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Autore: Kristeen Cullen    20/10/2012    13 recensioni
-Sei fidanzata?- Come? Ma che domanda è? Come faccio a stargli dietro?
-No,non lo sono Mr Grey.- e non intendo esserlo! Non per ora. Fruga nella sua tasca. E tira fuori un biglietto da visita. Me lo porge.
-Domani, chiamami a questo numero.-
-Perché?- Chiedo disorientata.
-Lei lo faccia.- metto giù Jules, che esce dalla porta ma sento Kate che la prende e prendono l’ascensore insieme. – Ok …-
Sorrido debolmente e mentre sto per uscire dalla porta Mr Grey mi afferra per una mano mi tira a se ed intreccia la sua mano tra i miei capelli. E mi bacia. Passionalmente.
Con la bocca scende sulla guancia e lascia teneri caldi e umidi baci per tutta la lunghezza fino ad arrivare al collo. Mi abbandono a quelle sensazioni che da un po’ mi sono sconosciute. Diciamo da tre anni … e mi lascio andare.
Ai suoi baci,abbracci e carezze. Mentre mi bacia il collo, si sposta verso il collo di dietro, scosta i capelli. Lo bacia, lo assaggia e lo succhia.
Sempre più forte. La parte più profonda di me freme.
“Dio! Mi ha fatto un succhiotto.”
-Domani, se non lo farai tu, ti chiamerò io ..-
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Anastasia Steele
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno
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Vi rubo due secondi per dirvi che questo capitolo è frutto di un mio sogno. Ieri mattina l'ho sognato e scritto e oggi ultimato. Il resto lo continuerò con la fantasia ;)

-Ana!- Sobbalzo.
-Si signor Hyde?-
-Smetti di fare quelle fotocopie e preparati, alle cinque hai un appuntamento con Mr Grey. Dovrai intervistarlo.-
Io? Ma che idiozie sta blaterando! Io sono un assistente e non una giornalista!
-Ma … Io? Non c’è Claire per queste faccende? Non sono una giornalista, fin’ora ho fatto solo fotocopie e caffè!-
-Claire è partita questa mattina per New York. E se non vuoi trovarti con il culo sull’asfalto vai! E torna con un intervista come si deve chiaro? –
Chiaro …. Scusi ..ha detto … Alle cinque? Signore non posso. Non so a chi lasciare la bambina ..-
-Non me ne frega un cazzo di tua figlia. Uccidila, abbandonala, falla adottare. Devi andarci!-
Ma è impazzito? Bestia! Sei solo una bestia! Te ne approfitti perché ho bisogno di lavorare!
Mostro idiota! Deficiente bastardo del cazzo!
Finalmente ho terminato il lavoro. Hyde mi ha dato una lista con le domande da fare a quel tizio straricco.
Faccio i salti mortali per prendere la piccola al nido che sta chiudendo.
Si trova dall’altra parte della città e io mi sposto con i mezzi pubblici.
-Signora, un’altra volta in ritardo.-Mi riprende la maestra- La bambina stava per piangere-
-Mi dispiace, mi scusi ero al lavoro ..-
-Lo so non si preoccupi, non la lasciamo da sola .. Non lo faremo mai-
-Grazie ..-
Sono veramente grata all’ Ever Greene School. Non saprei dove lasciare mia figlia altrimenti.
L’asilo nido chiude alle cinque meno un quarto. Un insegnante resta sempre con Jules. Elena è la mia salvezza.
Mi metto alla fermata del bus per andare a fare un intervista all’uomo più ricco della città.
Mi sono lasciata convincere da Kate a fare giornalismo, soltanto un piccolo problemino è quello che, non lavoriamo nella stessa azienda. E il mio capo è un emerito fottuto bastardo.
  Sono arrivata davanti il grande ufficio. Sto per entrare quando vedo Josè, il padre di mia figlia, uscire dall’ascensore e tirare fuori la sua attrezzatura da fotografo dal palazzo e caricarla in auto.
