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Autore: Spencer Tita    20/10/2012    4 recensioni
Buongiorno Upper East Side! Siete pronti a leggere i più profondi segreti dell'elité di Manhattan?
Io sono Gossip Girl, e vi parlerò di come ragazzi perfetti, ragazzi che hanno tutto, riescano puntualmente a rovinare qualunque cosa tocchino, passando sempre e comuqnue impuniti.
I loro segreti sono scandalosi e indicibili, le loro vite peccaminose e piene, le loro feste incredibili e indimenticabili.
Chi sono io? Questo è l'unico segreto che non svelerò mai.
XOXO
Gossip Girl
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Draco Malfoy, Harry Potter, Pansy Parkinson, Un po' tutti | Coppie: Draco/Harry
Note: AU, OOC | Avvertimenti: Incompiuta | Contesto: Nessun contesto
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Aggiornamento dell’ultimo minuto, Upper East Side!

Sembra che il nostro amato D, non contento di non essere stato invitato alla festa di P, abbia rimediato un appuntamento con un ragazzo appena conosciuto!

E chi può essere questo ragazzo misterioso se non quello che è stato visto uscire dal Palace ieri sera?

E mentre le luci della city si accendono i nostri eroi iniziano a prepararsi per la gran serata.

Ne vedremo delle belle

XOXO

Gossip Girl

 

Il telefono abbandonato sul piano cucina lanciò uno squillo acuto.

-Harry! Ti è arrivato un messaggio!- gridò Hermione Granger, senza nemmeno uscire dalla sua camera, dove si stava occupando delle ultime rifiniture al suo vestito per la festa.

-Me lo puoi leggere, Herm?- gridò in risposta Harry da sotto la doccia.

La ragazza sbuffò e si alzò dalla macchina da cucire per recarsi in cucina. Appena lesse il mittente le sue labbra si schiusero in un sorriso.

-Harry, è Draco!- strillò correndo in bagno.

Il ragazzo uscì dalla doccia, si avvolse un asciugamano in vita e spalancò la porta alla sorellastra.

-Dammi qua!- ordinò. Hermione gli pose il telefono ridendo come una bambina.

-Che dice?- chiese emozionata.

-“Che tipo di serata hai in mente? Per sapere come vestirmi! ;)”- lesse Harry ad alta voce -Herm, ci ha messo l’occhiolino in fondo al messaggio!

La ragazza rise di nuovo.

-Allora ti vuole senz’altro sposare!

-Che gli rispondo?- Harry ondeggiò fino alla sua camera, cercando di non lasciarsi scivolare dalle gambe l’asciugamano che copriva le sue parti intime.

-A me lo chiedi? Dove avevi intenzione di portarlo?

-Beh, ho messo da parte un bel po’ di soldi... pensavo che una serata di lusso in qualche ristorante...

Hermione spalancò la bocca:

-Scherzi, vero?

Harry lasciò momentaneamente la sua occupazione, ossia cercare una camicia pulita, e fissò stranito la sorella.

-Cosa? E perché?

-Draco sarà arcistufo delle cene eleganti, dei vestiti costosi, dei ristoranti in cui ogni piatto costa centinaia di dollari! Figurati! Devi inventare qualcosa di diverso! Sorprendilo!

Harry soppesò le parole della sorella, guardandosi allo specchio. Non aveva tutti i torti.

Hermione se ne andò dalla stanza, lanciando il telefonino di Harry sul suo letto.

Il ragazzo lo prese con un gesto automatico e digitò in fretta sulla tastiera del Blackberry.

Andiamo a un pub. Concerto”

 

 

Draco era leggermente in crisi.

Era nudo, nel bel mezzo della sua fastosa stanza del Palace, sommerso da ogni santissimo tipo di vestito. C’erano scarpe perfino sul comodino!

Espirò con forza e si portò davanti lo specchio.

Ok. Serata casual.

Cosa abbiamo di casual nell’armadio?

Completo di Armani? Ma per carità!

La giacca di pelle nera con le borchie forse? Troppo estrema. E se fosse stato un concerto di musica jazz? Meglio non rischiare.

Camicia bianca e cravatta? Troppo scontato. Dava l’idea “Preferirei stare sul divano a vedere Gordon Ramsay che spacca piatti piuttosto che uscire con te ma mi sento obbligato quindi vengo lo stesso e mi vesto da schifo, tié”.

Draco aveva davvero voglia di uscire con Harry. Gli era sembrato un ragazzo estremamente dolce e impacciato.

Stava per mettersi a urlare quando un luccichio attirò la sua attenzione.

Oh, sì.

 

 

Harry attraversò precipitosamente le porte del Palace, era in ritardo di dieci minuti.

