Non poteva di certo scappare, ormai l’aveva
vista.
Non voleva dirgli la verità, l’avrebbe fatta sentire
peggio.
-E…Envy…non…non pensavo rientrassi ora…- disse lei
interrotta di tanto in tanto dai singhiozzi, cercando di asciugarsi le lacrime
dal viso.
Il ragazzo si fermò un attimo a guardare le sue
guance arrossate, nella sua mente c’era solo un pensiero: “si…! Qualsiasi cosa
sia, sono stato io!”. Ne era assolutamente certo.
-m…ma che hai? È…è successo qualcosa di brutto??-
s’informò Envy.
Miyabi restò spiazzata per diversi secondi, da uno
come lui non si aspettava tanta dolcezza nel parlare e tanto
interessamento.
Forse non lo conosceva abbastanza, ma non le
sembrava il tipo da consolare qualcuno, si aspettava una frase del tipo: -scendi
da lì e piantala di frignare!-. invece no, l’aveva accolta con una dolcezza
disarmante. Guardò i suoi occhi, erano sinceri, non sembrava volerle
mentitre.
-ni…niente, non ti preoccupare per me!- sentenziò la
ragazza, ancora alle prese con le lacrime, senza un fazzoletto, appariva ancora
più in difficoltà.
In qualche modo, quella ragazza lei, che aveva
conosciuto da poco, era capace di fargli tenerezza.
-non dire le bugie…- fece lui con il tono di una
mamma comprensiva al proprio figlio –non si piange così per
niente!-.
Miyabi affondò la testa tra le braccia, sulle
ginocchia evitando il suo sguardo:
-n…non è niente, davvero. Ora vai pure a dormire, io
non ti disturberò…-
Fece per andare fuori dalla finestra e dirigersi sul
tetto, ma una mano sottile la bloccò. Percepì uno strano calore al suo tocco,
qualcosa che le provocò una stretta al cuore.
-c…che fai??- chiese
arrossendo.
Envy le sorrise –se vai fuori con questo tempaccio
ti ammalerai!-
A questa sua affermazione, Miyabi volse lo sguardo
dietro di se e vide che stava piovendo a dirotto, solo ora se ne era
accorta.
Probabilmente aveva iniziato quando lei
piangeva.
Pensando bene alle parole di Envy, stava per
ricordargli che era un homunculus e per quanta pioggia avrebbe potuto prendere,
non si sarebbe mai ammalata…ma guardandolo un’altra volta negli occhi, capì che
lui lo sapeva già. Ma allora…….perchè dirlo???
se ne avesse avuto una ragione, poteva usarla come
scusa per tenerla lì, ma non aveva senso.
-i…io…- cominciò lei…-Envy…lasciami, non mi va di
parlarne.-
-perché? Credi che io non vada bene per parlare di
te??- chiese lui.
-n..no. lasciamo perdere…non mi ammalo sta
tranquillo!-
Detto questo andò per spiccare un salto dalla
finestra, ma appena i suoi piedi si staccarono dal davanzale, si sentì
trascinare indietro.
-aah…- tirò un piccolo urlo, che le morì tra le
labbra quasi subito, era troppa la sorpresa, per ricordarsi di urlare. Si trovò
tra le braccia di Envy, incredula…
Confusa, ma in qualche modo si sentiva al
sicuro.
-ti ho detto che ti ammali così Bibi! Dai, sfogati
con me! Sono sicuro di essere io…la causa di queste, no?- fece lui tirando via
una lacrima dalla sua guancia con il pollice.
“m…ma non è possibile! Chi sei tu e cos’hai fatto a
Envy??? Non può essere così dolce!!” pensò la ragazza interdetta. Le sorrise di
nuovo “ma…vuole farmi scoppiare il cervello??? Non capisco più niente! Prima è
un menefreghista che pensa solo per se e adesso, è questo ragazzo stupendo!! Mi
prende in giro???”
-allora…me lo dici o no?
-i..io non…non so se…se è il
caso.
-tu provaci.
-ecco vedi io…io mi…IO MI FIDAVO DI TE!!- urlò lei,
come per gettare fuori tutto il dolore che aveva in corpo, con quella
frase.
Envy rimase spiazzato, ma la lasciò
continuare.
-ogni volta che conosco persone nuove io…non so mai
se mi accetteranno! Io…ho tredicimila anni e spesso la gente mi prende per pazza
e mi allontana. O non mi credono, o non vogliono neanche conoscermi, non lo so,
ma tanti mi sdegnano perché sono un homunculus, che è diverso dagli
altri!
Se non me ne fossi andata oggi, mi avrebbero chiesto
del mio passato, e io…che avrei detto?? Sei una delle poche persone a cui l’ho
confidato, con te mi sono sentita a mio agio. libera di dirti cosa mi era
capitato, ma se anche altri sapessero che non sono neanche di questo mondo non
mi accetterebbero!...-.
Envy rimase in silenzio, con un’espressione
indefinita.
-…
-era un segreto e quando hai urlato che ho
tredicimila anni io…mi sono sentita morire ancora.
Io…
IO MI FIDAVO DI T……..
Non potè dire altro, le sue labbra furono bloccate
da quelle di Envy, in un modo talmente dolce ma passionale al tempo stesso, che
Miyabi ne rimase rapita. Mentre lui la teneva tra le braccia, intervallava
piccolissimi baci a fior di labbra, a baci più appassionati, in cui lasciava la
sua lingua libera di vagare per la bocca di lei in cerca dell’altra, per poi
unirsi in una danza terribilmente provocante.
Quando si staccò, la vide con gli occhi semichiusi e
le guance color porpora, come se l’intensità di quel bacio fosse stata tanta da
assopirla.
Si guardarono negli occhi.
-io l’ho detto solo perché qui, tutti bene o male
abbiamo storie difficili. Tutti ti sapranno capire e non sarai mai
sola!
Anche se qualcuno vorrà farti del male…io sarò
sempre lì, pronto a porgerti la mano se avrai bisogno
d’aiuto!
Fine settimo capitolo.
Ecco l’atteso bacio tra i due non più
amici.
Spero vi piaccia.
Purtroppo noto che il numero di persone interessate
a questa fic è sceso vertiginosamente, quindi non sono completamente sicura di
inserire il seguito.
Beh vi prego di recensire e…grazie di aver
letto.^^
This Web Page Created with PageBreeze Free HTML Editor