Film > Pirati dei caraibi
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Autore: Michy90    09/05/2007    2 recensioni
Come Sao Feng entrò in possesso delle Carte nautiche, la rotta ai Confini del Mondo? E chi è in realtà Mira, la spregiudicata ladra ed assassina che lui ha assoldato? E cosa c'entra con loro un gioiello chimato "La Stella D'Oriente"? Prima dell'avventura che lo porterà ai Confini del Mondo, tra colpi di spada e tempeste in mezzo ai mari più insidiosi, Sao Feng dovrà confrontarsi anche con una misteriosa leggenda, indissolubilmente legata al suo destino e a quello di Mira...
Storia in via di revisione
Genere: Romantico, Avventura, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo Personaggio, Sao Feng
Note: Lemon, What if? (E se ...) | Avvertimenti: Spoiler!
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Capitolo 1 (La Tigre e Drago)

~Capitolo 2~

 

 

Mira rise divertita vedendo il ghigno audace del ragazzo davanti a lei mentre gli si avvicinava, completamente nuda, senza staccarle gli occhi di dosso. Le sembrò troppo sicuro di sé. L’avrebbe soddisfatto, ma gli avrebbe anche dato una lezione: era lei a dover condurre il gioco, nessun altro.

La ragazza lo spinse sul letto, guardandolo negli occhi, e lasciò che cominciasse a baciarla e a toccarla dappertutto, poi si alzò di nuovo in piedi e lo spinse contro il muro, muovendo la lingua nella sua bocca, lasciva e sensuale. Quello la sollevò da terra e le fece mettere le gambe attorno al suo torace muscoloso, stringendola a lui, senza staccare la bocca da quella di Mira, e si alzò dal letto, spingendola contro la porta e cominciando a ridacchiare eccitato mentre muoveva la bocca sul suo corpo.

Anche Mira rise, e posò una gamba per terra, rimanendo comunque avvinghiata a lui con l’altra, baciandolo intensamente, e mentre sfilava un sacchetto contenente alcune monete dalla tasca della giacca del suo cliente, aprì la porta e lo scaraventò fuori, dove venne accolto in una rissa.

Rientrò, spingendo la porta dietro di sé e coprendosi con una vestaglia rosso rubino che lasciava però intravedere molti dettagli del suo corpo. Sedette su una sgabello davanti a uno specchio, passandosi un pettine dai denti larghi su una ciocca di capelli scuri e mossi, pensando.

Perché non riusciva più a provare nulla, neanche il benché minimo stimolo? Cosa le stava succedendo? Il suo corpo era come inaridito, non rispondeva più ad alcuna sensazione. Rifletté, cercando una possibile risposta a quella domanda, quando una voce interruppe il flusso dei suoi pensieri.

-Complimenti-

Mira non si sorprese, anzi guardò nello specchio, dove si rifletteva la figura di Sao Feng, stagliata sulla porta.

-Non si usa bussare?- chiese lei.

-La porta era aperta- rispose Feng, mostrando il suo solito riso beffardo.

-Non è una giustificazione-

-Hai finito con quello, credo- Feng sorrise obliquo, indicando la porta e riferendosi chiaramente al ragazzo che Mira aveva appena cacciato via -Anche se credo tornerà per pretendere il resto-

-Si, molto probabilmente- rispose la giovane per niente infastidita dal tono del pirata -Allora, qual è il secondo lavoro?- chiese, diretta, cambiando argomento.

-Chi ti dice che il primo sia andato bene come speravo?- domandò Feng, gli occhi che brillavano.

-Il fatto che sei qui-

Il pirata sorrise sarcastico -Perspicace e sveglia…Le doti di una vera ladra e assassina-

Mira non rispose.

-Devi venire con me, per il secondo lavoro- le disse Feng osservando interessato la stanza.

-Cos’è, devo accontentare tutta la tua ciurma, capitano?- chiese Mira, dura, senza guardarlo.

