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Autore: kimskins    21/10/2012    5 recensioni
Lei ha passato un'infanzia difficile, dovuta alla morte di entrambi i genitori.
Lui anche, ma sta ripagando i sorrisi persi essendo la causa di altri milioni.
Per lei la danza è tutto, l'unica ancora di salvezza.
Cantare era un hobby per lui, ora un lavoro.
Lei ha solo 16 anni.
Lui ne ha compiuti 18 da poco.
Lei è dura e orgogliosa, col tempo ha imparato a fidarsi solo di se stessa.. poi anche di un angelo.
Lui è il re degli scherzi, dolce e imprevedibile.
Lei ballerà nella sua crew.
Lui odierà la ragazza a primo impatto.
Nessun ballerino può confrontarsi con lui, non ammette paragoni.
Lei rimarrà impassibile, continuando a ballare, ballare, ballare.
Lui, di sottecchi, conitnuerà a farla ballare fino allo strenuo delle sue forze.
Lei, a testa alta, manterrà il confronto, facendogli capire che non mollerà mai. Non di nuovo.
Un giorno lui esagerà, lei piangerà.
Non era mai successo, l'ultima vola era accaduto molti anni fa, alla morte dei suoi genitori.
Lei si stava innamorando, mantenendolo nascosto a se stessa.
Lui si era appena accorto che il suo cuore stava piangendo pesantemente, per l'errore commesso.
Lei si chiama Ronnie.
Lui si chiama Justin.
©.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capther ten - Shine bright like a diamond.








Ronnie's POV.
Momento, momento, momento.
il mio cuore dove era andato a finire? e la ragione? Parlo sul serio.
Avrei voluto evitare con tutta me stessa quell'incontro. Avrei voluto non poterlo vedere per un po', pensare a me stessa e al mio futuro.
Hai scelto tu di andare in tour con lui, ti è sfuggito?
Ho scelto di andare in tour, non ho pensato con chi, me ne fottevo altamente perchè credevo che non andasse a finire così.
Così come?

Quel ragazzo mi aveva talmente fatta uscire pazza che ormai parlavo anche da sola. Bene.
Davvero
cool come cosa.
Ero di spalle, guardavo il mio esile corpo allo specchio pur di non vedere il suo.
Non gli avevo nemmeno risposto, mi ero alzata e mi ero diretta verso il mio camerino senza proferire parola ed era stato meglio così.
Sentì la porta chiudersi e capì che era lui, l'avevo lasciata aperta apposta.
Abbassai lo sguardo e vidi le mie mani posate su quel ripiano, chiamiamolo così.
C'era silenzio, io non avrei parlato per prima, non avrei fatto la prima mossa, non ero stata io la  prima a sbagliare.
Ero stata la prima a soffrire, per causa sua, per quello stupido orgoglio che deve sempre mostrare davanti a tutti.
Vidi le sue mani posarsi accanto alle mie, non le toccava però.

Attenta Ron, non lo vedi?
Cosa dovrei vedere?
Sta facendo tremare il tuo cuore, non ci era riuscito nessuno prima d'ora a parte..
..papà e mamma.

Non mi azzardai nemmeno ad alzare lo sguardo, talmente ero in imbarazzo e avevo timore che notasse il mio rossore accentuato sulle guance.
Tremavo, ma non lo davo a vedere. Come sempre, ero brava solo a far trasparire alcune emozioni, ma non tutte.
Sentì il suo corpo vicino al mio, sentivo il suo calore, il suo profumo di fresco e di menta, il suo battito cardiaco.

Perchè batte così forte?
Batte per te.
Cazzate, tutte cazzate.
Perchè non dai ascolto al tuo cuore ogni tanto?
Perchè ogni volta che lo faccio va a finire sempre male.

Con delicatezza e con la paura quasi di farmi male, sfiorava la mia spalla nuda con le sue labbra.
Dio mio, quasi gli svenivo tra le braccia.
Cercai di rimanere  calma, intatta e ragionevole.

"Justin.." sussurrai, ma preferì non continuare, visto che non ebbi tanto successo quanto credetti.
Lo sentì sorridere vicino al mio orecchio,
quasi lo odiavo.
Quasi perchè era un estasi, sul serio, non riuscivo a muovermi, mi aveva letteralmente paralizzata.
Un passo sbagliato e mi sarei sciolta come un budino.
"Scusami Ronnie."  quelle parole mi fecero trasalire.
Lui? Che si scusava? Un'altra delle sue cazzate.
Rimasi rigida e non ebbi più nessun emozione per ogni suo tocco. O almeno era quello che cercavo di dare a vedere.

