CAPITOLO 18: UNA
CANZONE
Una folla entusiasta
applaudiva i combattenti, i quali stavano all’aperto, soggetti ad una gravità
piuttosto elevata per un normale essere umano, ma i guerrieri che avevano
superato le eliminatorie sembrava che non la sentissero neanche, erano tutti
molto potenti e non vedevano l’ora di scontrarsi per dimostrare la loro forza,
tutti si pavoneggiavano davanti a tanta gente, tutti tranne i sayan, avevano ben
altro da fare.
La costruzione somigliava ad
una enorme ciambella, solo che al posto del buco c’era il solito ring
quadrangolare, e al posto della ciambella c’erano i posti a sedere e dentro
questa ciambella gigante c’erano gli spettatori, che non erano soggetti alla
gravità del pianeta, poiché la nostra dispensa di calorie immaginaria (la
ciambella) era ad una gravità controllata
Poco dopo cominciò a parlare
il telecronista, chiuso in una navicella anti-gravità (come la
ciambella).
-ecco i partecipanti di questo
torneo! Ci auguriamo che siano forti e che ci facciano godere un bello
spettacolo, ma soprattutto, auguriamogli buona
fortuna!-.
I primi che si dovettero
scontrare furono due personaggi sconosciuti, il loro livello era molto alto, il
pubblico era in delirio, ma ancora non aveva visto niente.
Nel terzo incontro si
scontrarono la piccola Pan contro un omaccione tutto bianco (l’uomo bianco! Scappate!!! … ehm… non badate
ai miei scatti di pazzia… XDXD…).
I due scesero in campo e il
pubblico ammutolì, non si aspettavano che una bambina partecipasse al torneo e
si chiedevano come avesse fatto a superare le
eliminatorie.
Solo chi la conosceva bene la
incitava, soprattutto sua nonna Chichi.
-ehi piccolina, non so come
hai fato ad arrivare fino a qui, ma non ho intenzione di farti troppo male,
quindi arrenditi… è la cosa migliore- le disse l’uomo
bianco.
-non ci penso neanche, anzi,
ti consiglio di batterti al massimo della tua forza, così ci divertiamo
entrambi- gli rispose lei con una vocina
amichevole.
-ascolta… io non picchierei
mai una bimba…-
-ma io non sono una bimba, ho
8 anni e sono figlia di un sayan- disse lei battendosi fieramente il petto con
un pugno.
-f… figlia di un sayan… credo
che questo cambi un po’ le cose, ho sentito di questi esseri… si dice che siano
dotati di una grande forza-.
-hai proprio ragione, ora
vorrei cominciare l’incontro… credo che quelli là si stiano annoiando- rispose
la bambina additando il pubblico.
Finalmente cominciarono,
l’uomo bianco non se la cavava male, per uno come lui era anche piuttosto forte,
ma non potè nulla in confronto alla piccola sayan, che lo stese dopo una ventina
di minuti con un potentissimo calcio allo stomaco, che lo fece volare fuori dal
ring tutto dolorante.
-mi dispiace… mi eri
simpatico- disse Pan andandogli incontro.
-non ti preoccupare, sei più
forte tu… farai molta strada piccola- le rispose l’uomo bianco alzandosi a
fatica.
Il nuovo amico della piccola
venne portato via da alcuni infermieri e sparì nella ciambella, anche la piccola
Pan tornò nel luogo dove erano tutti radunati.
-hai visto Zoe, come sono
stata brava-
-molto brava, non gli hai
fatto molto male-
-no… mi era
simpatico-
-brava
bambina…-.
La piccola corse da Goten
felicissima.
-hai visto
zietto…-.
Per quanto sarebbe andata
avanti così? Per quanto Zoe avrebbe ancora sofferto per lui? La ragazza non
sopportava il fatto di essere a pochi metri di distanza da lui, avrebbe voluto
parlarci, dirgli che lo perdonava, che lo amava con tutta se stessa, ma non
poteva, lui l’aveva tradita, tradita, una parola semplice, ma tagliente quanto
un rasoio, non poteva fare finta di niente, non era una povera illusa, non si
sarebbe mai più fatta infinocchiare da nessuno, e questa era una
promessa.
