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Autore: tisdalesvoice    22/10/2012    22 recensioni
Dopo tre giorni dal brutto accaduto, Hope decide di andare a trasferirsi da suo zio a Londra, non sapendo se il destino le aveva riservato cose positive o ancora negative.
Vuole a tutti i costi rifarsi una vita e dimenticare il suo doloroso passato. Per quanto lei ci provi, non riesce a superare tutto ciò che le è successo, ma quando stava per cedere, ecco che incontra un gruppo di amici e una ragazza, la quale ha come fratello Harry. Insieme, superano le loro difficoltà, finchè non si innamorano perdutamente l'uno dell'altro, facendo nascere tra loro un tenero e grande amore.
Completa.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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What the fuck happening to me?



 

Harry.
- Cristo santo, Gemma, muoviti. - urlai a mia sorella una quarta volta. 
- Harry, dovresti scopare più spesso. - ricevetti come risposta. E questo linguaggio lo usavamo solo quando i nostri genitori non erano in casa, come allora.
- Se c'era Liam, già eri qui. - 
- Liam è una cosa, tu ne sei un'altra. - urlò ancora in bagno.
- Appunto, io sono più importante, quindi muoviti. - 
La sentii brontolare qualcosa, ma non capii.
La aspettai per qualche altro minuto, ma mi ero rotto il cazzo.
'Fanculo' sbottai e mi alzai dal divano intenzionato ad andarmene, quando il campanello suonò. 
Mi chiedevo chi poteva essere, dato che non avevo preso appuntamenti o cose del genere. 
Andai ad aprire e vidi Hope. Me n'ero completamente dimenticato che sarebbe dovuta venire anche lei. Memoria di merda già a 17 anni, complimenti Styles.
- Ciao .. - disse timidamente.
- Ciao. - le risposi.
Se ne stava lì, ferma, con lo sguardo basso e si passava la mano tra i capelli.
Ed io, da coglione che sono, me ne stavo fermo vicino alla porta a guardarla.
- Scusa, vieni, entra. - dissi.
Lei sorrise ed entrò in casa, mentre io chiudevo la porta. Si guardava intorno, ammirandono il piccolo salottino. Mi guardò e mi sorrise, imbarazzata, ed io feci lo stesso.
- Chi è? - domandò urlando Gemma di sopra.
- E' Hope. - le risposi.
- Hope, sali. - quasi le ordinò.
- Posso? - mi chiese lei quasi sussurrando.
- Si, si, certo. - le risposi passandomi una mano dietro la nuca, impacciato.
Lei salì, piano, senza fare un minimo rumore e sentii la sua voce, così dolce e delicata, chiamare Gemma.
'coglione, coglione, coglione' ripetevo tra me e me. L'avevo fatta aspettare fuori la porta come un'idiota e mi ero mostrato impacciato, quando mai era capitato? 
Erano le cinque e un quarto e Gemma non decideva nemmeno di darsi una mossa, ma poi, miracolo, scese le scale, seguita da Hope. 
- Sono pronta. - disse con un sorriso quasi trionfante.
- Era ora. Adesso andiamo. - le dissi, dirigendomi verso la porta seguito dalle due ragazze per poi incamminarci verso il campetto.
- Liam verrà? - chiesi a mia sorella.
- Si, ci aspettava già lì. -
- Hope, hai fatto i compiti? - le domandò. 
- Si. - 
- E matematica? - le domandai, sorridendole.
- ... Forse. - rispose divertita. 
- Non l'hai fatta. - affermai divertito anch'io.
- Ehi, è complicata. - ripose con espressione offesa, ed io non potei fare a meno di sorridere.
Arrivammo al campetto e trovammo già i ragazzi che giocavano a basket, così ci avvicinammo a loro.
- Alla buon ora, eh. - disse Niall.
- Dillo a lei. - dissi riferendomi a mia sorella.
