Sofferenze
laceranti.
Le
sofferenze perforano il cuore creando enormi buchi. Lo spezzano
lentamente, lo
frantumano violentemente, lo sgretolano dolorosamente, facendoti
sentire
impotente d’innanzi alla vuota solitudine che ti opprime.
<<
Harry. >> Il ragazzo, ancora un po’ stordito,
udì il suo nome. <<
Harry, svegliati. >> Gli sembrava tutto tremendamente
offuscato. Dischiuse
leggermente le palpebre per poi accorgersi degli sguardi insistenti dei
suoi
amici. << Oh, grazie a Dio. >>
Bisbigliò, successivamente si mise a
sedere sul letto in
cui era precedentemente
disteso. << Era solo un incubo. >>
Mormorò sollevato. Notò poi le
espressioni impietosite dei ragazzi.
<<
Sei svenuto. Forse hai ancora bisogno di riposare. >>
Spiegò Liam
scuotendo nervosamente il capo.
La
tensione diventò improvvisamente palpabile. Harry
trasalì contemplando la
pioggia che picchiava impetuosamente la finestra. << Dove
sono gl’altri?
>> Posò lo sguardo sulla porta come se ne
aspettasse l’arrivo. <<
Dov’è Andy? >> Rivolse uno sguardo
torvo a Louis. << Dov’è..
dov’è
Gwen? >> Sussurrò facendo trapelare la sua
preoccupazione.
<<
In ospedale. >> Farfugliò Niall chinando il
capo.
Harry
sgranò gl’occhi. Sentì il suo cuore
retrocedere. Spezzettarsi in miliardi di
parti così da non poter neanche più raccoglierne
i brandelli. Sentì i ricordi
martellargli le membra. Si alzò con uno scatto repentino.
<<
Harry, aspetta! >> Gridò Zayn cercando di
fermarlo.
Harry
non ascoltò. Uscì di casa, prese la sua macchina
e sfrecciò via. Avrebbe voluto
soltanto rivederla. Avrebbe voluto soltanto riabbracciarla. Avrebbe
voluto soltanto
ritrovarsi nei suoi
meravigliosi occhi.
Nessuno ha mai commesso un errore più
grande di colui che non ha fatto
niente per ottenere ciò che desidera.
Scese
velocemente dall’auto ed entrò in
quel posto pieno di tristezza. Si
sentì perso, perso tra la folla, perso tra i suoi rimpianti,
perso tra i suoi errori.
<<
Scusi! >> Esclamò Harry con il respiro
pesante. << Vorrei sapere la
stanza della signorina Shepard. Gwen Shepard. >>
<<
E’ un familiare? >> Chiese
l’infermiera con tono fermo e distaccato.
<<
No. >> Affermò abbassando il capo.
<< Sono solo un amico
>> Sospirò.
<<
Allora temo che non potrà vederla, non subito almeno.
>> Asserì l’infermiera.
<< Però posso dirle lo stesso la stanza,
così quando sarà possibile farle
visita saprà già in quale camera alloggia la sua
amica. >> Rivolse un
sorriso pacato al ragazzo.
<<
La ringrazio. >>
Arrivò
al piano desiderato. Lentamente avanzò. La paura di vederla
su quel lettino lo
stava attanagliando. Si fermò. Aveva finalmente trovato la
stanza della sua Gwen. Si
guardò intorno, prima di
fiondarsi all’interno. Socchiuse le palpebre divenute
pesanti. Non era ancora
pronto. I tintinnii di quelle orribili macchine stonavano con
l’idilliaco
respiro della ragazza. Sospirò prima d’aprire
gl’occhi. Fece due piccoli passi.
Osservò l’ambiente e notò la giacca di
Andy. Serrò i pugni, la gelosia lo
pervase. Fece altri due passi. Un nodo alla gola lo stava torturando
ossessivamente.
Giunse al lettino. La sfiorò con lo sguardo. Si sedette
sulla sedia affianco, attento
a non fare rumore. La contemplò nuovamente soffermandosi
sulla mano. La strinse
dolcemente. Deglutì.
<<
So che molto probabilmente non potrai sentirmi. >> Una
lacrima rigò il
suo viso. << So che in questo momento starai vagando tra
i tuoi pensieri.
>> Bisbiglio amaramente. << Magari starai
sognando, proprio come
ami fare. >> Sussurrò accennando un sorriso
triste. << Ma puoi
continuare a farlo anche a casa. >> Scosse la testa
scoraggiato. <<
Apri gl’occhi. Ti prego. >> La
supplicò. << Non puoi lasciarci. Non
puoi lasciarmi. >> Le diede un bacio sul lato della bocca
assaporando
quasi le vellutate labbra della ragazza. << Ho bisogno di
te, più di ogni
altra cosa. >> Disse a denti stretti come per trattenere
le lacrime.
