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Autore: hazsfear    23/10/2012    3 recensioni
Monotona: tutto ciò che non è la mia vita.
Difficile: la situazione in cui mi trovo.
Peso: il segreto che porto avanti da due anni ormai.
Amore: esiste e lo so per certa, ma fa male.
Queste sono alcune delle parole con la quale posso facilmente spiegare la mia vita. All’inizio andava tutto per il meglio finché non è arrivato l’amore. Finché quel ragazzo dal tratto pakistano non mi ha fatto innamorare.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo quattordici.

 

 

Melany’s pov.

‘Liam noi andiamo!’ Urlò Zayn guardando il moro seduto sul divano che insieme al piccolo Noah mangiavano pop corn.
Sembrava andare tutto per il meglio ora come ora.
Zayn aveva preso bene, direi anche meglio di quel che mi aspettavo il fatto di essere padre,e Noah era stato superfelice di ciò.
Avevano passato i giorni assieme e si erano legati davvero tanto.
Io e Zayn stavamo uscendo per un ‘appuntamento’ se così avevamo intenzione di chiamarlo.
Volevamo ricominciare e volevamo ricominciare anche provando a stare soli. Volevamo amarci in tutti i modi possibile non solo davanti agli altri. Volevamo ritornare ai vecchi tempi,come il primo appuntamento.
Mi ero preparata, indossavo un semplice vestito azzurro con una cinta nera sotto il seno e delle ballerine nere.
Zayn era perfetto come al solito. I capelli tirati in quell’impeccabile cresta che ormai lo contrastingueva, una varsity jacket e un paio di jeans attillati, con le sue immacolate blazer rosse. Sorrisi guardandolo ed uscimmo di casa, per poi salire sulla range rover parcheggiata sul vialetto di casa.
‘Dove mi porta signor Malik?’ Dissi dopo essere salita in macchina in contemporanea al moro che saliva dall’altra parte mentre mi allacciavo la cintura.
‘Vedrà signorina Cooper.’ Lo guardai aggrottando le sopracciglia, e feci spallucce. Mise in moto la macchina e la radio si accese lasciando che le casse diffondessero ‘skyfall’ di Adele. Mi avvicinai alla manovella del volume e alzai di poco la musica.
Zayn mi sorrise e passò la sua mano sulla mia. Poco dopo, mi accorsi che eravamo usciti da Londra.
‘Dove stiamo andando?’ Lo guardai corrugando la fronte, lui mi guardò con la coda dell’occhio. Erano le sei del pomeriggio, e mi accorsi che avevamo preso una strada che non avevo mai fatto. D’un tratto un cartello mi fece scorrere davanti la parola ‘Bradford’ e lì collegai tutto.
‘Stiamo andando a Bradford?’ Domandai. Più che una domanda la mia era un affermazione.
‘Già. Sei sveglia quando vuoi.’ Se fossimo state in altre circostanze l’avrei punzecchiato ma ora la mia curiosità era troppa.
‘Perché ci andiamo?’
‘Andiamo a trovare i miei.’
‘Oh è un eterno che non vedo Trisha, Yaser e le tue bellissime sorelle.’
Zayn mi aveva presentata ai suoi genitori dopo qualche mese.
Ciò voleva dire che mi amava davvero? Io credo proprio di si.
Saputa della rottura la famiglia Malik ci era rimasta male. Trisha mi adorava che è dire poco, e Yaser amava vedere suo figlio felice come quando lo era con me. Nessuno di loro sapeva di Noah, e non sarebbe stato facile parlargliene.
‘Poi ce ne staremo un po’ da soli io e te, amore.’ Sorrisi mordendomi il labbro inferiore e le labbra di Zayn si allargarono per sorridere.
Dopo un'altra oretta di viaggio, verso le otto, arrivammo a casa Malik. Zayn parcheggiò e mi slacciai la cintura per scendere dall’auto.
Passai una mano tra i capelli e sorrisi mentre Zayn mi prese la mano.
Ci incamminammo per il vialetto e una volta arrivati davanti alla porta suonai il campanello.
Una donna, bella come il sole, fece capolino e sulle sue labbra comparve un raggiante sorriso. Ci fece entrare senza spiccicare parola e poi ci abbracciò entrambi stringendoci forte.
‘Oh ragazzi.’
‘Ciao mamma.’
Salutò Zayn, separandosi dall’abbraccio.
‘Salve Trisha.’ Salutai mentre mi lasciò andare.
‘Deduco che siete tornati insieme, finalmente.’ Zayn annuì e si passò una mano tra il ciuffo perfettamente sistemato come due ore prima.