- Si okay, scusatemi. - disse alzando le mani in alto, in segno di resa.
- Ciao dolcezza. - disse Liam, cingendole i fianchi per poi baciarla.
- Ciao Hope. - la salutarono Zayn e Niall.
- Ciao. - ricambiò lei, sorridendoli.
- Ma dov'è Louis? - chiese poi, guardandosi intorno.
- Oddio Hope, guarda dietro di te! - le urlai, fingendo di essere spaventato.
Lei si gira, e si ritrova Louis dietro, con una delle sue facce inquietanti, facendola sobbalzare e urlare. Tutti scoppiammo a ridere, a crepapelle.
- Dio mio, che spavento. - disse portandosi una mano sul petto, ridendo anche lei.
- E non ridete di me. - continuò.
- Sei una facile vittima. - disse Louis, che si era quasi ripreso dalle sue risate.
- Guarda che mi vendico. - 
- Non vedo l'ora. - la sfidò Louis.
- Dai, giochiamo. - disse Niall, prendendo la palla da basket dalle mani di Zayn.
Gemma e Liam andarono a sedersi sugli spalti, visto che Liam non poteva giocare per via del ginocchio, e così li seguì anche Hope.
- Hope, dove vai? - la richiamò Louis.
- .. a sedermi? - disse lei, confusa.
- No, tu adesso vieni qui e giochi con noi. - 
- Ma io non so giocare. -
- Non importa, giochi lo stesso. -
- Perchè dovete farmi fare le figure di merda il secondo giorno che sono qui? - disse quasi disperandosi, mettendosi una mano sulla fronte.
- Perchè ti vogliamo già bene ed è nostro dovere farti fare figure di merda, da buoni amici che siamo. - disse Niall.
- No, davvero, non fatemi giocare. Giocherò la prossima volta, vi prego. - disse supplicando, facendo il broncio. Era così carina.
- E va bene, però la prossima volta giochi. - disse Louis, che si rassegnò, e lei, con un sorriso stampato sulle labbra, tornò indetro andandosi a sedere vicino a Gemma e Liam sugli spalti.
Formammo le nostre squadre: io e Louis contro Zayn e Niall. 
Giocammo per un forse un'oretta, quando poi Louis, chissà come, cadde facendoci ridere tutti e potei sentire anche la risata di Hope sugli spalti.
Mi girai per guardarla e lei, accortosi che la stavo guardando, si mise una mano sulla bocca, cercando di trattenere la risata. Magari per imbarazzo, ma cosa c'era da imbarazzarsi? La sua risata era meravigliosa, era musica per le mie orecchie.
Che cazzo dici, Styles? Riprenditi.
- Non è divertente. - disse Louis, ancora a terra.
- La vendetta è così dolce. - urlò ancora divertita Hope.
- Ah, si? - disse per poi alzarsi e andare verso di lei.
- Louis, che vuoi fare? - chiese lei divertita.
Louis iniziò a farle il solletico, facendo sentire ancora una volta la sua risata così bella e soave, poi la prese sulle spalle e la portò giù, girando poi su se stesso.
- Louis, ti prego, mi gira la testa! - disse lei, ancora ridendo.
Louis la mise giù e mancava poco che cadessero tutti e due a terra.
- Così è sleale. - disse lei.
- Lo hai voluto tu. - rispose lui.
- Sei tu che sei una schiappa, Louis. - disse Zayn.
- Ecco. - aggiunse Hope.
- Ne vuoi ancora? - la sfidò Louis.
- Per carità, no. - disse tirandosi indietro, 'difendendosi' la pancia.
- Che facciamo, giochiamo ancora? - chiese Niall.
- Io sono sfinito. - dissi.
- Anch'io. - aggiunse Zayn.
- A me fa male la pacca destra. - disse Louis, facendo sghignazzare Hope, che si portò una mano davanti alla bocca per cercare di trattenersi.
