
-Sì!
Non ha nemmeno un anno!- Ninfadora
sorrise stringendo la mano di Remus.
A
Draco non piaceva quella situazione.
Innanzitutto quell’uomo doveva avere il doppio degli anni
della cugina e gli
sembrava un approfittatore. E poi quel posto gli andava stretto,
c’era troppa
gente che non conosceva, troppa confusione.
Tutti
lo guardavano, per di più. Era come
se lo stessero studiando, come un animale in gabbia. Gli sembrava di
sentire i
commenti della gente sul suo abbigliamento, sulla sua pelle troppo
chiara e
malaticcia, sui suoi occhi vuoti, sul suo profumo di soldi.
Stava
per chiedere a Harry di andarsene
quando il telefono del ragazzo lanciò un bip. Harry lesse
brevemente e lo
ripose nella tasca.
Sbuffò
quando l’apparecchio suonò di nuovo.
-Che
succede?- chiese Draco.
-Niente
di grave penso. Mia sorella è alla
festa “Baciami sulle Labbra” e dice di aver bisogno
di aiuto.
Draco
sobbalzò:
-Aiuto?
Di che genere?
-Non
lo so! Riguarda un certo Blaise...
Il
viso di Draco cambiò tempestivamente
espressione:
-Allora
è importante.
ANGOLINO
Eccoci!
^_^ Sono desolata per l’attesta
alla quale vi ho sottoposte, mie lettrici e miei lettori (se ci
sono)... mi
dispiace davvero tanto non aver aggiornato per così tanto
tempo ma ho passato
un periodaccio!
Da
questo momento dovrei essere un po’ più
costante!
Mi
raccomando: RECENSITE!
Un
bacione
Tita