-No- rispose Feng, le braccia incrociate, ancora appoggiato alla porta -Non voglio cose di questo tipo, te l’ho già detto. I miei interessi vanno oltre una notte con te, per quanto possa sicuramente essere magnifica e coinvolgente. No…devi rubare una cosa per me, e anche stavolta devo uscirne pulito-

-Dimmi cosa devo rubare, dove e quando- rispose Mira subito.

-Te lo spiegherò quando saremo sulla mia nave…il viaggio per Tortuga dura abbastanza da contenere tutte le spiegazioni che vuoi- ribatté Feng, rispondendo per le rime.

La ragazza sollevò lo sguardo, incontrando quello del pirata attraverso lo specchio.

-Tortuga?-

-Tortuga-

-Quando salpiamo?- chiese Mira, riponendo il pettine.

-Domani sera al calar del sole. Preferisco navigare con il buio- rispose il pirata.

Mira scostò con finta noncuranza i capelli, esibendo il suo seno poco coperto dalla trasparente vestaglia rubino -Dove trovo la tua nave?- gli chiese.

-Non è ormeggiata al molo- rispose Feng, che sembrava non aver fatto caso al gesto della giovane -È dietro la baia, ha le vele nere…La riconoscerai sicuramente-

Mira si alzò, lasciando che lo sguardo del pirata corresse indifferente sul suo corpo mezzo nudo, e gli si avvicinò.

-Tu sei un mistero, Sao Feng…- disse mentre gli si accostava, sorridendo -Perché non mi desideri?-

-Non l’ho mai detto- rispose quello piegando lievemente le labbra con ironia e guardandola negli occhi.

-Tutti gli uomini mi desiderano…Quelli per cui uccido, alla fine vogliono godere di me senza sosta…Tu no?- bisbigliò Mira al suo orecchio.

-Io non sono quegli uomini. Io sono Sao Feng- sussurrò lui deciso, il viso a pochi centimetri da quello della ragazza.

-Allora toccami, Sao Feng…E vedrai chi sono io…- sussurrò Mira prendendogli la mano e portandola sul suo fianco, sotto la vestaglia, sulla sua pelle nuda, occhi negli occhi -Nessun uomo mi ha mai fatto godere davvero…Tu sei diverso, io lo so, saresti il primo…Non vuoi provare?- chiese, muovendosi piacevolmente contro la sua mano e avvicinandosi al suo viso, proprio come aveva fatto la prima volta che si erano incontrati.

-Non ora e non qui- rispose Feng, spostando la mano, ma senza staccare gli occhi dai suoi.

-Quel momento arriverà, pirata. Non potrai più resistermi e allora godrai con me come non hai mai goduto con nessuna donna…Ricorda…Puoi chiedermi di fare tutto quello che vuoi…-

-Me ne ricorderò- rispose Feng avviandosi alla porta -Stanne certa- L’aprì e fece per uscire.

-Ah, Feng- lo richiamò Mira -Mongkut ti manda un messaggio…- gli disse, passandosi una mano sul fianco -Ha detto di dirti che non riuscirai mai ad avere ciò che desideri-

Feng non si scompose -Si sbaglia- rispose -Anzi, si sbagliava- si corresse con un sorriso maligno -Ha provato a contrastarmi ed è morto…Non riuscirà a farmi desistere ora che è finalmente scomparso per sempre-

-Sembri molto sicuro di te- notò Mira.

-Lo sono almeno quanto lo sei tu di te- rispose Feng deciso. Poi uscì dalla stanza.

 

                                                            *                               *

 

-A Tortuga?- chiese Ana Lucìa stupita -È un porto di pirati! Cosa c’è lì di tanto prezioso da rubare?-

-Non me l’ha detto- rispose Mira semplicemente, poggiando un gomito sul bancone. -Lo scoprirò a breve, immagino-

-È davvero così affascinante?-

-Si, lo è, ha un non so che di…regale...Ti rendi conto che ho già provato a sedurlo due volte e per due volte mi ha rifiutata?-

-Non ci sarà una terza volta, vedrai- assicurò Ana Lucìa.

