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Autore: fanny3    03/05/2007    1 recensioni
La storia si centra su Hiei e Miki(nuovo personaggio),dopo le prime incomprensioni si uniranno per salvare i loro mondi e sconfiggere il potente demone Hyde.Leggete e recensite!
Genere: Romantico, Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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Salve gente

Salve gente!!Finalmente sono tornata,che sfortuna direte voi,ihihih!Ebbene eccomi qui per regalarvi un nuovo capitolo di questa storia che oramai sta giungendo al termine,attenti a non perdervi gli ultimi atti!Ho aggiunto l’ultimo pezzo del precedente capitolo ma ora…che anche il 12° capitolo abbia inizio!

 

**Guardò verso l’alto e osservò il cielo azzurro limpido nel quale splendeva un Sole radioso.

La parte che sembrava quella più difficile era stata compiuta ed ora,si disse,mancava solo il sigillo da immettere sulla Porta Sacra…**

 

Hyde era morto. Lo aveva sconfitto. C’era voluto poco certo ma…quell’attacco lo aveva fortemente debilitato.

Con le sue scarse forze mosse prima la spada in aria e poi la piantò nel terreno davanti a sé fino a che,sempre più ansimante si appoggiò alla lama.

Inoltre fu per lui un ulteriore sforzo rimettere l’arma nel suo fodero per poi rizzarsi sulle spalle.

Raggiunse rapidamente Miki che lo scrutava inquieta e portandosi alla sua altezza cominciò a slegarla.

Hiei-...Stai bene?-

La ragazza gli annuì solamente studiandosi lentamente i numerosi lividi che aveva sul corpo ed in particolare sulle braccia e lui se ne accorse.

Hiei-Vedrai che guariranno presto…il tuo corpo da umana guarisce meno velocemente del mio ma non sono delle ferite gravi quindi…tranquilla.-

Il suo tono zuccherino e di certo non da lui le fece abbozzare un sorriso e subito andò in soccorso di quello che per lui era un imbarazzante tentativo di rassicurarla.

Miki-Si lo so. Stavo controllando appunto che non ci fosse niente di più serio. Non preoccuparti per me e pensa a te stesso piuttosto.-

Hiei-A me?Che cavolo dici?!-

Miki-Si a te!Tu stai male!Si vede lontano un miglio che fai una gran fatica a muoverti come vorresti. Sei seriamente ferito vero?-

Hiei finì di slegarle anche i polsi poi la guardò negli occhi. Lei sostenne perfettamente lo sguardo di chi le stava chiaramente dicendo di non impicciarsi degli affari degli altri fino a che lui,facendo finta di non aver sentito ciò che Miki gli aveva appena detto,si rialzò in piedi spavaldo.

Miki-Ero solo preoccupata…ho temuto che morissi.- Assunse un espressione triste.

A quell’affermazione nemmeno uno come Hiei si sentì di ignorarla di nuovo.

Hiei-Basta!Tu stai bene e io…-

Non riuscì a finire la frase poiché preso da un dolore lancinante al fianco che non solo gli impedì di parlare ma lo fece anche inginocchiare a terra.

“Accidenti…e io…sono ferito…”

Rialzò lo sguardo e nonostante il viso fosse contratto in una smorfia di dolore riuscì a ridacchiare per calmare l’animo della ragazza.

Hiei-Bè forse sono stato colpito più duramente di quanto pensassi è vero.- Si rialzò ma ricadde nuovamente. –Vai avanti tu. Dietro quegli alberi c’è la Porta Sacra e adesso che Hyde è stato sconfitto dovresti essere al sicuro…-

Miki-No!-

Hiei-…No?Ma chi altri potrebbe intralciare la nostra missione?- La guardò perplesso.

Miki-Non è questo è che io non ti posso lasciare qui tutto solo.-

Si mise seduta al suo fianco con gambe e braccia incrociate assumendo un espressione sul viso tipica di chi non avrebbe ceduto sulla sua scelta.

Lui vista la scena rimase senza parole fino a che non iniziò a fissarla male.

Hiei-Ti ho detto di andare!Su muoviti non ho bisogno di essere protetto io!Tzè!- Fece la sua smorfia da offeso.