Gli incontri che seguirono non
furono molto entusiasmanti, fino a quando non toccò a
Goten.
Lui si sarebbe dovuto battere
con un piccolo esserino viola, appartenente ad un pianetucolo
sconosciuto.
-ehi ragazzino non provare a
sottovalutare la mia altezza-
-non lo stavo pensando neanche
lontanamente…-
-bene, credo che andremo
d’accordo-
-se lo dici
tu…-.
Dopo questo breve dialogo
l’incontro finalmente cominciò, peccato che il piccolino andò subito a sbattere
contro la ciambella, perdendo l’incontro, era bastato solo un pugno al nostro
sayan per metterlo KO.
“ops… forse dovrei dosare la
mia forza…” si disse Goten.
“cavoli! Quel piccoletto non
era proprio un buono a nulla, era piuttosto forte… e Goten l’ha steso in meno di
un secondo… pazzesco!” pensò subito dopo Zoe.
Goten l’aveva sorpresa, non se
lo ricordava così forte, lo conosceva come un ragazzo pigro che non amava
combattere, invece si trovava davanti un Goten dalla forza nascosta
straordinaria, e dire che non aveva usato neanche un briciolo della sua reale
potenza.
Anche Gohan e Trunks si erano
molto sorpresi della sua forza.
-caspita… certo che mio
fratello deve essersi allenato molto per raggiungere quel
livello…-
-è vero…- rispose
Trunks.
-eh già… invece di studiare si
è allenato negli ultimi tempi, proprio come farebbe suo padre…- rispose Chichi,
soffermandosi verso le ultime parole, suo marito le mancava tanto, erano ormai
quattro anni che se n’era andato e non passava giorno che lei non sperasse di
vederlo arrivare dal cielo, come un angelo, il suo angelo… ma lui era Goku,
l’uomo più forte dell’intero universo e lei era sua moglie, non avrebbe mai
potuto chiedergli di restare a casa, la loro non sarebbe mai potuta essere una
vita normale, ma aveva imparato a farsi bastare il fatto che lui l’amasse in
modo sincero.
-bravo zietto!!!! Lo sapevo
che avresti vinto!- lo accolse Pan con un sorriso
solare.
-grazie piccola, credo di aver
sopravvalutato il mio avversario- rispose lui che ancora non si capacitava della
sua facile vittoria.
-ma perché tu e Zoe non vi
parlate più? Lei mi ha detto che avete litigato…- chiese la piccola con un’aria
interrogativa.
-esatto… ma è solo colpa mia…
lei fa bene ad essere arrabbiata con me… mi sono comportato male nei suoi
confronti…-
-anche se lei ti odia io lo so
che ti vuole ancora tanto bene… lo leggo nei suoi occhi quando le parlo di te…
però è triste…-
-non ti preoccupare… vai da
lei, io tanto sono sempre qui-
-ok,
ciao!-.
La piccola correva avanti e
indietro tra i due, era proprio una situazione delicata, a Pan questa cosa non
piaceva neanche un po’.
Ricordava i tempi quando si
intrometteva tra i due piccioncini, si divertiva tanto con loro, quando erano
insieme erano sereni ed era piacevole stare con loro, ora invece laddove prima
ardeva il caldo fuoco dell’amore, c’era una spessa lastra di ghiaccio, che
sembrava aver congelato anche i loro cuori.
Dopo numerosi incontri, verso
la fine toccò anche a Zoe.
Si trovava davanti al suo
avversario.
-ma che bella ragazza! Mi
dispiace doverti battere-
-oh, questo non accadrà, puoi
starne certo- gli disse lei con uno sguardo di
ghiaccio.
-vorrai
scherzare…-
-io non scherzo mica…
cominciamo!-.
