Salve gente!!Finalmente sono tornata,che sfortuna direte voi,ihihih!Ebbene eccomi qui per
regalarvi un nuovo capitolo di questa storia che oramai sta giungendo al
termine,attenti a non perdervi gli ultimi atti!Ho aggiunto l’ultimo pezzo del
precedente capitolo ma ora…che anche il 12° capitolo abbia inizio!
**Guardò verso l’alto e osservò il cielo azzurro limpido
nel quale splendeva un Sole radioso.
La parte che
sembrava quella più difficile era stata compiuta ed ora,si
disse,mancava solo il sigillo da immettere sulla Porta Sacra…**
Hyde era morto. Lo aveva sconfitto. C’era voluto
poco certo ma…quell’attacco lo aveva fortemente debilitato.
Con le sue scarse forze mosse
prima la spada in aria e poi la piantò nel terreno davanti a sé fino a che,sempre
più ansimante si appoggiò alla lama.
Inoltre fu per lui un ulteriore
sforzo rimettere l’arma nel suo fodero per poi rizzarsi sulle spalle.
Raggiunse rapidamente Miki che lo scrutava
inquieta e portandosi alla sua altezza cominciò a slegarla.
Hiei-...Stai bene?-
La ragazza gli annuì solamente studiandosi
lentamente i numerosi lividi che aveva sul corpo ed in particolare sulle
braccia e lui se ne accorse.
Hiei-Vedrai che guariranno presto…il tuo corpo da umana guarisce meno velocemente del mio ma non sono delle
ferite gravi quindi…tranquilla.-
Il suo tono zuccherino e di certo non da lui le
fece abbozzare un sorriso e subito andò in soccorso di quello che per lui era
un imbarazzante tentativo di rassicurarla.
Miki-Si lo so. Stavo controllando appunto che non
ci fosse niente di più serio. Non preoccuparti per me e pensa a te stesso
piuttosto.-
Hiei-A me?Che cavolo dici?!-
Miki-Si a te!Tu stai male!Si vede lontano un
miglio che fai una gran fatica a muoverti come
vorresti. Sei seriamente ferito vero?-
Hiei finì di slegarle anche i polsi poi la guardò negli occhi. Lei sostenne perfettamente lo sguardo di
chi le stava chiaramente dicendo di non impicciarsi degli affari degli altri
fino a che lui,facendo finta di non aver sentito ciò
che Miki gli aveva appena detto,si rialzò in piedi spavaldo.
Miki-Ero solo preoccupata…ho temuto che morissi.-
Assunse un espressione triste.
A quell’affermazione nemmeno uno
come Hiei si sentì di ignorarla di nuovo.
Hiei-Basta!Tu stai bene e io…-
Non riuscì a finire la frase poiché preso da un
dolore lancinante al fianco che non solo gli impedì di parlare ma lo fece anche
inginocchiare a terra.
“Accidenti…e io…sono ferito…”
Rialzò lo sguardo e nonostante il viso fosse
contratto in una smorfia di dolore riuscì a ridacchiare per calmare l’animo
della ragazza.
Hiei-Bè
forse sono stato colpito più duramente di quanto pensassi
è vero.- Si rialzò ma ricadde nuovamente. –Vai avanti tu.
Dietro quegli alberi c’è la Porta Sacra e adesso che Hyde è stato sconfitto
dovresti essere al sicuro…-
Miki-No!-
Hiei-…No?Ma chi altri potrebbe
intralciare la nostra missione?- La guardò perplesso.
Miki-Non è questo è che io non ti posso lasciare
qui tutto solo.-
Si mise seduta al suo fianco con gambe e braccia
incrociate assumendo un espressione sul viso tipica di
chi non avrebbe ceduto sulla sua scelta.
Lui vista la scena rimase senza parole fino a che
non iniziò a fissarla male.
Hiei-Ti ho detto di andare!Su
muoviti non ho bisogno di essere protetto io!Tzè!-
Fece la sua smorfia da offeso.
“Questa noiosa ragazzina…non ho mica bisogno della
balia!!!”
Miki-Rimarrò con te.-
Hiei-Ok…allora facciamo così…- Incurante della
ferita che intanto lentamente si rimarginava da sola sotto i vestiti,si alzò in piedi.
