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Autore: Michy90    05/05/2007    2 recensioni
Dopo 6 anni trascorsi a New York per proseguire i suoi studi di danza classica e moderna, Sylvia Allen, migliore amica di Bulma e Goku, torna alla Capsule Corp.dove viveva prima di partire. Ma molte cose sono cambiate...Sylvia si troverà allora immersa in un mondo a lei quasi del tutto sconsciuto, fatto di sfere di ki, super saiyan e amori pronti a sbocciare, tra passi di danza e battaglie.
PS:Ho ringiovanito un pò Bulma!^_^
Genere: Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Bulma, Goku, Nuovo personaggio, Vegeta
Note: Alternate Universe (AU), What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 5  ~ Ricordi ~

 

 

La pioggia cadeva fitta, quel venerdì pomeriggio, e Gohan e Sylvia, che erano già alla loro quarta lezione, erano alle prese con i loro compiti.

Il piccolo Gohan, chino sul librone di grammatica, eseguiva degli esercizi di analisi morfologica, concentratissimo, mentre Sylvia, dall’altro lato del tavolo, guardava assorta lo schermo del suo computer portatile, dove stava scrivendo la sua tesi di laurea. Con un impercettibile sbuffo, cancellò una frase che riteneva fosse troppo debole e si stava già scervellando per trovare un altro modo in cui poter esprimere lo stesso concetto, quando Bulma entrò nella stanza con un pacco di cd in mano.

-Ecco qui, Sylvia- disse posandoli sul tavolo -Ho trovato solo questi dove mi hai detto tu-

-Grazie, puoi lasciarli qui- rispose Sylvia senza staccare gli occhi di dosso al computer.

-Come mai così pochi?- chiese Bulma accigliata.

-Quelli sono di musica classica, le altre canzoni le ho qui- rispose Sylvia indicando il computer, dove lampeggiava la scritta  “L’evoluzione del giornalismo nel XX secolo”

-È questa la tesi da sostenere?- chiese Bulma avvicinandosi allo schermo.

-Già- rispose Sylvia -Non è difficile, vero?-

-Ehm…Se lo dici tu..- rispose Bulma esitante.

In quel momento, la porta laterale della cucina, che dava sul giardino, si spalancò con forza, mentre un tuono rimbombava in lontananza, accompagnato dal rumore della pioggia scrosciante.

Vegeta, a torso nudo, vestito solo con dei pantaloncini e scarpe da ginnastica e bagnato fradicio,entrò senza troppa fretta in casa, quasi ignaro del temporale.

-Vegeta!- trillò Bulma -Cosa ci facevi fuori con questo tempaccio! E guarda come ti sei ridotto! Entra, altrimenti ti prenderai un raffreddore! Aspetta qui, ti porto degli asciugamani- disse tutto d’un fiato, sparendo nella stanza adiacente.

Vegeta, che non aveva dato alcun segno di aver sentito le parole di Bulma, chiuse di malagrazia la porta ed entrò nella stanza, proprio mentre l’azzurra tornava con un carico di asciugamani bianchi accuratamente ripiegati. Sembrava quasi che li tenesse a portata di mano.

-Ecco, asciugati, altrimenti potresti ammalarti..Tieni- gli disse Bulma allungandogli un asciugamano.

-Non mi serve questa roba- disse scortese Vegeta sorpassando Bulma, mentre piccole gocce di pioggia percorrevano il torace del Saiyan, cadendo lente sui suoi addominali.

Bulma rimase lì impalata solo per un momento, gettandosi poi all’inseguimento di Vegeta. -Dove stai andando?- gli urlò dietro.

-Cosa ti importa, non ti riguarda! Piantala di inseguirmi, donna!- rispose Vegeta infastidito.

-Ah si, eh?- disse Bulma in tono di sfida -Beh, allora arrangiati, io me ne vado!- dichiarò, posando comunque gli asciugamani su una mensola lì vicino.

-Vattene pure, cosa m’importa!- Irritato, Vegeta la guardò allontanarsi. Poi, effettivamente, pensò che se, come era sua intenzione, avesse fatto una doccia, gli sarebbero serviti eccome. Li prese tutti e sparì diretto al primo piano.

                                                         

                                                      *                                      *

 

Sylvia finì di battere l’ultima parola e, soddisfatta, mise un punto al termine della frase.

Salvò il lavoro, poi rivolse la sua attenzione ai cd che Bulma le aveva portato, sfogliandoli ed esaminando le canzoni con un vago cipiglio. Due settimane dopo si sarebbe svolta l’audizione a teatro, e Sylvia aveva montato un pezzo di almeno tre minuti per la prima parte della prova. La seconda parte, invece, sarebbe stata rivolta alla danza contemporanea. Realizzare le coreografie aveva richiesto non più di quattro giorni. Sylvia era molto soddisfatta delle sue scenografie, ci aveva messo il cuore nel farle, e sperava che agli esaminatori sarebbero piaciute almeno la metà di quanto era piaciuto a lei ballarle.