E l’avversario cominciò a
tirare dei velocissimi pugni a Zoe, ma lei li schivava come niente, dopo alcuni
minuti si stufò e decise di mettere fine all’incontro alla sua maniera, ovvero
sorprendendolo da dietro e colpendolo mandandolo fuori dal
ring.
Gli incontri successivi furono
simili a questi, nessuno poteva fermare i sayan, erano troppo
forti.
Alla fine rimasero solo in
sei: Zoe, Pan, Goten e altri tre personaggi, uno di loro emanava una potenza
incredibile, aveva sconfitto i suoi avversari con estrema facilità e poteva
ancora riservare sorprese.
La ragazza dai capelli rossi
aveva appena sconfitto un avversario, se avesse vinto anche l’incontro che le si
presentava dopo, avrebbe partecipato alla finale, ora toccava alla piccola Pan,
doveva combattersi contro il tizio che sembrava
forte.
-attenta Pan, non abbassare
mai la guardia, quello sembra forte, non è come gli altri- le suggerì
Zoe.
-va bene, farò attenzione,
perché se vinco poi mi scontro con il mio zietto, così lo batto anche stavolta-
disse Pan sempre sorridente, ricordando il suo ultimo torneo di qualche anni
prima.
Si diresse al centro del ring,
di fronte al suo avversario e, non appena sentirono il suono d’inizio incontro
cominciarono a scontrarsi.
Pan tirava numerosi pugni, ma
il suo avversario li parava senza grande
difficoltà.
-avanti piccola, lo so che
puoi fare di meglio, non ti trattenere, non sono come gli incompetenti che hai
incontrato prima- le disse.
Così anche la piccola cominciò
ad impegnarsi di più e riuscì a tirare un calcio al suo avversario, che cedette
solo per un attimo, per poi scomparire a velocità supersonica sorprendendola da
dietro con un calcio alla schiena. Pan venne spinta per alcuni metri in avanti,
ma, cadendo quasi in verticale, riuscì, dopo aver compiuto un salto mortale, a
spingersi con le gambe verso l’avversario, che purtroppo schivò il suo
pugno.
L’incontro sembrava più
difficile del previsto, il suo avversario, che si chiamava Liho, era un osso
duro.
I due cominciarono uno scontro
da vicino e usavano entrambi colpi fortissimi e velocissimi, sembravano pari,
cominciarono ad alzarsi dal ring, fino a che Pan non fu colpita prima con una
ginocchiata alla pancia e poi buttata sul ring dalle due mani strette a pugno di
Liho. Si creò un gran polverone, il pavimento era stato sfondato, la caduta era
stata violenta, ma la piccola Pan non si arrese e, asciugandosi il rivolo di
sangue che le colava dalla bocca, tornò
all’attacco.
“cavoli, Pan è in difficoltà…
quel tipo è forte, forse troppo per lei…”.
Dietro le quinte (non si se è giusto da dire) c’erano solo
i due sconosciuti, Zoe e Goten, quest’ultimo si avvicinò alla ragazza, doveva
tentare il tutto per tutto.
-credo che Pan abbia trovato
pane per i suoi denti…- disse lui per rompere il
ghiaccio.
-lei vincerà…- rispose Zoe, in
un tono alquanto scocciato, gli diede le spalle.
-lo so che non mi vuoi
parlare, so che mi odi, so come ti senti, so anche che è tutta colpa mia, ma io
ti posso spiegare…-.
La ragazza stava zitta, come
se non lo sentisse.
-ti prego… dì qualcosa… non
rimanere zitta…- la supplicò il ragazzo.
-che dovrei dire… io non ho
assolutamente nulla da dire… non ho parole…- disse la rossa con tono
distaccato.
-senti… ascoltami, per
l’ultima volta se vuoi, ma lasciami spiegare…-.
Goten fece una pausa, non si
aspettava una risposta, doveva formulare le frasi nel modo
giusto.
-quel giorno io stavo
studiando per il mio esame, come al solito, quando sento il campanello suonare,
credevo che fossi tu, così vado ad aprire, ma non trovo te, mi vedo davanti
Jennifer che mi chiede se poteva entrare perché doveva dirmi una cosa importante
riguardo all’esame. Io le dissi che poteva dirmela anche lì, ma lei insistì, mi
disse che era lunga, così la portai in camera, dove era più
tranquillo…-.
