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Autore: nainai    05/05/2007    4 recensioni
C’era un tempo in cui maghi e cavalieri affrontavano il male a dorso di possenti draghi e…Accidenti! Ho di nuovo sbagliato pagina! Scusate, ricominciamo. Cosa succederebbe se Matthew Bellamy perdesse la voce proprio nel bel mezzo di una tournee e decidesse di rivolgersi all’unico essere vivente sulla faccia della terra cui non è il caso di chiedere mai aiuto? Beh…mettiamola così…tutto comincia da qui. Era una notte buia e tempestosa…
Genere: Commedia, Demenziale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: Cross-over | Avvertimenti: Incompiuta
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8. Tutti pazzi per…Steffy!!!
 
Brian attraversò come una furia tutto il backstage, travolgendo chiunque e qualunque cosa gli si parasse davanti. Mandò a gambe all’aria due tecnici delle luci, investì e ridusse ad un tappeto una costumista sprovveduta, indusse un paio di tecnici del suono ad una rapida mutazione genetica da uomo a lucertola per arrampicarsi sul muro fuori della sua portata, ed infine segnò un magnifico strike “birillando” un gruppetto di audaci fan a caccia di autografi, che gli correva incontro tra strilletti gioiosi.
A quel punto fu arrivato. Si fermò un momento solo a verificare che la porta fosse quella giusta, poi caricò il calcio e la buttò giù, piombandovi su con un balzo ed erompendo in un soddisfatto “ahah!” di constatazione, che cadde nell’attonito stupore generale.
Il gruppetto formato da Alex, Steve, Stefan ed i tre Muse, che lo aveva prontamente seguito nella folle corsa dal palco a lì, si affacciò oltre la soglia e girò all’interno uno sguardo dubbioso.
-Brian,- chiamò Alex dopo qualche istante.- c’è una ragione specifica per cui hai sfondato la porta del camerino di Matthew, vero?- domandò speranzosa.
-Certochesì!- asserì il cantante con sicumera.
Abbandonò la propria posizione da conquistatore e si avviò all’interno con passo marziale.
Gli altri sei lo seguirono più lentamente, caracollando con passettini concitati e tenendosi stretti gli uni agli altri per paura di disturbarlo. Nessuno di loro gli staccava gli occhi di dosso, sgranati ed attenti, e la curiosità era tale da far loro superare anche il giusto timore di finire in mezzo ai piedi di Brian mentre lui attuava un suo piano geniale e di doverne, pertanto, scontare le orrorifiche conseguenze.
Dal canto proprio, il leader dei Pla li ignorava, tutto teso in avanti perlustrava la stanza praticamente naso a terra, braccia incrociate dietro la schiena ed un sorrisetto malefico sul viso.
Dopo circa cinque minuti buoni di quel teatrino, con la tensione che ormai si era fatta palpabile e Brian che si era appena fermato davanti ad un armadio rialzandosi di scatto e così facendo cadere la fila di piccoli indiani alle proprie spalle, i sei poveracci non ce la fecero più e Dom, interpretando l’esasperazione concitata nei gesti di Matt, che aveva preso ad agitarsi come se fosse appena stato morso da una tarantola, si fece portavoce di quella domanda universale.
-Molko, dannazione! Per quale accidenti di motivo siamo qui?!- ruggì il batterista.
Lui si voltò, si mise in posa, li squadrò uno ad un uno, assunse un’aria da professorino e…sorrise.
-Ma per trovare le tracce di Babbo Natale e di Steffy, è ovvio.- rispose come se fosse la cosa più normale del mondo.
-Eh, già. Come abbiamo fatto a non capirlo da noi.- affermò Chris convinto da quel tono saccente.
Gli altri lo fissarono inebetiti e lui parve rendersi conto della cavolata appena detta ed arrossì visibilmente.
-Di coglione ne basta uno.- fece notare Dominic seccamente al proprio bassista.
-Scusa.- borbottò l’omaccione facendosi improvvisamente piccolo.
-Brian, amore…- iniziò Alex sfoderando la propria pazienza di mamma di un gruppo di trentacinquenni decerebrati.
-Oh, insomma, seguite il mio ragionamento!- si spazientì Brian.- Chiunque abbia rapito Steffy ha rapito anche Babbo Natale, è elementare!!!- asserì con enfasi.
