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Autore: Burupya    21/10/2012    4 recensioni
Ho cominciato a scrivere questa storia in un giorno in cui avevo perso ogni speranza proprio come il protagonista, Akira. Mentre cammina cupo per le strade la sua attenzione viene attirata da qualcosa. Qualcosa che fa accendere una piccola luce nel suo mondo buio...
L'inizio è molto tragico, ma non fatevi scoraggiare :3
dal capitolo 7:
“Sì! Voglio un tuo bacio”
Hisaki lo guardò negli occhi.
“Sicuro di non volerlo dalla mia parte malefica?!”
“Sei geloso?”
“Dovrei essere geloso di me stesso?”
“Mh non eri proprio tu!”
“Quindi sei stato baciato da un altro?!”
“Bè... Insomma mi si sta fondendo il cervello a ragionare!! Non puoi baciarmi e basta?”
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Forever'
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Scusate se ho ritardato un po' a pubblicare l'ultimo capitolo, ma in questi giorni sono stata impegnata e non ho mai acceso il pc T-T
buona lettura ♥


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Quella sera, quando Hisaki uscì dallo studio per cena trovò una sorpresa: appena fuori dalla porta, a terra, c’era una rosa rossa. Hisaki la raccolse annusandone il profumo: chi ce l’aveva messa? Akira? Non era da lui far cose così romantiche. Il ragazzo andò in sala da pranzo e quello che si trovò davanti lo fece restare a bocca aperta dallo stupore: la stanza era illuminata dalla flebile luce delle candele sparse qua e là, sul tavolo erano sparsi dei petali di rosa. Di fianco al tavolo, in piedi, c’era Akira. Con addosso dei pantaloni bianchi e una camicia blu. Era la prima volta che Hisaki lo vedeva vestito così... Ed era mozzafiato. Le maglie larghissime e i jeans che indossava di solito non gli rendevano giustizia. Akira gli sorrise.
“Ben arrivato signorino Hisaki, sarai stanco dopo aver lavorato così tanto!”
Hisaki non riusciva a dire una parola. Erano poche le cose che l’avevano stupito nella vita. Quella era una di esse. Akira gli si avvicinò e gli diede un bacio sulla guancia.
“Sono così affascinante da lasciarti senza parole?”
Hisaki restò in silenzio qualche secondo, poi finalmente parlò.
“In effetti, lo sei” gli disse guardandolo negli occhi. Quello sguardo era davvero stupendo, i suoi occhi rossi che brillavano riflettendo la luce del fuoco erano più belli del solito.
“Per una volta mi sento io fuori luogo ad essere vestito così” aggiunse Hisaki sorridendo.
“Ma tu sei sempre bellissimo qualunque cosa tu abbia addosso... E ancora meglio senza niente”
Hisaki gli diede un piccolo pugno sul petto.
“Hum, hai resistito due minuti senza dire sconcerie, è un record!”
“Scusa, ma queste frasi mi vengono dal cuore guardandoti”
“Scemo!” gli disse Hisaki sfiorandogli le labbra con le dita.
I due cenarono assieme al lume di candela, dopodiché uscirono in terrazzo. Hisaki era seduto sulle gambe di Akira con la testa nell’incavo del suo collo. Era insolito per lui stare così, solitamente non si lasciava andare a gesti troppo affettuosi. Ma quella sera stare in quel modo, sentendo il cuore di Akira battere, a guardare le stelle... Era bellissimo.
Akira ne approfittava per coccolarlo un po’: con una mano gli accarezzava i capelli, l’altra era stretta a quella di Hisaki.
“Guarda, una stella cadente!” disse Akira “Hisaki toglimi una curiosità... Qual è il tuo desiderio più grande?”
“Se te lo dico poi non si avvera, no?”
“Daiiii non fare il prezioso come al solito!”
Hisaki sorrise.
“Ok ok... Il mio desiderio... E’ dare tutto quello che posso alla persona per me più importante!”
Akira restò perplesso per un po’, poi il suo viso si illuminò.
“Cioè a me?”
“No, a mio nonno! Ma che cacchio di domande fai scemo?!” Hisaki gli disse queste parole con un leggero sorriso sulle labbra “Piuttosto, perché tutto questo romanticismo stasera?”
“Così, tu hai fatto tanto per me... E per una volta volevo essere io a lasciarti senza parole”
Hisaki restò a bocca aperta per qualche secondo, poi lo baciò dolcemente. Quando si separarono Akira appoggiò la fronte alla sua.
“Hisaki... Sei ancora dell’idea di andare ad uccidere Kiroi?”
“Io... Non posso perdonarlo per quello che mi ha fatto... D’altra parte però... Temo che trovandomelo di fronte riesca a plagiarmi ancora...! In fondo il sigillo non c’è più”
“Non ti voglio perdere” disse Akira triste.
Hisaki restò in silenzio per qualche secondo.
“Non mi perderai mai Akira, il mio cuore ti appartiene... E sarà tuo per sempre”
Akira lo fissò negli occhi, poi gli sorrise.