Zoe ascoltava le parole che
uscivano dalla bocca di Goten, rivisse quel giorno e le venne un groppo in gola,
no… non doveva piangere, lei non era debole, lei era forte, era una sayan, e i
sayan non piangono, perché piangere è segno di
debolezza.
-… lei cominciò a parlare, ma
non parlava dell’esame, mi chiedeva scusa per quello che era successo anni fa e
che non sarebbe mai più successo, mi chiese di rimetterci
insieme…-.
Questo fece malissimo al cuore
della nostra sayan, il groppo era insopportabile, non sarebbe riuscita a
trattenerlo ancora, ma aveva una grande forza di volontà, e con uno sforzo
immane cercò di trattenere le lacrime.
-… io rifiutai, dissi che
amavo te, e solo te… che non avrei mai cambiato idea, per nessun motivo al
mondo. Lei non si arrese e cominciò a venire pericolosamente verso di me,
cominciando a togliersi la maglietta… sotto non aveva il reggiseno…
probabilmente aveva architettato tutto, io mi allontanai dicendole di uscire, di
non farsi più vedere, che era solo una troia, solo che era sul mio letto vicino
a me, le parole che avevo detto l’avevano colpita, credo, perché la sua
espressione era cambiata, ma fu a quel punto che entrasti tu… io non sapevo che
cosa dire, era veramente una brutta sensazione, ero spiazzato, ti vidi con
quell’espressione, che non ti apparteneva, scappasti via, io ti corsi dietro, ma
tu non c’eri più. Solo allora realizzai di aver rovinato
tutto…-.
Zoe cominciava ad avere gli
occhi lucidi, aveva abbassato lo sguardo, lui sembrava sincero, e probabilmente
lo era, ma lei aveva sofferto troppo, non bastava così poco per perdonarlo, così
rimase in silenzio, col cuore a pezzi che piangeva le lacrime che non volevano
uscire dai suoi bellissimi occhi verdi.
-… sappi che io ti amo ancora,
sei tutto per me, senza di te la mia vita non ha
senso…-.
La ragazza aveva sentito
abbastanza, si alzò e andò lontano da lui, lontano per non sentire più la sua
voce, lontano per non percepire le vibrazioni della sua aura, ma mai lontano
abbastanza per non sentire l’amore profondo che li teneva così uniti, l’aveva
capito, anche lui stava per piangere, anche lui soffriva, ma allora perché non
lo perdonava? Questione d’orgoglio? Forse sì… era forse quel maledetto orgoglio
che vietava ai due innamorati di rimettersi insieme? Forse non era tutto, ma
certamente ci metteva la sua parte.
Zoe non tratteneva più le
lacrime, si mise a piangere silenziosamente e da sola, in un angolo della
stanza, il pavimento era bagnato e lei aveva perso completamente il controllo di
se, finalmente dava libero sfogo alla sua
sofferenza.
Anche Goten si era rifugiato
ad un angolo della stanza, aveva provato a parlarle, ma senza molto successo,
ora restava solo una cosa da fare e lui sperava tanto che
funzionasse.
L’incontro tra Pan e Liho
stava giungendo al termine, la piccola era stremata, stava a malapena in piedi,
ma non voleva arrendersi, non in quel modo, ma finì rovinosamente a terra, fuori
dal ring, aveva perso.
-no!! La mia povera
nipotina!!- strillò Chichi.
-bambina mia…- disse Videl con
una mano sulla bocca.
-Pan, sei stata brava… devo
dire che mi hai sorpreso, sei forte, una vera sayan- disse Gohan a bassa
voce.
Videl si precipitò nel posto
in cui la piccola stava per essere portata:
l’infermeria.
Zoe aveva seguito questo
ultimo pezzo e, asciugandosi le lacrime, andò da Pan che era stesa su un
lettino.
