Fanfic su artisti musicali > One Direction
Segui la storia  |       
Autore: Carmelo98    23/10/2012    3 recensioni
If we could only have this life for one more day..
Genere: Generale, Malinconico, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Liam Payne, Louis Tomlinson, Niall Horan, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Ero sdraiata a fissare il soffitto come facevo da cinque giorni. Ero tornata a casa ma dovevo essere ferma su quel maledetto letto per un mese, non mi sarei potuta muovere se non per quella maledetta fisioterapia che era diventato un pessimo appuntamento. Non ero tornata a casa, avevo preferito stare da Jane. Lei fortunatamente aveva deciso di prendersi cura di me, non so perché ma mi sentivo una bambina e vedevo in Jane una mamma. Era lei che mi lavava, che mi parlava, che mi faceva ridere, era lei che mi accudiva. Non avevo mai usato quella parola con nessuno, nemmeno con mia madre. Anzi, con una sola persona, papà. Anche se ero bambina durante la sua breve vita ricordavo ancora i momenti passati con lui. Con mia madre che ci guardava, quasi ingelosita dalle attenzioni che mi dava mio padre.
“Mary, tutto apposto?” Jane entrò di colpo nella stanza spaventandomi.
“Mi hai spaventata! Comunque si. Perché hai questo sguardo?” Sembrava triste, più che altro spaventata.
“Mary, te lo devo dire. Le condizioni di tua madre sono peggiorate. “ Rabbrividii, non per la situazioni di mia madre, ma perché ricordai per l’ennesima volta quelle parole terribili che aveva scagliato contro di me come frecce. 
“Non mi interessa più nulla di lei.”
“Mary, tua madre ha avuto un infarto, da tempo soffriva di cuore e, e il cuore ha ceduto ieri.” Per ogni parola che pronunciava abbassava sempre di più il suo sguardo.
“Soffriva di cuore?”
“Si.”
“Ecco, lo sapevo. Lei nemmeno in questa occasione non mi ha detto niente! Cazzo Jane, come può fregarmene di quella donna! Preferirei  fosse MORTA!”Forse avevo sbagliato a pronunciare quelle parole.
“Mary, c’è il rischio..C’è il rischio che tua madre possa avere un altro infarto, e morire.” A quel punto Jane sembrava stesse cadendo e si sedette. Decisi di non risponderle, quelle parole mi facevano male ma mi ero promessa di non parlarne più.
“La vorresti andare a trovare?” 
“No. Ancora non sono pronta. Ho paura di fare un’altra cazzata, ho paura di perderla ma ancora non posso perdonarla. Se morisse non mi perdonerei mai!” iniziai a piangere. D’altronde lei era mia madre, anche se non si era mai interessata a me era solo una donna fragile che senza il marito aveva perso ogni ragione di vita. Come dargli torto, anche io non trovavo più senso a questa vita.
“Jane, per favore lasciami dormire, sono stanca” le chiesi quasi supplicandola.
“Se proprio vuoi.” Disse Jane lasciandomi con aria triste.
Tentai svariate volte di prendere soldi, ma non riuscivo a dormire. Appena chiudevo gli occhi la possibilità di mia madre in una tomba, vederla inerme, mi faceva svegliare di soprassalto.  
Fui “svegliata” (purtroppo già lo ero) dalla sveglia puntata alle 8:00. Quella mattina sarebbe venuto uno psicologo mandato dall’ospedale per parlarmi. Puntualissimo lo psicologo era già li ad attendere che “ufficialmente aprissi gli occhi” (visto, che come ho già detto, non mi ero mai addormentata, avevo gli occhi chiusi per riposarli).
“Buongiorno signorina. Sono il dottor Phillips ed ho ventisei anni.” Tese la mano verso di me.
“Salve, Mary Ciccone, ho quasi 18 anni.” 
“Ah, come la cantante, Madonna?” fece una smorfia divertita. Avevo già capito che faceva ridere quanto una ragazza con il ciclo.
“Si” accennai un sorriso, falsissimo per di più.
“Descriviti , su, ti servirà. Descrivi come sei fatta , il tuo carattere, il tuo rapporto con il tuo fisico, la tua vita.”
“A cosa serve descrivere il mio fisico?”
“Ti ho posto prima io la domanda. Rispondi, su.”
“Beh, sono rossa, cioè, in realtà la mia è una tinta,naturale sono castana scura. Mi vedo grassa e brutta, anche se molti affermano il contrario. In realtà disprezzo me stessa.”
“Perché Jane?”
“Beh, insomma, non so, sono brutta.”
“Spiegazione pessima, inventatene un’altra.”
“Penso di essere brutta, stop.” Sapevo che la motivazione era diversa, però me ne vergognavo.
“Ripeto, inventatene un’altra.”
“Cosa vuoi da me?”
“Voglio che tu cambi.”
“Per cosa?”
“Per una vita migliore.”
“Mi sa che tu non sei normale.”
“Rilassati, prova a darmi una spiegazione razionale.”
“Beh, in realtà i ragazzi della mia classe, anzi della mia scuola, mi definiscono sempre un maschiaccio priva di femminilità. Ma io non sono cosi!”
“Bingo, è questo il punto. Perché ti interessa il giudizio degli altri?”
“Perché la mia vita ormai non ha senso, viene manipolata dagli altri.”
“Sfogati, puoi farlo con me.”
“Odio la vita! Da quando mio padre è morto tutti mi hanno voltato le spalle!
“Ti va di parlare dell’incidente?”
“No.”
“Provaci, no?”
“Ricordo le fiamme.”
“Dall’inizio.” Dove voleva portarmi? Non riuscivo più a trattenere le lacrime, ma avevo bisogno di parlare con qualcuno. 
“Eravamo in macchina. Era venuto a prendermi da danza. Salii in macchina e sembrava che tutto andasse bene.  Eravamo felici, ecco. L’ultimo momento di felicità. Ad un tratto..” Non riuscii più a parlare. Iniziai a piangere e qualcosa mi bloccò la gola. Davvero non riuscivo a pronunciare nulla.
“Va bene cosi per oggi. Ci vediamo domani mattina ok?” .
Non so cosa mi passò per la testa, ma afferrai la sua testa e lo baciai. Era l’unico ragazzo che sino a quel momento mi avesse lasciato parlare, mi avesse apprezzato. Fu un bacio ricambiato. Durò qualche minuto finchè non lo lasciai.
“Ehm, va bene, ci vediamo domani mattina” disse imbarazzato il dottore. Appena uscì dalla stanza scoppiai in lacrime, non ne potevo più di quella vita. Volevo ritornare da mio padre. Volevo morire.  La madre di Jane entrò in stanza per portarmi il vassoio con la colazione. Feci un cenno per darle il buongiorno, facendo finta di nulla, seppure avevo ancora gli occhi lucidi. Decisi di prendere il coltello che aveva portato la signora Perry che a tutto sarebbe servito tranne che a tagliare le cibarie.
 






SPAZIO DELL’AUTORE: 
Saaaalve :) Carmelo è ancora qui, yo! Spero il capitolo, per l’ennesima volta tragico, e pure abbastanza corto, (lo ammetto, sono pessimista) vi sia piaciuto. Vi prometto che a breve i ragazzi saranno pieni protagonisti della storia con Mary. Chissà come andrà a finire con il dottore. Per saperlo, leggete in tante, recensite e arriverà il più presto possibile il quinto capitolo. Alla prossima! 
  
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: Carmelo98