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Autore: Julia of Elaja    24/10/2012    3 recensioni
IN REVISIONE (Aggiunta di alcune parti e modifica capitoli preesistenti)
Un finale alternativo alla saga di Harry Potter; Harry torna ad Hogwarts per il suo ultimo anno, ed è proprio lì che incontrerà una ragazza che, assieme a lui, Ron ed Hermione, lo aiuterà nella ricerca e nella distruzione degli Horcrux.
Ma questa ragazza non è come le altre e Harry, Ron ed Hermione dopo mille supposizioni scopriranno chi realmente è, grazie ad una profezia che era stata nascosta da Silente in persona, perché troppo pericolosa.
PS: E chi l'ha detto che R.A.B. non sia una donna in realtà? ...
Due parole: Leggete, Recensite!
“Allora, finora sono stati distrutti l’anello di Orvoloson Gaunt, la bacchetta di Serpeverde, l’amuleto magico di Merlino e il cuore di Tom Riddle Senior".
“Ci mancano ancora il medaglione di Serpeverde, un oggetto di Corvonero o di Grifondoro, e la coppa di Tassorosso!”.
“Harry, non dimenticarti che abbiamo distrutto anche il diario di Tom Riddle al secondo anno!”.
“Giusto! Quindi finora abbiamo distrutto… cinque Horcrux!".
“E ce ne mancano altri… tre??”.
I tre amici si guardarono, stupefatti.
“Ma allora gli Horcrux non sono solo sette… ma otto!” realizzò Harry, scandendo parola per parola la frase.
Genere: Avventura, Fantasy, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Il trio protagonista, Nuovo personaggio | Coppie: Luna/Neville, Ron/Hermione
Note: Lemon, What if? | Avvertimenti: Triangolo | Contesto: Da VII libro alternativo
Capitoli:
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Harry si alzò alle sei in punto.
Il sonno lo abbandonò e si sentì fresco e riposato.
Allungò un braccio, nel letto, per poter abbracciare la sua ragazza, ma non la trovò.
Guardò meglio: effettivamente, il posto affianco a lui era vuoto.
Si alzò e si diresse nel salotto: neanche lì la trovò.
Bussò alla porta del bagno, ma la stanza era vuota.
“Ma dov’è andata a finire?” si chiedeva.
Poi sentì un fruscio; si girò e vide Amy entrare furtivamente nella tenda.
Era già vestita di tutto punto e aveva in mano la bacchetta.
“Amy! Ma dov’eri andata?” le chiese Harry, insospettendosi.
La ragazza sobbalzò nel sentire la sua voce: “Harry, mi hai spaventata! E’ che ho sentito dei rumori e sono uscita fuori a controllare che non ci fosse nessuno….come mai sveglio così presto?” chiese lei, sedendosi su una sedia in cucina.
“Non avevo più sonno….” Rispose lui.
“Capisco…sei pronto per Bradford?”
“Si…penso di si!” le disse, sorridendole.
Amy annuì; era pensierosa.
“Qualcosa non va?” chiese Harry.
Lei scosse la testa, ma dentro di se il ragazzo era certo che qualcosa la turbasse.
“Buongiorno!” esclamò Hermione, entrando nella cucina seguita da Ron, che si stava stiracchiando.
“Buongiorno a voi!” esclamò Amy, mostrandosi d’un tratto sorridente e spensierata.
Prepararono in fretta la colazione, poi, sistematisi tutti, richiusero la tenda e si smaterializzarono a Bradford.
Appena misero piede a terra, Harry avvertì un freddo pungente, che gli entrava nelle ossa e gli gelava l’aria fin dentro ai polmoni.
“Che freddo!” esclamò Hermione, tremando come una foglia.
Ron la abbracciò, cercando di trasmetterle un po’ di calore.
“Ehm…direi di iniziare a camminare un po’, così forse riusciremo a riscaldarci….e poi, perché no, potremmo andare in un bar e bere qualcosa di caldo più tardi!” propose Amy.
Il gruppetto sembrò ravvivarsi all’idea della bevanda calda, così tutti e quattro iniziarono a camminare per le strade della città.
“Dobbiamo dirigerci verso nord….c’è scritto nel libro che il nord è il luogo dei misteri, quindi immagino che a nord dovemmo trovare la tomba di Serpeverde!” disse Hermione.
Con un abile incantesimo, Harry fece si che la sua bacchetta puntasse verso il nord, a mo’ di bussola, e la seguirono.
C’erano babbani ovunque; la città era molto grande ed affollata.
Harry teneva stretta la mano di Amy nella sua, e Ron ed Hermione camminavano al loro fianco.
Si erano diretti verso una zona più isolata della città, in periferia.
La zona era collinare, e su una collina in particolare una nuvola era scesa, plumbea e carica di neve.
“La bacchetta indica proprio quella collina come nord. Cosa facciamo, continuiamo?” chiese Harry.
“Be’ visto che ci siamo…..andiamo, no?” intervenne Ron.
Si incamminarono verso il pendio per risalire la collina; una stradicciola si inerpicava su per il colle, sterrata e scivolosa a causa di neve e ghiaccio.
“Dite che dovremo camminare ancora molto?” chiese Ron, dopo circa un quarto d’ora.
“Secondo me dovremmo arrivare in cima!” suggerì Harry.
“Miseriaccia..quanto manca ancora?!” fece Ron esasperato e con il fiatone per la salita.
“Credo circa dieci minuti, forse anche meno!” gli rispose Amy.
Ed infatti dopo poco meno di dieci minuti furono in cima.