-ciao
Pan-
-ciao Zoe…
scusa…-
-perché mi chiedi
scusa?-
-perché ho
perso-
-ma sei stata bravissima,
quello era un avversario troppo forte per te, sei una sayan, ma sei anche una
bambina, e quello non era un avversario alla tua portata, ma vedi che con un po’
di allenamento lo superi-
-certo… e sarai tu ad
allenarmi, vero?-
-certamente… ora pensa solo a
riposarti-
-va
bene-.
Pan venne portata in una
stanza, lì l’avrebbero curata, era in buona mani, non c’era nulla da temere, e
poi stava arrivando Videl.
-ciao Zoe! Pan è lì dentro?-
chiese Videl.
-sì, la stanno
medicando-.
La donna entrò, mentre Zoe
tornò nella sua posizione, voleva osservare lo
scontro.
Goten vinse con molta
facilità, il suo avversario era una cicca, era come tutti gli altri, così fu
presto il turno di Zoe, che sconfisse il suo di avversario in pochi minuti,
almeno Pan poteva dire di essersi divertita a lottare contro il suo
avversario.
Goten ora doveva battere Liho,
sapeva che non era come gli altri, ma non si sarebbe lasciato sconfiggere da
lui, doveva assolutamente battersi con Zoe.
Lo scontro cominciò, Liho era
veramente forte, ma Goten lo era di più, si era allenato tanto, non poteva
perdere, doveva dimostrarle anche con i fatti che lui teneva veramente a
lei.
L’avversario di Goten dopo
dieci minuti di combattimento era tutto ammaccato e dopo l’ennesimo pugno in
pancia svenne accasciandosi a terra svenuto.
Il sayan era soddisfatto,
mancava solo un quarto d’ora al suo incontro con Zoe, l’incontro decisivo,
quello per cui si era allenato gli otto mesi precedenti ad una gravità
elevatissima a cui aveva abilmente resistito, tutto questo per lei, solo per
lei, per la ragazza per cui una volta da piccolo aveva rischiato di morire
durante lo scontro contro Zinegar, la ragazza per cui si sarebbe sacrificato
mille altre volte.
Zoe, d’altra parte, non sapeva
che cosa pensare, provava un senso di smarrimento, perché proprio lui? Perché
doveva combattere contro Goten? Voleva scappare, ritirarsi dal torneo, ma non
poteva, che ne sarebbe stato della sua dignità? No. Doveva batterlo, doveva
tirare fuori tutte le sua armi, farlo soffrire, almeno
fisicamente.
Passati i minuti di pausa, il
telecronista cominciò a parlare al microfono.
-signore e signori, sta per
cominciare l’ultimo incontro, quello che ci svelerà il vincitore di questo
appassionante torneo, un torneo che ci ha fatto stare col fiato sospeso, ma ora
basta chiacchiere e facciamo entrare Gote e Zoe, due abitanti di
Earth!!!!-.
Il pubblico li accolse con
urla e strilli, non potevano immaginare nulla.
-accidenti, ne vedremo delle
belle…- disse Gohan.
-io sono un po’ preoccupato…
Zoe è veramente arrabbiata… e noi tutti sappiamo che lei è molto più forte di
Goten… non oso immaginare come lo concerà…- disse
Trunks.
-secondo me non ti devi
preoccupare, Zoe non farebbe mai del male allo zio, gli vuole troppo bene- disse
saggiamente Pan, in quel momento era lei che conosceva meglio il suo stato
d’animo, dopo aver passato con lei tutti quei mesi.
-spero che sia così…- disse
Trunks sospirando.
-io non penso che la nostra
Zoe, per quanto forte, riuscirà a battere Goten così facilmente, mio figlio si è
allenato duramente…- si intromise Chichi.
I due avversari erano uno di
fronte all’altro, lui fissava lei, ma lei guardava per terra, come se lui non ci
fosse.
I tamburi cominciarono a
suonare.
-non puoi fare finta che io
non ci sia, ora siamo avversari- disse Goten.
