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Autore: rainsrabble    07/05/2007    9 recensioni
Narcissa osserva Draco guardare Hermione e giunge a delle conclusione alquanto strabilianti. One-Shot. Traduzione di Kikka_Sama da fanfiction.net
Genere: Generale, Romantico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy, Hermione Granger, Lucius Malfoy, Narcissa Malfoy
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno
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Era sicura fosse una donna, colei che consumava suo figlio dall’interno. Assorbendo le sue emozioni, rendendolo irritabile e ipersensibile. Non che Lucius l’avesse notato, lui come chiunque altro. Suo figlio era un bravo attore, sarebbe stato un ottimo giocatore d’azzardo. Le sue imbeccate erano sottili e solo qualcuno abituato ai suoi cambiamenti, d’umore e espressioni, avrebbe notato la tensione del suo corpo. La rigidità delle spalle, che su qualunque altro ragazzo, sarebbe potuta passare per nervosa irrequietudine; la durezza delle sue labbra anche quando erano atteggiate in quel suo tipico sorriso derisorio, su qualcun altro sarebbe potuta sembrare disonestà. Era talmente rigido che si poteva spezzare da un momento all’altro.

Il ragazzo era sotto pressione, la maggior parte della quale auto indotta, i cui livelli erano continuamente sovraeccitati dalle altissime aspettative di Lucius per chiunque fosse un Malfoy. Odiava quando il padre diceva “Sei un Malfoy, ragazzo! Comportati come tale.” Lui era più di un Malfoy, lui era suo figlio. E ora c’era un’altra donna. Per natura Draco non era una persona ansiosa. Determinato? Si, ma quasi mai preoccupato. Ma lei poteva leggere nei suoi occhi quell’ormai onnipresente fragile irrequietezza. La sua solita acutezza, che poteva essere alle volte schiacciante, si era offuscata. Come se la sua mente fosse da un’altra parte. Doveva essere una donna.

La sala era gremita di gente, un terreno fertile per germi e malattie. Rabbrividì leggermente. Lucius sedeva alla fine del tavolo, osservando la massa di gente con un freddo sguardo di superiorità. Era senza dubbio che da lì suo figlio aveva preso una cosi grande autostima. Draco era fermo, poco lontano da loro, con un gruppo di amici. Non sopportava Crabbe o Goyle, ma poteva capire il bisogno di suo figlio di comandarli, condurli. Merlino solo sapeva che non avrebbero mai resistito più di due settimane a Hogwarts senza la guida di Draco. Viste le loro parentele, i due erano stati i compagni di culla di Draco, e suo figlio poteva essere nulla, ma leale si.

Aveva altri amici per confronti intelligenti. Blaise Zabini, anche lui al suo fianco, aveva una mente acuta e brillante. Eccezion fatta per i due imbecilli, suo figlio si era circondato di persone di spirito. Oh, e poi c’era ovviamente Pansy. Una ragazza abbastanza carina, decise Narcissa, ma le mancava qualcosa. Non andava bene per suo figlio. Mancava la scintilla tra loro. E Draco si comportava con la ragazza come con chiunque altro. Non era lei, ma qualcuno stava facendo breccia nel suo cuore. Forse, se la giovane donna fosse stata presente quel giorno, avrebbe potuto vederla.

SE frequentava Hogwarts sarebbe stata lì. Silente aveva dato un gran ballo per gli studenti e le loro famiglie, per promuovere l’unità delle case e la tolleranza. I Babbani sapevano di essere a stento tollerati da alcuni degli ospiti? Osservò con grande interesse suo figlio, qualcuno aveva catturato la sua attenzione e lui si era girato verso la porta, Crabbe, che stava parlando, non lo notò nemmeno. C’era un piccolo gruppo di tre persone, una ragazza e i suoi genitori.

Suo figlio si dondolò sui talloni e congedò suoi compagni con un gesto secco della mano. Loro, ovviamente, obbedirono all’istante. La sola forza del suo carattere ispirava naturalmente all’obbedienza. I suoi occhi non lasciarono mai la ragazza, mentre questa andava dai Weasley. Sulla sua bocca si dipinse nuovamente il suo sorriso sprezzante, ma gli occhi di sua madre tornarono di nuovo sulla ragazza, questa giovane donna, questa sirena.

