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Autore: eripicturesofyou    25/10/2012    3 recensioni
"Sinceramente, non mi era mai capitato di dover rincorrere una ragazza. Avanti, avete gli occhi, mi vedete. Non ho mai dovuto chiedere per ottenere qualcosa dall'altro sesso. E ora mi ritrovo ad inseguirne una con nessuna voglia di farsi prendere. Risultato? Oh, quello è da scoprire".
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Zayn.

Continuo a ridere mentre scendo le scale, incapace di smettere. E' divertente stuzzicarla. Decisamente divertente. Il che è un bene, visto che non sopporto le persone che non hanno senso dell'umorismo o che comunque non stanno al gioco. 
Certo, non che sia stata proprio una situazione tipo, quella di oggi. Di certo non era molto usuale o ordinaria, ma tutto sommato nemmeno così imbarazzante: non capisco quest'enorme differenza che vedono le ragazze: se sono in costume non c'è problema, anzi, in biancheria intma, invece, assolutamente no. Ci fai pure la figura del maniaco di solito. Ma non cambia assolutamente nulla, no? Soltanto il tessuto. 
Sono contento, quindi, che non mi abbia dato del porco o del guardone, o peggio, del segaiolo. 
Giuro solennemente che non era nei miei piani quello che è successo. Non era assolutamente mia intenzione entrare mentre si stava cambiando. Ma è capitato - quale immenso dispiacere..- ed è andata nel migliore dei modi: niente di eccessivamente imbarazzante. 
Salto l'ultimo scalino e mi dirigo verso il salotto. Nel farlo, passo davanti alla cucina e riesco ad evitare per un soffio la signora Hutton che, nello stesso momento, stava andando nella mia stessa direzione. 
- Oh cielo, Zayn - si blocca di colpo - che spavento!- esclama, spaventata.
Rido, divertito, scusandomi con lo sguardo.
- Vuole che le dia una mano?- chiedo, preoccupato, accorgendomi solo in quel momento dell'infinita quantità di piatti che le vedo in mano. 
Lei, ripresa dallo spavento, scuote la testa energicamente. - Assolutamente no, tesoro, fila a sederti - rifiuta lei, cocciuta. 
Non credo di esser mai riuscito ad ottenre il suo permesso per aiutarla. Non una singola volta, accidenti. 
- Ma si figuri, posso benissimo aiut..- ritento, sorridendo per convincerla.
Un semplice gesto stizzito della mamma di Jim basta ad azzittirmi e a non farmi concludere la frase. Chiudo quindi la bocca, alzando gli occhi al cielo, esasperato dal suo comportamento. 
- Giovanotto non ti opporre!- mi rimprovera - e fila a sederti che arrivo subito. Chiaro?-
Neanche aspetta la mia risposta che mi sorprassa, dirigendosi a spasso spedito verso la sala da pranzo.
- D'accordo signora Hutton.. - farfuglio in risposta, sbuffando.
Raggiungo quindi anche io la stanza affianco, e noto che tutti, ormai, sono attorno al tavolo, stanchi ed affamati. 
la disposizione dei posti è la solita di sempre, non cambia mai.
Harry, posto vuoto - riservato al sottoscritto- e Louis da una parte; Ed di fronte ad Harry - non sia mai che quei due stiano troppo lontani l'uno dall'altro - Liam  Jim e Niall dall'altra. Al posto di capotavola c'è la signora Hutton e, di conseguenza, presumo che Erika debba sedersi nel posto esattamente difronte al suo, all'altro capo della tavola. Quindi.. si ritroverà circondata da Ed da un lato e da Harry dall'altro!
Sbianco nell'esatto istante in cui me ne rendo conto, sedendomi accanto a Louis.
Lui, pronto e attento, si volta a guardarmi. 
- E' tutto okay?- mi chiede, sospettoso. 
Cos'è, mi si legge in faccia che mi sento improvvisamente a disagio? O ha sentito Erika che alzava la voce, prima, quando ero al piano superiore?
Faccio cenno di sì con la testa e lui, in tutta risposta, mi lancia un'occhiataccia, prima di voltarsi a parlare con Niall, seduto proprio di fronte a lui. 
Sorrido lo stesso, conscio del perchè di questo suo improvviso cambio di umore. 
