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Autore: meehw    20/10/2012    2 recensioni
«E mi dicono ''Oh, Eva, hai perso un gioiello mentre raccoglievi quel sasso!" Dio, se mi piace questo sasso, se ho lui cosa mi frega dei gioielli?»
Una ragazza dalla vita perfetta vede sgretolarsi la sua famiglia, e si ritrova a vivere da sola con la sorella più piccola affianco alla roulotte del padre, che vive con una tossica. Per vivere spaccia, finchè non si trova coinvolta in un omicidio, s'innamorerà della persona sbagliata che le farà provare emozioni forti, fin troppo.
RECENSIONI GRADITISSIME! :*
Genere: Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
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Capitolo 2

Immagino sia inutile dire che non riesco a dormire.
Ho raccontato tutto a Betty e ha detto che qui è una cosa normale, ma che comunque rimarrà tra noi.. Invece Natasha non mi parla più, e fa bene. Ho deciso di smetterla di spacciare, la droga può anche andare a farsi fottere, i soldi li ho, Nahai avrà il suo Natale, e vorrei che Andrea fosse qui. Ho cancellato tutti i numeri dei miei clienti, ho deciso di ricominciare. Basta con queste cose. Apro la finestra della camera e guardando il sole, decido di uscire, da sola, ovviamente. Vado al parco dove è morto Andrea, a causa mia. Ma perchè ho dovuto fare quello scambio? Perchè Joseph ha dovuto portare quei ragazzi.. Non gli bastava la droga? Ho lo sguardo basso, e mi vedo coprire da un'ombra. Alzo lo sguardo.
-Ti prego, ti pago.
Un ragazzo nero, possente, moro.. Vorrà qualcosa, per forza.
-Scusa, ho smesso.
-Ti prego!
-No, scusami, lasciami da sola.
Mi si mette contro, mi guarda male e mi mette le mani sul collo. Avvicina il suo viso al mio.
-Sentimi bene puttana, dammi un solo grammo e sto bene.
-Lasciami!
MI dimeno e riesco a sfuggire dalla morsa, quindi scappo, inizio a correre, ma subito riesce a raggiungermi, subito. Mi gira e mi fissa negli occhi.
-Troia di merda dammi la roba, so che ce l’hai, lo so!
Mi tira un pugno, e mi sento tutta la faccia dolorante. Ne sta per tirare un altro quando un suo amico lo blocca.
-Ehi, fratello ti sei impazzito? È una donna!
-Fanculo, troia io so tutto! Andrea, il mio amico, cazzo è colpa tua! TUA!
Le lacrime scendono e l’amico lo prova a staccare da me, ma proprio non vuole.
-Come ti senti, stronza?! Devi solo morire! MORIRE!
Lo guardo quasi fare la schiuma dalla bocca, ridotto in questo modo dalla droga, da ciò che io stesso andavo a dare. Io vendevo morte per arricchirmi, io vendevo morte. L’amico lo riesce a staccare, e un altro mi prende in braccio.. Mi sento mancare, mi sento debole.
 
Mi sveglio, era tutto un sogno? Sono in un letto accogliente e morbido, in una cameretta che ricorda tanto la mia nella vecchia casa.. Cosa? Ho sognato tutto? Ma certo! Papà non avrebbe mai fatto nulla del genere a mamma.. Mi alzo e mi trovo davanti un ragazzo bianco con i capelli neri..
-Ci conosciamo? Che ci fai a casa mia?
Forse è un mio cugino.. Lui si avvicina.
-Eva, sono J.. uno dei due che ieri ti ha praticamente salvata da uno che voleva ucciderti per vendicare un amico.
Cosa? Sono a casa di uno sconosciuto? Ho ucciso sul serio Andrea, ho sul serio preso le botte, papà ha sul serio distrutto una famiglia. E Nahai? Mi alzo di scatto.
-Mia sorella! Dov’è Nahai?! Dove l’hai messa?!
-Non lo so, questa è casa mia Eva.. Vuoi fare colaz...
-NO! Scusami, grazie per l’accoglienza ma devo andarmene!
Mi alzo senza salutarlo e corro, corro lontana da quello sconosciuto che mi ha parato il culo, corro lontana da tutto.. Attraverso la 11th Street e arrivo a casa, 9 di mattina, Nahai dorme, ha approfittato della mia mancanza per riposare, mi auguro non si sia allarmata.
Preparo la colazione ed entra nella stanza con il tavolo che chiamiamo ‘cucina’: ha tutti i capelli arruffati ed è insonnolita. Mi chiede dove sono stata, rispondo che ero da Betty a dormire e se l’è bevuta, mangia ed esce a giocare in giardino con qualche amica, immagino. Mi do una sistemata ed esco pure io, vado sotto casa di Betty e, dopo che mi abbraccia, inizio a dirle tutto, inizio a ‘spogliarmi’ delle mie verità nascoste.. Con Betty posso, lo so per certo che terrà tutto per se.
Mi passa la mano sull’occhio nero e mi sorride. Mi invita ad entrare dentro dicendomi che c’è anche un suo amico, allora le do una spallata cercando di ironizzare e ridendo le chiedo chi fosse il ragazzotto che è in sala.. Giro l’angolo ed è lui. Quello che mi ha salvata. Sbarra gli occhi e sorride
-Ehi! Eccoti qua! Eva, giusto?
-Ehm, io, si.. io.. Grazie per ieri, comunque..
Betty mi sorride e inizia a ripetere filosofia insieme a lui, com’è che si chiama..? J? Già, J. L’occhio mi fa un male cane e se lo chiudo brucia quasi, le ho prese di santa ragione questa volta, e se non ci fosse stato questo J magari adesso starei in paradiso con Andrea, quello che era la mia spalla.. Chissà adesso quante me ne starai mandando, non volevo finisse così, non volevo veramente..
Si sente bussare alla porta di Betty, lei è talmente presa dallo studio che mi dice di andare ad aprire. Quando mi alzo, J mi guarda quasi ipnotizzato, forse il mio occhio nero è veramente evidente; apro la porta e mi trovo Mathilde con Joseph. Cosa vuole lui qui?
Forse manco se l’aspettava di trovarmi, ha sbarrato gli occhi manco fossi un mostro osceno ed ha quasi sussultato.
-Ciao!
Mi urla Mathilde, e mi abbraccia forte, lui mi fissa ancora, se potesse, scapperebbe tranquillamente.
-Ti presento Joseph, il mio ragazzo!
-Si, ciao, piacere Joseph.
Ci stringiamo la mano, lo guardo e nei suoi occhi rivedo tutta la scena. Andrea a terra, l’amico che spara, io che spero che sia vivo.. rivivo tutto. Un brivido lungo la schiena, una lacrima pronta a scendere. Mathilde si mette a studiare con Betty e J, dice al ragazzo di guardare la televisione con me. Se solo sapesse, oh, se solo sapesse.
  
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