La bambina sta per urlare – Papìììììììììììììììììì- ma io la fermo.
Le tappo la boccuccia e le dico – Shhhh Non dobbiamo farci scoprire tesoro, è un gioco. Ci nascondiamo da papà-
-Oh.- dice lei con quelle guance paffute e rosse. Josè monta in auto, e va via senza accorgersi di noi.
Mi lascio andare a un sospiro di sollievo. Entro in quel grande androne , costoso tenendo Jules in braccio, e mi dirigo all’ascensore ancora a piano terra.
Faccio come mi è stato detto, arrivo all’ultimo piano dove ad accogliermi c’è un uomo.
Si circa 35 o 40 anni.
Mrs Rodriguez, sono Taylor. L’accompagnerò da Mr Grey. È venuta con suo marito? Perché è appena sceso-
Dice entrando dentro l’ascensore e componendo uno strano numero. Guarda la  mia faccia perplessa e sorride. – Attico – dice infine.
Jules resta ferma tra le mie braccia a guardare quell’uomo. Con timore quasi. Si stringe a me.
-Mi chiami Miss Steele- sbotto infine- No non sono venuta con Mr Rodriguez. Ma lo abbiamo incrociato in portineria. Siamo separati …- dico a mo di spiegazione arrossendo.
Lui sorride e l’ascensore fa un leggero “Dling” che incuriosisce la piccola ed inizia a girarsi attorno.
-Quanti anni ha la sua piccola?-
-Due e mezzo Mr Taylor-
-Ciao piccolina- dice sorridendole. Lei l’osserva e si imbarazza. Sorride e nasconde la testa tra i miei capelli.
-Anche io ho una figlia. Si chiama Sophie ha sei anni. – dice sorridente, quando le porte dell’ascensore si aprono  dice- Da questa parte Mrs Ro ……. Eeeeem Miss Steele. Dovrò presentarla come Mrs Rodriguez se vuole parlare con Mr Grey- annuisco ed entriamo dentro un soggiorno che fa schiattare.
“Ma è grande quanto la mia casa!”
Resto a bocca aperta. Il signor Taylor mi supera e va ad annunciarmi da Mr Grey.
-Mrs Rodriguez signore- non sento la risposta che da Mr Grey, ma dopo cinque fottuti secondi ce l’ho davanti al naso.
“Oddio, sapeva che era bello, ma non così bello!”
Occhi grigi come l’argento fuso, capelli ramati scarmigliati. Pelle chiara che risalta la sua bocca rossa e carnosa.
Resto un po’ impietrita. Lui sorride e si avvicina.
Anche Jules è rimasta impietrita. Si è nascosta dietro i miei capelli castani lasciati sciolti a formare una nuvola.
Un dolce riparo di mamma per lei.
-Mrs Rodriguez –
Dice dandomi la mano. L’afferro con difficoltà e la stringo per poco. Il peso di mia figlia si fa sentire.
-Scusi se ho portato la bambina con me, ma non sapevo a chi lasciarla.-
-Steele!-  sento dal corridoio. “Kate!” non sapevo la sua intervista fosse oggi.
Me lo sarei dovuta immaginare visto che Josè era di sotto.
-Ciao Kate. Ancora qui? Josè è sceso da un pezzo.-
-Si lo so. Ho terminato l’intervista e adesso vado – si avvicina e stringe la mano a Mr occhioni favolosi. – Mr Grey – dice con rispetto. Ma si vede bene che è sicura di se. Si avvicina a me. Mi bacia una guancia e chiama Jules che si volta subito. – Vieni con me, lasciamo lavorare mamma in pace eh?-
-Ziiiia – urla Jules. Kate la prende e mima con la bocca ‘Ti aspetto di sotto’.
Si congeda nuovamente e sparisce.
Mi sento strana. Inizio a mordermi il labbro. Mr Grey non mi stacca gli occhi di dosso.