Miki-No…aspetta…che fai?!Stai fermo.-
Alla ragazza non rimase che osservarlo mentre il
demone del fuoco tranquillamente si sollevava arrogante e iniziava ad
allontanarsi verso la porta.
“Accidenti!Testardo,cocciuto
e anche di più…grrr e io che lo facevo per lui…è…un demone -.-‘…”
Iniziarono così a muoversi insieme
verso il varco dimensionale. Durante il breve
tragitto Hiei osservò più volte il viso di Miki intento a
esaminare l’orizzonte,proprio come se dirigersi verso la porta significasse
quasi scontrarsi con un’entità posseduta da un’aura alquanto potente e in buona
parte…maligna.
Miki-Hiei è strano. Molto strano. Io sento
qualcosa di cattivo in quella porta.-
Hiei-No è tutto normale. In quel passaggio è
concentrato del potere demoniaco,lo stesso infatti di
cui adesso il mondo degli spiriti ha paura.-
“Anche quei dannati
banditi avevano cominciato ad avere paura di me…mi avevano fatto diventare un
assassino e poi…hanno avuto paura del mostro che avevano creato…ma in fondo chi
poteva dargli torto?”
Miki sospirò e una volta
arrivati alla meta,vi si fermarono davanti senza proferir parola per
qualche minuto.
Il silenzio tutto attorno li
avvolgeva creando al demone un bel po’ di nervosismo poiché lui da tutta quella
troppa tranquillità era infastidito.
Miki-Adesso?Che cosa devo fare secondo te?Thiberius non ha dato altre
informazioni.-
Hiei-Diciamo la verità:lui
non ha detto proprio niente su come fare. Inutile vecchio…- Lo ricordò con
irritazione. –Prova a fare qualcosa.-
“Già ma cosa?”
La ragazza si avvicinò di più,si
allontanò un po’ e poi vi ritornò vicino fino a che rimase ferma a contemplare
un modo per sigillare il portale.
Poggiò quindi la mano sopra quell’alta lastra
fredda sulla quale sembrava non esserci alcun segno di serratura o chissà
cos’altro e poi..
Fu un attimo,una strana
sensazione le pervase tutto il corpo ed in quell’istante perse conoscenza.
Come la volta precedente si sentì invasa da un sensazione di pace ed una figura le venne incontro dal
nulla e a lei non le ci volle molto per riconoscerlo:era il suo antenato.
Si trattava infatti proprio
dello stesso angelo che tempo prima le aveva lasciato durante un esperienza
simile quel raffinato pugnale.
Egli le sorrideva tranquillo mentre procedeva
verso di lei.
Angelo-Mia discendente,Miki,finalmente
sei arrivata in questo luogo. Ho atteso molto per rincontrarti una seconda
volta ed ora…sei realmente qui…a destinazione.-
Le sue calme parole e i suoi profondi gesti lo
facevano apparire come uno dei maggiori saggi appartenuti al mondo spirituale.
Miki-Si ma…io cosa devo fare?Thiberius
non mi ha detto come fare per sigillarla.-
Il suo antenato annuì dispiaciuto e rimase un
attimo in silenzio fino a che la fanciulla non iniziò
a guardarlo interrogativa. L’anziano continuò il suo discorso.
Angelo-Ehhh..mi accorgo sempre più che Thiberius
non è ancora in grado di svolgere il suo compito come dovrebbe.-
Miki-Cosa vuoi dire?-
Angelo-Quello sbadato ha sbagliato,Miki tu non devi sigillare ma distruggere la Porta Sacra.-
Miki-Distruggerla?Come?-
Angelo-Usa il tuo sangue. Solo il sangue che
sgorgherà dalla tua carne lacerata per mezzo del raffinato pugnale che ti ho
dato avrà la forza di fare ciò che ti chiedo. La parte di angelo
che è in te vincerà la malignità della porta.-
Miki-S-s-sangue?!-
Non riuscì a pensare ad altro.
L’antenato le sorrise
poiché era al corrente delle debolezze della sua erede. Si avvicinò,le prese educatamente la mano e la guardò.