Era splendida nel suo vestito gabbano, che l’avvolgeva e cadendo gentilmente ai suoi piedi. La sua figura era snella e soda, con la giusta quantità di curve per renderla attraente. Il suo volto era delicato, sveglio, con grandi occhi nocciola che scintillavano verso i suoi amici anche da quella distanza. Ma furono i suoi capelli ad attirare l’attenzione di Narcissa. Non erano come i suoi, lisci e ordinati, ma un fiume disordinato di molleggiati ricci castani con piccole striature bionde e ramate. Un’entità a sé che si avvolgeva pulsante di vita ed energia, intorno alle sue spalle e lungo la sua schiena liscia.

Doveva aver sentito gli occhi di lui su di sé perché girò lievemente la testa, dandosi un’occhiata dietro le spalle. I suoi occhi furono immediatamente concentrati su Draco, grandi ed espressivi, una finestra sulla sua anima. Uno dei suoi amici le parlò due volte prima che lei si girasse e ritornasse alla conversazione interrotta. Quando uno dei Wealsey le passò un braccio attorno alle sue spalle seriche in un gesto che non esprimeva che familiarità, il delicato bicchiere nelle mani di Draco si ruppe sotto la sua stretta.

Narcissa lo rimproverò con lo sguardo mentre con una mano prendeva la bacchetta e con l’altra la mano ferita di Draco. Ignorando la richiesta del preside di silenzio, sussurrò incantesimi curativi e guardò le ferite rimarginarsi. Prese un fazzoletto di pura seta con sopra ricamato lo stemma dei Malfoy ed eliminò le ultime tracce di sangue. Entrambi ignorarono le calde parole di benvenuto e fratellanza di Silente, finché questi non disse qualcosa che fece irrigidire suo figlio.

“E adesso, le danze verranno aperte dai nostri Capiscuola. Hermione Granger e Draco Malfoy”

Suo figlio si ricompose in un attimo, poi i suoi occhi incrociarono quelli di lei dall’altra parte della sala. Si chiamava Hermione ed era Caposcuola. A quanto pareva era bella quanto intelligente, non c’era da meravigliarsi che ne fosse rimasto stregato.

Draco la raggiunse al centro della Sala, la musica li avvolse. Lei prese la sua mano senza esitazioni e immediatamente si adeguò ai suoi lunghi passi fluidi come se avesse ballato con lui centinaia di volte.

Ad un occhio inesperto sarebbe potuto sembrare un ballo normale. Formale secondo la tradizione magica. Solo un elegante walzer. Ma Narcissa aveva visto suo figlio ballare con molte donne. Era stato educato in quest’arte dai migliori insegnanti e dalla più tenera età. Teneva le sue molte fidanzate ad un’educata distanza, nel suo ballo non c’era altro che gelida etichetta. Teneva questa ragazza a soli tre centimetri dal proprio corpo, guidandola magnificamente in passi misurati, con il risultato che le loro gambe si toccavano. I suoi occhi non lasciarono quelli di lei neanche per un istante.

Lei sembrava sciogliersi sotto il suo tocco quando la faceva ruotare attorno alla stanza. I loro movimenti erano in perfetta sincronia. I fianchi di lei si spostavano al ritmo di quelli di suo figlio, creando un’intimità che il resto della Sala sembrava non afferrare. Gli occhi di Narcissa scrutarono la Sala cercando la madre della ragazza e non fu sorpresa di vedere l’espressione pensosa dell’altra donna, i suoi occhi assorti in contemplazione. No, Narcissa non era l’unica ad averlo notato.

“È vergognoso” sibilò Lucius al suo fianco, porgendole un bicchiere di vino che lei sorseggiò lentamente. “Permettere che una mezzosangue come lei ottenga il più alto riconoscimento ad Hogwarts, e oltretutto pretendere che mio figlio si degradi ballando con lei. Quel Silente è un vecchio…”

Si ammutolì sotto lo sguardo infuocato della moglie. Quando fu certa di aver interrotto i suoi sproloqui e di aver ottenuto la sua completa attenzione, finalmente parlò, impostando la voce sul tono più freddo di cui era capace.

“Lucius, tu non parlerai mai più in quel modo della mia futura nuora. Mi hai capito?”

Non ottenne una risposta. Era svenuto sul posto.

Commento:

Posto nuovamente questa fanfiction di rainsrabble sotto il suo account, gestito da me. Se volete leggere la storia in lingua originale l'indirizzo è: http://www.fanfiction.net/s/2455554/1/

Inoltre Rain vi ringrazia di cuore per le belle recensioni.

Devo ringraziare anche Eugenia, che ha messo in italiano corretto il testo da me tradotto(Grazie bella!!).

Un bacio a tutti!

Kikka

  
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