Poi suonò il gong e Zoe alzò
di scatto gli occhi su di lui, era uno sguardo gelido, spaventoso, ma il sayan
non si lasciò intimorire, voleva dire che aveva intenzione di batterlo con ogni
mezzo e lui era d’accordo.
Zoe si trasformò subito in
super sayan, voleva fare sul serio fin dall’inizio. Goten si trasformò a sua
volta e poi scomparvero nello stesso istante.
Le persone normali non
riuscivano a vedere nulla, erano troppo veloci, solo Trunks e Gohan riuscivano
di tanto in tanto a capire dove si trovassero, ma erano rapidi anche per loro
(Vegeta se n’era rimasto a casa, non
aveva trovato un motivo per andare a vedere il
torneo).
All’improvviso si vide Goten
che precipitava a terra, ma fermò la sua caduta poco prima di schiantarsi e
ripartì all’attacco contro Zoe, che gli era apparsa vicino ma, non aspettandosi
un colpo venne colpita in viso da un potente pugnio del
ragazzo.
Non cadde a terra, ma fece un
salto mortale all’indietro per allontanarsi e riprendersi, il pugno le aveva
fatto male e le aveva rotto il labbro, che ora
sanguinava.
“io… non me lo ricordavo così
forte… deve essersi impegnato, almeno una volta nella sua vita…” pensò la
ragazza.
L’obiettivo di Goten era
quello di farla cadere dal ring, non voleva sfinirla, non era nei suoi piani,
doveva essere ben cosciente quando l’incontro sarebbe
finito.
Durante quei minuti di scontro
Zoe aveva potuto stare a stretto contatto con Goten, aveva studiato la sua aura
e aveva capito che forse era troppo dura con lui, che doveva perdonarlo, ma non
voleva, aspettava solo un’altra mossa del sayan.
Tornarono all’attacco, più
veloci che mai, si battevano al massimo della loro forza, senza esclusione di
colpi. Accadeva che Goten si perdesse nello sguardo di lei e che abbassasse la
guardia, così veniva duramente colpito, ma si riprendeva quasi subito, in quel
momento era un vero sayan, uno che non si arrendeva, era un sayan
innamorato.
Dopo l’ennesimo colpo
ricevuto, Zoe cadde a terra, le doleva tutto e sentiva il sapore del suo stesso
sangue in bocca.
Goten non sopportava di
vederla in quello stato, così si avvicinò a lei, che si mise subito in guardia e
fece per tirargli un pugno, ma venne bloccata dalla mano di lui che la prese per
il polso, lei chiuse gli occhi, stava per ricevere un pugno potente, aveva
perso, doveva ammetterselo, lui era diventato forte, anche di più di
lei.
Aspettò qualche secondo, ma il
pugno non arrivò, aprì gli occhi e vide Goten che le porgeva un
fazzoletto.
-tieni, asciugati se vuoi… mi
dispiace se ti sto facendo male… ma volevo dimostrarti che io mi sono impegnato
a fondo per questo incontro, che io non sono uno
scansafatiche…-.
Zoe lo guardò, la sua
espressione era cambiata, ora era confusa e lo guardava con quell’aria
interrogativa a cui Goten non sapeva resistere e prese il fazzoletto che le
porgeva, asciugandosi la bocca dal sangue.
-grazie… me ne sono accorta,
sei forte… non me lo sarei mai aspettato… è stata una bella sorpresa…- gli disse
lei.
-io non so in che altro modo
posso chiederti scusa, lo so che non è molto, ma questo è per
te-.
Detto questo, Goten fece un
segno con la mano ad un uomo che stava fuori dal ring, che schiacciò un pulsante
e fece partire una melodia, una melodia che Zoe conosceva
bene.
-so che questa canzone ti
piace tanto, non so che cosa significhi, ma è un modo ancora per chiederti
scusa-.
La ragazza non sapeva che cosa
dire, quella che sentiva era “Breaking the habit” dei Linkin Park, il gruppo
terrestre che adorava.