Ricevette un'occhiata da Louis, che fece finta di 'attaccarla' e lei di tutta difesa si nascose dietro Niall, come se gli facesse da scudo. 
E in tutto questo, Gemma e Liam erano ancora sugli spalti a guardare ogni tanto la scena o a sbaciucchiarsi. 
Guardai il cancello del campetto, dove si aprii ed entrò un ragazzo, quel ragazzo. Che cazzo ci faceva lì? 
Lo guardai, o meglio, gli diedi una delle peggiori occhiatacce ricevendone anch'io una di tutta risposta. Poi, si accorse che c'era anche Hope, che era girata di spalle a parlare ancora coi ragazzi. Niall mi guardò confuso, poi si girò indietro e riprese a guardarmi. Capì cosa io avevo intenzione di fare.
- Hope, vieni un attimo con me. - le dissi mettendogli un braccio sulle spalle, portandola sul retro del campetto. 
Mi guardò confuso, d'altronde era normale, ma una spiegazione gliel'avrei data pochi secondi dopo. 
Svoltato l'angolo, le tolsi il braccio dalle spalle e lei si appoggiò al muro, mentre io mi guardavo intorno, sperando che quel coglione non ci avesse seguito.
- .. Allora? - chiese.
Non la risposi, mi limitai a guardarla.
- Devi per caso stuprarmi? - domandò ironica.
- L'idea non è poi così male. - le risposi, ricevendo da lei una piccola spinta.
- Dai, devi dirmi qualcosa? - 
- C'era Eric e ti ho, in un certo senso, nascosta da lui. - 
- .. E perchè? - 
Già Harry, perchè? Perchè l'avevi portata via? 
- Perchè non voglio che si avvicini a te. - con quale coraggio ero riuscito a dire quelle parole, non lo so nemmeno io.
- .. perchè? - chiese ancora.
- Perchè non voglio che faccia il cascamorto anche con te. -
- .. Ho capito Harry, ma insomma, non posso evitarlo o nascodermi come se avesse la lebbra. - 
Le sue parole mi portarono ad una sola conclusione.
- Ti piace. - dissi.
- Cosa? No, no. - rispose subito.
- Oh, andiamo. - 
- .. E' un bel ragazzo, si, ma non mi interessa più di tanto. -
- Sei la prima che lo dice, sai? - 
- Evidentemente non mi piacciono i "puttanieri". - disse mimando le virgolette l'ultima parola.
- E poi, perchè dovrebbe interessarsi a me? - continuò.
- Perchè sei una bella ragazza. - affermai.
Lei rimase stupita dalla mia affermazione, tanto da arrossire e abbassare il capo. In un certo senso, mi ero abituato a questo suo 'comportamento', eppure non mi dispiaceva affatto; anzi, mi piaceva quando faceva così. Mi piaceva la sua timidezza, da morire.
- .. io non sono bella. - disse con voce bassa.
Mi avvicinai a lei e le misi due dita sotto al mento, con delicatezza, in modo che alzasse il capo e mi guardasse, notando che le sue guance erano ancora un pò rosse.
- Si che lo sei. - dissi sorridendogli.
Sorrise anche lei, timidamente, abbasando per un secondo lo sguardo e poi tornò a guardarmi di nuovo negli occhi. I suoi erano di un castano scuro, intenso, e ne rimasi incantato. Poi, mi soffermai a guardare le sue labbra. Il labbro inferiore era leggermente più carnoso di quello superiore. Eravamo a pochi centimentri di distanza e il pensiero di poter provare quelle labbra, mi faceva impazzire. Ripresi a guardarla di nuovo negli occhi, e sentii il mio stomaco contorcersi. Era una sensazione strana, mai provata prima e in un certo senso, era bella. 
A riprenderci da quel 'momento', furono due colpi di tosse. Ci voltammo di scatto e vedemmo Louis che era poco distante da noi, che ci guardava. Mi allontanai da lei, con malavoglia.