-Babbo…Natale…- ripeté la manager sconvolta.
Stefan sospirò.
-Brian è convinto di aver visto Babbo Natale infilarsi nel suo camerino prima del concerto.- spiegò spiccio.
-IO HO VISTO BABBO NATALE INFILARSI NEL MIO CAMERINO PRIMA DEL CONCERTO!- lo corresse Brian inferocito, costringendo l’intero gruppetto a tapparsi le orecchie nel tentativo di proteggersi almeno da qualcheduna delle decine di migliaia di decibel che gli rovesciò addosso.- Quindi!- proseguì poi il cantante, girando uno sguardo esaustivo sui presenti e, pertanto, inducendoli a riconsiderare la possibilità di interromperlo di nuovo- Se lui non mi ha lasciato un regalo…e non ce n’erano, ne sono certo, è solo perché è stato rapito PRIMA di poterlo fare. Dalla stessa persona che magari era già lì per rapire Steffy.- concluse soddisfatto di sé Brian, incrociando le braccia sul petto e gonfiandosi come un pavone.
Ne seguì un silenzio imbarazzato che durò alcuni minuti. Tempo nel quale i sei malcapitati si fissarono tra loro, nella vana ricerca di un pazzo che si decidesse a fare una qualsiasi notazione che riportasse tutto sul piano della logica comune. Alla fine prevalse la mancanza di buon senso di Chris che, grattandosi la testa, non trovò di meglio da fare che uscirsene con un improbabile e, del tutto fuori luogo…
-Brian, ma chi è Steffy?
-La sua/mia jaguar!- risposero all’unisono i tre Placebo – ognuno adeguando il dettato della frase al proprio punto di vista – e la manager bionda.
-La tua chitarra ha un nome?- realizzò Dom. Per poi scuotere la testa rendendosi conto che assecondare la follia di Brian non era al momento rilevante né utile.- Sì, ma questo non spiega affatto cosa ci facciamo qui!
Per tutta risposta Brian si avviò con passo risoluto verso la poltroncina davanti al tavolo da toilette e, sotto lo sguardo orripilato di Matt e Dominic, e quello perplesso degli altri presenti, tirò su dalla seduta un costume da Babbo Natale, sdrucito e rovinato, ma indubbiamente rosso e bianco!
-Ecco le prove inconfutabili, Vostro Onore!- apostrofò Brian tornando vittorioso con il costume in mano ed agitandolo sotto il naso di Dominic in un sbuffo di polvere stantia.- Lui- E qui indicò con decisione il povero Matt ormai bianco come un cencio- ha rapito Babbo Natale e la mia povera Steffy!- gridò pestando i piedi per terra come un bambino.
Seguì un secondo attonito silenzio. Nel quale nessuno si guardò intorno, ma tutti fissarono molto intensamente e molto seriamente Brian.
-Certo, Brian.- convenne lentamente Dominic, afferrando il costume e riuscendo, con qualche difficoltà, a tirarglielo via dalle ditina artigliate.- Ed esattamente dove sarebbe adesso Babbo Natale, se il suo costume è qui?- chiese con calma.
Brian sorrise nuovamente, sempre più malefico e soddisfatto di sé, si avviò deciso verso l’armadio che aveva attirato la sua attenzione poco prima e…
-Tadadadan!- asserì enfaticamente spalancando la porta e mostrando loro…il vuoto.
Mentre il gruppetto spostava più volte lo sguardo da lui al vano immacolato del mobile, Brian, un po’ meno convinto di poco prima, si sporse a sua volta ad affacciarsi oltre l’anta, arricciando il naso perplesso.
-Oh, beh…!- commentò richiudendo di botto l’anta.
E senza scoraggiarsi saltellò verso la porta del bagno, seguito a ruota dagli altri.
-Se non è nell’armadio, allora non può che essere...- iniziò risolutamente avviandosi alla doccia ed afferrando bruscamente lo sportello di vetro ed alluminio che la chiudeva.- qui!- gridò convinto aprendo di botto ed infilando dentro la testa, mentre altre sei teste si sporgevano parimenti al di sopra della sua, per sbirciare curiosamente all’interno.
Una goccia d’acqua ristette un istante sull’orlo del bocchettone, caracollò lungo il bordo di metallo e scivolò graziosamente al suolo, producendosi in un “plop” deliziosamente sonoro, che si espanse nell’altrettanto vuoto cosmico che regnava anche lì dentro.
-Direi che Babbo Natale non c’è, Brian.- commentò Dominic per tutti.
