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Autore: Raven Callen    22/10/2012    1 recensioni
Quella maledetta guerra non faceva che seminare morte e distruzione.
Dawn era li, schierata insieme agli altri, piccola Corvonero che attendeva come tutti.
Internamente pregava che quella logorante attesa non finisse mai, che si dilatasse all’infinito, e al tempo stesso che cessasse.
Sentiva ogni secondo bruciato arderle sulla pelle come fosse cenere che andava man mano a ricoprirla, che la avvicinava a quella che, forse, sarebbe stata la sua ultima ora di vita.
Genere: Drammatico, Guerra | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Dawn
Note: AU, Movieverse | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale
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- Dawn! Dawn! Dannazione, Fatina, svegliati!-
 
La ragazza si sentì scuotere energicamente.
Di nuovo, registrò il suo cervello non del tutto cosciente.
Possibile che li tutti si divertissero a scrollarla senza un minimo di delicatezza?
Cos’era, una bambola di pezza?
Aprì con fatica gli occhi, ignorando il dolore.
 
Una chioma rosso carota, sbarazzina, e due paia di occhi grigi.
Fu questa la prima cosa che riuscì a focalizzare.
- Cosa.. come…?-
Non riusciva a comporre un pensiero coerente, figuriamoci esprimerlo a parole.
I muscoli delle labbra non li sentiva, quasi.
C’era solo una gran confusione.
Strano, di solito lei aveva sempre un quadro chiaro di ciò che la circondava.
Se non fosse stata così stordita, avrebbe avuto paura.
Doveva aver preso proprio una bella botta..
 
- Dai riprenditi! Avanti! Sei una sciocca, Raggio di Luna. Una stupida incosciente! Dovevi scappare quando ne avevi la possibilità…-
Il tono del ragazzo davanti a lei era rabbioso, di rimprovero, ma che lasciava trapelare una nota di panico.
Quando la nebbia che la circondava si fu diradata e il dolore alle ferite si fece abbastanza tenue da non farle perdere i sensi, Dawn ebbe chiara la scena che si presentava ai suoi occhi.
Scott era inginocchiato al suo fianco e le tamponava la testa con un lembo del suo mantello.
- Ma che ci fai qui, Scott?-
Per risposta ricevette un mezzo sogghigno.
Il rosso cambiò discorso, mesto.
- Ho sempre pensato che fossi pazza, ora ho le prove! Mettersi contro un Mangiamorte come quello…
E io così idiota da aiutarti! Non so cosa mi sia preso.
Forse sto impazzendo anche io..-
 
- Tu lo conosci?-
Sembrava quasi un’affermazione…
 
Il rosso alzò un sopracciglio.
- Quell’uomo, intendo. Lo conosci?-
Gli occhi di Dawn cercarono quelli dell’altro.
Non li trovarono.
 
- No. Non lo conosco.-
 
Ci aveva messo troppo tempo, per rispondere.
Bugia.
 
“ Scott, ancora non hai imparato che so quando menti?”
 
- Lui mi conosceva, o almeno conosceva il mio nome. Non capisco…-
Scott si morse la lingua, il rimorso negli occhi.
“ È colpa mia.” Sembravano dire.
“ Perdonami..” Sembravano implorare.
Ma Scott non chiedeva mai perdono, lo sapevano entrambi.
 
L’esplosione di un pezzo di castello, l’ennesimo, li colse di sorpresa.
Si erano dimenticati di essere nel pieno di una guerra.
- Andiamo via.-
Il ragazzo sollevò la biondina e se la strinse al petto:
la camicia che si imbrattava con il sangue della ferita che continuava a fluire lentamente.
Percorsero la Sala Grande per imboccare uno dei corridoi laterali.
Era come camminare su un campo minato.
Solo che le mine non erano interrate e questo rendeva tutto più pericoloso.
Scott non sapeva che fare con lei, doveva metterla al sicuro.
Non poteva difendersi a proteggerla al tempo stesso.
No, non poteva.
Rischiava di distrarsi e, in quel pandemonio, il minino errore poteva essergli fatale.
 

Se gli avessero chiesto perché non avesse lasciato quella ragazzina dov’era e non fosse scappato via, lui avrebbe risposto che, anche se era un Serpeverde, non voleva diventare un assassino.
Ma questa sarebbe stata una bugia.
Lui era disposto anche ad uccidere, pur di salvarsi la pelle.
Non si era mai fatto scrupoli in vita sua.
Allora perché salvare lei?
Non lo sapeva…

 
Quando intravide un gruppo di ragazzi del terzo anno barricati in un angolo, sotto una delle scale di pietra che portavano ai piani superiori, quasi esultò.
Tra di loro riconobbe Anne Maria, una della sua casa, e quel secchione Corvonero di Cameron, da cui aveva copiato i compiti di Babbanologia e altre materie ostiche una volta o due.
Dawn sarebbe stata al sicuro con loro.
Corse nella loro direzione, schiantando un Mangiamorte che gli si stava avvicinando troppo.
Ghignò al suono di un corpo sbattuto al suolo.
 