E' capitato più volte che si comportasse in maniera così.. strana, rispetto alla persona che è di solito. Arrabbiato, chiuso, riservato. Aggettivi che mai e poi mai avrei immaginato di dare ad uno come lui. Ed invece viverci accanto giorno per giorno mi ha fatto capire molte cose su di lui. Aspetti particolari, nuovi e totalmente inaspettati. Perchè sì, incredibile ma vero, Louis Tomlinson pensa. Pensa parecchio.  E si costruisce situazioni, nella sua testa, fa ipotesi e congetture che non rivela a nessuno, arrivando ad accumulare sempre più rabbia e frustrazione fino al momento in cui non ce la fa più e ti sputa tutto addosso, rendendo quindi pubblica la sua - nella maggiorparte dei casi, assurda- teoria. 
Mi ricordo in particolare la prima volta che ho scoperto questo suo atteggiamento. E' stato.. più o meno verso la fine dell'anno scorso. 
Eravamo a casa soli, io e lui perchè gli altri, ognuno per i suoi impegni, sarebbe stato fuori fino all'ora di cena. Tutto il problema è nato nel momento in cui io, povero ragazzo senza sigarette, ho preso in presito la sua auto per arrivare al tabacchino a pochi metri da casa, per evitare di morire di freddo. Il tutto, secondo i miei calcoli,non doveva richiedere più di dieci minuti. Ma per mia sfortuna, in quell'esatto momento ed in quell'esatto posto c'erano una quantità infinita di ragazze, per non so quale misterioso motivo. E, guarda caso, erano tutte nostre fans. Conclusione? Tra un'autografo, una foto ed un video sono riuscito a tornare a casa solo un'ora più tardi. Il che non sarebbe stato un grosso problema, se solo non ci fosse stato Louis ad attendermi sulla soglia, braccia conserte, pronto a farmi la ramanzina. 
Per un attimo ho temuto che mi rimproverasse perchè avevo preso l'auto cisto che, per prima cosa, era la sua, in secondo luogo, perchè non ho chiesto e terza cosa non ho nemmeno la patente. 
Ed invece la sfuriata che di lì a poco mi arrivò non riguardò assolutamente ed in alcun modo tutto questo.
Neanche il tempo di richiudere la porta dietro di noi ed ecco che lui, incazzato nero, comincia ad urlarmi contro che ho la fidanzata, che non gliel'ho voluto dire, che è già da settimane che mi tiene sott'occhio e che, oh sì, sa delle mie scappatelle a casa sua della settiman precedente. Che non ci si comporta così. " Per quanto ancora speravi di tenermelo nascosto, Zayn? Viviamo nella stessa casa, è ovvio che io mi accorga di quando non ci sei!".
Ricordo di averlo guardato, completamente preso in contropiede e di essere rimasto senza parole. Davvero mi credeva capace di nascondergli una cosa del genere? 
Gli ho mostrato il pacchetto di sigarette, e gli ho resistuito le chiavi dell'auto. " Se avessi la fidanzata te lo direi, idiota. " gli ho risposto semplicemente, sorridendo appena. 
Ricordo che ha sbarrato gli occhi, stupito di essere così tanto fuori strada. Ha borbottato qualcosa che assomigliava molto a " Scusa Zayn" e abbiamo chiuso lì la questione. Eppure, anche dopo due anni di convivenza, ancora crede che voglia nascondergli qualcosa. Chissà adesso cosa sarà andato a pensare. Sicuramente qualcosa che assomiglia molto a Zayn che stupra Erika imbavagliata oppure, meno tragico,  Io e lei che facciamo sesso nel bagno cercando di non fare rumore, situazione che, tra l'altro, si addiceva di più a lui che a me, quand'era ancora single - ma evitiamo di dirlo ad Eleanor, che è meglio - .
Ignoro quindi il suo comportamento, sicuro che tanto, una volta a casa, mi farà la solita sfuriata su quanto poco leale io sia- e sull'importanza del preservativo. -
Mi volto invece verso Harry e gli do una gomitata piuttosto potente nelle costole, interrompendo in maniera improvvisa la sua - sono sicurissimo, intelligente- discussione con Ed, per attirare la sua attenzione. 
Lo sento lamentarsi, mentre porta una mano alla zona colpita, ma non lo lascio parlare. 
- Non provare a mettermi in imbarazzo, d'accordo Hazza?- lo minaccio con lo sguardo, riducendo gli occhi a due fessure.