Il cantante si tirò indietro, costringendo nuovamente il gruppetto alle sue spalle ad una rocambolesca manovra per spostarsi in massa. Poi, rimase un momento fermo ed in silenzio, ragionando su quella constatazione tutt’altro che prevista e prevedibile.
A quel punto, inferocito come un gatto bagnato, Brian tornò di corsa nel camerino, sempre seguito a ruota dal gruppetto, e, sotto gli sguardi perplessi di tutti, cominciò rabbiosamente a rovistare in mezzo a tutto ciò che ingombrava la stanza, buttando all’aria ogni cosa dopo una rapida presa di coscienza dell’assenza di tracce tanto di Steffy quanto di…Babbo Natale.
-Io so che è qui! Ci deve essere! Non può che essere stata quell’inutile e patetica imitazione di cantante a rapirla!
La patetica imitazione di cantante non si scompose. Con la massima flemma british s’impossessò del primo oggetto contundente a portata di mano – nello specifico un arricciacapelli elettrico per cui Matt si chiese come diavolo fosse finito tra le sue cose – e si avviò deciso a finire il furetto indemoniato che gli stava mettendo a soqquadro il camerino.
Dom lo afferrò per il colletto della camicia e lo passò a Chris, perché lo reggesse e gli evitasse di farsi male con l’arricciacapelli. Poi tornò ad occuparsi di Brian.
-Brian, senti, io capisco che tu e Matt non andiate esattamente d’accordo e che tra voi possano esserci stati dei dissapori in passato, ma…- iniziò ragionevole il batterista.
-DIOCHESCHIFO! STEEEEEF!!!
Il nome del bassista echeggiava ancora nel camerino e Dom stava ancora parlando rivolto al punto in cui Brian si trovava un nanosecondo prima, che il leader dei Pla si era già arrampicato in braccio al povero Stefan ed attorcigliato intorno al suo collo a mo’ di sciarpa.
Dal canto suo Stefan allargò le braccia e si limitò a sostenere pazientemente il polipo per evitare che cadesse a terra.
-LI’! – gridò enfaticamente il cantante, indicando istericamente un punto davanti a sé.
Tutto il gruppo si voltò da quella parte.
Poi, tutto il gruppo strinse gli occhi, si sporse in avanti ed analizzò con precisione ed attenzione la scatola di cartone bejolino che li scrutava dal pavimento.
Ed infine, tutto il gruppo lesse quella scritta in stampatello stile bimbo delle elementari che troneggiava sul lato alto della scatola: “VIETATO APRIRE! COLLEZIONE DI INSETTI DI MATT BELLAMY”.
Ci fu un coro di “Bleah!” generale e tutto il gruppo si tirò indietro di scatto.
-Ora basta, Brian!- scattò a quel punto Alex, abbastanza infastidita dal protrarsi di quell’assurdità.- Abbiamo perso tempo a sufficienza dietro fantomatiche sparizioni di Babbo Natale! Se rivuoi la tua chitarra piantala di incolpare senza motivo il povero Matt – E qui il povero Matt annuì con convinzione, sfoggiando la sua aria più cucciola ed innocente – e vieni di là a parlare con la polizia!
-Ma Aleeeex!!!- piagnucolò il brunetto mentre Stefan, sempre reggendolo in braccio, gli batteva una rassicurante pacca sulla spalla.
Niente da fare. La manager gli tirò un’occhiataccia e lui fu costretto a farsi scivolare a terra e, sconsolato e tirando su con il nasino, si avviò nuovamente alla porta per andare a parlare con la polizia.
-Bene, Sig. Molko.- esordì un agente con aria professionale, accogliendolo di ritorno sul “luogo del delitto” e sfoderando taccuino e penna per prendere appunti. Brian si arrampicò su una sedia, portandosi dietro il caro ed inseparabile orsetto Stefan, e rivolse all’uomo un tale sguardo triste e luccicoso di lacrimoni trattenuti che l’agente non potè fare a meno di lasciare cadere l’aria professionale, la mascella, le braccia che reggevano taccuino e penna e fissarlo imbambolato– Oooh! È così cariiino!!!- esclamò conquistato.
Alex tossicchiò ed immediatamente l’agente ritornò con i piedi per terra.
-Ah…ehm…dicevamo! – si riprese subito nascondendo a stento un certo imbarazzo– Sig. Molko,- tornò quindi a rivolgersi, sfoderando l’aria professionale- racconti tutto dal principio e cerchi di ricordare quanti più dettagli possibile.- ordinò rialzando il taccuino ed apprestandosi a scrivere.