- Ehm .. il nemico se ne andato. - disse Louis, imbarazzato.
Ci guardammo per un'ultima volta e poi andammo verso Louis, e tutti e tre tornammo al campetto. Hope tornò sugli spalti vicino a Gemma e Liam e la vidi scuotere la testa e dire qualcosa, probabilmente le avevano chiesto cosa era successo.
- L'hai baciata? - chiese Louis.
- No. - 
- Ti piace? - 
- E' una bella ragazza, però .. - dissi sbuffando.
- Però ti piace. - affermò.
Sbuffai nuovamente, scompigliandomi i ricci.
- Ah, Styles, - disse poggiando le mani sulle spalle scuotendomi. - non ti avevo mai visto così avvilito. L'amore sconvolge. - 
- Louis, non dire cazzate. - 
- E poi vedrai. - 
La parola amore era esagerata. La situazione era già abbastanza strana, metterci anche l'amore sarebbe stato troppo. Forse Hope mi piaceva, ma forse. Innamorato non lo ero. Io ero sempre stato convinto che certe cose avvenissero dopo un determinato tempo, non da subito. 
- Che avete fatto dietro al muretto, eh? Sporcaccioni. - disse Zayn che venne vicino a noi insieme a Niall.
- Cosa vuoi che faccia dietro un muretto, Malik? - domandai ironico.
- Eh, tante cose. - disse quasi con aria sognante.
- Tu sei malato. - intervenne Niall.
- Si vabbè. - disse Zayn.
- Ha detto qualcosa quella testa di cazzo? - dissi riferendomi ad Eric.
- No. Appena ha visto che ti sei portata Hope, ha dato qualche occhiataccia e poi se ne andato. - mi rispose Louis. 
- Bene. - dissi cercando di essere vago, ma sfortunatamente, mi sentii tutti gli sguardi degli altri addosso.
- Che c'è? - domandai.
- Niente. - dissero in coro.
- Andiamo a casa? Dovrei farmi ancora i compiti. - dissi.
- Si, dovrei farli anch'io. - disse Zayn.
Louis e Niall annuirono, così mi girai per chiamare Gemma e Liam sugli spalti.
- Gemma, Liam, noi andiamo a casa, voi che fate? - dissi.
- Noi restiamo un altro pò qui. - rispose Gemma.
- Hope, tu che fai? - chiese invece Niall.
- Mh .. vengo. - disse. 
Salutò Gemma e Liam e scese gli scalini degli spalti velocemente, venendo vicino a noi.
- Andiamo. - disse Louis prendendo il suo braccio facendolo appoggiare al suo.
Ci incamminammo in gruppo verso le nostre rispettive case. Io, Niall e Zayn camminavamo davanti parlando di qualche videogioco mentre Louis e Hope erano dietro che ridevano e scherzavano. Zayn, Niall e Louis tornarono a casa, visto che loro abitavamo qualche isolato molto prima di noi, e, 'coincidenza', chi torna a casa insieme? Io ed Hope. 
Camminammo vicini, senza dire una parola, poi, decisi di rompere quel silenzio anche per me imbarazzante. 
- Allora .. perchè ti sei trasferita? - chiesi.
- Oh .. ehm .. diciamo che non mi piaceva molto il posto in cui vivevo. - 
- Famiglia? - 
- No, no. Piu' che altro la scuola e anche un pò i miei vicini. - 
- I vicini? - chiesi curioso.
- Si. In pratica rompevano le palle. Erano dei drogati e degli alcolizzati. Facevano casino dalla mattina alla sera e si sentivano dei rumori .. si bhe', quando scopavano. - 
Risi a quell'ultima spiegazione, piu' che altro per la sua faccia imbarazzata e schifata allo stesso tempo. 
- Si certo, tu ridi. Vorrei vedere te mentre sei a tavola con i tuoi genitori nel silenzio piu' assoluto e d'improvviso senti i gemiti e il rumore del letto contro il muro. - 
- In effetti è una situazione di merda. - dissi ancora divertito.