Il giorno dopo, quando Hisaki si svegliò e allungò un braccio vicino a sé trovò il letto vuoto. Aprì di colpo gli occhi: Akira non c’era. Hisaki si alzò e si vestì, poi lo cercò per tutta la villa senza trovarlo.
“Sai dov’è andato Akira?” chiese vedendo il maggiordomo.
“E’ uscito senza dire dove andava, ma mi ha chiesto di darle questo” disse porgendogli un biglietto.
Hisaki lo prese e lesse: c’erano solo quattro parole.
Ricordati la mia promessa
Hisaki restò perplesso. Che voleva dire...? La sua promessa...
Ti prometto che io non ti abbandonerò mai!
Hisaki la ricordava alla perfezione. Ma ancora non capiva il perché di quelle parole. Poi ricordò la domanda che gli aveva fatto Akira la sera prima. Ricordò anche che non molto tempo fa Akira gli aveva chiesto dove si nascondeva Kiroi. Quel giorno Hisaki pensava fosse semplicemente una sua curiosità, ma ora finalmente capì. Scattò verso il garage correndo a più non posso e inforcò una delle sue moto uscendo a tutto gas: corse per le strade ignorando qualsiasi precedenza, sentiva il cuore in gola e la vista offuscata dalle lacrime. Erano lacrime di paura. Paura di perdere la cosa più importante che aveva. Quando arrivò al castello di Kiroi, in mezzo alla foresta, entrò correndo. Percorse il lungo corridoio d’entrata e arrivò finalmente al salone centrale. Appena entrò l’odore del sangue gli penetrò nelle narici dandogli un senso di nausea. Vide Kiroi a terra, in una pozza di sangue. A pochi passi da lui... C’era Akira. Era di spalle, in mano aveva una katana.
“A... Akira...!” disse Hisaki con voce tremante.
Akira si girò verso di lui: in quel momento Hisaki vide che quello che Akira aveva addosso non era solo il sangue di Kiroi. C’era anche il suo sangue. Sul suo petto c’era una ferita. Akira gli abbozzò un sorriso poco prima di cadere a terra.
“AKIRA!” urlò Hisaki scattando verso di lui: gli si inginocchiò di fianco tenendo il suo busto fra le braccia.
“Akira che diavolo hai fatto?! Non dovevi venire qui!! Non dovevi!!” sul viso di Hisaki scendevano fiumi di lacrime. La sua voce tremava. Il suo cuore batteva all’impazzata.
“Hisaki... Mi dispiace” Akira parlava con un filo di voce “Sai una cosa? Condividiamo lo stesso desiderio... Anche il mio era quello di dare tutto ciò che potevo alla persona per me importante... A te, Hisaki... Per questo sono venuto qui... Ora hai anche la libertà! Non devi più temere la tua parte malvagia... Puoi vivere sereno”
“Che stai dicendo?! Come posso vivere sereno se non ci sei tu?! AKIRA! Non azzardarti a morire!”
“Scusami, ti faccio arrabbiare fino alla fine” disse Akira con un sorriso mentre alzava la mano tremante fino a toccare il viso di Hisaki “Sappi che ti amo più di qualsiasi altra cosa al mondo... Sei stato la cosa più bella che potesse capitarmi”
Akira allungò il viso verso quello di Hisaki: le loro labbra si stavano per sfiorare quando la mano di Akira scivolò giù dalla guancia di Hisaki cadendo a terra e la sua testa cadde all’indietro. Hisaki sgranò gli occhi. Non poteva crederci. Non voleva crederci.
Akira gli aveva dato tutto.
Il sorriso.
La fiducia.
Il suo cuore.
Il suo corpo.
E ora anche la sua vita.
Era stato la sua luce nel baratro buio. Gli aveva fatto battere il cuore dopo tanto tempo. Gli aveva fatto sperare che in quel mondo ci fosse ancora qualcosa per cui valeva la pena lottare. E ora era lì. Tra le sue braccia, immobile. Senza vita. Hisaki lanciò un urlo così straziante che echeggiò per tutta la stanza facendo tremare i vetri. Poi abbandonò la testa sul petto senza vita di Akira singhiozzando. Si sentiva morto anche lui, avrebbe voluto strapparsi il cuore dal petto per non sentire più quel dolore che lo lacerava dentro. Nella sua testa riecheggiavano quelle parole
“Ti prometto che io non ti abbandonerò mai!
Eppure ora si sentiva più solo che mai.
Niente avrebbe mai riempito il vuoto che Akira gli aveva lasciato.

