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Autore: Gatta97    20/10/2012    4 recensioni
In questa storia scopriremo il passato di Light: come era la sua vita prima di entrare in possesso del Death Note.
Genere: Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Light/Raito, Nuovo personaggio
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Fra Light e J si accese subito una grande rivalità: i due ragazzi si affrontavano in competizioni infuocate non solo a scuola, ma anche sul campo da tennis.
In una partita vinsero entrambi un set e il risultato finale fu un quindici pari.
Taiki, presente alla partita, aveva osservato ogni mossa di J e al termine della partita volle conoscerlo personalmente.
Fu Light a presentarglielo: "Taiki, lui e un mio compagno di classe: si chiama Johan e viene dal Regno Unito".
J e Taiki si strinsero la mano, ma J già sapeva chi gli stava presentando Light: "Taiki Miyagi: ventidue anni, grande talento nello sport ed è stato in Inghilterra dove ha perso un match di tennis, viste le sue capacità solo una persona avrebbe potuto batterlo e probabilmente mi vorrà chiedere di questa persona. Adoperare la massima cautela".
Taiki era molto felice di conoscere un ragazzo così bravo nel tennis, così dopo uno scambio di formalità Taiki fece una domanda a J: "Così vieni dall'Inghilterra, ho visto le tue mosse e mi ricordi molto un ragazzo contro cui ho perso un match di tennis, te lo descrivo: aveva folti capelli neri, occhi neri con occhiaie, maglietta bianca e blue jeans, con lui c'era un anziano signore molto elegante. Finita la partita questo tipo è subito salito a bordo di un'elegante limousine nera guidata dal vecchio che era con lui. Mi chiedevo se tu per caso lo conosci".
J, sebbene avesse sempre una faccia inespressiva, questa volta fece uno sforzo per rimanere impassibile.
"Mi dispiace Miyagi, ma non ho mai visto il tizio che mi hai descritto, ne tanto meno conosco il suo nome" rispose J.
La risposta di J era una mezza verità: era vero che il ragazzo non aveva mai conosciuto il personaggio descritto da Taiki e non ne conosceva il nome, tuttavia aveva capito benissimo chi era (e anche chi era l'anziano signore molto elegante) e un simile argomento era taboo.
"Finché sono qui nessuno deve sapere niente di Last, meno che mai Light Yagami" pensò J che dopo aver salutato sia Light che Taiki se ne andò.
 
 
Dalla sera in cui i tre malviventi erano entrati nella sua abitazione Soichiro Yagami, preoccupato per l'incolumità di ogni singolo membro della sua famiglia, aumentò le misure di sicurezza e disse a suo figlio di evitare ogni coinvolgimento nei casi della polizia e di pensare solamente allo studio.
Light accettò visto che comprendeva la preoccupazione del genitore e non voleva contraddirlo.
Mentre stava cambiando una lampadina il ragazzo si accorse di una cimice e subito chiamò Akamu.
Light, anche grazie al fiuto del suo cane, scovò tutte le cimici e le eliminò.
Il giovane Yagami aveva notato che le cimici erano state posizionate in modo così accurato che sembrava l'opera di un professionista ed era sicuro che questo fatto fosse collegato con l'irruzione dei tre criminali in casa sua.
Anche le domande che gli aveva fatto J lo inquietavano non poco, ma alla fine decise di non dire niente a nessuno perché non voleva dare ulteriori preoccupazioni a suo padre.
Magari, per dire qualcosa, avrebbe aspettato di avere prove certe e fino a quel momento avrebbe prestato più attenzione del solito.
 