Angelo-Tranquilla andrà tutto bene. Ne avrai la forza. Ricorda però che devi unire al potere del
tuo sangue quello del ciondolo e toccare così la porta per far si che si distrugga. Usa il pugnale. Te ne prego mia
discendente.. adempi al tuo compito!!-
La giovane si fece seria.
Miki-Lo farò.-
In poco tempo tutto scomparve nel nulla,compreso l’angelo che tanto cordialmente l’aveva aiutata a
capire come far svanire per sempre la Porta Sacra dal mondo demoniaco.
In quello che pareva essere una specie di sogno Miki cominciò a girare su se stessa per capire come uscirne
sino a che non udì una voce alquanto familiare ormai.
Hiei la chiamava e lei lentamente si risvegliò
ritrovandosi tra le sue braccia che probabilmente,pensò,l’avevano
afferrata in tempo evitandole così di fare una brutta caduta.
Hiei-Allora ti vuoi svegliare?!Che ti prende?-
A quelle ultime parole la giovane riaprì di scatto
gli occhi.
Non si fermò neanche a ringraziarlo del fatto di averla presa in tempo,si alzò velocemente e cominciò ad
osservare la porta con aria di sfida.
Miki-So cosa devo fare.-
Hiei-Mmm…sicura
di stare bene?Hai avuto un illuminazione?- Ironizzò
lui.
Miki-L’angelo.
Mi è apparso il mio antenato e mi ha detto cosa fare.-
“Avrò la forza di farlo però?”
Le tornarono nella testa le
parole dell’antenato “Tranquilla andrà tutto bene. Ne avrai
la forza.”
Notò poco distante da sé il suo pugnale in terra e
tra la polvere. Andò a raccoglierlo e poi tornò al suo posto. Quando lo percepì nella sua mano divenne bianca cadaverica sapendo
come lo avrebbe dovuto usare e guardò nervosa Hiei ancora seduto al suo fianco.
Hiei-Ma che vuoi fare?-
Miki non rispose.
Fissò la porta e fissò il pugnale.
Prese un lungo respiro,chiuse
gli occhi,contrasse il viso in una smorfia e solo dopo innalzò al cielo il
pugnale per poi farlo ripiombare dritto nel suo palmo destro.
Un urlo di dolore invase l’intera zona.
Miki cadde in terra dolorante e…sanguinante.
Subito Hiei scattò in avanti e le staccò il
pugnale di mano guardandola con occhi spalancati dall’estremo stupore.
Hiei-Sei pazza?!-
Miki-Dovevo farlo!- Singhiozzò
un poco poi smise. –La porta va distrutta,è
così che mi ha detto. Devo distruggerla!!-
“D-distruggerla?”
Hiei continuò a osservarla
sbalordito ma anche preoccupato per il sangue che colava a terra dalla sua
mano.
Preoccupazione. Quella che aveva appena sperimentato
e ancora avvertiva alla vista di quel rosso che lentamente sgorgava dalla mano di lei era una indescrivibile sensazione. Impossibile
che fosse semplice disgusto per la visione del sangue poiché per interi anni
della sua vita lo aveva amato e spesso ricercato nei suoi nemici.
“Maledizione!!!Odio l’ostinazione
di questa umana.”
Miki si rialzò e con l’altra mano si tolse il ciondolo
dal collo.
Si trattenne dal farsi soggiogare dalla nausea che
in quel momento difficile nutriva e si mise il prezioso oggetto al centro del
palmo insanguinato. Bruciò un poco al contatto ma lei non si fermò ed appoggiò
così la mano alla Porta Sacra.
Leggeri tremolii attraversarono l’intero portone.
L’accostamento tra porta,ciondolo
e sangue produsse sull’enorme lastra fredda una violenta conseguenza ed
infatti,dopo l’apparizione su di essa di numerose linee zigzagate,essa esplose
inavvertitamente.
I frammenti volarono in aria e subito tornarono
pesantemente verso terra distruggendo in questo modo per sempre una minaccia
per l’incolumità dei tre mondi.
Hiei spinse a terra Miki e vi si mise sopra
evitandole di essere duramente colpita dalle pietre che ricadevano al suolo inesorabili.
Quando anche la caduta degli ultimi frammenti
cessò,il demone si alzò veloce e lei lo imitò.