Nei giorni seguenti, Hisaki passò il tempo chiuso nel suo studio. Per tutto il giorno non faceva altro: non riusciva a mangiare, vedere il posto di Akira vuoto lo faceva stare troppo male; e non riusciva nemmeno a dormire, gli mancava il caldo abbraccio del ragazzo che amava. L’unico motivo per cui non aveva abbandonato anche il suo lavoro era perché sapeva che Akira adorava leggere il suo manga. Lo continuava solo per lui, anche se sapeva benissimo che non avrebbe mai potuto vedere la fine.
Un giorno il suo sguardo si posò sul fascicolo che aveva disegnato Akira, i suoi occhi divennero lucidi. Hisaki posò di colpo la matita e si alzò: aveva bisogno di uscire, quella casa era troppo piena di ricordi, ogni angolo di essa gli ricordava Akira e non riusciva più a sopportare il peso che portava nel cuore.
Mentre camminava a testa bassa per la strada il suo sguardò si posò su un bar: quello in cui aveva mangiato il gelato con Akira, lo stesso dove aveva rivisto anche Kiroi. Per quanto cercasse di fuggire dai suoi ricordi, gli era impossibile. Sapeva benissimo che quel dolore era inevitabile e sarebbe durato per sempre. Hisaki sospirò rassegnato ed entrò nel bar: si sedette allo stesso tavolo in cui era stato con Akira, fissando la sedia vuota di fronte a sé: nei suoi ricordi rivedeva quel sorriso che illuminava le sue giornate e che ora non c’era più. Hisaki chiuse gli occhi cercando di trattenere le lacrime.
“Scusi se la disturbo, mi è stato chiesto di darle questo”
Hisaki riaprì gli occhi: la voce era quella di uno dei camerieri.
“Grazie” disse il ragazzo prendendo la busta che gli stava porgendo. Dentro c’era un bigliettino
Ti avevo promesso che non ti avrei mai abbandonato...
Hisaki restò di sasso. Solo lui ed Akira sapevano di quella promessa. Cosa diavolo significava quel bigliettino?! La scrittura sembrava quella di Akira, eppure non poteva essere... Akira era morto fra le sue braccia, lo ricordava come fosse ieri.
All’improvviso sentì qualcuno coprirgli gli occhi e sobbalzò. Sentì un respiro caldo sul collo e poi delle parole sussurrate...
“Ti sono mancato...?”
Hisaki sentì il cuore accelerare all’impazzata. Quella voce...
Il ragazzo portò le mani tremanti su quelle che gli coprivano gli occhi togliendole lentamente: aveva paura a girarsi... Paura che le sue speranze venissero infrante. Alla fine trovò il coraggio: aprì gli occhi volgendo lo sguardo: davanti a sé quegli occhi verdi e quei splendenti capelli biondi. Il viso che tanto amava.
“A... A... Akira...!” la sua voce tremava. Non poteva credere ai suoi occhi. Poi ci pensò un attimo: non poteva essere davvero Akira... Quella volta, al castello, il suo cuore non batteva più, ne era certo...
“Oddio sto diventando pazzo...” sussurrò pensando che quella fosse solo un’allucinazione.
“Ma che stai dicendo?” gli chiese Akira perplesso. Poi intuì ciò che Hisaki pensava.
“Hey, sono vero! Sono proprio io, in carne ed ossa! Non ci credi? Guarda” Akira fermò un cameriere ordinando un gelato.
Hisaki guardò la scena senza parole. Se anche il cameriere poteva vederlo e sentirlo... Non poteva essere solo frutto della sua pazzia. Hisaki scattò in piedi e buttò le braccia attorno al collo di Akira saltandogli in braccio: si era avvinghiato a lui intrecciando le gambe dietro al suo bacino e lo stringeva così forte da togliergli quasi il fiato.
“Hi-Hisaki!” disse Akira stupito.
“Akira... Tu... Non hai idea... Dell’inferno che ho passato...!” disse Hisaki tra un singhiozzo e l’altro. Akira sentiva le sue lacrime scendere sul proprio collo. Per un attimo cercò di immaginare come sarebbe stata la sua vita senza Hisaki... E capì come doveva essersi sentito il suo amato dopo la sua morte. Akira lo strinse a sé ignorando tutti gli occhi che erano puntati su di loro.
“... Scusami” gli sussurrò appoggiando la fronte sui suoi capelli.
Ci volle un bel po’ prima che Hisaki si calmasse, quando lo fece i due si sedettero al tavolo uno di fianco all’altro: Hisaki teneva stretta una mano di Akira come avesse paura di perderlo ancora.
“Se non eri morto... Dove sei stato tutto questo tempo?” gli chiese infine Hisaki. Prima era stato così preso dalla gioia di rivederlo da non pensarci.
“A dire il vero... Ero davvero morto” disse Akira. Hisaki restò basito. Ma che diamine stava dicendo?!
“E’... Impossibile!!”
“Hai vissuto fin da piccolo in un mondo con maghi che volano, parti malvagie che si risvegliano all’improvviso, sigilli e cose varie... E ora non credi a una cosa del genere?!” rispose Akira.
Hisaki ci pensò un attimo. In effetti il discorso di Akira aveva senso.
“Mi sono svegliato all’improvviso poche ore fa... A essere sincero non so nemmeno io il perché sono tornato in vita... Forse uccidere un mago ti dona l’immortalità?!” disse Akira sorridendo.
“Qualunque sia il motivo...” disse Hisaki portando la mano di Akira alla propria guancia “... Grazie a Dio sei qui...”
Akira usò l’altra mano per scompigliargli i capelli.
“Sono felice anch’io di rivederti, Hisaki”
I due restarono fermi in quel modo per qualche minuto, quando all’improvviso lo stomaco di Hisaki brontolò: Akira lo guardò e gli sfuggì una piccola risata, poi però ripensò a quando aveva abbracciato Hisaki... Era più magro del solito.
“Hisaki... Hai mangiato in questi giorni...?”
“Ehm...” Hisaki evitò lo sguardo di Akira. Akira mise le mani sulle sue spalle scuotendolo.
“Sei fuori di testa?! Devi mangiare per sopravvivere diamine!”
“Io... Non avevo fame” disse Hisaki con lo sguardo basso.
“Dobbiamo rimediare subito!!”
Poco dopo il tavolo era pieno di cose da mangiare.
“Akira... Non pensi di aver esagerato un po’...?” chiese Hisaki fissando tutti i piatti davanti a sé.
“Giuro che non ci muoviamo da qui finché non hai mangiato fino all’ultima briciola!” il tono di Akira era categorico. Hisaki fece un leggero sorriso. Era felice che si preoccupasse per lui. Ed era felice di averlo di nuovo accanto. Di poter vedere ancora quel sorriso che dava senso alle sue giornate.