- Prenditi cura di lei.- sbottò, consegnando Dawn tra le braccia della mora.
- la Lovegood? Scott, ma sei impazzi…- provò a protestare quella.
- Fallo e basta!- ringhiò il rosso, mettendo a tacere qualsiasi protesta.
Gli altri ragazzi barricati li annuivano, tremanti.
Con Scott non c’era da scherzare.
Il ragazzo represse un commento velenoso, per poi buttarsi nella mischia.
 
 
 
Dopo pochi passi si trovò di fronte un giovane uomo dai capelli rosso sangue.
- Da quanto tempo, Scotty..-
Il ragazzo emise un ringhio gutturale.
Una belva feroce che si preparava ad azzannare.
- Non ti è bastato il pugno che ti ho dato, Mordecai? Dillo, che vuoi essere pestato.-
L’uomo fece un passo avanti, nonostante l’atteggiamento di Scott – la postura, lo sguardo, la bacchetta pronta a colpire…- lanciasse un segnale di pericolo.
- Suvvia, cuginetto, vorresti picchiare chi ha il tuo stesso sangue nelle vene?-
- Io intendo suonarle a chiunque sia alleato con quello psicopatico che tu chiami “Signore Oscuro”.-
 
Una risata, così simile a quella della Iena, riecheggiò.
- Non ti facevo così pieno di nobili principi, sai?-
- Infatti non lo sono. Voi mi avete fatto arrabbiare, e ora io ve la faccio pagare.-
La logica di un predatore che viene attaccato nel suo territorio.
Semplice.
 
- Sei uno stupido, Scotty.-
- Meglio stupido che pazzo. Come credi che finirà? Non ci sarà una conclusione felice per te. Farò in modo che tu non ne abbia una.- sputò Scott, il suono delle nocche che si scrocchiavano.
 
Mordecai ghigna, un ghigno così simile al cugino ma più spietato.
- Credi forse che tu avrai una sorte differente?- rise, con scherno.
Scott lo osservò, disorientato e guardingo.
- Che vuoi dire?-
- Ti illudi che, a battaglia finita con una vostra improbabile vittoria, avrai una vita felice. Ma ti sbagli. Magari pensi di vivere felice e contento con la tua biondina..-
Gli occhi grigio fumo di Scott si assottigliarono pericolosamente.
- È proprio un bel bocconcino, quella piccola veggente.
Sarà meraviglioso vedere il suo corpo senza vita, gli occhi vuoti e una smorfia di terrore su quel bel visino…-
A quel punto Mordecai si piegò in due, il pugno di suo cugino ancora nello stomaco.
- Non vivrai abbastanza per sfiorarla di nuovo.- soffiò, una smorfia quasi bestiale che gli contraeva i lineamenti.
- Tsk, illuso, il tuo patetico atto di eroismo non basterà…-
Le labbra dell’uomo si protesero verso l’orecchio di Scott.
- Non ci sarà nessun lieto fine, per te..- gli sussurrò piano, con tono gioviale.
 
Scott non fece in tempo a chiedersi cosa volesse dire che avvertì una violenta esplosione dietro di sé.
Il suono del fuoco che divampa, di pareti che si sbriciolano, di urla umane, gli invase le orecchie.
Il calore ustionante gli lambì la schiena, ustionandolo appena.
 
Con uno scatto fulmineo si voltò, gli occhi sgranati, le pupille dilatate.
Le labbra aperte per urlare, da cui tuttavia non usciva alcun suono.
Comprese.
 
- DAWN!!-
 
 





Angolo del Corvo:


Salve a tutti ^^
*viene sommersa da una valanga di pomodori.*
Aiuto!
Scott: tsk, te la sei cercata..
Me: lo so, forse far morire Dawn è stato un po' drastico.
S: ma non è mor...
M: Ssssh! Zitto! così mi rovini la sorpresa!
*tappa la bocca a Scott, soffocandolo con una tovaglia*
Ehm.. si, insomma, vi è piaciuto questo capitolo?
Ho fatto l'impossibile per scriverlo (colpa della scuola e del troppo poco tempo libero a mia disposizione.)
S: per questa schifezza forse è meglio se non scrivevi niente...
M: zitto tu!
D: guarda che ha ragione, non compaio neanche una volta..
M: Duncan, anche tu no!
Oh, vabbè, a parte questi due antipatici, me lo lasciate un commentino?
Sono curiosa di sapere il vostro parere.
S&D: non riceverai neanche una recensione v.v
M: sparite, o vi soffoco con le mutande di Owen!
*Duncan e Scott se la danno a gambe*
Oh, finalmente un po' di pace..
Dopo questo siparietto vi saluto.
Bye 
  
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