Aveva impiegato ore per cercare di dare ai capelli una piega quantomeno decente, senza esito, si era vestito in fretta e furia e aveva aspettato un quarto d’ora un dannatissimo autobus.

Le luci scintillanti della hall lo investirono e il ragazzo si vide riflesso praticamente ovunque. Perfino il pavimento di marmo rosa rimandava la sua immagine.

Jeans chiari, camicia celestina, cravatta verde lasciata un po’ lenta e giacca di pelle chiara. Hermione aveva definito il suo look “Un po’ troppo da giorno e inadatto per un appuntamento” ma lui si era piaciuto.

Le donne non capiscono la moda maschile. Inutile starci a discutere.

Harry salì velocemente le scale che conducevano alla Reception -quel posto era infinito- e si ritrovò davanti un Draco Malfoy che decisamente capiva la moda maschile.

Era uno schianto.

Indossava dei jeans a sigaretta scurissimi e un po’ scoloriti, che scomparivano negli anfibi Dottor Martens di un bel marrone scuro. Una t-shirt verde cachi gli fasciava la vita e sopra aveva un gilet nero, con delle borchiette dorate sulle spalle.

Il viso era perfetto: pulito, luminoso, puro. Gli occhi grigi svettavano con prepotenza nel viso slavato e i capelli erano pettinati leggermente all’indietro, tenuti fermi da una punta di gel.

 

Harry si sarebbe gettato da un ponte alla prima occasione.

Draco era splendido, impeccabile, tremendamente chic e alla moda. Lui si era vestito bene, ma effettivamente era troppo da giorno e inadatto a un primo appuntamento.

Ma perché non dava mai retta a Hermione?

Non aveva niente a che vedere con il mondo di Draco. Non si sarebbero mai potuti mettere insieme. Solo il gilet che indossava doveva essere costato come tutto il suo outfit e le scarpe avevano lacci verde cachi, intonati alla maglietta.

Harry desiderava disperatamente sprofondare:

-Sei favoloso- disse, cercando di rompere il ghiaccio.

 

Draco avrebbe voluto uccidersi. Perché, perché era dovuto essere così eccentrico? Ci aveva anche pensato a vestirsi come una persona normale ma aveva deciso che Harry doveva avere in mente qualcosa di più carino per il loro primo appuntamento. O forse non era un appuntamento?

L’abbigliamento di Harry lo gettava nel panico. Indossava la camicia! La camicia in stile “Non ho voglia di uscire con te” e il nodo della cravatta non era abbastanza tirato da essere elegante né abbastanza lento da essere sexy! Era un nodo da “Chi se ne frega di fare bella figura con te!”

E portava gli occhiali. Nemmeno le lenti a contatto si era messo.

Le cose erano due: o non aveva mai avuto voglia di uscire con Draco e lui aveva frainteso ogni cosa, oppure sarebbero andati in un postaccio terribilmente plebeo.

-Grazie, anche tu stai molto bene- rispose, sorridendo mestamente.

 

Uscirono dal Palace uno affianco all’altro, imbarazzati e terrorizzati l’uno dall’altro.

Erano belli, bellissimi, sia dentro che fuori. Ogni donna che passava si fermava a guardarli, senza poter immaginare che fossero entrambi gay.

In fondo, sarebbe stato un tale spreco!

 

 

Il pub dove entrarono era grande e semplice. Il bancone era di un bel legno scuro, lucidato e ben tenuto. Sgabelli vintage contornavano il piano bar e c’erano dei tavolini circondati da sedie imbottite. Un piccolo palcoscenico richiamava l’attenzione.

C’era una band di tre uomini e una donna che accordavano gli strumenti tirati a lucido.

Draco era molto più a suo agio. Harry aveva chiacchierato amabilmente per tutto tragitto fino a farlo sciogliere. Parlavano come se si conoscessero da mesi e non da dieci minuti.

Erano entrati nel locale ridendo e Draco era rimasto sorpreso del fatto che si trovasse a Manhattan. Cioè, era ovvio che Harry frequentasse anche quella zona ma una parte del suo cervello si era fissata con Brooklin.

“Andremo a Brooklin” aveva continuato a dirsi mentre si vestiva e si preparava “Andremo a Brooklin e io sarò derubato”.

Invece quel piccolo locale grazioso, confortevole e pieno di gente era anche vicino alla scuola! Perché non ci aveva mai fatto caso?

-Ehi Harry!- chiamò una voce maschile.

Draco si girò di scatto. In qualche strano e perverso modo considerava l’amico già una sua proprietà e nessun altro ragazzo poteva metterci gli occhi.

Fu molto sollevato di vedere un uomo sulla quarantina avanzare.