Alzò lo sguardo verso un concentratissimo Gohan e sorrise. Era così dolce!

La madre un po’ meno. Come Bulma aveva predetto le lezioni di Gohan si erano rivelate più ardue del previsto. Non certo per il bambino, anzi, lui era un angelo; imparava in fretta e capiva al volo. No, il problema di fondo era la madre. Chichi infatti si era rivelata più che asfissiante, e mentre Sylvia stava a sentire le sue opprimenti raccomandazioni riguardo la parte di programma scolastico che Gohan doveva ancora svolgere, Bulma, alle spalle della mora, guardava Sylvia a braccia conserte, con uno sguardo come per dire “te l’avevo detto”. Ma Sylvia non si era arresa, anzi.

Così erano arrivati alla loro quarta lezione, che procedeva senza intoppi di alcun genere.

La ragazza guardò l’orologio, ravviandosi una ciocca di capelli scuri. Le sette e trenta.

-Gohan- disse.

Il bambino alzò il capo -Si?- chiese                    

-La lezione è finita- gli disse con un sorriso -Continuerai domani-

-Va bene- rispose il bambino chiudendo il quaderno.

-Bravo!- disse Sylvia orgogliosa -A lavarti le mani, forza. La cena è quasi pronta-

Gohan saltò giù dalla sedia e corse verso il bagno, mentre Sylvia entrava in cucina per aiutare Bulma e mamma Brief.

-Ciao cara- cinguettò quest’ultima –Allora, come vanno le lezioni?-

-Oh, benissimo!- rispose Sylvia -Gohan è un bambino davvero molto studioso-

-Non avevo dubbi- rispose mamma Brief -Puoi portare questo in tavola?-

Sylvia prese il cestello del pane e lo portò in sala da pranzo, seguita da Bulma che reggeva le bevande.

-Quanto manca ancora per riattivare le sfere del drago?- chiese Sylvia sperando di suonare neutro e guardando l’amica di sottecchi.

-Un giorno in meno di ieri- le rispose Bulma con un sorriso furbastro.

-Bulma! Dicevo sul serio!- la rimproverò Sylvia.

-Anch’io- asserì l’azzurra convinta -Da quando me l’hai chiesto l’ultima volta sono passate più o meno 24 ore…-

Sylvia avvampò, voltando il viso per non farsi vedere e facendo finta di aggiustare un lembo della tovaglia. Era più forte di lei: non riusciva a non pensare quanto tempo ancora mancasse per far tornare in vita Goku.

-Mi ero dimenticata di avertelo già chiesto, scusa- disse facendo finta di nulla.

Bulma la guardò critica, incrociando le braccia.

-Non fare quella faccia per favore…- cominciò Sylvia, ma venne interrotta da Vegeta che entrò in cucina. Scoccò loro uno sguardo di sufficienza e si mise a sedere.

-Allora, questa cena?- disse scontroso.

-Eccola qui- fu mamma Brief a rispondere mentre entrava in cucina con un’enorme teglia di pasticcio di carne e rognone -Tutti a tavola!-

Mangiarono con gusto, soprattutto Vegeta che si saziò con solo tre porzioni abbondanti di pietanza più il tiramisù, che Bulma aveva cucinato quella sera su richiesta di Sylvia e Gohan, che ne mangiarono in quantità.

Per tutta la cena Sylvia fu immersa nei suoi pensieri. Sperò che Bulma non si fosse fatta qualcuna delle sue idee strampalate solo perché le aveva chiesto per l’ennesima volta di quelle sfere. Ma Goku le mancava davvero. Il solo pensiero che la consolava era che lo avrebbe riabbracciato presto, dato che mancavano circa tre settimane alla riattivazione delle sfere.

All’improvviso ebbe un colpo al cuore. Lui l’avrebbe riconosciuta? Avrebbe ricordato chi era e…cos’avevano fatto insieme? Si sarebbe ricordato che era stata lei la prima ragazza ad averlo baciato? Sylvia lo ricordava alla perfezione…

 

Goku era lì, aspettava il suo turno per andare a combattere la semifinale contro Tenshinan . Sarebbe stato arduo qualificarsi per la finale quell’anno…Ma lui era sicuro di farcela, anche perché c’era in ballo il destino della Terra, se Piccolo avesse vinto.

I suoi sensi acuti percepirono che stava arrivando una persona. Dal passo leggero poté percepire che si trattava di Sylvia, e si voltò.