Lui sorride furbamente, voltandosi verso Ed con l'espressione di chi era già pronto ad una situazione del genere. - Che ti dicevo?- gli dice infatti - è cotto perso - 
Spalanco gli occhi, sorpreso dalla sua conclusione, per poi dargli la seconda gomitata a livello delle costole, cosa che lo costringe a piegarsi in avanti dal dolore. Beh, almeno la finisce di sghignazzare. 
- La smetti? - mi chiede, dolorante. 
Ed scoppia a ridere nel vedere la scena. Poi mi guarda negl'occhi, tornando improvvisamente serio, e mi sorride leggermente. 
- Zayn, non ci sarebbe niente di male, davvero. Lei è.. carina- afferma, accennando con la testa al piano superiore - e sembra una brava ragazza.- continua, aprendo le braccia in segno di resa.
- Io davvero non ti capisco. Per una buona e brava che trovi, insisti a negare e ti nascondi dietro a un dito. Perchè fai così?- mi chiede, esasperato.
Mi passo una mano sulla faccia, altrettanto stanco di sentirmi ripetere le stesse cose mille volte. 
- Lei. non. mi.piace Fine della storia - Chiudo il discorso, scandendo bene le parole. 
A quelle parole, Liam si volta nella nostra direzione, aggiungendosi al discorso. 
- Oh, avanti Zayn! Davvero credi che nonci sia niente di diverso in lei? Niente di.. speciale?- mi chiede.
- Io adoro i suoi occhi- commenta Niall, portando una forchettata di non so cosa alla bocca. Noto Louis che lo guarda, stranito da quel commento.- Che ho detto?- chiede allora il biondo, preoccupato. 
Harry ignora la sua domanda, annuendo energicamente con la testa all'affermazione di Niall.  
- Concordo assolutamente con te. Vuoi dirmi, Zayn, che nn li hai notati?- mi hciede ancora, con la mano posizionata a proteggere la zona delle costole in caso di miei eventuali nuovi attacchi. 
- Di che state parlando?- la mamma di Jim fa il suo ingresso nella stanza, sorridente, con l'ultima portata della nostra cena in mano, seguita a ruota da Erika, che noto concentrata mentre posiziona il piatto che ha in mano proprio accanto a Harry, di fianco a sè. 
- Tesoro, non così lontano, non ha il braccio allungabile, tranquilla. Va bene anche un po' più in mezzo - la corregge appena la signora, ridendo divertita e spostando il piatto di qualche centimetro. - Allora? Di cosa parlate? - richiede, tornando a concentrarsi su di noi. 
Per quanto possa essere stato brvo in aereo ad inventarmi una scusa al momento, non è una delle mie qualità. E' più da Harry tirarsi fuori da sictuazioni del genere con una rispostina pronta. 
- Stavamo parlando della cena, signora Hutton. E' stata bravissima, come al solito- risponde infatti, sorridendo e con l'aria più innocente del mondo pestandomi il piede. 
Alzo gli occhi al cielo senza farmi vedere dalla diretta interessata nè tantomeno da Erika che, indecisa se credergli o no, prende posto fra lui ed Ed. Lecchino. Fa sempre il ruffiano per scamparsela.
- Adulatore..- sorride in imbarazzo la signora, passandogli affettuosamente una mano sui capelli. Che vi dicevo? Ce l'ha fatta pure stavolta.
La signora, ancora gonfia di orgoglio per il complimento di Harry, prende posto a tavola per ultima, come sempre, e cominciamo a mangiare. 
Mi ricordo che la prima volta che siamo venuti qui, tutti insieme, per venire a trovare Ed - e quindi la prima volta che abbiamo parlato con Jim e con la sua famiglia - è stato veramente una cosa divertente. C'erano anche le sorelline di Jim, a tavola con noi, e vi assicuro che quelle bambine sono assolutamente uno spasso. Oggi, invece, è tutto molto più calmo. Loro sono da un'amichetta, a quanto so. La più grande, Meredith, di sicuro. L'altra, la piccola Grace, credo l'abbia portata in giro il padre per evitare che ci sia d'intralcio. Ancora non vuole capire che stare con lei per noi è un piacere. Harry diventa scemo in presenza di un bambino. Comincia a parlare come se fosse un ritardato, e noi lo prendiamo sempre in giro per questo, ma non cfedo gliene freghi più di tanto. A lui piacciono parecchio i bambini. A volte ho il terrore che possa mettere incinta una ragazza per il puro gusto di diventare padre. Poi mi ricordo che nonostante le apparenze è un ragazzo responsabile, e allora mi tranquillizzo un po'. 
