Storie originali > Drammatico
Segui la storia  |       
Autore: white_poison    23/10/2012    1 recensioni
Jen è un'adolescente che si trova davanti ad un problema ormai comune nella società di oggi: il divorzio e racconta il rapporto aspro che ha da sempre con il padre. E' combattuta insieme ai suoi genitori nel fare questa scelta, e non sa come vivere la vita; Piena di pregiudizi e rifiuto verso le altre persone, si chiude continuamente in se stessa, solo qualcuno con grande forza di determinazione può aiutarla. L'amore forse, l'anima gemella, l'amore vero.
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Cos'è la luce?
Quella che viene dopo la notte? O quella che spunta tra gli orizzonti di un mare calmo, appena sfiorato dalla luna?
No, la luce non è quella. La luce è quando senti esplodere dentro, tutti gli organi innamorati e senti ogni raggio d'amore che ti esce dal corpo. Luce è quanta importanza sa darti una persona, vuole darti un cuore.
Luce è sentirsi non più soli dopo una notte fredda e in solitudine.

Stamattina ero a scuola e il mio solito nuvolone nero mi faceva da scudo, da copertura. Camminavo e non vedevo nessuno, ero cieca, non voglio vedere il mondo che continua a marcirsi, pure lui, dopo di me, fino a quando scossando un ciuffo di capelli dagli occhi, ho visto una luce. Una di quelle luci che non avevo mai visto. Una luce tenue che non ha bisogno di sostengo perché brilla già da sé.
Bene, ho messo di nuovo il ciuffo sulla fronte e ho continuato a girogavare per la scuola ancora mezza vuota. Le persone non amano essere in anticipo, già, e nemmeno puntuali. 
E' strano quando sento , la mattina, le avventure e le esperienze che si raccontano le amiche, se così possiamo chiamarle. Chi fa sesso, chi fuma, chi si droga, chi si limita ad ascoltare sentendosi forse non all'altezza. Non mi importa di questi discorsi, però lo scambiarsi reciprocamente idee, arrichisce molto, mi servirebbe. Io sono povera di confronti, di parole, dialoghi.
Che servono a fare le persone che se ci parli non sono disposte a capirti? Non si può capire ogni situazione, ognuno ha la propria mente, vive la vita come le viene meglio e come il pensiero e sentimento si fondono insieme; Ma qualcuno che ti guarda e ti dice: Perché lo fai? E non: Perché lo hai fatto? Forse, magari le persone come me , se ci sono, avrebbero possibilità di relazione. 
Ho da raccontare e nessuno avrebbe tanto udito per sentire tutto. Non so esattamente se ci sarà quel ché che illuminerà le mie giornate buie, perché fuori non è mai luce. 
Come faccio a stare insieme a qualcuno, se dentro è arido? Il Sahara è il posto più gradevole del mondo messo a confronto con il mio essere dentro. Non ci sono lagune né oasi di salvezza e la mia bandiera sarà sempre bianca. Sempre arresa, delusa, impazzita, stupita non troppo, chi non ha amore da dare riceve niente.

''Scusami!''
''Fa niente.''
'' Come ti chiami? Non ti ho mai visto!''
''Jen, sono una cosidetta Matricola.''
''Piacere, Gabriele!''
''...Scusa ma devo andare.''

Miracolo, qualcuno mi ha rivolto la parola, forse per scommessa, o per istintività, solo per scusarsi, però avevo parlato con qualcuno dopo un mese intero di  totale solitudine che sono sembrati durare miliardi anni luce lontani.
E' stato brutto non poter donare gentilezza a chi avrebbe voluto un sorriso, un semplice  e abbozzato segno, ricambiato. E' brutto essere solo avvelenati dentro.
Torno a casa e la mia vita è monotona più che mai, arriva Papà finge di interessarsi alle nostre azioni, parla un pò mentre ha invece lo sguardo da un'altra parte. Poi arriva mamma che sembra non esistere, non si impegna nemmeno un pò a sembrare un genitore e poi mia sorella Fabiola, la piccola bambina inconsapevole di tutto solo perché per lei il tutto è normale, e sarà normale, perché adesso c'è tregua. Non è come per me che sono cresciuta di colpo tra le lacrime: ''Jen sei grande ormai.'', ''Jen sei cresciuta per queste cose.'', si, mi ripetevano mille volte quando cercavo una barbie da guardare negli occhi finti più dei miei, e quando cercavo un abbraccio nelle braccia materne. 
La piccola Fabiola è stata la più fortunata, è stata la pedina con cui hanno fatto scacco matto, la vittoria in una partita persa da tempo.
E' stato sconvolgente quando un brutto voto a scuola, veniva trasformato in dramma, quando ogni preoccupazione, ribellione e rabbia veniva sfogata su di me. Quando un fraintendimento diventava ragione di sfogo, sulla mia pelle, il mio cuore. 
I lividi non facevano male, nemmeno i tagli, i rossosi , le ferite, niente faceva più male di un cuore privo d'amore. 

''Hei ciao!!!''
''Ciao...''
''Sei la matricola dell'altra volta?
''Si...''

Quel termine forse sarebbe diventato il mio nuovo soprannome:''La matricola.'' 

''Che mi racconti?''
''Niente, cosa dovrei dirti?''
''Non sei molto socievole eh!''
''...''
Faccio per andarmene e questo ragazzo che nemmeno conosco mi afferra il braccio con una tale forza che non faccio che piangere. Sola in quell'angolo di cortile scuro, a piangere; sola perché quel tipo non riusciva nemmeno a cercare di entrate dentro di me e capirmi.

''Che fai piangi?''
''Scusami...''

Fa per afferrarmi di nuovo il braccio, poi le guance. Ha le mani fredde e solo ora noto in quel viso scontato un neo al centro del naso. E' molto trasandato e usa troppi mezzi per cercare di brillare, già, davvero molti.

''Sei molto carina...e non voglio che piangi.''
''...''

''Hei Gabriele, dai rintriamo che se la professoressa ci fa una nota rischiamo l'anno!''
''Vengo.''

''Quindi? Ci esci con me?''
''Ehm, cosa dovrei rispondere?''
''Questo e il mio numero, ti chiamo.''

Mi lascia scivolare un bigliettino sulla mano, ed il ché è molto allettante...no scherzo, non lo è per niente. Che cosa vuole questo ragazzo? Dubito voglia conoscermi. Non le ho dato gentilezza...

''Jen?''
''Si pronto, chi è?''
''Sono Gabri, oggi ti va di vederci?''

Gabri? Manco fossimo amici.

''Ehm, ok.''
''Alle 6, davanti la scuola.''
''Ok, a dopo.''

Ma che succede? Due giorni fa morivo dentro perché nessuno mi guardava. Adesso ho un ''Appuntamento''? Chi è questo ragazzo? Forse dovrei smetterla di farmi queste domande, le sarò sembrata interessante e vorrà conoscermi. Avrà letto i miei occhi, avrà visto materia. Ok solo una persona ha notato il mio buio, forse perché brilla da sé ? No, non scherziamo lui è quello pieno di orecchini e mezzi di brillantezza, impossibile. Allora, forse, avrà notato il mio buio e vorrà cercare di aiutarmi ad illuminarmi, magari perché ci sta a cuore. IL VERO AMORE?

Fuori è non mai luce. Io non vedo chiaro nella nuova società, il mondo sta impazzendo senza riuscire a stare immobile, fermo, forse al limite rischia di girare su se stesso. 



   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Drammatico / Vai alla pagina dell'autore: white_poison