-Ciao Goku- sorrise lei.

-Ehi, ciao! Cosa ci fai qui?-

-Ti volevo parlare un attimo…Puoi venire?-

-Si, va bene- disse perplesso -È tutto a posto?- chiese poi, chiedendosi di cosa volesse parlargli Sylvia. La guidò dietro il padiglione, dove non  potevano essere visti. La ragazza prese coraggio.

-Senti…- cominciò lei, abbassando lo sguardo -Io volevo dirti una cosa-

-Ti ascolto- sorrise Goku, gli occhi neri nei suoi verde smeraldo. Era così bello!

-Ecco vedi…Io ho deciso di partire per New York- disse Sylvia guardandolo negli occhi -Ci ho pensato e credo che sia la scelta migliore…Qui non potrò mai realizzare i miei sogni, e ora che tu…-

-Ora che io mi sposo…È questo che vuoi dire, vero?Hai deciso di partire perché mi sposo…- disse Goku capendo cosa volesse dire la ragazza.

-Non fraintendermi!- esclamò Sylvia. Doveva spiegarsi, altrimenti lo avrebbe rimpianto per tutta la vita. -Chichi ha detto che hai promesso di sposarla e so che tu mantieni la parola, anche se si tratta di una promessa fatta quando eravate bambini…Io devo partire anche perché non ce la farei a vederti con lei…- Sylvia si rese conto che stava tirando fuori tutti i sentimenti che provava per lui, e anche se la ragione le diceva di non farlo, di non parlare, il cuore non poteva più tenersi tutto dentro -Tu sei sempre stato più che un amico per me, credimi, ma non te l’ho mai detto, perché pensavo che mi avresti respinta o… non so…-

-Sylvia- l’interruppe Goku stupito. Questa era l’ultima cosa che si sarebbe aspettato. Sylvia…La bellissima ragazza amica di Bulma, l’irraggiungibile giovane donna con quei luminosissimi occhi verdi, che gli faceva battere il cuore quando la vedeva…innamorata di lui?

-Ti prego, fammi parlare, ora che ho trovato il coraggio di dirtelo…Io non potrei mai sopportare di vederti con lei…è per questo che devo partire, andarmene…-

-Sylvia, tu stai scappando da te stessa…e da me…-disse piano Goku.

-Si, è vero, ma ti prego…Non farmene una colpa!Se tu provassi quello che provo io adesso mi capiresti…Tu stai per sposarti, Goku…- Sylvia stava per scoppiare in lacrime. Goku se ne accorse e la prese tra le braccia, ancora stupefatto da quella sconcertante serie di rivelazioni.

-Certo, ti capisco…Hai ragione, non posso rimangiarmi una promessa fatta, non voglio che tu pensi che il ragazzo che ami sia un’ipocrita…-

-Come poteri pensarlo?- sussurrò Sylvia stretta a lui, il viso sulla sua spalla.

-Io non amo Chichi…imparerò a farlo con il tempo, forse, ma sappi che sarai sempre nei miei pensieri…E quando tornerai…-

-Non illudermi…Quando tornerò non potrà mai esserci nulla tra noi. Tu sarai sposato-

-Forse questo non m’impedirà di amarti, Sylvia- la scostò un po’ da sé, sollevandole il mento e sorridendole. -Non piangere per me...Se avessi saputo che una ragazza così straordinaria si sarebbe innamorata di me non avrei fatto quella maledetta promessa…Ma ricordati che sarai sempre con me, nel mio cuore…Ti amo- disse.

-Ti amo anch’io- gli rispose Sylvia, mentre una lacrima solitaria scendeva lungo la sua guancia. Goku la catturò dolcemente con un dito e si chinò verso di lei, le sue labbra su quelle morbide e dolci di Sylvia, abbracciandola, mentre sperava che quel momento non potesse finire mai.   

 

Era stato il bacio più bello della sua vita, e quello che ricordava con maggior emozione. Ma se ripensava a quella promessa d’amore eterno che si erano scambiati in nome della malinconia e della probabilità di non vedersi mai più, le veniva quasi da ridere. Entrambi erano poco più che adolescenti e quelle parole, dettate dall’istinto erano tanto meravigliose quanto irrealizzabili.

Goku amava la moglie, aveva avuto un figlio da lei, e per quanto Chichi potesse essere petulante con il figlio, amava suo marito.

Sylvia aveva amato il suo, di marito, e stava cercando di dimenticarlo, cosa che, anche se non facile, le stava riuscendo.

Entrambi si erano costruiti una vita lontano dall’altro e quella promessa si dissolveva nel nulla.