"Smettila." finalmente riuscì a parlare. 
La sua mano prese a salire lungo il mio braccio e ad accarezzarlo dolcemente.
Come facevo a resistergli? ancora non me lo spiego.

"di fare cosa?" Mi baciò la spalla, poi vicino all'orecchio.
Non ci vidi più, mi sentì tremendamente il colpa. Davvero.

Come poteva giocare con me in quel modo? Se ci avrebbero visti, non so cosa avrebbero pensato, cosa avrebbero detto in giro e..
Basta farti pippe mentali e ragiona.
Mi stai pompando troppo sangue caro cuore.
Zitto e continua a battere, idiota.

Me lo scollai e mi spostai dalla sua presa che si era fatta salda sui miei fianchi.
“Dove credi di andare?” Rise e mi riavvicinò a se, con un semplice gesto che mi fece trasalire.
“Smettila di prenderti gioco di me.” Rise di nuovo. Incominciava ad irritarmi, parecchio pure.
Oltre ai suoi sbalzi d'umore ci metteva anche il suo sarcasmo da mercatino dell'usato.
Avevo un cuore (a pezzi) anche io, cosa credeva!

“Non mi sto prendendo gioco di te.” Intrecciò le sue mani sul mio ventre e attirò il mio corpo contro il suo.
Se non fosse stato per il cuore a mille e il fiato corto, avrei avuto maggiore autocontrollo.

se non ne fossi stata innamorata.
Smettila di sparare cazzate.
Tu smettila di non accettare la realtà, stupido cervello.

Presi tutte quelle forze che ero capace di raccogliere e mi staccai con un gesto brusco da lui.
“Allora perchè fai così? Perchè continui a toccarmi in quel modo?” Lo guardai con le lacrime agli occhi.
Pungevano e bruciavano, ma dovevo essere forte, forte dentro e fuori, ma con lui ogni fottutissimo gesto e intenzione andava a farsi benedire.

“Ne avevo voglia, tutto qui.” Che bel quadretto.
Io sul punto di piangere e ad urlargli contro mentre lui, menefreghista e tranquillo con le braccia incrociate al petto.
Non capiva che anche io avevo dei sentimenti? Che provavo qualcosa per lui?

Uno a zero per me, cervello mio bello.
Smettila di pompare tutto quel sangue, poi non ragiono più.
Stai incominciando ad accettare la realtà invece.
Fottutissimo cuore, io ti odio.

Lo spinsi ma pareva non essere sorpreso.
Quel ragazzo era lunatico. Tutta la rabbia repressa, le lacrime, il dolore sgorgarono fuori.
E scatenai il tutto su di lui, come un mix perfetto.

“Sei un fottutissimo stronzo, strafottente, lunatico e incosciente. Smettila di prenderti gioco di me!” Mi strinse i polsi, mentre io mi dimenai per liberarmi dalla sua presa.
Ma era salda, lui era forte ed io ero debole.
Non mi rimaneva che arrendermi.

“Io sono responsabile delle mie parole, non delle tue libere interpretazioni.” Ora si metteva a fare anche i giochi di parole? Era mai possibile che doveva farmi arrabbiare sempre di più!?
Finalmente lasciò la mia presa e io lo guardai piangendo, il più lontano possibile da lui.

“Vattene.” Sembrò un sussurro.
Si avvicinò e mi guardò con disprezzo.

“Ma ti sei vista? Non andrai da nessuna parte con il fisico che ti ritrovi. Sei una fottutissima cicciona, senza pudore e rispetto per nessuno. Non ne hai mai avuto per me, stronza. Non vedi l'opportunità che ti ho regalato e porto su un piatto d'argento? Se ora sei arrivata qui è grazie a me, eppure io un ringraziamento da parte tua non l'ho mai ricevuto.”
Mi si contorse lo stomaco, mi sentivo distrutta, amareggiata, una nullità.
Davanti a lui, quel bel ragazzo che credevo di amare, mi sentivo fuori dal mondo.
Volevo sotterrarmi ma allo stesso tempo stringere i denti e ucciderlo con le mie stesse mani.
Teoricamente parlando.
Era vicinissimo, il che comprometteva ancora di più il mio stato d'animo.

“Sei una delusione per tutti, Victoria. Lo sei sempre stata anche per i tuoi genitori.” Lo disse a denti stretti, fissandomi in modo cruciale, da trafiggermi dentro.
Per l'ennesima volta aveva nominato i miei genitori, sapendo che loro erano l'anello mancate della mia felicità e della mia vita.
Urlai e lo spinsi lontano da me.