- Ecco. -
- E perchè non ti piaceva la scuola? - 
- .. Per-perchè non aveva una buona istruzione .. - balbettò. 
Non mi convinceva.
- Bhe', la East High non è da meno. - 
- Rispetto a dove andavo, credimi, questa può essere la Columbia. - 
- Si? .. Qualche professore però è scansafatiche e non ci fa fare niente. - 
- Peccato che quello non sia matematica. - 
- La matematica è importante. - ironizzai.
- Come lo è x-y elevato alla seconda, vero? - 
- Ovvio. - dissi facendola ridere.
- .. E con chi vivi? - le domandai.
- Con mio zio. - 
- .. Tu invece hai sempre vissuto qui? - mi domandò.
Annuii.
- E ti piace vivere qui? - 
- Si, anche se a volte è un pò una noia, non succede mai niente di nuovo. -
- Cosa vorresti che succedesse? - 
Era la prima volta che qualcuno me lo chiedeva. Nessuno aveva mai chiesto un mio parere, mai.
- Non so, qualcosa che mi stupisca e chissà, magari che mi cambi la vita. - 
- Arriverà quando meno te l'aspetti, bisogna saper aspettare. - disse per poi sorridermi.
Arrivammo davanti casa sua, o meglio, quella di suo zio.
- Bhe' .. allora ci vediamo domani. - dissi.
- Si .. a domani Harry. - mi salutò e si avvicinò alla porta.
Mi incamminai verso casa e una volta arrivato alla porta, pregai che mia madre fosse in casa come detto oggi prima di uscire, se no avrei dovuto aspettarla e mi scazzavo.
Bussai e mia madre fortunatamente era in casa, e mi venne ad aprire.
- Ciao mamma. - la salutai entrando in casa.
- Ciao tesoro, Gemma? - chiese.
- E' con Liam, verrà tra poco. - 
Andai direttamente in bagno e mi feci una doccia, poi andai in camera e mi misi il pantalone di una tuta, con una maglietta qualunque a mezze maniche.
Cercai di fare i compiti, ma proprio non ci riuscivo, aveva la testa da tutt'altra parte. Pensai a quello che era successo nel campetto con Hope, pensai a lei.
Perchè l'avevo nascosta da Eric? Cosa mi importava se lui volesse scoparsela o meno? Eppure era come se avessi un istinto di protezione nei suoi confronti e figuriamoci se avrei fatto avvicinare quel coglione a lei. E se mi avesse mentito sul fatto che Eric non le piaceva? Mh, no, era stata fin troppo credibile. E poi, cos'era stata quella sensazione nello stomanco quando l'avevo guardata negli occhi? Ripensandoci, era stata una sensazione piacevole. Ero stato a pochi centimentri dalle sue labbra e se l'avessi baciata? Come avrebbe reagito?
Fin troppe domande ronzavano nella mia testa e di risposte nemmeno una. 
Ma una tra tutte mi tormentava di più: perchè pensavo a lei e mi facevo tutte quelle domande se la conoscevo da soli due giorni? 
 
Hope. 
Presi le chiavi dalla tasca e aprii la porta; entrai e poi la chiusi alle mie spalle.
Andai in salotto, buttandomi sul divano. 
