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Autore: chinagirl    25/10/2012    0 recensioni
Sono passati ormai due anni dalla separazione dei TVXQ, JYJ e HoMin portano avanti le proprie attività separatamente, finchè Changmin non incontra GaIn delle Brown Eyed Girls e la loro relazione porterà risultati inaspettati...
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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Flash. Flash. Flash. Il fotografo gesticolava, gli faceva segno di concentrarsi, di girarsi, di fare questa o quella faccia. Flash. Poteva continuare quanto voleva, Changmin non si sarebbe scrollato di dosso la preoccupazione come se nulla fosse. Flash. Flash. Flash. Il fotografo si era calmato, in fondo un concept malinconico non era così male. Flash. Flash. D’altronde con “model Changmin” nessun servizio era mai andato male.
–Ok, basta così.- Flash. L’ultimo scatto colse il ragazzo di sorpresa: gli occhi spalancati di un daino abbagliato, la bocca semiaperta…paradossalmente quella foto fu in seguito  scelta per una campagna pubblicitaria. Changmin corse verso il cellulare, ma il manager lo fermò. Sembrava infastidito, arrabbiato e nervoso. Uno scenario favoloso, insomma.
-Changmin-ah, devo parlarti.-
-Hyung?-
-Dimmi la verità ragazzo, stai frequentando qualcuno?-
-Io…beh…io…-
- Una ragazza o un ragazzo?-
Changmin avvampò –Una ragazza hyung! Ovvio che si tratta di una ragazza!- Il manager alzò un sopracciglio. Quel trucchetto stupido funzionava sempre con il presunto genio del ma
-E’ famosa?-
-Sì, è famosa.-
-Credi che sia quella giusta?-
-Ci….ci frequentiamo da poco.-
-Bene. Allora vedi di non metterti nei guai.-
-Certo, sì. Cioè, no.-
Il manager gli assestò una poderosa pacca sulla spalla. –Bravo ragazzo.- Suonava decisamente come un “fine del discorso” e Min si precipitò a controllare i messaggi sullo smartphone: ce n’era uno solo, ma era l’unico di cui gli importasse davvero, quello di GaIn. “Non ho tempo per muovermi, vieni a casa dei miei non appena avrai finito. Tranquillo, sono da sola.” Un sorrisetto spuntò sulle labbra del ragazzo.
 –Hyung, perché ridi?- Alzò gli occhi e si ritrovò davanti una divertita Amber, il tomboy della SM. –Hy…oppa, sai che quando ridi ti si chiude un occhio?- Changmin annuì. –puoi chiamarmi hyung, non è un problema.- disse. La trovava una ragazza simpatica anche se qualche volta gli capitava di scambiarla per Donghae.
–ah, Amber! Come va con la fidanzata?- lei gli strizzò l’occhio.
–Fidanzata? Fidanzato? Fidanzati?- scoppiò a ridere. –Lascia perdere hyung, non ti dirò mai chi è, e comunque non è nemmeno asiatico. O asiatica!- rise di nuovo.
 Sì, era un bel tipo Amber, sembrava in grado di lasciarsi scivolare addosso le cose cattive e di scherzare sui propri problemi ma si preoccupava molto di quelli dei suoi amici. Una sorella perfetta. O fratello. Senza smettere di sorridere Changmin la salutò e si avviò all’uscita. La strada per la casa di famiglia di Gain non era niente di speciale, e il giovane guidò perso nei suoi pensieri…dai quali ogni tanto si risvegliava rosso come un peperone e che non sono adatti ad essere trascritti.
Una volta arrivato gli aprì una GaIn in tuta e senza tacchi, ma anzi con ai piedi dei calzettoni rosa con le orecchie.
 –Noona, ti sei ristretta?!?- esclamò Min con molto tatto,  ricevendo una scarica di pugni nel fianco destro: la faccia era fuori portata, comunque.
–Ouch! Noona mi fai male!- accorgendosi dello sguardo arrabbiato e deluso di lei, l’evil maknae decise di scusarsi a modo suo: la prese in braccio e la depositò in piedi sul divano.
–Vedi? Adesso mi sono rimpicciolito io.- GaIn finse di stringergli il collo tra le mani per poi abbracciarlo. Il suo profumo di fiori rischiò di farlo cadere, tanto era buono.
–Ascoltami Changmin, ora ti  darò ciò di cui ti parlavo ma dopo devi andartene, non va bene che tu rimanga qui troppo a lungo…non fare quella faccia.-
La ragazza saltò giù dal divano appoggiandosi alle spalle di lui e si diresse verso una scrivania in legno dall’altro lato della sala. Dopo aver frugato qualche secondo nei vari cassetti tornò in dietro e si arrampicò di nuovo sul piedistallo improvvisato. Teneva in mano una busta beige e guardava il ragazzo con un’espressione che chiedeva “è giusto quello che sto per fare?” Senza dire nulla gli consegnò la busta e lo congedò con un bacio. Un frastornato Changmin tornò alla macchina, ma appena si riprese aprì la busta, vinto dalla curiosità. All’interno c’era solo un foglietto ripiegato più volte, con scritto sopra un numero di telefono. Lo compose e aspettò. Tuuuuuuuut. Tuuuuuuuut. Tuuuuuuuut. Stava per attaccare, ma qualcuno rispose: -Yobuseyo?- Changmin conosceva quella voce. La conosceva molto bene. Jaejoong…sei tu?
 
  
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