È lui ad alleggerire l’atmosfera. – Venga con me Mrs Rodriguez. Ho appena avuto l’onore di incontrare suo marito – stiamo camminando e ci ritroviamo davanti un soggiorno enorme con una vetrata che mostra il panorama, lo Skyline di Seattle.
“Per fortuna Jules non c’è” penso con sollievo.
Un enorme pianoforte a coda su un rialzo sovrasta la stanza.
Vorrei tanto perdermi in un Woow. Ma non sarebbe educato.
-Fa delle foto eccezionali – mi indica di accomodarmi sul divano enorme e bianco e io ubbidisco.
-Si, ho incrociato nell’atrio … Josè.-
-Se posso chiederlo Mrs Rodriguez, come mai non è venuta insieme a suo marito?-
C’era da aspettarselo. Prima quello vestito come Man in Black e adesso Mr occhi grigi. Faccio un lieve sospiro.
-Per favore, mi chiami Miss Steele – lui allarga impercettibilmente gli occhi ma io me ne accorgo. – Io e Mr Rodriguez siamo prossimi al divorzio, per questo non siamo venuti insieme. Non andiamo d’accordo- mi blocco pensando di star rivelando troppo e penso:
“Metteteci  nella stessa stanza e vedrete se non siamo peggio di due cani con la rabbia!”
-Oh- dice lui. E comincia a sorridere leggermente. – Bene Miss Steele molto bene. Quella .. Stupenda la piccola è sua?-
-Si .. Si chiama Jules. Ha due anni e mezzo.-
-E lei e Mr Rodriguez siete prossimi al divorzio?-
Dice cercando di capire.
-Si. Se ne andato quando gli ho detto che aspettavamo un bambino-
-Oh-  si Oh! Vorrei vedere un'altra donna essere rifiutata con un figlio in grembo e affrontare tutto da sola. La gravidanza, il parto. Le nottate, la vita!
-Bene, l’interrogatorio tocca a me Mr Grey, non a lei – gli schiaccio l’occhio e sorrido.
Lui si muove sulla sedia e accavalla le gambe. Sorride.
-Ha ragione Miss Steele. Inizi pure. Ma prima, posso offrirle qualcosa?-
Dopo quarantacinque minuti di stress. Abbiamo terminato l’intervista.
Sto per alzarmi e salutare educatamente quando Mr Grey mi spiazza con una domanda.
-Ho parlato tanto, Miss Steele. Adesso, deve ricambiare, voglio sapere qualcosa di lei-
Lo ha detto davvero?
-Mr Grey, non posso. La signorina Kavannagh mi aspetta di sotto con la bambina …-
-Taylor. Faccia accomodare Miss Kavannagh e la piccola,mentre io parlo con la madre.-
-Oh no non c’è bisogno Mr Grey. È anche l’ora della pappa per Jules. Devo andare-
Grey fa un cenno del capo a Taylor che si dilegua.
-Allora resti solo un po’.-
-Ok ..- dico senza via di scampo e mi siedo sul divano. Mi mordo il labbro.
-Cosa vuole sapere Mr Grey? Non sono così interessante ..-
-Miss Steele, non ho avuto  il piacere di sapere il suo nome.-
-Anastasia. Ma preferisco farmi chiamare Ana.-
-Anastasia …- dice portandosi un indice alla bocca pensieroso. Si avvicina leggermente.
-Il mio nome è Christian, Anastasia. Ma penso che già lo sappia-
Sorrido debolmente ed evito di guardarlo. –Da quanto è separata?-
“Come?” Sei invadente Mr Grey!
-Da quando ho scoperto di essere incinta.- sbotto.
-Oh come ha potuto farti questo …-Dice pensieroso.-Ma lui sapeva che eri incinta quando è andato via?-
Quando siamo passati al tu? Da parte mia terrò le distanze!