Quel pomeriggio, al campetto, avevo passato davvero una bella giornata con Gemma, Niall e tutti gli altri. Li avevo conosciuti meglio e si erano rivelati proprio come mi aspettavo. Erano simpatici, da morire, e avevo capito anche che erano del tutto spontanei ed io amavo questa caratteristica. Chi mi mandava in confusione, però, era Harry. Si era comportanto in modo strano ed io proprio non riuscivo a capirne il perchè. Mi aveva 'nascosta' da Eric, perchè? Cosa ci guardagnava? Cosa gli importava se lui volesse o no uscire con me? Dubitavo fortemente che fosse geloso. Era fin troppo presto e sarebbe stato stupido pensare una cosa del genere. Io e lui eravamo .. conoscenti, come lo ero con tutti gli altri. Anche se Niall aveva detto "già ti vogliamo bene" .. magari sarò stata stupida, ma io a queste tipo di frasi ci davo un peso. Mi avevano fatta sentire accettata, apprezzata .. felice, dopo fin troppo tempo. Mi chiedevo se quel tipo di frase valeva anche per Harry, il quale, era convinto che mi piacesse Eric. Era un bello ragazzo e non potevo negarlo, ma dopo l'avvertimento di Gemma e Niall, ci sarebbero state poche probabilità che sarei uscita con lui. Non che prima ci avessi messo un pensiero. E poi, non riuscivo a capire del perchè Eric provasse quel tipo di interesse per me. Chissa' come, mi ero ritrovata ad essere risposta da Harry a quel tipo di domanda. 
- Perchè sei una bella ragazza. - mi aveva detto. 
Quel tipo di affermazione mi aveva lasciato un pò sorpresa, tanto da farmi arrossire. Come se fosse una novità. 
Obiettai su quella sua affermazione, dicendogli il contrario, e abbassai lo sguardo, per paura di guardarlo negli occhi e vedere che mentiva, che lo aveva detto per pena o cose varie. Lui, deciso, mi si avvicinò e mise due dita sotto al mento così da farmi alzare il capo e poterlo guardare negli occhi. Mi sorrise dolcemente quando confermò la sua affermazione, senza esitare nemmeno per un attimo. Sorrisi timidamente mentre continuavo a guardarlo negli occhi. Se prima c'era quella poca forza che avevo per poter distogliere lo sguardo, quella era svanita quando mi ci ero persa in quelle iridi verdi. Harry aveva degli occhi meravigliosi, color smeraldo, e sarei stata ore ed ore a guardarli, studiarli. Quel suo sguardo così profondo e allo stesso tempo tenero, mi aveva trasmesso una sicurezza mai provata prima. Ricordo che il mio cuore aveva iniziato a battere forte al pensiero e alla vista delle nostre labbra così vicine quasi da sfiorarsi. Forse stava per succedere qualcosa o forse no, ma non lo seppi mai perchè Louis interruppe quella situazione. Ma mi chiedevo: se Louis non fosse venuto, ci saremmo baciati? E cosa sarebbe successo dopo?
Era stata una situazione strana e avevo provato cose strane. Era tutto così fottutamente strano senza una spiegazione che rispondesse ad ogni domanda che mi ponevo. Magari, lui avrebbe potuto darmi delle risposte. Ma .. se per lui non era successo nulla? Non gliel'avrei chiesto, di questo ero sicura. Forse avevo frainteso tutto e se gliel'avrei chiesto, avrei fatto la peggior figura di merda della mia vita. 
Cercai di scacciare quei pensieri e andai di sopra per farmi una doccia. Quando finii, George era tornato da poco. Mangiammo e poi andai a dormire.
Arrivate le 7.00 del mattino, mi alzai dal letto e andai a prepararmi per un altro giorno di scuola. Ad Harry non avrei chiesto niente, sarebbe stato tutto normale.
Uscii di casa e mi incamminai verso scuola, dove, una volta arrivata in cortile, vidi Gemma e i ragazzi in lontananza, così mi avvicinai a loro.
- Buongiorno. - dissi sorridente.
- Buongiorno. - mi salutarono tutti.
Guardai per un attimo Harry, e lui ricambiò.
La campanella suonò.
- Che palle. Andiamo in classe, Hope. Ci vediamo dopo. - disse Gemma dando un bacio a stampo a Liam. 
- Ciao ragazzi. - li salutai infretta. 
Quell'ora avevamo italiano.
