CAPITOLO 17: IL TORNEO INTERPLANETARE
Zoe si trovava in un parco,
era seduta su una panchina e aveva gli occhi rivolti verso il basso, uno sguardo
perso, assente, se fosse stata sdraiata qualcuno avrebbe potuto credere che
fosse morta, forse lo era davvero, morta, defunta, la sua anima, il suo essere,
non erano più gli stessi da quel giorno.
“non è come
sembra!”
Continuava a sentire le ultime
parole che le aveva detto Goten, era come se ci fosse un eco, un eco infinito
che continuava a trasmettere le stesse parole, un eco che faceva male, male da
morire.
Ad un tratto sentì una mano
che le si poggiava sulla spalla, lei si girò, e vide l’ultima persona che si
sarebbe aspettata di vedere: Trunks.
-ciao Zoe, com’è piccolo
l’universo, anche tu qui sulla Terra?- le disse lui, con fare amichevole,
evidentemente non sapeva nulla.
-ciao Trunks, che sorpresa,
sapevo che eri su un altro pianeta, ma non mi sarei mai aspettata di trovarti
qui…- disse lei, cercando di essere più spontanea che
poteva.
-qualcosa non va?- le chiese
lui, che la conosceva troppo bene per non intuire che stava
male.
-no, tutto bene…- finse
lei.
-io non ci casco mica eh? Dai
dimmi che cos’ hai,si vede lontano un miglio che hai solo bisogno di
parlarne-
-te l’ho detto… non c’è niente
che non va-
-ne sei sicura? Allora perché
ti sta scendendo una lacrima?-.
Era vero, Zoe stava piangendo,
non l’aveva ancora fatto, non aveva ancora esternato il suo
dolore.
-io… io non so che ci faccio
qui… so solo che non voglio più vedere Goten, neanche in foto!- disse lei mentre
cominciava a singhiozzare.
-perché? Che ti ha
fatto?-
-lui… lui… mi ha tradita! Li
ho beccati insieme e non ce l’ho fatta…-.
Le sue parole vennero
interrotte dal pianto, Trunks non disse niente, qualsiasi cosa sarebbe stata
stupida, l’unica cosa che fece fu abbracciarla, nel vano tentativo di
consolarla.
Quando si fu un po’ calmata,
Trunks le disse
-c’è sicuramente una
spiegazione… lui ci teneva così tanto a te…-
-evidentemente si è stufato di
me…-
-non si sarebbe mai stufato di
te, prova a parlarci, magari non è come sembra…-
-che è? Stai dalla sua parte?
E io che ti credevo un amico…-
-non sto dalla sua parte, ti
sto solo dicendo il mio sincero parere-
-in ogni caso io non ci parlo
più con lui, credo che mi trasferirò qui, sulla
Terra-
-e intendi scappare così?
-
Questa cosa fece sobbalzare
Trunks, non aveva mai visto la sua amica così disperata, era veramente
distrutta.
-scusami, non volevo… senti,
non ti trasferire, ti prego…- le disse Trunks con
dolcezza.
-no, scusami tu… me la sto
prendendo con la persona sbagliata, credo che ci
penserò-
-brava… ora, permettimi di
portarti in un bar, ne conosco uno dove fanno il sorbetto più buono del
mondo-
-ok,
grazie…-
-a che servono gli
amici…-.
I due si trovavano a Roma e
passarono davanti a molti importanti monumenti, come il Colosseo e
Finalmente giunsero al bar che
diceva Trunks e si sedettero ad un tavolo all’aperto, ma all’ombra, quel giorno
era particolarmente caldo.
-allora Trunks, sono stufa di
parlare di me. Tu con Marron…- chiese Zoe, che preferiva non pensare a quello
che le era successo.
-ecco… ci siamo mollati
qualche mese fa…-
-coosa! Davvero? Ma… a me lei
non ha detto niente, a parte che è da un pezzo che non la sento… ma, perché vi
siete lasciati? Stavate così bene…-
-emh… non c’era affinità…
diciamo così- disse lui visibilmente imbarazzato.
-credo che tu non mi stia
dicendo qualcosa…- lo guardò lei con aria poco
convinta.