- Mr Grey. Quando l’ho detto al padre, di aspettare un bambino … Beh. Si è dileguato. Non l’ho visto per mesi, fino a quando Jules ha compiuto un anno. È tornato misteriosamente-
-Oh. Non ha rapporti con la bambina?-
-Lui non ha una figlia! Ma sono costretta a fargliela vedere due volte a settimana per mezzora, se fosse per me la sognerebbe …- la conversazione viene interrotta da un urlo di Jules, piange.
“Cazzo è successo?” mi alzo disorientata ed esco dalla stanza e noto che  Kate cerca di calmarla ma non le riesce.
-Dammela- dico a Kate e inizio a cullarla. Lei si nasconde sotto i miei capelli alla vista di Christian.
Lui si avvicina e vuole guardare la bambina in viso. Mi sfiora i capelli e li scosta.
-Ciao piccolina …. – lancia un occhiata a Kate che esce dalla porta lasciandomi sola, si aspetta che la segua?
-Ti somiglia molto Anastasia.- sorrido. Lo so, una cascata di ricci castani e degli occhi azzurri penetranti, sembra l’abbia concepita da sola.
-Sei fidanzata?-  Come? Ma che domanda è? Come faccio a stargli dietro?
-No,non lo sono Mr Grey.- e non intendo esserlo! Non per ora. Fruga nella sua tasca. E tira fuori un biglietto da visita. Me lo porge.
-Domani, chiamami a questo numero.-
-Perché?- Chiedo disorientata.
-Lei lo faccia.- metto giù Jules, che esce dalla porta ma sento Kate che la prende e prendono l’ascensore insieme. – Ok …-
Sorrido debolmente e mentre sto per uscire dalla porta Mr Grey mi afferra per una mano mi tira a se ed intreccia la sua mano tra i miei capelli. E mi bacia. Passionalmente.
Con la bocca scende sulla guancia e lascia teneri caldi e umidi baci per tutta la lunghezza fino ad arrivare al collo. Mi abbandono a quelle sensazioni che da un po’ mi sono sconosciute. Diciamo da tre anni … e mi lascio andare.
Ai suoi baci,abbracci e carezze. Mentre mi bacia il collo, si sposta verso il collo di dietro, scosta i capelli. Lo bacia, lo assaggia e lo succhia.
Sempre più forte. La parte più profonda di me freme.
 “Dio! Mi ha fatto un succhiotto.”
-Domani, se non lo farai tu, ti chiamerò io ..- dice con la fronte appoggiata alla mia. Mi sovrasta sono schiacciata dal suo corpo contro il muro.
Dio …
-E come farà? Non ha il mio numero.-
-Sono un uomo da mille risorse Miss Steele.- mi prende per mano e ci dirigiamo verso l’ascensore.
Non lo guardo. Mi sento così imbarazzata per non averlo fermato …
Ma che mi è saltato in testa? Non sono una bambola, il suo giocattolo, un oggetto!
Come prima l’ascensore ci avverte del suo arrivo, entro. Ma lui non mi lascia la mano nemmeno per un secondo. Prima di farmi premere il portone e fare chiudere le porte per andarmene mi afferra il mento provo a fare resistenza ma è come se non se ne accorgesse,mi lascia un piccolo bacio sulle labbra e io sono sempre più confusa, rimango ad occhi spalancati.
-A domani Ana-
-Arrivederci Mr Grey-
Una volta al sicuro dentro l’ascensore mi lascio andare e mi siedo. Non capisco più niente.
Dio ma cosa è successo? Ho sognato?
Quando arrivo al pianterreno sento Jules che mi chiama.
-Mamma, mamma!- anzi mi reclama!
La prendo in braccio e mi volto verso Kate.
-Hai visto quant’è bello?-
-Si .. Ne ho avuto un assaggio.-
-Dio mio, fortunata la sua fidanzata …-
-E già ..-
-Come sei arrivata fin qui?-
-Con il bus.-
-Andiamo a casa, ho la macchina l’ho parcheggiata qui di fronte. Attraversiamo la strada e do un ultima occhiata all’edificio più in di Seattle. L’Escala.
   
 
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