Mira sorrise lusingata. Sapeva di essere bella, sapeva di piacere agli uomini, e sapeva di farli deliziare moltissimo. Era fiera di ciò -Faccio in tempo a farne un altro?-

-È arrivato un giovane stamattina all’alba, sta alla tre, dice di essere un commodoro inglese, ha perso la ciurma in un uragano, è un po’ confuso… Conviene dargli una svegliata, secondo me- sorrise sottile Ana Lucìa.

-Vado subito- Mira prese una bottiglia di rum dal bancone, si voltò e s’ incamminò verso la tre, al piano terra.

L’uomo che dormiva nel letto era giovane, sulla trentina, ed era parecchio malridotto. Sembrava davvero reduce da un naufragio. Mira, senza svegliarlo, preparò del rum per entrambi, sul tavolo vicino al letto, e sedette comodamente su una sedia. Dopotutto aveva tempo fino alle sette, e non c’era alcuna fretta.

Il giovane si svegliò dieci minuti dopo. Aprì gli occhi assonnati e si sollevò sul letto, massaggiandosi la testa.

-Salve- sorrise Mira.

Quello si voltò confuso verso di lei -Chi siete? Dove siamo?-

-Io sono Mira. Siete a Singapore-

Per tutta risposta, l’uomo imprecò -Maledetto Jack Sparrow…Mi è sfuggito…-

Mira sorrise -Come vi chiamate?- chiese.

-Commodoro James Norrington- rispose quello con voce impastata.

-Ah, commodoro…Bene…- sussurrò Mira.

-Non più commodoro, credo…Mi avranno dato per morto- si corresse poi.

-Oh, quanto mi dispiace…- disse Mira alzandosi. Il commodoro la fissò. Non si era accorto che fosse vestita solo di una trasparente vestaglia rosso rubino, sotto la quale portava solo un corpetto striminzito che lasciava vedere il seno e dei pantaloni corti e aderenti sopra il ginocchio, che le disegnavano i profili delle gambe forse troppo muscolose. Deglutì. Decisamente non era il tipo di donna che era abituato a vedere a Port Royal.

Mira si diresse con calma verso di lui, portando una bottiglia di rum in mano, e sedendosi accanto a lui sul letto -Bevete, vi scioglierà un po’-

No, decisamente non era il tipo di donna con cui aveva a che fare.

Norringhton cercò di guardarla in viso, ma i suoi occhi continuavano a saettare sul suo corpo. Gli sembrava di non aver mai visto nulla di così attraente.

Accettò il rum, che bevve tutto d’un fiato con due, tre, quattro sorsate. D’improvviso si sentì molto più a suo agio.

-Sai, quel maledetto Sparrow…Ero a un passo dal prenderlo,e se non ci fosse stato quell’uragano, a quest’ora sarebbe in mano mia-

-Oh, mi dispiace davvero…- disse Mira piano, scivolando davanti al suo viso, avvicinando le labbra alle sue, e sentendo il sapore acre della bevanda.

-S-si…- rispose Norringhton, bevendo altre sorsate di rum, lo sguardo che saettava dalla bottiglia a Mira e viceversa -È che…c’ero quasi-

-Lo so…non è piacevole quando ciò che desideriamo di più ci sfugge proprio quando siamo sicuri di averlo preso…- sorrise Mira, passando lentamente un dito sulle labbra del giovane.

Non sapendo bene perché, Mira si ritrovò a pensare al pirata, Sao Feng. Non aveva voluto nulla da lei, non aveva neanche provato a rispondere ai suoi incitamenti. Diceva di non fidarsi della giovane, ma le aveva lasciato una sostanziosa caparra…Era senza dubbio un uomo misterioso e affascinante, e possedeva una presenza autoritaria non indifferente. Mira era ancora più convinta di volerlo sedurre: si ritrovò a pensare a come sarebbe stato bello farlo compiacere, come gli aveva promesso. Sorrise al pensiero, mentre immaginava che al posto del commodoro ci fosse il pirata.

