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Autore: white_poison    22/10/2012    3 recensioni
Jen è un'adolescente che si trova davanti ad un problema ormai comune nella società di oggi: il divorzio e racconta il rapporto aspro che ha da sempre con il padre. E' combattuta insieme ai suoi genitori nel fare questa scelta, e non sa come vivere la vita; Piena di pregiudizi e rifiuto verso le altre persone, si chiude continuamente in se stessa, solo qualcuno con grande forza di determinazione può aiutarla. L'amore forse, l'anima gemella, l'amore vero.
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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''Perché gridano così?''
''Sta tranquilla Jen, adesso smettono, ora spengo la luce e vai a dormire.''
''No Greta, per favore ,lo sai che ho paura del buio.''
''Jen ma ormai hai 10 anni!''
''Ti prego Gre, dormi con me!''
''Solo per questa volta , promesso?''
''Promesso.''

Erano abbastanza le notti in cui dovevo per forza rifugiarmi nelle braccia di qualcuno, aggrapparmi a qualcosa, qualcosa che non fosse sempre il cuscino freddo e morto. A volte cedevo, lo ammetto, ma erano altri tempi, ero una bambina , adesso invece sono abituata a sentire le solito urla e i soliti pianti. 
''Jen,andiamo a giocare?''
''Fabiola, adesso non posso, sto studiando.''
''Dai, sorellina mia...non giochi mai con me!'' 
''Non fare quella faccia da cucciolo, non posso davvero, dopo giochiamo.''
''Me lo prometti?''
''Si, lo prometto.''
''Giuringiurello?'' 
''Si, dai Fabi non ho tempo per queste cose, altrimenti dopo non possiamo giocare, dai , vai!''
Mi ricordo ancora quando potevo giocare anche io, quando le mani non mi gelavano al solo pensiero di stare fuori dalle tasche della felpa. Il fatto è che oltre il mio cervello, fuori, nel mondo vero, c'è troppo caos, c'è troppa gente caotica e sinceramente mi basta la confusione che ho intorno. Sono contenta per mia sorella Greta, sembra ieri quando mi regalava degli abbracci e io li raccoglievo con grande gioia, era l'unica, già, la sola che faceva qualcosa per me; sembra ieri è invece si è già sposata. Ha trovato un bel compagno, niente male, insieme si completano, lui ama lei senza riuscire a dimostrarglielo, ma lei ama pure per lui, e le basta darle la mano, vedere il suo sorriso per sentirsi completamente bene. A mio discapito, quindi nella sua vita il tempo dedicato a me si è ristretto e io sono sola, ho perso pure lei. Parlando invece di mia sorella Fabiola, credo sia figlia di un amore ritrovato una notte e perduto la mattina dopo. Un'errore forse. Vorrei con tutto il cuore poterle donare ciò che non ha mai ricevuto da Mamma, da papà, però ho così poco anch'io dentro che sarebbe impossibile. L'amore è reciproco e nella nostra ''famiglia'', se così si può chiamare, non esiste la complicità.
Ho imparato a sopportare, forse senza capire come vivere,però sono andata avanti e nessuno, dico nessuno potrà abbattermi, nemmeno nella cosidetta fase dell'adolescenza. Lo so, mi renderà solo più forte. La gente non capisce niente, e io posso solo affidarmi a me stessa , alla mia ragione. 
Non ho amici, e per carità non ho nemmeno mai avuto un ragazzo, niente primo bacio, niente prima cotta, odio troppo le persone per innamorarmi!
Non scherziamo, la vita è così infame e mancherebbe solamente un cagnolino in mezzo ai piedi.
Quest'anno farò il bienno scolastico di un Liceo di Scienze Umane, voglio diventare un Psicologa; Voglio capire cosa si aggira nella mente della gente, perché io mi conosco: ma gli altri? Chi sono? Perché ci sono? 
Ho sempre ignorato tutti, per questo io sono ''La Emo'' per tutti, ed io oltre a pensare che la gente sia pazza, credo pure sia molto ignorante.
Anche per me gli altri, sono tutti catalogati, perché le si legge negli occhi che non hanno da dare, proprio niente nel cervello.
Gli stupidi, gli ignoranti, i pazzi. Non sono così pochi, ma non voglio elencare tutti i generi di persona del mondo. Siamo tutti diversi, l'uno dall'altro, e menomale! 
Anch'io forse una volta avevo dei sentimenti, però c'è stato qualcuno che oltre a non esserci per niente, ha eliminato ogni mia speranza di felicità. Nessuna lacrima, è mai stata asciugata da una mano amica, nemmeno conoscente. Il mio viso pallido però ha un'amica, anzi una migliore amica, è sempre pronta ad asciugare ogni goccia di veleno, a volte pure a tratternerla: è la mia mano; Si la stessa che fredda e immobile sta nascosta nel buio delle tasche.
E' esploso qualcosa dentro me, da appena nata, appena mia madre e mio padre hanno litigato per il mio nome, lei inglese, lui italiano, quando hanno iniziato a farmi piangere indipendentemente dalla nascita; è esploso come un palloncino di inchiostro nero, veleno, che ogni mio organo ha assorbito, come un lupo affammato si è divorato tutto. 
Non faccio altro che sputare veleno, piangere sangue, vomitare nero. Questa vita mi va stretta per tutto l'odio che trattengo addosso.
   
 
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