Ma era stato bello ricordarla. Le faceva pensare ai tempi in cui era sicurissima dei suoi sentimenti per lui, tanto da promettere che si sarebbero amati per sempre. Solo Goku poteva dire, con il suo ritorno, quanto di vero ci fosse in quelle parole impresse nella memoria.

 

                                                     *                                        *

 

Allacciò le scarpette da ballo alla caviglia e vi salì, facendo una graziosa piroetta per saggiare la resistenza del gesso alla punta. Legò i capelli in una coda alta ed accese la musica.

La prima nota partì e Sylvia cominciò a muovere le braccia in alto, salendo sulle punte, facendo dei giri sulla gamba destra, come base, per poi slanciare la sinistra indietro, un braccio proteso in avanti e uno aperto in fuori, per ruotare la gamba con delle piroette che cambiarono in piccoli giri veloci da un piede all’altro, sulle punte, in diagonale. Si fermò, e dall’angolo della stanza dove si trovava prese una rincorsa leggera e saltò, le gambe perfettamente aperte. Ricadde scendendo a terra, una mano appoggiata al pavimento e l’altra in alto, le gambe che si aprivano progressivamente in una spaccata laterale. Risalì e saltò di nuovo, per poi tornare giù quando la canzone finì.

-Wow- disse una voce.

Sylvia si voltò. Appoggiato alla porta c’era Gohan, che la guardava meravigliato. La ragazza sorrise

-Sei molto brava- affermò Gohan colpito.

-Grazie, Gohan- disse Sylvia spegnendo lo stereo, che stava mandando la canzone successiva a quella che la ragazza aveva ballato -Volevi dirmi qualcosa?-

-Si…posso allenarmi con Piccolo? Oggi è una bella giornata e pensavo di approfittare…È un po’ che la mamma mi impedisce di allenarmi e sono fuori esercizio…- pareva un po’ esitante, come se temesse che Sylvia potesse dirgli di no o che gli dicesse che avrebbe dovuto chiederlo a Chichi e non a lei.

-Vai pure, non preoccuparti, vuol dire che rimanderemo la nostra lezione ad un altro giorno- rispose Sylvia

-Davvero posso? Grazie!- Gohan sorrise raggiante correndo ad abbracciare Sylvia.

Lei ricambiò scompigliandogli affettuosamente i capelli.

-Ehm…però…- disse il bambino esitando, lo sguardo a terra.

Sylvia, che aveva capito che cosa preoccupava il bambino, si morse il labbro per non ridere intenerita -Non preoccuparti, la mamma non saprà nulla, questo sarà il nostro segreto-

-Grazie Sylvia!- esclamò Gohan dandole un bacio sulla guancia e precipitandosi fuori dove Piccolo l’aspettava.

La ragazza si voltò per mettere in ordine lo scaffale dei cd, quando dallo specchio vide avvicinarsi…

-Già gli insegni a trasgredire le regole, eh?- disse la voce di Bulma dietro di lei.

-Ti ho vista dallo specchio- rispose Sylvia senza voltarsi -Non avresti dovuto metterne così tanti-

Bulma non si scompose -Non credi che dovremmo parlare?-

-Perché?- chiese Sylvia quasi indifferente.

-Se non vuoi non fa niente…Ma secondo me dovresti sfogarti con qualcuno, non va bene tenersi tutto dentro- rispose Bulma guardando l’amica attraverso lo specchio.  

-Non devo parlarti di nulla che tu già non sappia- disse Sylvia voltandosi verso l’azzurra.

-E che mi dici di ieri sera?- chiese l’azzurra perspicace.

-Stavo solo ripensando alla nostra promessa…- Sylvia rise sconsolata mentre si sedeva a terra imitata da Bulma, scuotendo la testa -Quanto eravamo ingenui…-

-Eravate innamorati- corresse l’azzurra, che non aveva avuto bisogno di altri riferimenti per capire che la persona che turbava i sentimenti di Sylvia era Goku.

Sylvia rise tamburellando le dita sul parquet della sala da ballo -Eravamo…-

-Tu lo sei ancora?- chiese Bulma.

Sylvia si era aspettata quella domanda, ma quando le giunse alle orecchie, esitò -Non lo so, Bulma- disse poi -In un certo senso ho mantenuto la promessa, perché anche se ho amato moltissimo Ran al punto di sposarlo, un posto per Goku nel mio cuore c’è sempre stato. E non mi sono mai pentita di questo. Ma Goku…è sempre Goku- concluse la more facendo le spallucce.

Bulma sorrise -Hai bisogno di fare un po’ di chiarezza dentro di te…Che ne dici di un po’ di shopping?-

 

                                                         *                                      *

 

 

 

 

 

  
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