Si guardarono per qualche minuto non sapendo
nessuno dei due esattamente che dire.
Hiei-Si può dire che…finalmente è finita.-
Miki-Si. Ho portato a termine il mio compito.-
Fissò il suo sguardo verso l’alto evitando di incontrare i magnetici occhi del
demone. –Senti per quello che ha detto Hyde riguardo al tuo passato…sappi che…mi dispiace. Se ne hai
bisogno puoi parlarmene.-
Gesto azzardato con conseguenza rabbiosa.
Hiei-Avrei preferito ucciderlo prima
che aprisse quella bocca solo per dargli fiato.
No!Il mio passato è solo mio. Nessun altro se ne deve impicciare capito?!Tanto
meno una…come te..-
Miki-Che vuol dire “una come
me”?- Si scaldò un poco anche lei.
Hiei-Ti ci vuole tanto a capirlo?Un umana. Una razza per cui ho
sempre provato disgusto quindi cerca di impicciarti meno degli affari miei.-
Gli voltò collerico le spalle.
La giovane intuì subito che aveva sbagliato a
chiedergli di aprirsi su un fatto che probabilmente nemmeno lui era riuscito ad
accettare.
Miki-S-scusa-
La voce le tremò. –io non volevo. Scusami non dovevo
chiederti una cosa simile.-
Indietreggiò di qualche passo e poi corse via tra
gli alberi.
In quel momento per Hiei fu come risvegliarsi da
un brutto sogno. Si accorse di aver esagerato e di aver detto cose stupide.
“Ma che cosa mi è
preso?!”
Hiei-Miki fermati!-
La fanciulla ignorandolo
corse a perdifiato per la fitta boscaglia cercando in un qualche modo di
scappare da quelle parole che lo youkai aveva
pronunciato con tanto astio.
Corse a più non posso
fino anche non ce la fece più e si accasciò con la schiena contro al tronco di
un imponente albero.
Sentì una presenza dietro di lei e difficile
sbagliare sul chi fosse poiché non poteva comparire
altri che lui.
Stupida,si disse,come
poteva seminare un demone conosciuto oltre che per la sua forza anche per la
sua straordinaria velocità?
Sorrise mestamente.
“Non ti darò l’ennesima prova della mia debolezza di umana facendoti
vedere le mie lacrime!Stavolta no.”
Abbassò lo sguardo fissando soltanto la sua mano
che oramai stava smettendo di sanguinare.
Non gliene importava più niente di quel dolore
provato perché ora nel suo cuore ce n’era uno più grande e profondo.
“Stavo meglio quando ero ancora una bambina,perché le ginocchia sbucciate facevano meno male delle
ferite del cuore.”
Con tutti quei pensieri nella testa non si era per
niente accorta che nel frattempo Hiei aveva girato attorno all’albero
trovandosi così di fronte a lei e lui,chinandosi,le
prese la mano ferita che ella continuava a guardare senza alcuna emozione.
Stavolta non ce la faceva. Proprio quello sguardo
che dal primo momento l’aveva fatta innamorare ora sentiva di non riuscire a
reggerlo. Non stavolta.
Hiei-Miki guardami per piacere.-
Tutto inutile si disse e il demone decise così di
fare un'altra cosa,prima si tolse parte delle bende
nuove che aveva posto sul suo braccio destro e di seguito iniziò ad avvolgerle
attorno alla mano lesa di lei.
Quando ebbe finito si
aspettò che lei tirasse su lo sguardo anche di un minimo ma così non fu.
Miki infatti era rimasta
immobile e in silenzio per tutto il tempo.
Ad un tratto usando la mano sana,la
ragazza si tolse dal collo il ciondolo e lo porse a lui stendendo il braccio
davanti a se.
Miki-Questa ti appartiene. Scusami non dovevo
chiederti del tuo passato e in particolare di parlarne con me.-
Hiei-Senti ho reagito male e ho anche esagerato.
La colpa è solo mia. Quando hai introdotto quell’argomento è stato come se
delle lame mi trafiggessero…è questo quello che provo
ogni volta.-
Allungò la mano ma con la sorpresa della ragazza
non raggiunse il ciondolo bensì si andò delicatamente a posare su una delle sue
guance.
Miki sollevò il capo
piacevolmente sorpresa.