-non è semplice… da
raccontare…-
-provaci, abbiamo moolto
tempo-.
La sayan diventava sempre più
curiosa, sembrava che ci fosse qualcosa di
interessante.
-ecco… noi siamo usciti una
sera come molte altre volte, abbiamo parlato, riso, ci siamo divertiti, ci siamo
baciati… un po’ come al solito…-.
-capisco…- disse lei che non
vedeva l’ora di sapere la continuazione.
-poi l’ho accompagnata a casa,
sempre come al solito, solo che non c’era in casa nessuno… così mi ha invitato
ad entrare… sì insomma… era da un bel po’ che ci frequentavamo, ma non avevamo
mai…- Trunks si interruppe, ma la frase la finì
Zoe.
-… fatto
sesso-
-esatto, così pensavamo che
quella era l’occasione giusta, così siamo andati in camera sua
e…-
-sì sì, ho capito, non voglio
i dettagli!-
-meglio così, perché è stato
un disastro, era la prima volta per entrambi, ma è stato
catastrofico!-
-mmh… avete riprovato
poi?-
-sì, ci abbiamo riprovato… ma
abbiamo capito che non era il fatto di essere inesperti, eravamo noi, che non
andavamo bene insieme, così abbiamo deciso di
chiudere-
-ah… che
peccato…-
-eh
già…-
-e, ti sei
ripreso?-
-sì, anche piuttosto in
fretta, forse mi considererai un insensibile, ma mi sono innamorato di una
terrestre-
-e cosa aspettavi a
dirmelo!!-
-emh… tu non me l’hai
chiesto…-
-dai, dimmi chi è, in che
città abita?-
-in questa… stavo proprio
tornando da casa sua, quando ti ho incontrata-
-e bravo Trunks… da quanto
state insieme?-
-un mesetto circa, ha appena
finito gli studi liceali, dovrebbe andare all’università, è molto
intelligente-
-ne hai trovata una alla tua
altezza… la sai una cosa? Credo che tornerò su Earth e me ne fregherò di Goten,
ce la posso fare, no? io sono una sayan, niente mi può
fermare-
-ho sentito di un nuovo torneo
interplanetare, pensi di partecipare?-
-anche a me mi era sembrato di
sentire una cosa simile, credo che parteciperò-
-ora ti
riconosco!-
-grazie Trunks, ti devo un
favore-
-per così
poco…-
-tu non
partecipi?-
-no… credo proprio di
no-
-che peccato… allora io vado,
alla prossima!-
-verrò certamente a
vederti-
-ci
conto.-
Detto questo la ragazza si
alzò e corse in una via un po’ nascosta, dove si concentrò per teletrasportarsi
sul suo pianeta.
Goten era distrutto, da quando
Zoe l’aveva beccato con la sua ex, aveva smesso di studiare, perché studiare?
Perché impegnarsi per trovare un lavoro, quando non sarebbe servito per
mantenere la donna che amava? Esatto, si era deciso, le avrebbe voluto chiedere
di sposarlo, non appena avesse dato quell’ultimo esame che gli mancava.
Ora non aveva più senso, se
non poteva avere Zoe, non aveva motivo di trovarsi un lavoro, sarebbe
invecchiato nella casa dei suoi genitori triste e solo, ecco quello che si
meritava, morire solo come un cane, lei si meritava di
meglio.
Sua madre era preoccupata,
bussava alla sua porta chiedendo spiegazioni.
-ehi Goten, stai studiando?
Perché domani hai l’esame e lo devi passare,
capito?-
-no mamma, non farò
quell’esame, non m’interessa trovare lavoro-
-ma che cosa dici? Io non so
quello che è successo con Zoe, ma devi riprenderti, qui c’è in gioco il tuo
futuro!-
-non me ne frega un cazzo del
mio fottutissimo futuro! Io lo facevo solo per lei! E ora lasciami in pace!- (ehm… mi è scappato…
XDXDXD).
Chichi era rimasta
esterrefatta, mai suo figlio le si era rivolto in quel modo, non era da lui, lo
conosceva molto bene, decise di lasciarlo stare, stava veramente male, forse
prima o poi questa cosa gli sarebbe passata e avrebbe ripreso gli studi, ma per
ora era meglio lasciarlo stare.