Quando rientrarono alla villa andarono nella loro camera: appena ebbe chiuso la porta Hisaki prese il viso di Akira fra le mani e lo baciò con tutta la passione che aveva in corpo: lo fece arretrare fino a farlo cadere sul letto e si sedette sul suo torace senza rompere quel bacio: Akira inizialmente si stupì dell’impeto di Hisaki, non era da lui... Ma poi affondò una mano tra i capelli corvini del ragazzo abbandonandosi a quelle sensazioni che solo lui gli sapeva dare.
Quando le loro labbra si separarono i due si fissarono negli occhi.
“Da dove ti è venuta tutta questa passione Hisaki? E’ successo qualcosa mentre io ero morto?” chiese Akira sorridendo.
“Cerco solo di evitare che ti venga di nuovo l’idea di farti ammazzare”
Akira fece una leggera risata.
“Sai che invece pensavo che dovrei morire più spesso se poi la ricompensa è questa?”
Hisaki lo fulminò con lo sguardo.
“Non azzardarti nemmeno!!”
Akira sorrise e posò una mano sul suo viso.
“Stavo scherzando! D’ora in poi niente ci separerà, nemmeno la morte! Staremo insieme... Per sempre!

FINE 
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E siamo giunti alla conclusione di questa storia! :D
spero che il finale non vi abbia delusi >.< inizialmente la storia finiva con la morte di Akira, ma... Mi faceva troppa tristezza lasciare Hisaki da solo dopo tutto quella che aveva passato T_T quindi ho aggiunto la seconda parte :P
ringrazio tutti quelli che hanno seguito la storia fin qui, e ringrazio doppiamente chi l'ha recensita... Per me è un vero piacere leggere le vostre recensioni, ed è molto incoraggiante sapere che qualcuno apprezza il mio lavoro... Perciò grazie mille!! 
≧◡≦

Ah, mi era stato chiesto di postare i disegni che avevo fatto di Akira e Hisaki... Ero un po' indecisa se metterli o meno, visto che non sono molto brava a disegnare T-T però alla fine ho deciso di metterli comunque, visto anche che so che la persona che me l'ha chiesto è molto curiosa xP spero non deluderanno le vostre aspettative, in caso contrario mi scuso T_T ecco a voi... 
Hisaki (sul cancello c'è pure la "H" incisa, perché lui è una persona importante u.u xD)


Akira


e loro due assieme 

   
 
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