 
Nel frattempo nel covo degli yakuza Rodd, con l'aiuto di J, aveva stretto un'alleanza con un impiegato della Yotsuba per ottenere il potere.
L'uomo in questione era il figlio di quel Jiro Higuchi che poco tempo fa aveva fatto irruzione a casa Yagami.
Il malavitoso e l'uomo d'affari sembravano andare molto d'accordo: stavano discutendo su come estendere il loro potere su tutto il Giappone.
"Con i nostri mezzi potrai avere subito una posizione di prestigio, denaro e tutto quel che vorrai se tu aiuterai noi" disse J che capì al primo sguardo che tipo fosse l'uomo davanti a lui, infatti la faccia di Higuchi si deformò in un ghigno diabolico: "Chi ha il potere ha tutto e della legge se ne infischia" disse il tipo della Yotsuba.
"Vedo con piacere che ci capiamo" disse Rodd soddisfatto con un ghigno altrettanto malvagio.
"Visto i precedenti del padre, il figlio è già condannato a priori ad una vita miserabile" pensò J.
Higuchi consegnò a loro dei documenti importanti che J nascose in maniera molto elaborata.
"Non temere, con James siamo in una botte di ferro, le sue strategie sono perfette e ci condurranno al potere" disse Rodd e Higuchi si limitò a sghignazzare entusiasta.
J era appena tornato nella stanza dei due uomini: "Ehi James, gli ultimi due capi che hai eliminato sono morti per avvelenamento. Come hai fatto ad entrare nei loro covi ed freddarli senza essere scoperto?" chiese Rodd e J rispose: "Con il sicario perfetto: passa per ogni passaggio per quanto stretto sia, uccide a sangue freddo e anche se venisse catturato non c'è rischio che parli".
"E dove sarebbe questo sicario perfetto? Come si chiama?" chiese Rodd visibilmente incuriosito.
"Sotto di voi" disse J.
Rodd e Higuchi ebbero un soprassalto: sotto di loro strisciava un grosso serpente nero.
"Si chiama Kurthnaga ed è un mamba nero, compensa la debole vista con un olfatto molto sviluppato basta fargli annusare un effetto personale della vittima e il gioco è fatto" disse J e poi continuò: "Rodd fai attenzione: in questa organizzazione potrebbero esserci degli infiltrati" e si ritirò nella sua stanza.
Ovviamente J sapeva bene come far fronte a questa minaccia: infatti, nel cuore della un infiltrato entrò nella sua stanza per ucciderlo-
Quel tale vide che nel letto c'era una persona e subito iniziò a colpire con un pugnale, ma colui che aveva colpito era un suo complice che J aveva narcotizzato in precenza. 
Il tale non fece in tempo a riprendersi dallo stupore che si ritrovò uno yo yo con una lama vicino alla giugulare.
J si limitò a tramortirlo, in seguito intervennero due sgagnozzi che portarono via i due infiltrati.
"Bravo James impeccabile come sempre" si congratulò Rodd poi gli chiese: "Avresti in mente una soluzione per toglierci dai piedi quell'odioso sbirro di nome Keiji Matsuda?".
Senza dire una parola J si diresse al computer, dove penetrò i sistemi di sicurezza della centrale di polizia e disse: "Keiji Matsuda domani a mezzanotte pattuglierà la zona periferica nord - occidentale di Daikoku".
"Eccellente lavoro James, abbiamo il tempo per pianificare un attacco quel dannato ha le ore contate" ruggì trionfante Rodd e se ne andò.
Per J era stato facile penetrare il sistema di sicurezza della polizia visto che, quando studiava alla Wammy, riusciva a penetrare i sistemi di sicurezza progettati da Q che erano più complicati.
Per quanto riguardava i suoi metodi di fare ricorso alla criminalità organizzata J era sicuro che, in un futuro molto prossimo, anche Mello della Wammy's house avrebbe fatto ricorso a metodi simili ai suoi e il motivo sarebbe stato quello di trovare un modo per superare il suo rivale Near e diventare il numero uno.
Del resto perfino L si serviva di criminali per risolvere i suoi casi e non criminali qualsiasi, ma criminali specilizzati come ad esempio Aiber e Wedy che J conosceva personalmente.
J andò a letto, anche se dormiva solamente per quattro ore e mezza.
 
Il mattino seguente, alla centrale di polizia, Soichiro Yagami aveva parecchie gatte da pelare per via dell'associazione criminale di Rodd Loss: molti agenti gli riferivano di altri criminali deceduti nell'arco della settimana.
"Ma se si tratta di morti di vari criminali non c'è problema: così di sicuro i crimini caleranno" disse il tirocinante Tota Matsuda e suo padre Keiji lo ammonì duramente: "Tota non dire stupidaggini: non c'è da esultare per la morte di una persona, i criminali vanno assicurati alla giustizia e solo allora si deciderà la loro sorte; esattamente come faremo con Loss e i suoi uomini".
"S-si, s-scusami tanto" balbettò Tota imbarazzato.
"Mi personi soprintendente, vista la difficoltà del caso non sarebbe meglio chiedere l'aiuto di suo figlio per questi casi?" propose un poliziotto.
"Levatelo dalla testa Aizawa! Non intendo coinvolgere mio figlio in questi casi pericolosi!" sbottò Soichiro.
"E allora perchè non ci presta il suo cane: è molto bravo a scovare i carichi di droga e armi" disse un altro poliziotto.
"Ukita! Vale anche per Akamu e per ogni altro membro della mia famiglia, mi sono spiegato?" disse Soichiro con un tono che non ammetteva reppliche.
"Ora basta colleghi! Siamo tutti grati a Light per il suo aiuto, ma è ancora uno studente e quindi un civile pertanto è nostro dovere proteggere tutti i civili" disse Keiji ristabilendo l'ordine in centrale.
Soichiro e Keiji fecero una pausa bevendo il caffè insieme: "Ti prego di scusarli Soichiro e mi scuso anche per la l'atteggiamento di Tota" disse Keiji.
"Suvvia Keiji, non essere troppo duro con lui èancora molto giovane" disse il signor Yagami.
"Non mi lamenterei se almeno prendesse esempio da Light: quel ragazzo è davvero eccezzionale, diventerà un ottimo membro della polizia del resto è tuo figlio dovresti esserne molto fiero" disse il signor Matsuda.
"Certo che lo sono, ma in cuor mio spero che Light scelga qualche professione meno pericolosa come ad esempio, viste le sue capacità, potrebbe fare il professore di matematica, il tecnico informatico oppure entrare in politica" disse Soichiro.
"Capisco la tua preoccupazione, ma ora è meglio che torniamo al nostro lavoro che io stanotte sono di pattuglia" disse Keiji.
"Hai ragione e mi raccomando sii prudente" si raccomandò Soichiro e i due uomini tornarono alle loro mansioni.
  
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