Zoe andava in giro per
Nonostante fosse già
abbastanza sicura di se, decise che un minimo di allenamento le avrebbe fatto
bene, pensava di portarsi dietro anche Pan, era piccola, ma
forte.
Decise di andare da Vegeta,
voleva sapere se partecipava anche lui, così si alzò in volo e si precipitò
verso la sua abitazione.
-ciao Bulma! Vegeta è in
casa?-
-sì, si sta allenando, come al
solito, da quando Goku è partito ha ricominciato, non ha nessuna intenzione di
rimanere indietro, sai com’è fatto…-
-ti ha parlato del torneo che
ci sarà tra qualche mese?-
-sì, gli ho chiesto se
partecipava, ma mi ha detto di no, non aveva intenzione di scontrarsi con degli
incapaci-
-Ah, ok, non fa
niente…-
-e tu? Pensi di
andare?-
-io penso di sì, così mi
distraggo un po’, porterò anche Pan, è un buon modo per
allenarsi-
-va bene, ti va di entrare a
prendere qualcosa?-
-no grazie, vado ad allenarmi.
Allora ciao!-
-ciao!-.
Che strano, non aveva parlato
di Goten, era pure sola, chissà che cos’era successo, Bulma decise di chiamare
Chichi, sicuramente lei ne sapeva di più.
-pronto?-
-ciao Chichi, sono
Bulma-
-oh, ciao Bulma, come
va?-
-tutto bene, ascolta, volevo
chiederti una cosa. È appena venuto Zoe a casa mia, senza tuo figlio, parlava
del torneo, di voler partecipare, ma mi sembrava strana, non è che è successo
qualcosa?-
-anche io ne so poco, Goten è
chiuso in camera sua da giorni, si rifiuta di studiare e di uscire, credo che si
siano lasciati e dall’apparenza non credo che sia stata una cosa
semplice-
-ah… che peccato, sembrava che
si volessero sposare…-
-era quello che speravo…
scusami, ma non ho molta voglia di parlarne… ti
saluto-
-ciao-.
Chichi aveva agganciato
subito, la situazione era critica, ma lei non poteva farci nulla, anche se
avrebbe tanto voluto aiutarli.
A Chichi venne un’idea, e se
avesse chiesto a Goten di partecipare al torneo? Sicuramente si sarebbe
distratto un po’, si sa come sono fatti i sayan, a loro piace tantissimo
combattere.
Andò a bussare ala porta del
figlio.
-scusa se ti disturbo, ma devo
dirti una cosa importante, ti prego, aprimi- supplicò la
donna.
Un Goten molto svogliato aprì
e fece entrare la madre.
-che mi devi
dire?-
-ascolta, tra otto mesi ci
sarà un torneo interplanetare, partecipa, ti
distrarrà-
-se c’è una cosa di cui non ho
bisogno ora è un torneo-
-da quello che so, i sayan si
distraggono con i combattimenti, prova, non ti costa
niente-
-devo pensarci
su-
-so che questo non ti
invoglierà di più ad andare, ma parteciperà anche
Zoe-
-Zoe? Sul
serio?-
-me l’ha detto Bulma poco
fa…-
-devo
pensarci…-
-ok, poi
dimmi…-.
Chichi era contenta, questo
avrebbe aiutato suo figlio e così sarebbe tornato quello di sempre, non le
piaceva il fatto che se ne stesse sempre in casa come un vecchio pensionato,
aveva 19 anni, aveva ancora tutta una vita da vivere e non poteva permettergli
di buttarla via in quel modo.
Il ragazzo si sdraiò
nuovamente sul setto, si mise a pensare, forse quella era un’occasione per
riconquistare Zoe.
Cominciò ad elaborare un
piano, si mise a sedere sul letto con la testa appoggiata alle mani; alla fine
giunse ad una conclusione, ad un piano.
Si fiondò fuori di casa con la
tuta da combattimento e passò sfrecciante davanti a sua madre, che sorrise,
aveva fatto bene a dirgli del torneo.
