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Autore: MadHatter96    24/10/2012    6 recensioni
Il battito di un cuore.
Questo è l'unico ricordo che emerge nella mente di Isabelle attraverso i sogni.
Ritrovata immersa nel sangue viene portata alla Sword & Cross dove verrà circondata da volti di persone che non ha mai
visto in vita sua ma la faranno sentire sicura.
E due occhi verdi splendenti come smeraldi la faranno incantare...
[ATTENZIONE: Momentaneamente sospesa]
Genere: Azione, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Cameron Briel, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Buono

 
“Fidati.” Mormorò Gabbe, e gli occhi di Belle si posarono Ancora su Cam.
Era ancora lì in piedi, la pelle chiara da far invidia alla luna e gli occhi verdi sembravano brillare di luce propria.
Belle si voltò nuovamente verso le due ragazze ma al loro posto non c’era che il vento.
Erano come sparite nel nulla, nessuna traccia.
Proprio come aveva fatto Cam quel giorno.
Non erano umani, ormai lo aveva capito… ma a quanto pare finché lei non si sarebbe sentita pronta non avrebbe mai potuto sapere cos’erano.
Non era facile comunicare con un qualcosa che non era della sua stessa natura facendo finta di nulla… o almeno nel caso di Cam.
Quando si voltò di nuovo si ritrovò il volto del ragazzo a pochi centimetri dal suo; se ne stava chino accanto a lei con un’espressione di attesa.
Lei sussultò alla sua vista. Non aveva sentito il minimo spostamento d’aria.
“Allontanati.” Gli ordinò con voce tremante.
Lui allungò la mano sfiorandole la guancia che lei nascose con la spalla nella vana speranza di frapporre una barriera tra lei e quell’essere.
“…Belle…” Mormorò quasi come una supplica senza speranza.
Lei  avrebbe voluto scappare, avrebbe voluto  gridargli che era un mostro senza avere motivo per farlo, eppure a quella voce sentiva il suo cuore scaldarsi e i suoi occhi riuscirono a  leggere un’ infinita tristezza dentro a quegli smeraldi angelici.
“Perché?”
“Perché cosa?” Chiese lui con un sussurro, come se stesse parlando ad una bambina che ha appena smesso di piangere per la morte del suo gattino.
Nemmeno lei sapeva rispondere.
Perché?
Perché c’era qualcosa di strano in tutto quello che stava succedendo?
Perché c’era qualcosa di strano in lei?
Perché si fidava di persone che non ha mai visto?
Perché non ricordava nulla?
Perché non scappava?
Perché sebbene  avesse  paura di quel ragazzo si sentiva così attratta da non poter nemmeno pensare di allontanarsi?
“Chi sei?”
Lui sospirò: “ Hai sentito cos’hanno detto loro…”
“Dimmi qualcosa! Qualunque cosa! Ti prego! Almeno tu!” Lo supplicò, voleva sapere.
Non era pronta per vedere quello che stavano per mostrargli, non era pronta per ricordare… ma voleva sapere.
Cam si sedette accanto a lei, appoggiando la schiena alla lapide: “Non sono umano.”
“Lo avevo capito…” rispose lei titubante.
Lui la guardò con la coda dell’occhio senza spostare il volto per poi portare lo sguardo sul cielo che ora era stellato.
“Vedi le stelle?” Chiese indicandole con un breve cenno, lei annuì senza emettere alcun suono.
“Io potrei vederle da vicino, se volessi.”
“Allora… avete delle ali vere e proprie?” Domandò Belle portando anche lei gli occhi zaffiri sul manto scuro che copriva la terra.
“Sì. Ma ti dico che non ci sarebbe nessuno splendore da vedere.”
“Cosa?... Ma… chiunque vorrebbe vedere da vicino una stella… senza ustionarsi.”
Lui scoppiò in una breve risata: “No, non farei la fine di Icaro, né di una strega medievale… solo che io ho visto molte altre cose, infinitamente più meravigliose.”
Lei lo guardò meravigliata, sia per quell’affermazione che per lui stesso, per la straordinaria sensazione ad avere qualcuno di così irreale lì accanto.
“Molti dicono, che le stelle siano una delle cose che ci sono rimaste del paradiso.”
“Che bugiardi!”