A prima vista sembrava non esserci nulla.
“Tutta questa fatica per niente! Io qui non vedo nulla…” sospirò scoraggiata Hermione.
“No…dev’esserci per forza qualcosa….” Disse tra se e se Amy, guardandosi attorno e avvicinandosi al limitare dello spiazzo erboso.
Harry la seguì, e insieme a lei guardò verso il panorama che si stendeva sotto i loro occhi.
“Bella, vero?” disse Amy, indicando la città innevata e le colline che la circondavano.
“Molto..” commentò Harry.
“Harry! E se tu usassi il serpentese?!” esclamò improvvisamente Ron.
Il ragazzo si voltò e sorridendo all’amico gli disse: “Ma certo! Perché non ci ho pensato prima?! Ottima idea, Ron!”.
Ron arrossì, e intanto Harry si diresse al centro del manto di erba e ghiaccio e si concentrò.
Amy lo guardava, incuriosita; si era avvicinata ad Hermione, e le aveva chiesto: “Harry sa parlare il serpentese?”.
“Oh si!” rispose Hermione.
“Accidenti…cosa non sa fare questo ragazzo?!” scherzò lei.
Harry chiuse gli occhi e cercò di concentrarsi al massimo, pensando intensamente alla tomba di Serpeverde e concentrandosi sull’immagine del serpente, simbolo della casata del famoso fondatore di Hogwarts.
Le parole gli uscirono spontanee, se di parole si poteva parlare.
Riaprì gli occhi e si rese conto che nulla era cambiato.
“Riprovaci, Harry!” lo aveva incitato Hermione.
Di nuovo si era concentrato, ma proprio quando stava per ripetere la stessa frase di poco prima si sentì un lieve brontolio, seguito da una leggera scossa.
La terra tremò sotto i loro piedi per pochi secondi, poi si fermò.
“Guardate là!” esclamò Amy, puntando un dito verso un punto imprecisato dietro Harry.
Lui guardò meglio e vide che, proprio lì, per terra, a un metro da lui, c’era una botola, con incastonato nel metallo un grosso smeraldo a forma di serpente.
Aprì con facilità la botola; sotto era buio pesto, così esclamò “Lumos!” e l’estremità della sua bacchetta emanò un raggio di luce abbastanza potente da permettergli di vedere incontro a cosa stesse andando.
Scese piano gli scalini che conducevano sottoterra, seguito da Amy, Hermione e Ron.
Finalmente toccò terra. Si girò ed illuminò con la bacchetta lo spazio intorno a lui.
Un lungo, scuro corridoio si apriva dinanzi a loro.
“Sembra di essere nelle catacombe…” sussurrò Hermione, spaventata.
“Catache?!” esclamò Ron.
“Oh Ron….a Roma…le gallerie sottoterra in cui si riunivano i Cristiani all’epoca della persecuzione…oh, lascia perdere, non è il momento ora di parlarne!”.
“Shh. Fate silenzio!” li riprese Amy.
Iniziarono ad incamminarsi, tutti vicini, andando incontro all’oscurità rischiarata solo dal filo di luce che proveniva dalla bacchetta di Harry.
L’eco dei loro passi si diffondeva per tutto il buio condotto; camminavano l’uno dietro all’altro, e dopo pochi minuti tutti avevano acceso le loro bacchette, cercando di fare più luce possibile.
“Miseriaccia, io sto congelando!In confronto, sulla collina era piena estate!” aveva commentato Ron, battendo i denti.
“Dai Ron, cerca di non pensarci….tieni, prendi questo mantello!” gli aveva detto Hermione, cacciando dalla borsa un mantello e gettandoglielo sulle spalle.
“Grazie Hermione…ah, così va molto meglio!” le aveva risposto lui.
“La piantate voi due? Cercate di fare silenzio! Non vorrei che ci fosse qualche mangiamorte qui e sentisse le nostre voci!” aveva sussurrato loro Harry, fulminandoli con lo sguardo.
“Harry, calmati…chi vuoi che ci sia in una tomba centenaria sottoterra?” gli aveva detto Ron.
“Shh! Ho sentito un rumore!” aveva detto Amy, bloccandosi.
Si fermarono dietro di lei, stando in silenzio e cercando di cogliere anche il minimo rumore.
Effettivamente si udiva un cupo scricchiolio.
“Temo che questo posto sia a rischio di frana….dobbiamo muoverci, o rimarremo sepolti dalle macerie!” disse poi Amy, ricominciando a camminare e questa volta con passo sostenuto.
“Se parleremo a voce alta non faremo altro se non aumentare il rischio di un crollo…quindi parlate sussurrando, intesi?” aveva detto ancora la ragazza.
I tre amici annuirono, seguendola e imitandone il passo,
Dopo qualche minuto, si ritrovarono davanti ad un passaggio, bloccato da un grande masso.
“Harry, prova a parlare di nuovo il serpentese!” suggerì Amy.
“E cosa c’entra ora il serpentese?” chiese Ron.
Amy indicò un punto scuro sul masso.
Effettivamente, quello che a prima vista poteva sembrare un gioco di ombre, era un minuscolo serpente di smeraldi, incastonato nel masso.
Harry vi si avvicinò, e concentrandosi su quell’immagine sussurrò, in serpentese, “Spostati e mostrami l’entrata”.
Immediatamente il pesante macigno iniziò a scivolare, dapprima lentamente e poi sempre più veloce, sino a che non rivelò un altro cunicolo lungo e buio.
“Andiamo!” disse Harry, illuminando il tragitto con la bacchetta.
   
 
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