<< Io ti amo Gwen. >> Ammise prima che la
porta si spalancasse.
Lasciò di scatto la mano della piccola Gwen e si
rizzò in piedi.
<<
Harry, mio caro. >> Marie
l’abbracciò facendogli mancare il respiro. La
donna si allontanò di poco. << Mi fa pia..cere
che tu sia ven..uto
>> Singhiozzò.
Harry
si limitò a chinare il capo.
<<
Harry non potresti stare qui. >> Constatò
George.
<<
Si scusate. Vado via. >> Harry si avvicinò
alla ragazza stringendole
nuovamente la mano. Posò un tenero bacio sulla sua fronte e
improvvisamente
sentì la mano di Gwen stringere impercettibilmente la sua.
Sollevò lo sguardo e
lo posò sul viso di lei.
Improvvisamente
la ragazza illuminò il suo scarno viso con un sorriso, uno
di quelli che
sfrecciano nel cuore, di quelli straordinariamente belli, di quelli che
incantano chiunque abbia la possibilità di ammirarlo. Tutto
quello che li
circondava sembrava esser scomparso impaurito dall’idilliaca
bellezza di quel
momento.
<<
Gw.. Gwen. >> Il riccio stava morendo. Stava felicemente
morendo di
gioia.
Marie
e George si scagliarono piangendo contro il lettino della loro amata
figlia.
<<
E’ meglio che me ne vada. >> Proferì
il riccio. Abbozzò un sorriso e
uscì.
<<
Si, si è svegliata! >> Urlò quasi,
Harry al telefono. << Louis sono
così contento. >> Vide Andy con sguardo truce
avvicinarsi ed un pugno ben
assestato colpirlo dritto in pancia. Lasciò improvvisamente
cadere il telefono
portando le mani sul grembo. << Ma che ti prende? Sei
impazzito? >>
<<
E’ tutta colpa tua! >> Ringhiò Andy
stringendo i pugni nervosamente.
<<
Colpa mia?..>>
<<
Si. >> Lo interruppe bruscamente Andy. << I
medici hanno detto che
se lei non avesse avuto una conversazione in corso al telefono, lei..
>>
Si fermò ed inspirò. << Lei non
avrebbe avuto l’incidente e non avrebbe
rischiato di morire. >> Rivolse uno sguardo infuocato al
cugino. <<
E sappiamo entrambi che la persona con cui stava parlando eri tu!
>>
<<
Ah. >> Disse semplicemente Harry abbassando lo sguardo.
<<
Non avvicinarti mai più a lei. >>
Minacciò Andy girandogli le spalle.
<<
No. >> Ribatté il riccio stufo.
<< Non posso. >>
<<
Non puoi? E perché? >> Andy avanzò
di qualche passo. << Vorresti
forse dirmi che la ami? >>
Harry
non distolse lo sguardo.
<<
Tu non sai cosa vuol dire amare, non sai cosa vuol dire sentirsi perso
senza
una persona! Avanti Harry, ammettilo. Lei è solo un altro
dei tuoi sfizi.
>>
Harry
serrò i pugni.
<<
Lei merita un ragazzo che le dia tutto l’amore di cui ha
bisogno. Un ragazzo come
me. >> Andy colpì il cuore del cugino con due
semplici frasi.
Istintivamente
indietreggiò. Le sue stesse parole si stavano prendendo
gioco di lui. Harry sentì
lo stomaco contorcersi. Non si sentì più
all’altezza dell’amore che provava per
Gwen. Il confronto col sentimento di Andy lo stava lacerando dentro.
Scappò,
scappò via da quell’orribile riflesso, via da
quelle dannate emozioni, scappò
via dall’amore.
Sofferenza, gioia, amore,
sono tutti
sentimenti estremamente facili da percepire. Ma forse per alcuni
risulta
tremendamente complicato. Forse tante cose non le capiranno mai a
fondo, e
molto probabilmente quando accadrà il loro cuore
sarà già spezzato in mille
piccolissimi pezzi.
Hi everyone J
Come posso non amarvi? Le recensioni crescono
Ad ogni capitolo. Quindi volevo premiarvi ed ho
postato un altro capitolo.
Parliamo del capitolo:
Potevo mai far morire la protagonista? Se fosse
morta
la storia sarebbe
Finita ed è ancora troppo presto c:
Quel ‘con’ o ‘senza’
Gwen
Del precedente capitolo non era messo tra
Virgolette solo per una questione di grafica,
era un indizio vero e proprio.
Anyway mi sto dilungando troppo.
Ancora mille grazie a tutti coloro che hanno
recensito
la
Storia e che l’hanno messa tra : le
preferite,
ricordate e seguite.
See u soon
-With love deb