“Questa noiosa ragazzina…non ho mica bisogno della balia!!!

Miki-Rimarrò con te.-

Hiei-Ok…allora facciamo così…- Incurante della ferita che intanto lentamente si rimarginava da sola sotto i vestiti,si alzò in piedi.

Miki-No…aspetta…che fai?!Stai fermo.-

Alla ragazza non rimase che osservarlo mentre il demone del fuoco tranquillamente si sollevava arrogante e iniziava ad allontanarsi verso la porta.

“Accidenti!Testardo,cocciuto e anche di più…grrr e io che lo facevo per lui…è…un demone -.-‘…”

Iniziarono così a muoversi insieme verso il varco dimensionale. Durante il breve tragitto Hiei osservò più volte il viso di Miki intento a esaminare l’orizzonte,proprio come se dirigersi verso la porta significasse quasi scontrarsi con un’entità posseduta da un’aura alquanto potente e in buona parte…maligna.

Miki-Hiei è strano. Molto strano. Io sento qualcosa di cattivo in quella porta.-

Hiei-No è tutto normale. In quel passaggio è concentrato del potere demoniaco,lo stesso infatti di cui adesso il mondo degli spiriti ha paura.-

Anche quei dannati banditi avevano cominciato ad avere paura di me…mi avevano fatto diventare un assassino e poi…hanno avuto paura del mostro che avevano creato…ma in fondo chi poteva dargli torto?”

Miki sospirò e una volta arrivati alla meta,vi si fermarono davanti senza proferir parola per qualche minuto.

Il silenzio tutto attorno li avvolgeva creando al demone un bel po’ di nervosismo poiché lui da tutta quella troppa tranquillità era infastidito.

Miki-Adesso?Che cosa devo fare secondo te?Thiberius non ha dato altre informazioni.-

Hiei-Diciamo la verità:lui non ha detto proprio niente su come fare. Inutile vecchio…- Lo ricordò con irritazione. –Prova a fare qualcosa.-

“Già ma cosa?”

La ragazza si avvicinò di più,si allontanò un po’ e poi vi ritornò vicino fino a che rimase ferma a contemplare un modo per sigillare il portale.

Poggiò quindi la mano sopra quell’alta lastra fredda sulla quale sembrava non esserci alcun segno di serratura o chissà cos’altro e poi..

Fu un attimo,una strana sensazione le pervase tutto il corpo ed in quell’istante perse conoscenza.

Come la volta precedente si sentì invasa da un sensazione di pace ed una figura le venne incontro dal nulla e a lei non le ci volle molto per riconoscerlo:era il suo antenato.

Si trattava infatti proprio dello stesso angelo che tempo prima le aveva lasciato durante un esperienza simile quel raffinato pugnale.

Egli le sorrideva tranquillo mentre procedeva verso di lei.

Angelo-Mia discendente,Miki,finalmente sei arrivata in questo luogo. Ho atteso molto per rincontrarti una seconda volta ed ora…sei realmente qui…a destinazione.-

Le sue calme parole e i suoi profondi gesti lo facevano apparire come uno dei maggiori saggi appartenuti al mondo spirituale.

Miki-Si ma…io cosa devo fare?Thiberius non mi ha detto come fare per sigillarla.-

Il suo antenato annuì dispiaciuto e rimase un attimo in silenzio fino a che la fanciulla non iniziò a guardarlo interrogativa. L’anziano continuò il suo discorso.

Angelo-Ehhh..mi accorgo sempre più che Thiberius non è ancora in grado di svolgere il suo compito come dovrebbe.-

Miki-Cosa vuoi dire?-

Angelo-Quello sbadato ha sbagliato,Miki tu non devi sigillare ma distruggere la Porta Sacra.-

Miki-Distruggerla?Come?-

Angelo-Usa il tuo sangue. Solo il sangue che sgorgherà dalla tua carne lacerata per mezzo del raffinato pugnale che ti ho dato avrà la forza di fare ciò che ti chiedo. La parte di angelo che è in te vincerà la malignità della porta.-

Miki-S-s-sangue?!- Non riuscì a pensare ad altro.