Hiei-Ho esagerato. Si è vero gli umani non mi sono
mai piaciuti fino in fondo ma tu mi hai fatto cambiare opinione,tu sei…non so…diversa. Hai dimostrato che quando vuoi sai
combattere fino in fondo come dimostra la ferita sulla tua mano e poi sei…un
angelo.-
Quest’ultima affermazione Miki non seppe proprio
come prenderla. Effettivamente del tutto umana non era
perché il sangue che le scorreva nelle vene era in parte d’angelo perciò non
seppe se cogliere quella parola con sfumatura affettuosa o semplicemente come
quella piccola differenza che la rendeva diversa da tutti quelli del suo mondo.
Hiei tolse la mano dalla sua guancia e toccò in
contemporanea con Miki il vetro del suo ciondolo ritrovandosi nuovamente
catapultato nel regno degli spiriti.
I due tornarono così per l’ennesima volta nella
dimora del guardiano Thiberius che li accolse con un
sorriso,felice di vederli sani e salvi.
Thiberius-Oh
mia cara ragazza,sapevo che ce l’avreste fatta. Ho
avvertito il momento in cui la malignità celata nella Porta Sacra veniva dissolta nel nulla. Quel Dargonius,il tuo antenato,non mi aveva informato su tutta la
faccenda.-
Hiei-Si raccontala ad un altro.-
Lo guardò con stizza incrociando le braccia.
Thiberius-Ehm…-
Tossì un poco per riprendere in mano la situazione. –ti voglio informare di un
fatto che riguarda tua nonna.-
Miki-Cosa è successo?!-
Thiberius-Proprio
niente. Sta tornando a casa coi tuoi genitori poiché
adesso è in perfetta salute,arriverà domani secondo il tempo del tuo mondo.
Naturalmente l’ho anche avvertita della tua riuscita missione.-
Miki-M-mia
nonna sa tutto?-
Thiberius-Ovviamente!Lei
sarà un futuro membro del nostro consiglio di guardiani!-
Miki-…ah!-
Thiberius-Voglio
comunicarti tuttavia che sfortunatamente Dargonius
non tornerà più a farti visita ora che il pericolo non esiste più.-
Miki-Peccato. Era una bella sensazione quella che
provavo quando mi raggiungeva in sogno.-
Thiberius-Si
capisco.- Assunse un espressione seria. –Tu!Demone!-
Lo guardò fisso con braccia incrociate.
Hiei venne in avanti come per sfidarlo con un
sorrisino ostile.
Il guardiano dopo poco cambiò espressione e un
viso addolcito ringraziò il demone per i suoi servigi.
Thiberius-A nome del mondo degli spiriti grazie
per tutto ciò che hai fatto insieme a questa ragazza
per portare la pace sui tre mondi.-
Hiei-La faccenda era divenuta personale,non l’ho fatto per voi.- Proferì in tono sprezzante.
Thiberius-Ehm…si
fa lo stesso.- Sorrise. –Ora cara ragazza premierò
tutte le tue fatiche e ti farò dormire.- Soffiò una polvere argentea su di lei.
–Questa polvere oltre a farti riposare per un po’ ti guarirà da ogni ferita in
breve tempo.-
Miki-Grazie ma non serviva.- Sbadigliò.
Hiei-Ecco bravo finalmente hai fatto qualcosa di
giusto.-
Prese in braccio la ragazza che dopo averlo
guardato male per l’affermazione,si addormentò. Lo youkai si incamminò così verso
l’uscita.
Thiberius-Non
dormirà per molto tranquillo. Avrai il tempo per salutarla.-
Hiei-No non è necessario. Meglio evitare uno banale addio.- Detto questo si girò e si indirizzò verso
il mondo degli umani.
In breve fu nella stessa stanza che per giorni lo
aveva ospitato quando era debole e ferito,ricordò
tutti i momenti passati lì adagiando in contemporanea Miki sul letto.
La guardò un attimo.
Hiei-Addio Miki…angelo guerriero…-
Se ne andò così senza
aggiungere nulla più,ritornando nel suo mondo.
Una lacrima scese sulla guancia calda della
ragazza che dormiva ancora sotto l’effetto della polvere.
-Fine 12° capitolo-