Entrammo in classe e la prof fece la sua lezione ed io, rimasi attenta. Suonò la campanella, segno che era finita la lezione e uscimmo dalla classe. 
- Che materia hai? - chiese Gemma.
Guardai il mio orario.
- Mh, educazione fisica. - 
- Io matematica, che palle. Bhe', buona fortuna, a dopo. - disse per poi dirigersi in classe.
Cercai di ricordarmi dove si trovasse la palestra, grazie al 'giro' turistico che mi fece fare Eric; non si trovava nella scuola, ma era un edificio a parte. Dovevi attraversare un pò di cortile e saresti arrivata. Uscii dalla scuola e mi incamminai verso la palestra. Entrai e già c'erano quelli che dovevano essere i miei compagni di classe e notai anche che c'erano Harry e Zayn, che nel vedermi, si avvicinarono.
- Ciao Hope. - mi salutarono.
- Ciao. - li salutai, sorridendogli.
- Lei è? - chiese il professore che si avvicinò.
- Hope Evans. - risposi.
- Oh, bene. Ecco a lei la tuta, vada a cambiarsi. - disse porgendomi i vestiti.
Il pantalone fortunatamente era lungo, il problema era la maglietta che era a mezze maniche. 
- Ehm .. mi scusi professore, potrei avere una maglietta a lunghe maniche? - 
- E perchè? - 
- .. Ho un pò di freddo. - mentii.
Sbuffò, poi andò a prendere dallo stanzino una maglietta a lunghe maniche bianca.
- E voi due cosa ci fate ancora qui? Andate a fare cinque minuti di corsa, su. - li richiamò il professore e loro, con malavoglia, andarono ad 'eseguire' gli ordini.
Andai in bagno e sperai che nessuno ci fosse, e fortunatamente, le mie preghiere erano state ascoltate. Mi cambiai ed evitai di guardarmi allo specchio, per non guardare il mio corpo pieno di lividi e per non piangere, come facevo sempre. 
Presi un bel respiro, e uscii dal bagno dirigendomi in palestra. C'erano Harry e Zayn che correvano sulla linea gialla che segnava il pavimento della palestra e poi c'erano ragazzi e ragazze divise in parte a destra e in parte a sinistra per poter giocare a pallavolo.
- Signorina Evans, venga da questa parte e si posizioni al centro. - mi incaricò il professore ed io così feci. 
- Ciao, io sono Lola. - si presentò una ragazza dai capelli biondo romane e con gli occhi verdi. 
- Ciao, io sono Hope. - le dissi ricambiando la stretta.
- Sai giocare a pallavolo? - mi chiese.
- Per niente. - ed era vero. Alla vecchia scuola non ci andavo mai, ero troppo impegnata a nascondermi.
- Iniziamo! - urlò il professore fischiando poi il fischietto.
Iniziò la partita, e devo ammettere che non ero poi così schiappa. Alla battuta me la cavavo e anche ad alzare qualche palla per permettere di far fare la schiacciata agli altri. Poi, una ragazza fece una schiacciata ed io istintivamente feci il bagher. Non l'avessi mai fatto.
I polsi incominciarono a farmi male, tanto da gemere dal dolore. Me li massaggiai ma era inutile, mi facevano terribilmente male.
- Ehi, tutto bene? - mi chiese Lola, preoccupata.
- Si .. si. - mentii.
Ci fu una seconda schiacciata ed io, da cogliona che sono, rifeci il bagher soffrendo ancora di più. Il dolore era troppo, mancava poco che piangessi.
- Professore, Evans si e' fatta male. - lo chiamò Lola.
Il professore si avvicinò.
- Mi faccia vedere. - disse.
- NO! - urlai tirandomi i polsi dietro.
- Mi faccia vedere e non faccia storie, Evans. - mi richiamò.
- No .. vado in infermeria. - dissi correndo verso la porta, ma invece di andare in infermeria, andai in bagno.