E fu dare il via alle cascate del Niagara. Brian smise di trattenere i luccicosi lacrimoni e gli diede libero sfogo, singhiozzando disperato e torturando la zampetta già malandata del povero orso Stefan in cerca di un conforto impossibile.
-La mia Steeeffy!!!- piangeva Brian- Si sentirà sola! Piccola, indifesa, nelle mani di qualche bruto che non sa neppure come trattarlaaa!!!
-Si calmi, Sig. Molko,- lo incitò gentilmente l’agente e, mosso a compassione da tutto quel dolore, gli porse d’istinto il proprio fazzoletto.- vedrà che la ritroveremo e starà benone.- lo rassicurò.
Brian si soffiò sonoramente il naso, restituendo all’uomo il fazzoletto bagnato e chiazzato di mascara.
-Lei non capisce!- asserì tragicamente, porgendo quella frase insieme con il fazzoletto e rimpossessandosi di quest’ultimo giusto un istante prima che l’uomo potesse riafferrarlo.- Lei non può capire!!!- ribadì quindi, affondando di nuovo il viso nella stoffa e martoriandola ulteriormente di chiazze nerastre.- La mia Steffy non è abituata a stare lontana da me! Si sentirà sola, avrà paura e freddo e…
-Sì, mi rendo ben conto, Sig. Molko, ma le giuro che faremo tutto il possibile!- asserì enfaticamente l’agente, sempre più colpito dal dolore di quell’uomo, che non si vergognava di piangere davanti a loro.
-Oooh, bastasse questo a rasserenare il mio animo! Ma lei è lì da sola e non potrò mai ignorare il suo dolore!!!- E qui si soffiò di nuovo il naso per ribadire il concetto.
-Certo certo. Ha ragione anche lei.- convenne l’uomo con un triste sospiro.- Ora, però, cerchi di concentrarsi!- lo incitò poi- Se lei non ci aiuta, non riusciremo mai a ritrovare Steffy…
Ma le sue parole ebbero un effetto totalmente opposto a quello ricercato, il povero Brian scoppiò in un nuovo, vivace e rumoroso pianto, al quale, stavolta, Stefan rispose prontamente, giungendo al fianco del proprio straziato amico.
-Susu, andrà tutto bene, Bri.- lo blandì lo svedese.
Brian abbandonò immediatamente il fazzoletto, gettandolo via come la pezza sdrucita in cui lo aveva trasformato, e si gettò prontamente ad immergere il viso nella camicia - una volta - immacolata del bassista, con maggior soddisfazione propria ma anche con una certa tolleranza da parte di quest’ultimo, che prese a battergli affettuosamente una mano sulle spalle.
-Ah…vorrei poter fare qualcosa per lui…- confessò affranto l’angente.
-Non si preoccupi.- gli rispose Stefan con gentilezza.- E’ solo che, vede, Brian e Steffy sono stati sempre insieme, dall’inizio, per lui è inconcepibile che lei non sia più al suo fianco.
-Certo, mi rendo conto.- sospirò l’uomo con partecipazione. E scuotendo il capo, constatò- Deve volerle un gran bene davvero.
-Infatti.- assentì Stefan.
L’agente sospirò nuovamente. Poi sembrò prendere una decisione e, messi da parte per un momento gli aridi ferri del mestiere – leggesi: taccuino e penna – si portò una mano al cuore con fare solenne.
-Sig. Molko!- esordì con voce stentorea, riuscendo a farsi udire ed a catturare l’attenzione del brunetto, che gli allungò un’occhiata obliqua da sotto il protettivo braccio di Stef- Io le prometto che, accada quel che accada, troverò Steffy e la riporterò da lei sana e salva!- giurò con enfasi l’angente.
E Stefan sorrise, scompigliando i capelli di Brian:
-Sentito?- chiese affettuosamente- Non hai da preoccuparti, andrà tutto benissimo!
Brian annuì convinto. Sollevò il capo con aria risoluta, abbracciò con entrambe le mani l’orso Stefan, stringendolo al petto, e, ricacciate indietro le lacrime, fissò l’agente.
-Sono pronto!- asserì con forza- Mi chieda tutto quello di cui ha bisogno!
L’agente sfoderò prontamente penna, taccuino ed aria professionale e cominciò.
-Bene. Per prima cosa, si ricorda per caso com’era vestita Steffy l’ultima volta che l’ha vista?
Sette paia di occhi si sgranarono su di lui.
-Eeeh???- chiesero all’unisono le due formazioni musicali al completo ed Alex in coda.
 