“Ho preso la mia decisione.” Mentre parlavo vidi Ren entrare preoccupato. Evidentemente ci aveva sentito litigare per l'ennesima volta.
Justin mi guardava spaesato come se fosse appena cascato dalle nuvole.
Era patetico ed odioso oltretutto. Continuai a parlare e come previsto, lo spiazzai.

“Avevo deciso di venire anche con te in tour, perchè è grazie a te se ho cominciato a vivere il mio sogno e avevo intenzione di continuare insieme a te. Ma il tuo continuo trattarmi di merda mi ha fatto cambiare idea. Continuerò solo con Selena, mai più con te.” Vidi Ren avvicinarsi, forse per confortarmi, ma in quel momento avevo solo bisogno di smetterla di piangere anche se non ci riuscivo, ma di farlo da sola.
Mi guardò con aria spaesata, distrutta, di chi avesse appena incassato un colpo.

“N-non mi importa..” Non era sincero, lo capivo, ma ormai tutto era andato perduto.
“Non ero io la ballerina che ammiravi, quella con cui eri in sincronia? Non ero io quella che ti dispiaceva se ne andasse? Quella che avevi paura di perdere e che.. ti mancava?” Lo vidi stringere i denti e voltarsi verso la sua destra. Strinse i pugni e le nocche gli diventarono bianche per la forza che ci metteva.
Non rispondeva. Avevo perso anche l'ultima speranza che cambiasse nei miei confronti, avevo perso tutto, anche la più stupida speranza che potesse migliorare per se stesso ed essere quello che dimostrava di essere davanti alle sue beliebers.

“Justin cosa le hai fatto?” Strinsi un braccio a Ren, prima che partisse in quarta e rovinasse il volto di Justin.
Quest'ultimo non proferiva parola, non aveva intenzione di voltarsi, di parlare, di ribattere.. niente di niente. Poi tutto d'un tratto , senza voltarsi, parlò.

“Vai fuori Ren.” Era calmo. Altra cosa che mi fece irritare.
“Io non me ne vado fino a che non-” Justin lo interruppe di nuovo.
“Per favore Ren.”
“Ron, ti aspetto in macchina.” Annuì, mi lascio un bacio sulla guancia e mi sussurrò di stare tranquilla.
Ma io di tranquillità in quella stanza non ne vedevo la minima traccia.
Ren uscì, e io continuavo a guardare Justin triste e sconsolata, debole e con il viso stanco e pieno di dolore.
Non parlava, mi guardava soltanto. Sembrava distrutto, non piangeva, ma lo vedevo dal suo modo di guardarmi. Sembrava essersi addolcito.
Ma ormai non gli credevo più. Erano state talmente tante le volte che mi aveva presa in giro, che aveva giocato con me che non gli credetti.
Guardai per terra sperando in un ultimo suo sospiro.

“Mi dispiace sul serio.” Avevo sentito bene?
“Perchè mi tratti così? Cosa ti ho fatto di male?” Lo guardai triste e come se fossi un fantasma, che non aveva posto in quel mondo.
Si sedette sul divanetto e incominciò a raccontare.

“Io e Selena ci siamo lasciati.” Lo guardai torva e confusa.
“Cosa? Ma se..” Mi guardò e mi interruppe.
“No Ron. E' tutta una messa inscena.” Posò i gomiti sulle ginocchia e fissò il vuoto. Ci fu un attimo di silenzio.
“Perchè?” Sussurrai. Mi fece segno di sedermi accanto a lui, ma non mi mossi e non lo avrei fatto. Mi avvicinai soltanto.
Capendo le mie intenzioni mi guardò e sbuffò, io incrociai soltanto le braccia e mi sedetti sulla moquette di fronte a lui.

“Pensavo di amarla e così credevo facesse anche lei. Non sai quanto fa male sapere che.. il proprio amore non è corrisposto.” Non poteva nemmeno immaginare quanto potessi capirlo.
Siamo due a zero, ti sto stracciando.
Io piango rammendi e tu ti prendi gioco di me?
Sto solo puntualizzando ciò che tu non hai mai voluto capire.
Spiegati, che sei incomprensibile.
Lo ami.

“Quanto tempo va avanti questa storia?” azzardai a chiedergli.
“Non ha importanza.Fingevamo solo per far contenta la madre, voleva che sua figlia avesse più successo del dovuto. Mia madre ha sempre capito tutto, anche se non me lo ha mai detto, ma i suoi silenzi parlano più di quando apre bocca.” Ci fu un momento di silenzio.
Mi guardò, non avevo notato che lo sguardo che mi porgeva fosse così.. veritiero.
Non mentiva, in quel momento si stava aprendo a me come non aveva mai fatto.