Si allenò i mesi rimanenti in
una stanza ad una gravità elevatissima, voleva essere forte, molto forte, voleva
dimostrare a Zoe che non era uno scansafatiche, voleva dimostrarle che,
nonostante tutto, lei poteva permettersi di meritarlo, perché lui si stava
impegnando come mai aveva fatto nella sua vita, vita che forse stava cominciando
a riprendere la piega giusta.
Il giorno del torneo arrivò in
fretta, tutti si stavano dirigendo verso il pianeta prescelto, ognuno sulla sua
navicella, tranne Zoe a Pan, che arrivarono col teletrasporto della prima,
perché perdere tempo quando si avevano i mezzi per arrivare
prima?
Anche Goten si diresse verso
il pianeta, sulla sua navicella c’era un sacco di gente: la sua famiglia,
eccetto suo padre, che ormai era dato per disperso, e la famiglia di Trunks, cha
andò tutta per passare una giornata come ai vecchi tempi, i tempi del Tenkaichi
(non sono sicura che è giusto come l’ho
scritto…), di cui non si sentiva parlare da un po’ di
tempo.
Il ragazzo partecipante andò
al banco delle iscrizioni per dare il suo nome.
-nome?-
-Son
Goten-
-età 20
anni-
-mmh, molto giovane, è sicuro
di riuscire a sopportare questa gravità?-
-certo che sono
sicuro!-
-bene, vada in fondo a destra,
c’è lo spogliatoio, poi se va dritto c’è il luogo d’incontro, dove si
svolgeranno i preliminari, ai quali passeranno solo 16 partecipanti, che si
scontreranno nel ring principale-
-grazie… senta, non è che si è
iscritta una ragazza giovane, capelli rossi, bellissimi occhi verdi… si, ecco…
chiamata Zoe?-
-perché lo vuole
sapere?-
-è una mia
amica…-
-aspetta che vedo… sì, eccola
qui-
-grazie
mille-.
Era proprio vero, anche lei ci
sarebbe stata, non poteva permettersi alcun errore, il suo piano non era
perfetto, ma valeva la pena provarci, non aveva nulla da
perdere.
Zoe e Pan erano nella palestra
dove si sarebbero svolti i preliminari, la piccola stava facendo un po’ di
ginnastica, per evitare brutti strappi, la ragazza la osservava, aveva solo 8
anni, quasi l’età del suo primo torneo, solo che la piccola figlia di Gohan era
molto diversa da lei, lei era una bambina solare e molto vivace, non come la
cupa e solitaria Zoe da bambina.
Era solo grazie agli amici che
aveva conosciuto su Earth che aveva cambiato atteggiamento, era pur sempre
introversa, ma un minimo d’ironia erano riuscita a
trasmettergliela.
Ma non era da biasimare, non
aveva certo avuto un’infanzia facile, allenarsi otto anni della sua vita con il
solo scopo di vendicare la morte dei genitori, era una vera fortuna aver
incontrato persone come Goku, Chichi, Bulma e, diciamo anche Vegeta, che l’hanno
trattata come una figlia, e poi non dimentichiamo Trunks, Marron e anche Goten,
soprattutto Goten, la sua felicità, ma anche la sua sofferenza in quel
momento.
Zoe era assorta nei suoi
pensieri, quando la piccola le prese la mano.
-ehi! C’è lo zio
Goten!-.
Cosa? Goten lì? Al torneo? Non
era possibile, come se tutto non bastasse…
-dai Pan, vai a salutarlo, se
vuoi-
-io vado, ma… perché tu non
vieni?-
-diciamo che io e tuo zio non
andiamo più d’accordo…-
-che peccato… io
vado!-.
Beata ingenuità, come
invidiava la piccola, lei era così leggera, come una nuvola, che volava al di
sopra della pesantezza dei problemi che ha in serbo la vita.
Poco dopo arrivò un essere
piuttosto basso, di un colorito azzurrognolo, apparteneva ad uno strano pianeta,
andò su una pedana e cominciò a parlare, i preliminari stavano per
cominciare.
C’erano davvero tanti esseri,
di tutti i colori e di tutte le forme, alcuni piccoli, altri enormi, ma nessuno
di loro poteva eguagliare il livello energetico dei nostri
sayan.