Nota di fine capitolo.
 
Sono tornaaataaa!!!
Tremate artisti internazionali, Nainai è di nuovo qui! Tutta per voi!!! *ç*
O.k. ora basta.
Anzitutto, mi scuso per l’abominevole ritardo: leggasi mesi vari di aspettativa trepidante…mia nei confronti dell’ispirazione.
Adesso torno alla carica con il nuovo cap.
 
E per prima cosa, procedo agli immancabili saluti e ringraziamenti.
Che iniziano con Liz, a cui va un encomio solenne per aver letto in anteprima ed avermi convinta che la “menata” facesse ridere.
Poi:
 
xLiz: Cavoli, ma sei anche la prima a cui devo rispondere! Donna, stai diventando troppo presente nella mia vita! XD Anzitutto, Matt E’ un pokemon, è assodato. Ma secondo me anche Bri è un pokemon, per la precisione un Topochu. Dom ovviamente è l’unico elemento pensante del gruppo e lo riafferma sempre e comunque, ma Alex resterà in eterno un mito non superato: la donna che ha dato il via al predominio dei manager sulle rock/popstar. Alex, noi ti lodiamo! Quanto al cappellino brillantinato, le possibilità che appaia sono inversamente proporzionali al mio Q.I….Posso dirti al riguardo che quest’ultimo sta scemando rapidamente, per cui potremmo avere fortuna prima della fic. Ma a me quel coso con le stelline continua a sembrare un preservativo! >_<
 
xRinnie: Povero Stevey, lo trattiamo tutti malissimo e non ne vale la pena. E’ così cucciolo in fondo, un cucciolo di melma budinosa, ma un cucciolo pur sempre! ^^ Dom in questa storia è stato espressamente richiesto in versione seria dalla mia coautrice, per cui ho dovuto sottomettermi al di lei volere ed adeguare il pg, che è finito ad essere l’unico dotato di un cervello funzionante. Riuscirà a rimanere tale fino alla fine? Oo
 
xMusic: So già che mi vorrai più bene per aver aggiornato entrambe le ficcy in settimana! XD Concerto che si avvicina, ma gli aggiornamenti per quello saranno vocali e spero prossimi ^_- Invece, visto che ti piace Bri/bimbo qui sei stata ampiamente accontentata. Di Matt sto ancora aspettando la foto/albero di natale! >_<
 
xMiwaco: Devo dire che non pensavo che Dom serio avrebbe fatto tanta sensazione! XD Mi fa piacere che baby Brian piaccia, invece, perché lo trovo molto tenero anche io e ne sono estremamente felice! ^^
 
xFteli: Sì, il gelo durante il concerto ed il povero Stevey finito a fare il pagliaccio per amore mio. Ah, non dovrebbero essere così accondiscendenti con tutti i miei capricci *_* (Illuditi, sì)
 
xLucifer: Tesoro della zia, ti riconfermo il mio affetto e ti ringrazio per aver riso con me di questa vacc…sssssstoria! XD Alla prossima!
 
Ed ora signori e signore, un saluto grande ed alla prossima puntata!
 
 
  
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