“Ho riversato tutto il dolore represso su di te, trasformandolo in rabbia. Eri così tremendamente perfetta quando ballavi o semplicemente sorridevi che mi trasalivo, mi faceva male vederti felice. Volevo che soffrissi come stavo facendo io.”
“Io non ero felice Justin. Quella era soltanto una maschera. Non lo sono mai stata da quando..” Lasciai la frase in sospeso, non avevo la forza di continuare e nemmeno di mentenere il suo sguardo. Mi cadde l'ennesima lacrima.
Soltanto che una mano, calda e morbida precedette la mia e mi asciugò la lacrima, per poi alzarmi il volto.
Era lì a due passi da me e il mio cuore aveva ricominciato a battere e a tremare.
Perchè a me? Perchè? Mi faceva male vederlo soffrire così, sul serio.

“Da quando ti ho vista ho sempre avuto un certo senso di invidia nei tuoi confronti. Con il ballo riuscivi a.. ad essere felice, spensierata, mettevi da parte tutti i tuoi problemi per dedicarti a ciò che ami di più.” Era tremendamente vicino, il suo e il mio sguardo si alternavano dalle labbra agli occhi.
Era un gioco di sguardi, di tocchi e di parole che mi fecero sussultare.

“Eri così te stessa che non riuscivo a smettere di ammirarti da lontano. Brillavi come un diamante.” Lo lasciai parlare, non trovavo nemmeno le forze di reagire, togliermelo di dosso.
“Justin..” Provai ma non riuscì a dire altro.
Era in ginocchio sopra di me, sentivo il suo cuore battere forte.

“Ormai ho preso la mia decisione, mi dispiace.” buttai fuori tutto d'un tratto.
Non avrei cambiato idea per pietà nei suoi confronti. Non lo avrei fatto.

“Non voglio che questo cambi le cose tra noi, okay?” Non capivo, a cosa si riferiva?
Sentì il mio cuore sussultare,
ero in... paradiso.
Le sue morbide labbra si erano dolcemente posate sulle mie, per finire in una danza che avrei voluto durasse una vita intera.
Era in quel momento che non mi sentì più un fantasma, era in quel momento che mi sentì stringere tra le sue braccia, nonostante la scomoda posizione.
Lo lasciai fare facendomi cullare dalle sue carezze vellutate e dalle sue labbra che non avevano intenizione di staccarsi dalle mie.







THAT'S ME!

beeeh? Che ne pensate di questo colpo di scena? SBEM, mi sono letteralmente superata.
Mi stavo emozionando scrivendo a scena finale AHAHAHAHAH.
Scommetto che nessuno se lo aspettava........... sinceramente nemmeno io lol.
Posso pure pensare una cosa, ma quando scrivo mi faccio trascinnare dal momento, quindi non so MAI come andrà a finire e potrei anche dirvi adesso come andrà a finire la storia ma statene pur certe che finirà diversamente da come vi avrei detto AHAHAHAH.
Sono fatta così, un po strana ecco.
Scusate il giorno di ritardo ma, wow, mi sono superata sul serio, questo è il secondo capitolo che mi soffidsfa.
Che ne dite, cosa ne pensate? Mi farebbe piacere sapere cosa ne pensate, cosa succederà dopo secondo voi e cosa ne pensate di questo Justin un po' pazzo :)
CALM DOWN, c'è un aticipo anche qui!
Questo capitolo è scritto da Ronnie ma nei prossimi farò parlare anche Ren e Justin, magari ci sarà anche James, chi lo sa!
I colpi di scena possono capitare ovunque c:
Tornando al capitolo Justin nasconde di non essere contento della sua scelta, ma alla fine si svela e.. viene trasportato dal momento, poi capirete il perchè di questa affermazione.
Nei prossimi capitoli Justin e Ronnie non si incontreranno, ma ne soffriranno entrambe.
James sembra rivelarsi il ragazzo del chatlog, anche se lei non gliene ha parlato direttamente, ma pensa che sia così, o almeno si illude che lo sia. (capirete anche questa di affermazione prossimamente AHAHAH)
Ren si sentirà di nascosto con Sel, ecco il perchè dei capitoli raccontati da Ren.


Basta, ho già svelato troppo lol.
Un a massive thank you  a tutte coloro che leggono in silenzio, chi aggiunge tra le preferite e chi recensisce, non potete immaginare quanto mi faccia piacere.
Alla settimana prossima, stavolta sarò puntuale, pubblicherò il capitolo sabato, anche perchè il capitolo è già nella zona 'work in progress' lol.
ps. Ogni tanto ci saranno delle affermazione 'LIKE THAT' in inglese, mi piacciono particolarmente lol.
Alla prossima bellezze, un besos.






Un bacio, Jes.

  
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