-Remus!- salutò Harry sorridendo -Come stai?

-Abbastanza bene, sai, Ted è un tale pestifero! Non riusciamo a dormire di notte!

-Mi dispiace! Ma Teddy è ancora piccolo, è normale che faccia i capricci!

-Oh, non lo so... il bambino dei Bulstrode ha la stessa età e non piange quasi mai!

-Beh, magari è anche una questione... oh che maleducato!

Draco rinvenne dalla trance annoiata in cui era precipitato, sentendo il variare del tono di Harry.

-Non vi ho presentati! Remus, lui è Draco Malfoy. Draco, lui è...

-Remus Lupin!- esclamò l’uomo stringendogli calorosamente la mano -Andavo a scuola con tuo padre sai? Lucius Malfoy! Era di qualche anno più grande ma tutti lo ricordano come....

Draco mascherò uno sbuffo meglio che poté, cercando di farlo sembrare un colpo di tosse.

Era tremendo. Harry lo aveva portato a una serata squallida in cui suonava un gruppo di vecchi suoi amici e ora stavano parlando con un uomo che gli stava palesemente leccando il culo!

Cielo, sperava solamente che si sarebbe tolto da lì in fretta!

-Remus ma che fai?- una ragazza dagli incredibili capelli rosa scese dal palco e corse verso l’uomo -Ma, Harry! Ciao! Quanto tempo che non ci vediamo!

La donna strinse il ragazzo in un abbraccio stritolatore e poi rivolse la sua più totale attenzione a Draco.

-Ninfadora- la chiamò Harry.

-Quante volte devo dirti di chiamarmi Tonks?- lo apostrofò la donna.

Ninfadora Tonks. Draco scandì quel nome nella sua mente. Gli ricordava qualcuno...

-Tonks- continuò Harry -Lui è...

-Draco! Ecco chi sei! Mio Dio quanto sei cresciuto!

Il ragazzo sorrise imbarazzato, cercando di ripescare nella sua memoria i ricordi di quella donna, che proprio non riuscivano a riaffiorare. Il nome però non gli era nuovo.

-Probabilmente non ti ricordi di me, eri così piccolo, l’ultima volta che ti ho visto! Sono tua cugina, la figlia di Andromeda Black!

Draco spalancò gli occhi, era la figlia della sorella di sua madre? Quella sorella? Quella di cui non era permesso parlare a Natale perché la nonna ancora si metteva a piangere? Quella che era scappata di casa a diciassette anni perché incinta di un poveraccio?

-Oh, certo! Ho capito!

-Non ci siamo più incontrati, dopo quella volta in cui tua madre e la mia si sono riviste... tu avevi circa due anni, tuo fratello tre... a proposito come sta? Tristan, giusto?

Harry si girò verso Draco, non sapeva avesse un fratello.

-Bene!- mentì il ragazzo -Molto bene!

-Sono contenta! Stasera chiamerò mia madre e le dirò che ti ho rivisto! Tra l’altro, Draco, devi proprio conoscere il mio bambino!

-Hai un figlio?- chiese il ragazzo incuriosito.

-Sì! Non ha nemmeno un anno!- Ninfadora sorrise stringendo la mano di Remus.

A Draco non piaceva quella situazione. Innanzitutto quell’uomo doveva avere il doppio degli anni della cugina e gli sembrava un approfittatore. E poi quel posto gli andava stretto, c’era troppa gente che non conosceva, troppa confusione.

Tutti lo guardavano, per di più. Era come se lo stessero studiando, come un animale in gabbia. Gli sembrava di sentire i commenti della gente sul suo abbigliamento, sulla sua pelle troppo chiara e malaticcia, sui suoi occhi vuoti, sul suo profumo di soldi.

Stava per chiedere a Harry di andarsene quando il telefono del ragazzo lanciò un bip. Harry lesse brevemente e lo ripose nella tasca.

Sbuffò quando l’apparecchio suonò di nuovo.

-Che succede?- chiese Draco.

-Niente di grave penso. Mia sorella è alla festa “Baciami sulle Labbra” e dice di aver bisogno di aiuto.

Draco sobbalzò:

-Aiuto? Di che genere?

-Non lo so! Riguarda un certo Blaise...

Il viso di Draco cambiò tempestivamente espressione:

-Allora è importante.

 

 

 

ANGOLINO

Eccoci! ^_^ Sono desolata per l’attesta alla quale vi ho sottoposte, mie lettrici e miei lettori (se ci sono)... mi dispiace davvero tanto non aver aggiornato per così tanto tempo ma ho passato un periodaccio!

Da questo momento dovrei essere un po’ più costante!

Mi raccomando: RECENSITE!

Un bacione

Tita

  
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