-È sgradevole,si…- ripeté Mira passando distrattamente una mano al lato del viso dell’uomo e portandosela poi lentamente sul seno -Ma puoi…per ora…dimenticarti di lui- la mano ora gli accarezzava di nuovo il volto -Non ti andrebbe?-

-Io devo catturarlo…La-la marina britannica…- disse Norringhton mentre cercava di non guardare il corpo della ragazza. Boccheggiò, cercando di rispondere, mentre lei sorridendo, lo guardava, con occhi ardenti. Norringhton bevve ancora alcune sorsate di rum, non riuscendo a staccare gli occhi dalla ragazza, ormai incapace di smettere di divorarla con gli occhi. Mira tolse la bottiglia ormai vuota dalle sue mani e gli si avvicinò. Lo baciò sulla bocca, a occhi chiusi, mentre lui, paralizzato, non riusciva a muovere un muscolo.

-N-no, per favore, io…- balbettò insicuro mentre sentiva la ragazza scendere lungo il suo petto e poi giù, verso il cavallo dei suoi pantaloni.

Anche volendo, si disse James Norringhton, non sarebbe riuscito a fermarla. Perché poi avrebbe dovuto? Era una sensazione così bella, quella che stava provando in quel momento. Non l’aveva mai sperimentata, ma doveva dire che era talmente coinvolgente che stava per lasciarsi andare. Aveva sempre ritenuto quel gesto e chi lo compiva una cosa immorale e depravata, ma…quella ragazza…-come si chiamava? Bah, non importava- Quella ragazza era davvero abile e fu quasi un peccato quando si rialzò e cominciò a baciarlo sulla bocca con passione.

”Feng” Mira sentì quell’uomo, di cui già non ricordava il nome, baciarla con più sentimento. “Feng”pensò Mira. L’orologio del campanile suonò. Un rintocco. Il commodoro scivolò fino ai suoi fianchi, accarezzandole la pelle ambrata. Due rintocchi.”Feng”. Mira sorrise e chiuse gli occhi, spingendo le labbra verso quella bocca e abbracciandolo forte. Tre rintocchi. Lui le passò le mani sulla schiena, ed entrambi si ritrovarono in ginocchio sul letto, avvinti da quel bacio. Quattro rintocchi. Mira lo abbracciò ancora, gli occhi chiusi, e lui le tolse la vestaglia “Feng”… Cinque rintocchi. L’uomo passò le mani sul suo corpo, fermandosi a ghermire con decisione i suoi fianchi. Sei rintocchi. Mira sorrise…era così bello quel bacio… Si lasciò sfuggire un piccolo gemito e s’inarcò verso di lui. Sette rintocchi. Mira aprì gli occhi. Feng. Sao Feng. Era ora di salpare, doveva andare.

Non era il pirata, lì con lei. Era il commodoro, che accorgendosi che la ragazza si era fermata all’improvviso, si bloccò. Quando staccò le labbra da quelle di Mira lei si accorse, dalla lucidità degli occhi del giovane uomo, che l’alcol stava facendo effetto. Il commodoro ridacchiò -Non avevo mai conosciuto una come te, sai? Com’è che ti chiami?-

-Non ha importanza…Ora devo andare- disse Mira delusa, alzandosi dal letto. Era stato bello, finché era durato. Era stato bello immaginarlo.

-No, asp…-il commodoro barcollò e cadde sul letto russando pesantemente, vinto dalla stanchezza e dall’alcol.

Mira si rivestì, prese le armi e i soldi dalla sua stanza ed uscì nella sera, sperando ardentemente che quel giovane non avesse ricordato il suo nome quando si fosse svegliato.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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