‘Yaser, vieni guarda chi c’è.’ Il signor Malik fece capolino dal salotto.
‘Figliolo.’ Abbracciò il figlio, e poi mi guardò abbozzando un sorriso.
‘Melany, tesoro.’ Mi abbracciò anche lui, e fu come far parte di una famiglia che ormai non avevo più. 
Spuntarono correndo dalle scale Doniya, Safaa e Waliyah, che corsero ad abbracciare il fratello. Mi sorrisero cordiali, salutandomi con un gesto della mano.
‘Siamo passati per un salutino.’ Abbozzò Zayn prendendomi ancora la mano.
I genitori di Zayn dopo varie chiacchiere ci lasciarono andare a malincuore. Risalimmo in macchina, e rassegnata preferì far silenzio e non chiedere a Zayn la destinazione. Dopo una mezzora, ci ritrovammo in un luogo alquanto isolato.
Zayn mi guardò e sorrise, e mi porse un sacchetto che prese dai sedili posteriori. Lo aprì e mi stupì di trovarci dentro un kebab, che teneva anche lui in un altro sacchetto.
Nella mia mente si scatenò una sonora risata. Zayn Kekkabbaro Malik. L’idea mi faceva sorridere. Mi limitai a fare un cenno con il capo.
‘Non c’è la cipolla, in nessuno dei due visto che non la sopporti.’ Sorrisi consapevole che il moro si ricordava ancora i miei gusti.
Forse non mi aveva mai dimenticato. Non aveva dimenticato nulla di noi.
Consumammo quella pietanza bislacca per un appuntamento romantico attenti a non creare macchie sugli indumenti.
Zayn accartocciò i due sacchetti di carte e li buttò sotto il sedile. Lo guardai con un sopracciglio alzato.
‘Li getterò.’ Scossi il capo affranta ma con un sorrisetto sulle labbra.
Quando alzai lo sguardo i miei occhi rimasero sbarrati per qualche secondo, il tempo di realizzare che le labbra del moro premevano sulle mie e che gli avevo appena lasciato libero accesso alla mia bocca e la sua lingua rincorreva vogliosa la mia.
Avevo voglia di fare l’amore con lui? Si, avevo bisogno di sentire il suo respiro affannato, i nostri corpi che si sfioravano e che si bramavano l’un l’altro. La sua mano si posò sul mio fianco, mentre le mie si intrecciarono dietro al suo collo.
Toccavo i suoi capelli corvini, mentre lui con un gesto veloce e pieno di insidie ci spostò sui sedili posteriori dell’auto.
Le mie piccole mani gli sfilarono la giacca, e subito dopo la maglietta. Le sue mani possenti mi sdraiarono sui sedili e lui reggendosi sui gomiti, senza separare le nostre labbra si sdraiò su di me.
Le sue mani si infilarono sotto il mio vestito e dopo aver sbottonato la zip lo lasciò scivolare giù, ammirando il mio corpo coperto di un completo intimo di pizzo nero.
Sorrise malizioso, mordendosi il labbro. Bastava quello per mandarmi in tilt.
Posai le mie mani sulla cernia dei suoi pantaloni e li sbottonai.
Lui con un gesto veloce e cercando di non far male a nessuno, se  li sfila lasciando solo che i boxer coprano il suo corpo.
La pelle ambrata alla luce della sera è scura, e i numerosi tatuaggi che ha sparsi sul petto e sulle braccia neppure si notano.
Le nostre labbra continuano a scontrarsi, mentre dopo poco ci ritroviamo completamente nudi. I nostri sessi si sfiorano e lui prende il controllo insinuando il suo membro nella mia femminilità. Le spinte lente e decise alternate ad altre più veloci rendevano i nostri respiri irregolari.
Riecchegiava nell’auto solo il nostro respiro affannato, e i nostri ansimi. L’orgasmo non tardò ad arrivare, e il mio gridolio di piacere fu soffocato dalle labbra di Zayn sulle mie.
‘Ti amo Melany..’
‘Ti amo Zayn..’
sorrisi mentre il moro tirò fuori una coperta e stringendomi a sé ci coprì entrambi. 



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#hugspanda 
ciao lettrici.
ecco il quattordicesimo
e non che penultimo  capitolo
 *applausi*
questo  mi piace.
manca solo l'epilogo..e la ff sarà finita.

spero seguirete l'altra mia ff 'so you melody, will play on and on.'
i hope in some reviews,aww.
RECENSITE,GUYS.
smile,Ales.  click for my twittah!

  
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