L’antenato le sorrise poiché era al corrente delle debolezze della sua erede. Si avvicinò,le prese educatamente la mano e la guardò.

Angelo-Tranquilla andrà tutto bene. Ne avrai la forza. Ricorda però che devi unire al potere del tuo sangue quello del ciondolo e toccare così la porta per far si che si distrugga. Usa il pugnale. Te ne prego mia discendente.. adempi al tuo compito!!-

La giovane si fece seria.

Miki-Lo farò.-

In poco tempo tutto scomparve nel nulla,compreso l’angelo che tanto cordialmente l’aveva aiutata a capire come far svanire per sempre la Porta Sacra dal mondo demoniaco.

In quello che pareva essere una specie di sogno Miki cominciò a girare su se stessa per capire come uscirne sino a che non udì una voce alquanto familiare ormai.

Hiei la chiamava e lei lentamente si risvegliò ritrovandosi tra le sue braccia che probabilmente,pensò,l’avevano afferrata in tempo evitandole così di fare una brutta caduta.

Hiei-Allora ti vuoi svegliare?!Che ti prende?-

A quelle ultime parole la giovane riaprì di scatto gli occhi.

Non si fermò neanche a ringraziarlo del fatto di averla presa in tempo,si alzò velocemente e cominciò ad osservare la porta con aria di sfida.

Miki-So cosa devo fare.-

Hiei-Mmm…sicura di stare bene?Hai avuto un illuminazione?- Ironizzò lui.

Miki-L’angelo. Mi è apparso il mio antenato e mi ha detto cosa fare.-

“Avrò la forza di farlo però?”

Le tornarono nella testa le parole dell’antenato Tranquilla andrà tutto bene. Ne avrai la forza.”

Notò poco distante da sé il suo pugnale in terra e tra la polvere. Andò a raccoglierlo e poi tornò al suo posto. Quando lo percepì nella sua mano divenne bianca cadaverica sapendo come lo avrebbe dovuto usare e guardò nervosa Hiei ancora seduto al suo fianco.

Hiei-Ma che vuoi fare?-

Miki non rispose.

Fissò la porta e fissò il pugnale.

Prese un lungo respiro,chiuse gli occhi,contrasse il viso in una smorfia e solo dopo innalzò al cielo il pugnale per poi farlo ripiombare dritto nel suo palmo destro.

Un urlo di dolore invase l’intera zona.

Miki cadde in terra dolorante e…sanguinante.

Subito Hiei scattò in avanti e le staccò il pugnale di mano guardandola con occhi spalancati dall’estremo stupore.

Hiei-Sei pazza?!-

Miki-Dovevo farlo!- Singhiozzò un poco poi smise. –La porta va distrutta,è così che mi ha detto. Devo distruggerla!!-

D-distruggerla?”

Hiei continuò a osservarla sbalordito ma anche preoccupato per il sangue che colava a terra dalla sua mano.

Preoccupazione. Quella che aveva appena sperimentato e ancora avvertiva alla vista di quel rosso che lentamente sgorgava dalla mano di lei era una indescrivibile sensazione. Impossibile che fosse semplice disgusto per la visione del sangue poiché per interi anni della sua vita lo aveva amato e spesso ricercato nei suoi nemici.

“Maledizione!!!Odio l’ostinazione di questa umana.”

Miki si rialzò e con l’altra mano si tolse il ciondolo dal collo.

Si trattenne dal farsi soggiogare dalla nausea che in quel momento difficile nutriva e si mise il prezioso oggetto al centro del palmo insanguinato. Bruciò un poco al contatto ma lei non si fermò ed appoggiò così la mano alla Porta Sacra.

Leggeri tremolii attraversarono l’intero portone.

L’accostamento tra porta,ciondolo e sangue produsse sull’enorme lastra fredda una violenta conseguenza ed infatti,dopo l’apparizione su di essa di numerose linee zigzagate,essa esplose inavvertitamente.

I frammenti volarono in aria e subito tornarono pesantemente verso terra distruggendo in questo modo per sempre una minaccia per l’incolumità dei tre mondi.

Hiei spinse a terra Miki e vi si mise sopra evitandole di essere duramente colpita dalle pietre che ricadevano al suolo inesorabili.