Comunque sia, ringraziando non so quale divinità,  all'inizio si parla poco, e quel poco che si dice sono risposte alla signora Hutton del tutto innocue. Niente che possa rivelarsi un'arma a doppio taglio per il sottoscritto o battute imbarazzanti o chissà che altro. Smetto quindi di fare l'ansioso, e comincio finalmente a godermi il cibo e ad ascoltare i discorsi alla mia sinistra, in quella parte di tavolo che pare abbia cominciato a parlare della famiglia Hutton, e della situazione scolastica di Jim.
- Ma mamma..- lo sento lamentarsi, imbarazzato - non possiamo parlarne dopo?- chiede, esasperato.
Lei scuote la testa, e Niall, seduto fra madre e figlio, la imita per il puro gusto di prendere in giro Jim, che gli lancia un pezzo di tovagliolo addosso in risposta.
- Siamo solo ad Ottobre e già andiamo male, caro mio. - lo rimprovera la signora Hutton, con lo sguardo severo ma dolce insieme tipico di una madre.
- Qual'è il problema? - mi inserisco nel discorso. Cosa mi sono perso?
Louis mi risponde, e pare essersi dimenticato di essere arrabbiato con me, perchè sorride. - A quanto pare il nostro Jim non è partito molto bene quest'anno. Ma è in quinta, e quindi lei - indica la madre - ci tiene che abbia buoni voti fin da subito. E quindi.. tadan, una bella ramanzina durante i pasti!- mi sussurra, ridendo appena per non farsi scoprire. 
Mi limito a sorridere, e dopo aver ingoiato il boccone intervengo nel discorso. - Punto debole?- chiedo, interessato.
- Storia. Non.. non mi entra nel cervello. E' inutile. Non ci riesco!- mi risponde un esasperato James, totalmente arreso al fatto di essere incapace in quella materia.
- Anche quest'anno?- chiede Ed, anche lui interessato.
Jim si limita ad alzare le spalle. - Esattamente come l'anno scorso e come quello prima.. - conferma poi, sbuffando.
- Il problema però - comincia la signora Hutton - non è tanto che non riesca adesso. E' che nonostante tutto, nonostante mille e mille persone che ho chiamato per spiegargliela, arriva all'interrogazione e.. non so, davvero- tenta di spiegarsi senza successo, chiedendo aiuto con lo sguardo al figlio, che di sicuro sa meglio di lei cosa gli accade durante l'interrogazione.
- Non mi ricordo niente. Mi fanno la prima domanda e mi rendo conto di non ricordarmi nulla. E' complicato.. e fino ad adesso ce l'ho fatta per un soffio. E adesso ricomincia la solita tortura..- conclude quindi Jim.
E' capitato spesso anche a me, ma mai per così tanto tempo. Cos'è, terrore dell'insegnante? 
- A me succedeva durante gli scritti - si intromette Liam - ed è veramente deprimente come cosa!-
- Non dirmelo.. nelle domande aperte vero?- chiede Niall, sorridendo.
- Sì! Maledetto sia chi le ha inventate!- conferma Liam, ridendo - proprio quelle-
- Anche a me hanno creato un sacco di problemi. Non ero mai in grado di formulare un discorso ampio come si deve.- spiega quindi Niall, sorridendo al ricordo. 
- E tu, Erika?- chiede la madre di Jim - come vai a scuola?- 
La ragazza alza all'improvviso la testa, totalmente spaesata. Non penso stesse seguendo il discorso, imbambolata com'era a fissare il vuoto. Non sta neanche mangiando, adesso che ci penso.
- E' tutto okay?- le chiedo sottovoce, preoccupato. 
Lei mi guarda, mi sorride leggermente e fa segno di sì con la testa prima di rivolgersi alla signora Hutton. 
Harry si volta a guardarmi, e di nuovo mi rivolge quello sguardo furbo di poco fa. Non gli arriva una gomitata nelle costole solo perchè c'è la signora Hutton, e sarebbe poco educato cominciare a picchiarsi a tavola. 
- Abbastanza bene- è quindi la risposta di Erika, mentre si stringe nelle spalle. - Non eccello in nulla ma non ho materie insufficenti, ecco. Una via di mezzo - spiega. 
La madre di Jim annuisce, contenta di quella risposta, e rivolge uno sguardo di rimprovero al figlio come a dire Vedi? Anche tu dovresti fare così! per poi tornare a rivolgere la sua attenzione a Erika.