C’erano vari ring, sedici per
precisare, e i partecipanti erano stati divisi a seconda del numero da loro
pescato, per fortuna Zoe, Goten e Pan non erano negli stessi gironi, così si
sarebbero incontrati alle finali.
Zoe battè tutti i suoi
avversari con estrema facilità, tanto che più di uno si arrese prima che fosse
esausto, fu la vincitrice del suo girone.
Poi andò a guardare Pan, il
cui girone non era ancora concluso, era soddisfatta, aveva allenato una bambina
leale, testarda e soprattutto, forte, strano che non riuscisse ancora a
diventare super sayan, nonostante tutti i suoi sforzi, forse, essendo sayan solo
per il 25% non ci poteva più riuscire, anche se sembrava molto
improbabile.
I preliminari si conclusero e
i sedici vincitori andarono tutti fuori, dove un pubblico urlante li
accolse.
Goten guardò Zoe, che era a
pochi metri da lui, era bellissima, dopo mesi senza averla vista, non le avrebbe
mai tolto gli occhi di dosso.
Anche da lontano, potè
scorgere quei tratti di sofferenza che non se n’erano ancora andati, non era
naturale, era assente, sembrava che stesse pensando a tutt’altro, nel bel mezzo
di un torneo, non era decisamente da lei, forse la sua presenza era di troppo,
sperava solo di essere perdonato.
All’improvviso anche lei si
girò dalla sua parte, lo guardò, con occhi offesi, frustrati, ma dai quali si
poteva ancora scorgere il profondo amore che ancora provava per lui, si girò
dopo pochi attimi, Goten voleva andare da lei, non ce la faceva più, doveva
parlarle, al diavolo il piano, ma un essere piuttosto grosso si mise tra i due
togliendo a lui la vista di lei. Quando Goten superò l’ingombrante individuo, la
ragazza non c’era più, si era spostata, smise di cercarla con lo sguardo quando
il telecronista annunciò l’inizio del torneo.
Chissà se avrebbe mai avuto
una possibilità, chissà se avrebbe ancora stretto fra le braccia quel corpo così
forte, ma fra le sue braccia così fragile, chissà se avrebbe ancora assaporato
il suo sapore, chissà se avrebbe ancora provato sensazioni che solo lei gli
regalava.
Perché il suo piano funzionasse, bisognava che fossero stati avversari, cosa che sperava, ora non poteva fare altro che aspettare e porre tutte le sue speranze nel piano da lui ideato.
Ke bello!!! 4 recensioni!!! GRAZIE!!!! Me commossa... non so il perchè, ma mi piace il pezzo alla fine dove lui vuole andare da lei ma non ci riesce perchè scompare... mi sento in dovere di ringraziarvi tutte:
emyc: ho aggiornato appena avevo un po' di tempo, ovvero il sabato, visto che per me è un giorno sacro, dedicato completamente al nullafare... 1 kiss... tvtttttb
martozza: ciao!!! Sono contenta ke la storia piaccia anche a te, io l'adoro, credo che sia la migliore idea ke abbia mai avuto, anke se me ne frulla un'altra in testa... ma x ora non ci penso molto... Jennifer x me ha un significato simbolico, cioè rappresenta tutte quelle ragazze ke se la tirano e ke pensano di avere il mondo ai loro piedi, ma non sempre riescono nel loro intento... ok ti ho annoiata abbastanza... il prossimo capitolo sarà sicuramente meglio di questo, visto che non succede quasi niente.. kiss
6very6: ciao amoooooo!!! IO una grande scrittrice??? Me è molto lusingata... ma poco convinta che sia vero... tu sei veramente brava!! e non lo dico tanto x... cmq grazie x il consiglio, di solito sento i sum41... forse se cambio mi vengono le idee giuste... la tua storia l'ho appena letta sull'altro sito, ho lasciato un commento. 1 kiss... tvttttttbxs
LORIGETA*: grazie!! Anke le tue storie mi piacciono 1 sacco!!! kiss... tvtttb
Mi aspetto anche la prox volta tanti commenti!!!!! Grazie 1000!!!
kiss by black91