Quando anche la caduta degli ultimi frammenti cessò,il demone si alzò veloce e lei lo imitò.

Si guardarono per qualche minuto non sapendo nessuno dei due esattamente che dire.

Hiei-Si può dire che…finalmente è finita.-

Miki-Si. Ho portato a termine il mio compito.- Fissò il suo sguardo verso l’alto evitando di incontrare i magnetici occhi del demone. –Senti per quello che ha detto Hyde riguardo al tuo passato…sappi che…mi dispiace. Se ne hai bisogno puoi parlarmene.-

Gesto azzardato con conseguenza rabbiosa.

Hiei-Avrei preferito ucciderlo prima che aprisse quella bocca solo per dargli fiato. No!Il mio passato è solo mio. Nessun altro se ne deve impicciare capito?!Tanto meno una…come te..-

Miki-Che vuol dire “una come me”?- Si scaldò un poco anche lei.

Hiei-Ti ci vuole tanto a capirlo?Un umana. Una razza per cui ho sempre provato disgusto quindi cerca di impicciarti meno degli affari miei.-

Gli voltò collerico le spalle.

La giovane intuì subito che aveva sbagliato a chiedergli di aprirsi su un fatto che probabilmente nemmeno lui era riuscito ad accettare.

Miki-S-scusa- La voce le tremò. –io non volevo. Scusami non dovevo chiederti una cosa simile.-

Indietreggiò di qualche passo e poi corse via tra gli alberi.

In quel momento per Hiei fu come risvegliarsi da un brutto sogno. Si accorse di aver esagerato e di aver detto cose stupide.

Ma che cosa mi è preso?!”

Hiei-Miki fermati!-

La fanciulla ignorandolo corse a perdifiato per la fitta boscaglia cercando in un qualche modo di scappare da quelle parole che lo youkai aveva pronunciato con tanto astio.

Corse a più non posso fino anche non ce la fece più e si accasciò con la schiena contro al tronco di un imponente albero.

Sentì una presenza dietro di lei e difficile sbagliare sul chi fosse poiché non poteva comparire altri che lui.

Stupida,si disse,come poteva seminare un demone conosciuto oltre che per la sua forza anche per la sua straordinaria velocità?

Sorrise mestamente.

“Non ti darò l’ennesima prova della mia debolezza di umana facendoti vedere le mie lacrime!Stavolta no.”

Abbassò lo sguardo fissando soltanto la sua mano che oramai stava smettendo di sanguinare.

Non gliene importava più niente di quel dolore provato perché ora nel suo cuore ce n’era uno più grande e profondo.

“Stavo meglio quando ero ancora una bambina,perché le ginocchia sbucciate facevano meno male delle ferite del cuore.”

Con tutti quei pensieri nella testa non si era per niente accorta che nel frattempo Hiei aveva girato attorno all’albero trovandosi così di fronte a lei e lui,chinandosi,le prese la mano ferita che ella continuava a guardare senza alcuna emozione.

Stavolta non ce la faceva. Proprio quello sguardo che dal primo momento l’aveva fatta innamorare ora sentiva di non riuscire a reggerlo. Non stavolta.

Hiei-Miki guardami per piacere.-

Tutto inutile si disse e il demone decise così di fare un'altra cosa,prima si tolse parte delle bende nuove che aveva posto sul suo braccio destro e di seguito iniziò ad avvolgerle attorno alla mano lesa di lei.

Quando ebbe finito si aspettò che lei tirasse su lo sguardo anche di un minimo ma così non fu.

Miki infatti era rimasta immobile e in silenzio per tutto il tempo.

Ad un tratto usando la mano sana,la ragazza si tolse dal collo il ciondolo e lo porse a lui stendendo il braccio davanti a se.

Miki-Questa ti appartiene. Scusami non dovevo chiederti del tuo passato e in particolare di parlarne con me.-

Hiei-Senti ho reagito male e ho anche esagerato. La colpa è solo mia. Quando hai introdotto quell’argomento è stato come se delle lame mi trafiggessero…è questo quello che provo ogni volta.-

Allungò la mano ma con la sorpresa della ragazza non raggiunse il ciondolo bensì si andò delicatamente a posare su una delle sue guance.