- Quindi anche in storia..- chiede conferma.
- Mamma ma..- tenta di bloccarla Jim, prevedendo la richiesta della madre.
- Zitto un attimo James. Su, non fare il bambino. - lui alza gli occhi al cielo e appoggia la schiena alla sedia, incrociando le braccia al petto.
- Ecco, piccolo James, non fare l'antipatico- lo prende in giro Niall, che si merita l'ennesimo pezzettino di tovagliolo da parte del rosso. Credo che a fine cena sembrerà che sui pantaloni di Niall abbia nevicato, a forza di pezzettini di carta bianchi. Non oso immaginare la reazione della madre di Jim quando dovrà pulire. 
- Sì..- risponde incerta Erika alla domanda che le è stata fatta. 
- Ma è perfetto! - esclama la signora, entusiasta. - James caro, eccoti la nuova ragazza che ti darà ripetizioni! Semplice, veloce e comodo!- continua lei, tutta eccitata dalla sua idea. 
Jim, al contrario, pare totalmente in disaccordo con quello che pensa la madre. Si passa però una mano sulla faccia, consapevole che  quando si mette in testa certe cose non c'è modo di farla smuovere dalle sue decisioni, arrendendosi al suo destino. 
- D'accordo.. e va bene. Mi arrendo. - dice infatti alla fine, sorridendo appena e alzando le mani in segno di resa. - Erika Lorenzini - oh, cercherò su Facebook ora che lo so - saresti così gentile da aiutarmi? - le chiede formalmente.
Lei si passa una mano fra i capelli, in imbarazzo. Sorride appena. - Penso di.. sì. Sì, dovrei essere in grado di aiutarti- conferma alla fine. Lui le sorride, grato di aver accettato e la madre pure le rivolge uno sguardo benevolo. 
Credo le stia molto simpatica. E come potrebbe essere altrimenti, visto chi è? Avanti, è carina, pulita, è educata, composta, va bene a scuola.. cos'altro potrebbe chiedere?
- Pronto? Pianeta chiama Zayn, Zayn rispondi!- Harry mi schiocca le dita davanti alla faccia, facendomi rinsavire improvvisamente nello stato di trance nella quale ero caduto, perso com'ero fra i miei pensieri. 
Dal suo sguardo capisco di essermi impallato a fissare Erika, anche se non la stavo proprio guardando. In ogni caso, pensavo e guardavo lei. Sono stato sgamato in pieno. 
Mi schiarisco la voce, in imbarazzo. - Scusate, mi sono distratto. - tento quindi di sviare il discorso da me. 
- Vuoi anche tu ripetizioni? Magari di altro tipo..- è Ed a lanciarmi la frecciatina, ed Harry scoppia a ridere, mentre Erika, grazie a Dio, è stata nuovamente distratta dalla signora Hutton che la sommerge di domande. 
Notando la poca attenzione rivolta verso di noi, approfitto per dare la terza - e speriamo ultima - gomitata a Harry, più forte delle precedenti. Anche se sorrido, non si devono permettere. Non con lei presente e così vicina.
- Ma che centro io? E' lui che l'ha detto!- si lamenta Harry, piegato di nuovo su sè stesso dal dolore.
La signora Hutton ci presta improvvisamente attenzione, rimproverandoci leggermente con lo sguardo. Tutti e tre la guardiamo, e abbassiamo lo sguardo.
- Scusi signora Hutton..- rispondiamo quasi in coro io e Harry, tornando composti.
- Scusa zia..- risponde invece Ed, cercando di trattenersi dallo scoppiare a ridere.
Erika si guarda intorno, completamente estranea a quello che sta succedendo, fortunatamente.
- E' tutto okay?- stavolta è il suo turno di fare quella domanda, rivolgendosi a Harry.
Lui si passa una mano sul collo, sorridendo rassicurante.
- Solo un po' di mal di stomaco, tranquilla - si giustifica lui, come al solito pronto a qualsiasi evenienza.  
Lei torna a prestare attenzione a quello che le dice la signora Hutton, e Harry si gira verso di me, sorridendomi e mimando con le labbra senza emettere alcun suono - E' anche una di quelle crocerossine.. magari può tornarti utile!-
Gli pesto il piede con tutta la forza che riesco a metterci nel farlo. E stavolta non gliene importa del dolore, ride di gusto e basta. 







  
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