Memories consume
Like opening the wound
I'm picking me apart
again
You all assume
I'm safe here in my room
Unless I try to start
again
La voce del cantante echeggiava in tutto lo stadio, Zoe ascoltava, in
silenzio, qualche volta guardava Goten con un’espressione che somigliava molto
ad un sorriso, lui ricambiava e si metteva la mano dietro alla
nuca.
I don't want to be the one
The battles always choose
'Cause
inside I realize
That I'm the one confused
Zoe aveva giudicato molto male Goten, lui era l’amore della sua vita,
questo non lo poteva negare, nel sentire la canzone le vennero in mente tutte le
cose che avevano fatto insieme durante il periodo in cui si frequentavano.
Doveva perdonarlo, lui era lì, apposta per lei, e lei se ne sarebbe pentita per
tutta la vita se si fosse lasciata sfuggire un’occasione
simile.
I
don't know what's worth fighting for
Or why I have to scream
I don't
know why I instigate
And say what I don't mean
I don't know how I got
this way
I know it's not alright
So I'm breaking the habit
I'm
breaking the habit
Tonight
Goten guardava Zoe, avvertiva la sua felicità, finalmente vedeva il
sorriso sul suo volto e questa era una vittoria per lui, ora mancava un ultimo
passo, quello decisivo.
Clutching
my cure
I tightly lock the door
I try to catch my breath again
I
hurt much more
Than anytime before
I had no options left
again
Gli sguardi dei due si
incontrarono, stavolta Zoe aveva un’aria visibilmente felice, stavolta non
guardò da un’altra parte, i suoi occhi reclamavano l’immagine del ragazzo che
amava, Goten cominciò ad avvicinarsi a lei, anche lei cominciò a camminare verso
di lui.
I dont want to be the one
The battles always choose
'Cause inside
I realize
That I'm the one confused
Gli spettatori guardavano incuriositi la scena, non avevano mai visto una
cosa simile in un torneo. Chichi era sulle spine, come anche Trunks, Gohan, Pan
e Bulma, non si aspettavano che Goten avesse architettato quello che stavano
guardando, ne mai lo avrebbero detto, non credevano ai loro
occhi.
I don't know what's worth fighting for
Or why I have to scream
I
don't know why I instigate
And say what I don't mean
I don't know how I
got this way
I'll never be alright
So, I'm breaking the habit
I'm
breaking the habit
Tonight
Zoe e Goten erano uno di fronte all’altro, si diedero una mano, il
pubblico era in silenzio, si sentiva solo la
canzone.
-so anche che questo pezzo della canzone è il tuo preferito, è carico di
emozioni- disse Goten.
Zoe provava dentro una felicità enorme, era incantata da quello che stava
succedendo e sperava con tutta se stessa che non fosse un sogno. Di nascosto di
diede un pizzicotto sulla gamba. No. Non era un sogno, era tutto vero. Non aveva
la forza di parlare, non c’erano parole per descrivere quella
situazione.
-grazie, Goten…- disse solo questo, con dolcezza infinita, voleva fargli
capire che non era più in collera, che lo aveva perdonato e che ora era tutta
sua.
I'll paint it on the walls
'Cause I'm the one at fault
I'll never
fight again
And this is how it ends
Era tutto perfetto, solo Goten era capace di farla sentire una vera dea
in ogni situazione, non capiva come aveva fatto tutto quel tempo senza di lui,
senza il suo sorriso, senza il suo amore.
Goten le prese anche l’altra mano e cominciò a
parlare.
-io non ho fatto l’esame… non aveva più senso, io lo facevo solo per te,
perché un giorno avrei tanto voluto mantenerti, so che lavorare è una palla… ma
non c’è altro modo per guadagnare… ma ho intenzione di farlo l’esame, c’è
un’altra sessione tra pochi mesi… ma prima devi rispondere ad una domanda-.
I don't know what's worth fighting for
Or why I have to scream
But
now I have some clarity
to show you what I mean
I don't know how I got
this way
I'll never be alright
So, I'm breaking the habit
I'm
breaking the habit
I’m breaking the habit
Tonight
Goten si era fatto serio, la canzone era finita, tutti erano col fiato
sospeso.