Mi alzai le maniche della maglietta e i miei polsi erano ancora completamente viola, con un pò di rossore per le 'botte' ricevute prima.
Li toccai e li feci un altro sbaglio. Anche solo se li sfioravo, il dolore era lo stesso. Cerca di massaggiarmeli, ma era inutile. Incominciai a piangere, sia per il dolore, che per i brutti ricordi legati a quei lividi. 
- Hope. - mi sentii chiamare.
Mi voltai e vidi Harry che entrava in bagno, per venire verso di me.
- Fa vedere. - disse, con voce bassa.
- No, Harry. - dissi asciugandomi le guance.
Lui, con delicatezza, mi prese i polsi ed io non mi apposi, non feci resistenza.
Sfiorò con le dita i lividi ed io trattenni un gemito di dolore.
- Scusa. - disse.
Li guardò per qualche altro secondo, poi guardò me.
- Andiamo in infermeria. - 
- No Harry, non voglio andare dall'infermiera, ti prego. - lo supplicai.
- Non preoccuparti, vieni con me. - 
Uscimmo dal bagno e lo seguii fino all'infermeria, ma mi fermai e lui mi guardò.
- Aspetta qui. - disse.
Entrò in infermeria e lo sentii parlare con quella che doveva essere l'infermiera. Poco dopo, uscì con delle bende e una bottiglietta bianca.
- Vieni. - 
Mi guidò fuori dall'edificio andando in cortile, vicino ad un albero. Ci sedemmo a terra vicino al tronco.
Lui mi guardò e mi fece segno di 'dargli' i polsi. Alzò di poco le maniche e passò il liquido che conteneva la bottiglina. Iniziò a massaggiare sui lividi e il dolore che provai era forte, fin troppo, tanto che iniziai a piangere e cercai di trattenere qualche gemito.
- Scusami, ma devi soffire un pò. - disse con viso dispiaciuto.
Restammo in silenzio, lui che mi medicava, ed io che cercavo di trattenermi dal piangere.
Una volta che mi mise le bende, tirai giù le maniche e abbassai lo sguardo.
- Come ti sei fatta quei lividi, Hope? - mi chiese.
Non risposi. 
- Hope .. - mi chiamò una seconda volta, sempre con dolcezza.
Ripresi a piangere, non riuscivo a fare altro.
- Ehi, puoi fidarti di me. - disse asciugandomi una lacrima.
- Non voglio farti pena, Harry. - 
- Non mi farai pena, ma non posso vederti così. Cosa ti è successo? -
Ci conoscevamo da tre giorni, si, ma sentivo che potevo fidarmi di lui. Ed era una cosa strana per me. Fidarmi delle persone è sempre stato uno dei miei problemi, ma con lui, sentivo che potevo dirgli tutto e soprattutto, potevo essere me stessa. 
Mi asciugai le guance e presi un bel respiro, così da potergli raccontare tutto quello che mi era successo. 

 
— • • —



Si, lo so, sono in ritardo. SCUSATEMI çç 
Questo capitolo è troppo lungo (non fate pensieri perversi), ho esagerato, lo so çç
RINGRAZIO INFINITAMENTE LE 35 PERSONE CHE HANNO RECENSITO LA STORIA, DAVVERO, SIETE FANTASTICHE.
oh, però se non rompo un pò il cazzo su twitter, manco venite uu 
però almeno recensite e perciò vi amo immensamente.
allora, vi piace il capitolo? sajdhjas.
vi prego, siate sincere, come sempre.
cosa sarà successo ad Hope? °o°
lo scoprirete nel prossimo capitolo *o* (fate finta di leggerlo con la voce della pubblicità) 
GRAZIE ANCORA PER QUEGLI ANGELI CHE HANNO RECENSITO IL CAPITOLO.
continuerò sempre a cinque recensioni çç 
chiss chiss, tisdalesvoice :*

crediti banner: @Chiara_88

   
 
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