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Autore: MemaLU    26/10/2012    0 recensioni
Chi odi di più alla fine e quello che conta di più nella tua vita.
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Crack Pairing
Note: OOC | Avvertimenti: Triangolo | Contesto: Contesto generale/vago
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BALLANDO CON I VECCHI .

 
 
Ogni minuto che passava continuavo a non capire… Ma se proprio devo dirlo non mi dispiacque affatto. Lo faceva anche con Rita solo che a lei dava pizzichi. Chi nella vita per scherzo non ha mai dato un pizzico gentile a un proprio amico.??? Ero felice. Iniziai a vede il gesto compiuto con occhi diversi. Ansi continuavo ad apprezzarlo e la cosa mi faceva paura. Finita la serata ci recammo nel bar con loro solo che io e Rita eravamo prese ad ascoltare canzoni e a continuare a vedere  il concerto. Alla fine della serata tutti percorrevamo lo stesso vialetto per recarci nelle nostre piccole ma accoglienti case . Alla fine di quella serata Ale riuscì ad estrapolare il mio numero di telefono e anche quello di Rita.Passavano i giorni e continuavo ad apprezzarlo , fin quando non divento il mio migliore amico. Si lo era. E stentavo e ancora tutt’ora a crederci. Sapeva che a me e a Rita piaceva Massimiliano e parlando di lui c’era sempre uno scambio di battutacce anche poco ridicole. Ma infondo mi capiva. Passavamo insieme minuti e quarti d’ora senza escludere Rita questo era sottointeso. Una sera non ricordo di preciso il giorno ma sempre durante la mia brevissima vacanza estiva -( spero che possiate scusarmi ma la memoria spesso e volentieri inganna.)- , dovevo uscire con i miei NOIOSSISIMI genitori e i loro anziani amici. Mi annoiavo . Così proposi di portare con me Annarita , Gianmichele e Ale. I miei accettarono. Come tutte le ragazze io e Rita ci demmo una sistemata e ci vestimmo in modo decente. Insomma non e che tutti i giorni si vedono signori che alle 21:00 di sera escono in costume e mangiano pizza. Devo dire che l’idea di vestirci uguali era perfetta JI. Indossavamo un vestitino con i vola precisamente quello che regalai il primo giorno a Rita io indossavo tacchi ansi per precisare zatteroni blu mentre Rita zatteroni bianchi. Anche i ragazzi stavano bene, anche se mi facevano ridere …. Erano così ( non c’è modo per definirli. ) mi erano talmente simpatici come erano vestiti che non potevo guardarli 5 minuti in faccia e non ridere . Soprattutto Ale. Gianmichele indossava uno shorts di jeans e maglietta rossa con scarpe da ginnastica mentre Ale indossava una camicia a quadretti e uno shorts di jeans con scarpe da ginnastica color bianche.
Prendemmo le macchine. Rita venne in macchina con me mentre i ragazzi andarono in macchina di un collega di mio padre che aveva il figlio con cui andavano d’accordo.
Prememmo il pedale sull’acceleratore e partimmo verso la pizzeria. Io e  Annarita durante i brevi  minuti passati in macchina parlammo dei nostri idoli. E tra una battuta e l’altra arrivammo. Io e lei ci accomodammo vicino mentre i ragazzi erano dall’altro lato della grande tavolata. Il ristorante-pizzeria era all’aperto con una sala ballo e un bar. Prenotammo le nostre pizze: io presi una capricciosa e Annarita prese una margherita .Una volta arrivate le pizze non vedevamo l’ora di mangiarle. Rita l’apprezzo più di me. 7
-“Oddio cribbio.! Ci hanno messo i capperi.! Schifo.”-  “hahaha bhe fa nulla.” Disse. –“A te invece com’è?”- Chiesi. –“Buona. Ed e anche senza capperi J”- Fu la battuta più squallida mai pronunciata su tutta la faccia della terra ma non riuscivo a non ridere.
Mentre mangiavamo, nella sala ballo si svolgeva il karaoke. Erano tutti molto bravi dopodiché i balli di gruppo. Mentre aspettavamo i  miei genitori e i loro amici io e Rita ci recammo in pista a ballare. I ragazzi però non ne vollero sapere, quindi restarono come degli babbalucchi all’in piedi ad osservarci mentre io e Rita ballavamo . In pista con noi c’erano molte vecchiette e anche Baldi anziani. Era una situazione alquanto ridicola. Io e Rita eravamo le uniche ragazze che ballavano motivo per cui i ragazzi ridevano come matti.
Io e Ale  non avevamo avuto modo di parlare quella sera ma per me è stata comunque indimenticabile. Facemmo capolino nel villaggio in modo davvero originale. Mio padre mise il cantate napoletano Gigi D’alessio  a palla mentre io e Annarita ci fingevamo delle tamarre. Arrivati all’interno del villaggio pero stoppammo la musica per rispetto delle altre persone che dormivano. Accompagnai Rita a casa sua che tra l’altro era sopra casa mia salutai Ale e Gianmichele dicendo ­–“NOTTE A DOMANI, NOVE VERO?”  - “SI”-
Avevo passato veramente una bella serata mi era piaciuta m
olto.


vi ringrazio per aver letto il 3 capitolo della mia storia :)) spero che recensiate in tanti e che vi sia veramente piacuito. Purtoppo gli impegni scolastici mi tengono sempre occupata e non riesco a publicare sempre i capitoli.Grazie.
 
  
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