“Forse sono solo ignoranti.”
“Nessun mortale può sapere cosa c’è con certezza di là.”
“Tu lo sai?”
Silenzio.
Cam esitò : “Forse.”
Forse?
Era immortale?
Non solo quelle erano creature non umane, ma pure immortali!
“Cosa sei… una specie di vampiro?” Azzardò lei cercando di nascondere l’insicurezza.
Sulla faccia di Cam si dipinse una smorfia che Belle non riuscì a capire a quale emozione era dovuta.
Il ragazzo tirò fuori dalla tasca un pacchetto di sigarette e ne accese una.
La ragazza rimase ancora in silenzio con uno sguardo insistente in attesa di una risposta.
Quando finalmente il giovane si accorse che lei non accennava a mollare accennò un leggero sorriso sillabando un semplice: “No.”
Lei prese respiro per porre la domanda seguente: “Sei… cattivo?”
Lui gemette leggermente chiudendo gli occhi e togliendo la sigaretta dalle labbra per poi prendersi il volto fra le mani.
Sembrava ferito, e Belle non capiva come interpretare quella reazione.
“Sei… di natura cattiva?” Riprovò lei con un certo timore.
Gli occhi verdi scrutarono stranamente titubanti la figura della ragazza.
Cam non era mai stato una persona che si lasciava intimidire, ma lei era lei.
E il pensiero di farla scappare, in una qualsiasi maniera gli faceva paura.
“Io… non sarei di natura cattiva…”
Non sarei.
Ovviamente quel verbo nascondeva un ma.
Belle lo aveva capito fin troppo bene, e Cam lo sapeva… ma sapeva anche che non poteva mentirle, o avrebbe rischiato di perderla sul serio.
Lei però, non poteva capire, per lei Cam non era altro che un ragazzo appena incontrato e terrificante… forse.
Si ritrasse in se stessa lanciando un leggero grido, non molto acuto ma abbastanza da far sussultare il ragazzo accanto a lei.
La ragazza si mosse rapidamente ndel tentativo di alzarsi ma venne trattenuta dalle mani di Cam che nuovamente le strinsero i polsi per non lasciarla andare.
“Lasciami…” mrmorò, non aveva intenzione di fare la scenata di prima, ma non aveva nemmeno intenzione di rimanere lì.
“Lasciami.”
“No Belle! Per favore… non ti farò del male. Devi credermi, è tutto così complicato e indistinto, ma l’idea di farti qualcosa non mi sfiora nemmeno. Capirai… spero…”
“Speri?”
“Sono successe così tante cose Piccolo Angelo…”
La ragazza sospirò: “Ma io non ne conosco nemmeno una.”
Cam si passò una mano tra i capelli neri osservando il cielo: “Non ci vorrà molto.”
Belle si limitò a guardarlo mentre si riposizionava accanto a lei.
“Cam…”
“Cam?... bello” Disse lui.
“Cosa?” Chiese lei stranita ritardando ciò che doveva dire.
“ Non trovi sia bello essere chiamati da qualcuno? Vuol dire che quella persona vuole solo te, e nessun altro.”
La ragazza abbassò lo sguardo in riflessione.
“Dimmi.” La incitò Cam, facendole appunto ricordare che lei aveva attirato la sua attenzione.
“Tu… non dovevi mostrarmi un tuo segreto?”
Lui la guardò con un’aria che si sarebbe potuta definire di rimprovero: “Te lo dirò… un giorno.”
Lei preferì non approfondire … non era pronta.
Lui si alzò stiracchiandosi per poi porgerle la mano: “Almeno un’ora di sonno è meglio che ce la facciamo non trovi?”
“Hai bisogno di dormire?”
Lui ridacchiò: “Sai… può essere rilassante.”
“A proposito… tu sai come posso contattare mio cugino?” Chiese lei con finta noncuranza.
Cam si bloccò.
Belle non poteva vederli, ma i suoi occhi si erano accesi di una strana luce insicura e arrabbiata: “Lascia perdere.”
 
Ok, ecco il nuovo capitolo.
Dovrei ringraziare tutti, uno ad uno per aver dato un seguito a questa storia, già, perché al capitolo  5 stava per essere abbandonata e invece VOI la state facendo continuare! C’è anche chi si è preso la briga di recensire dal primo capitolo e non potrei mai ringraziare abbastanza!
Grazie a tutti! A chi ha seguito e a chi ha inserito la storia in una delle categorie, GRAZIE!!
  
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