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Autore: Emerson    25/10/2012    1 recensioni
''D’un tratto, in una frazione di secondo, tutto mi rivenne in mente, quelle immagini erano davanti a me, vedevo soffrire ogni singola parte di me, vedevo le sue mani percorre con violenza il mio corpo, immobilizzarmi, far di me un oggetto di cui poteva fare ciò che voleva.''
Dopo questo, non riusciva mai a vedere. Era sicura che non sarebbe mai tornata la ragazza di una volta, solare ed estroversa. Una persona, però, era riuscita in questo, Louis, con l'aiuto dei suoi amici e il fratello. Ogni cosa sembra andare per il verso giusto, fin quando tutto quel buio che non le faceva vedere oltre quella scena, viene alla luce, che brucia, e fa male.
Di sicuro, non era qualcosa di banale e prevedibile.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Louis Tomlinson, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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The return of a friends.

A pranzo non mi misi a tavola, non volevo prendere discorso, soprattutto quello di Nework. 
Dissi di aver mangiato qualcosa fuori dopo esser uscita da scuola, e andai in camera.
Notai uno sguardo preoccupato sul viso di mia madre, forse pensava che stessi riprendendo la cattiva abitudine di non mangiare, l'avevo presa appena dopo che fu successo tutto. In qualsiasi caso lasciai perdere, non m’ importava.
Quando entrai in camera, non accessi il computer, tanto non mi avrebbe comunque cercato nessuno, così mi misi a leggere.  Finalmente, pensai, era da tanto che non leggevo ero sempre impegnata con i compiti, e nel caso contrario, ero impegnata per fare da spalla a Jessica.
Entrai in tutt’altro mondo, mi allontanai da tutto, con tanto di musica nelle orecchie, stavo bene, poi, mi addormentai, ero stanca.
Tutto ciò, era la mia salvezza: i libri, la lettura, e la musica.

***

Mi svegliai con la vibrazione del mio telefono, e mi pentii di non averlo spento.
Un messaggio:  
“Dove sei finita? La principessa può collegarsi su skype tra cinque minuti, o la disturbiamo?
-Anto.”
Sorrisi a quel messaggio, anche se ‘principessa’  non era il massimo. Sapeva che non sopportavo nomignoli come ‘principessa, baby’ e altre cose sdolcinate e lui si divertiva ad infastidirmi. Era da tanto che non lo sentivo, lui è il mio migliore amico, lo è sempre stato, infatti vive a Nework anche se la madre è italiana, e abbiamo la possibilità di sentirci soltanto tramite skype.
Mi voltai e presi il computer, abbandonato sul comodino e notai il libro sul pavimento che con la mia abile danza avevo fatto cadere. Quando dormo, un soldato in guerra è pietrificato in confronto a me. Che poi, perché me la prendo sempre con i soldati? Lasciamoli vivere in pace, almeno per ora, non so se mi spiego.
Sopprimo con forza i miei pensieri profondi che potrebbero fare un baffo a Zayn Malik, uno dei migliori amici di mio fratello , quel ragazzo, a parer mio,  non sta bene : ‘Chiudi gli occhi e goditi le montagne russe della vita’ e poi vieni a sapere che, solo alla loro vista, si caga letteralmente in mano, chissà di che droga è vittima, qualsiasi essa sia, dev’essere davvero potente. Ma tanto.
Accendo finalmente il computer, a sua volta skype e inserisco nickname e password. Neanche il tempo di vedere se era online o meno che già mi sta chiamando, premo con il mouse ‘accetta’ e la sua voce mi circonda. Da quanto non la sentivo?
-Ciao trottolina amorosa!- sorride come un ebete, questo ragazzo è tutto stupido.
-Ciao, chiamami un’altra volta così e ti castro con gli occhi e poi chiudo. Adesso, dimentica quel ‘ciao’ altrimenti sono troppo gentile, e forse puoi anche dimenticare ‘con gli occhi’ perché tra qualche giorno credo potrò farlo di persona.- dico seria.
-Auh!- commenta guardandosi in basso e non voglio immaginare dove ha parato, poi salta sulla sedia e spalanca gli occhi, aggiungendo:
-FERMI TUTTI!- grida –come farlo di persona?! Ritorni?! Merda, ritorni!- sorride, questa volta è un sorriso vero, non fatto per scherzare. –come mai?- mi chiede.
-Mia mamma si sposa e ritorneremo lì. – rispondo, con un sorriso forzato.
Nota subito quest’ultimo, e mi chiede subito:
-E tu, te la senti?-
-No.- butto secca.
-Immaginavo, dai, forza, parla-
Il resto fu un fiume di parole che invasero la mia stanza, anche qualche lacrima cercava di farsi avanti, scostandosi con forza, ma io le rifiutavo, non permettevo che uscissero in presenza di qualcuno.
Mi vedevo ancora più debole se capitava davanti qualcuno, e cercavo sempre di evitare, potevo piangere a casa, soffocando le lacrime nel cuscino e con le cuffie nelle orecchie.
Lui mi diede consigli, mi fece calmare un po’, mi disse che voleva abbracciarmi più di qualsiasi altra cosa per far sentire che lui c’era, anche se non fisicamente, ma non poteva.
Parlammo davvero per tanto tempo, e mi fece anche bene. Fui felice di quella telefonata, magari a qualcuno interessava il mio stato d’animo. Forse non dovrei essere sempre così pessimista, dovrei cercare di affrontare i problemi, dovrei cercare di affrontare mia madre, perché in quella città non ho intenzione di ritornare, sarebbe come andare contro il suicidio, a braccia aperte.
Dove potrei stare però? Mia mamma non mi lascerebbe mai vivere da sola a quest’età. Tutti i miei parenti sono lì, e non mi vorrebbero comunque, per loro sono una specie di ‘delinquente, viziata e volgare’ magari, prima ero solo un po’ volgare, okay.
E non sono neanche la solita nipote lecchina che si atteggia da adulta matura e responsabile.
Ma non mi sembra un buon motivo per fare regali a tutti i tuoi nipoti, tranne che una, e poi dire a loro di non farne parola con me.
Ma che minchia ho di sbagliato?




#Ave belle donzelle (?) –ammesso che queste donzelle esistano AHAH-
Finalmente, mi sono decisa a pubblicare questo capitolo, anche perché altrimenti avrei dovuto aspettare davvero tanto dato che tra questo fine settimana e l’inizio della prossima il mio computer sarà ad aggiustare, e anche per questo non ho potuto farlo un pò più lungo! çç
Vaaaaaaaaabè, spero  -come sempre- che non faccia cagare, e che vi piaccia, e un bacio!
Ciaaaao belle! :*
Un attimo, ho cambiato la presentazione della storia, perché ho deciso di far scoppiare tutto un casino, e andava accennato AHAHAHAH
Cciao!
  
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