Zoe si era ammutolita, una domanda? Che sia…
-Zoe… io ti amo. Io ci ho riflettuto. Sarei l’uomo più felice dell’intero
universo se… insomma… mi vuoi SPOSARE?-.
Goten era stato semplice e Zoe aveva capito.
Una miriade di emozioni si sovrapposero nel cuore della ragazza, non
aveva la forza per rispondere, era troppo felice, era
paralizzata.
Poi lei si staccò dalla presa di lui e di diresse verso la fine del ring,
Goten la guardava allontanarsi e cominciò a temere il peggio. Forse lei non lo
aveva perdonato? Forse era stato troppo precipitoso? Forse lei non era pronta?
Aveva rovinato tutto un’altra volta e non se lo sarebbe mai
perdonato.
Zoe saltò giù da ring, con grande sorpresa di tutti, soprattutto di
Goten, si era arresa, aveva perso l’incontro.
-sì… lo voglio…- esclamò lei poco dopo a voce abbastanza alta per farsi
sentire da lui.
Goten sorrise, ora aveva capito: lei si era arresa, gli aveva dato la
vittoria come segno di volerlo sposare.
La ragazza gli corse incontro e gli saltò addosso abbracciandolo, non era
riuscita a trattenersi, non era semplicemente felice, era euforica, il suo sogno
si era avverato, Goten le aveva veramente chiesto di sposarla e lei aveva
risposto di sì.
La sayan scoprì che stava piangendo e se ne accorse anche
Goten.
-ma… perché piangi?-
-no, ti sbagli… non sto piangendo…-
-e quelle che cosa sono?-
-… niente… sono felice…-.
Goten le sorrise, era rimasta la stessa orgogliosa di sempre, che negava
anche di fronte all’evidenza.
A quel punto non resistettero più, era passato troppo tempo dall’ultima volta, e sotto gli occhi attoniti di tutti, si baciarono appassionatamente in mezzo al ring, non c’era più nulla da dire, i fatti parlavano già da soli.
Eccomi con un nuovo capitolo! Ma grazie!!! Ancora 4 recensioni!!!! Mi commuovo, la mia storia comincia a piacere a qualquno!!!! Un po' come è successo a Van Gogh, all'inizio i suoi quadri non piacevano a nessuno, poi quando è morto hanno cominciato piacere a tutti. Ehm... questa considerazione non chiedetemi da dove mi è venuta perchè non lo so neanche io... bando alle ciance, rispondiamo ai vostri bellissimi commenti:
martozza: grazie x i complimenti, mi fanno davvero tanto piacere! Io sono contenta se mi recensisci sempre, anzi, devi farlo! Contenta di come si stanno sistemando le cose? Ciaooo!! tvtttbxs
6very6: ciao amoo!!! Hai visto? Ho aggiornato su entrambi i siti finalmente! X Goku ti anticipo solo ke torna, non ti preoccupare, è uno dei miei preferiti (ma mai quanto Goten... sbav sbav...), ma ora è mortoooooo!!! Io sono in lutto... facciamo 3 minuti di silenzio per favore... ehm... dopo questa paentesi, quand'è che arrivano le disgrazie nella tua storia? Guarda che io ho un cuore di pietra e se vuoi farmi piangere ti dovrai impegnare... a parte gli scherzi, tvttttxs
LORIGETA: grazie mille per il complimentone!!! Anche se io non mi ritengo una brava scrittrice... se mi senti parlare ti spaventi... bellissime anche le tue ff, le adoro!!!! tvtttbxs
emyc: ora non sei più triste? Eh no... li ho fatti mettere di nuovo insieme!! ciaooo!! tvtttbxs
Ho cercato di aggiornare il prima possibile, compiti permettendo.
Ditemi se non è romanticissimo il modo in cui Goten Chiede a Zoe di sposarlo! Non lo so neanche io come ha fatto a venirmi in mente, mi stupisco di me stessa.
kiss by black 91