Miki sollevò il capo piacevolmente sorpresa.

Hiei-Ho esagerato. Si è vero gli umani non mi sono mai piaciuti fino in fondo ma tu mi hai fatto cambiare opinione,tu sei…non so…diversa. Hai dimostrato che quando vuoi sai combattere fino in fondo come dimostra la ferita sulla tua mano e poi sei…un angelo.-

Quest’ultima affermazione Miki non seppe proprio come prenderla. Effettivamente del tutto umana non era perché il sangue che le scorreva nelle vene era in parte d’angelo perciò non seppe se cogliere quella parola con sfumatura affettuosa o semplicemente come quella piccola differenza che la rendeva diversa da tutti quelli del suo mondo.

Hiei tolse la mano dalla sua guancia e toccò in contemporanea con Miki il vetro del suo ciondolo ritrovandosi nuovamente catapultato nel regno degli spiriti.

I due tornarono così per l’ennesima volta nella dimora del guardiano Thiberius che li accolse con un sorriso,felice di vederli sani e salvi.

Thiberius-Oh mia cara ragazza,sapevo che ce l’avreste fatta. Ho avvertito il momento in cui la malignità celata nella Porta Sacra veniva dissolta nel nulla. Quel Dargonius,il tuo antenato,non mi aveva informato su tutta la faccenda.-

Hiei-Si raccontala ad un altro.- Lo guardò con stizza incrociando le braccia.

Thiberius-Ehm…- Tossì un poco per riprendere in mano la situazione. –ti voglio informare di un fatto che riguarda tua nonna.-

Miki-Cosa è successo?!-

Thiberius-Proprio niente. Sta tornando a casa coi tuoi genitori poiché adesso è in perfetta salute,arriverà domani secondo il tempo del tuo mondo. Naturalmente l’ho anche avvertita della tua riuscita missione.-

Miki-M-mia nonna sa tutto?-

Thiberius-Ovviamente!Lei sarà un futuro membro del nostro consiglio di guardiani!-

Miki-…ah!-

Thiberius-Voglio comunicarti tuttavia che sfortunatamente Dargonius non tornerà più a farti visita ora che il pericolo non esiste più.-

Miki-Peccato. Era una bella sensazione quella che provavo quando mi raggiungeva in sogno.-

Thiberius-Si capisco.- Assunse un espressione seria. –Tu!Demone!- Lo guardò fisso con braccia incrociate.

Hiei venne in avanti come per sfidarlo con un sorrisino ostile.

Il guardiano dopo poco cambiò espressione e un viso addolcito ringraziò il demone per i suoi servigi.

Thiberius-A nome del mondo degli spiriti grazie per tutto ciò che hai fatto insieme a questa ragazza per portare la pace sui tre mondi.-

Hiei-La faccenda era divenuta personale,non l’ho fatto per voi.- Proferì in tono sprezzante.

Thiberius-Ehm…si fa lo stesso.- Sorrise. –Ora cara ragazza premierò tutte le tue fatiche e ti farò dormire.- Soffiò una polvere argentea su di lei. –Questa polvere oltre a farti riposare per un po’ ti guarirà da ogni ferita in breve tempo.-

Miki-Grazie ma non serviva.- Sbadigliò.

Hiei-Ecco bravo finalmente hai fatto qualcosa di giusto.-

Prese in braccio la ragazza che dopo averlo guardato male per l’affermazione,si addormentò. Lo youkai si incamminò così verso l’uscita.

Thiberius-Non dormirà per molto tranquillo. Avrai il tempo per salutarla.-

Hiei-No non è necessario. Meglio evitare uno banale addio.- Detto questo si girò e si indirizzò verso il mondo degli umani.

In breve fu nella stessa stanza che per giorni lo aveva ospitato quando era debole e ferito,ricordò tutti i momenti passati lì adagiando in contemporanea Miki sul letto.

La guardò un attimo.

Hiei-Addio Miki…angelo guerriero…-

Se ne andò così senza aggiungere nulla più,ritornando nel suo mondo.

Una lacrima scese sulla guancia calda della ragazza che dormiva ancora sotto l’effetto della polvere.

 

-Fine 12° capitolo-

  
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